chi siamo


            STATUTO DI VOCI  ATTIVE





PALERMO


Voci di cittadinanza attiva MOVIMENTO VOCI ATTIVE

CARTA COSTITUTIVA


Stanchi di assistere al degrado cui l’azione politica degli ultimi anni ha portato la Città di Palermo, all’inattività amministrativa, allo svilimento dei valori essenziali e al ristagno economico, nel 2009 un gruppo di cittadini, dopo un percorso comune, articolato, di dialogo reciproco, di incontri e confronto con le realtà politiche presenti sul territorio, hanno deciso di dare voce al loro sussulto di indignazione costituendosi in un movimento di cittadinanza attiva denominato Voci Attive. Fin dall’inizio della propria costituzione il movimento Voci Attive si assume l’onere e la responsabilità della conoscenza e della formazione attraverso il confronto, lo scambio e la condivisione delle esperienze personali degli associati al fine di ricercare possibili e fattibili soluzioni per la gestione della cosa pubblica mediante l’azione attiva, il recupero dei valori essenziali mediante l’impegno civile e la progettazione operativa attraverso la partecipazione democratica per la rinascita sociale, economica e culturale della Città di Palermo.

Voci Attive nasce, quindi, come un luogo di incontro e di confronto, di elaborazione e di progettualità politica. Il movimento esprime la volontà di contribuire a migliorare la qualità di vita della nostra città attraverso il coinvolgimento convinto, responsabile e più ampio possibile dei cittadini alla vita politica e amministrativa.

Il Movimento, in quanto  soggetto politico-culturale e di cittadinanza attiva, si richiama ai principi e ai valori fondamentali e irrinunciabili della Costituzione Italiana e della Carta dei Diritti dell’Uomo, quali democrazia, libertà, uguaglianza, giustizia, legalità e trasparenza, solidarietà, pari opportunità, valorizzazione delle differenze, comportamenti etici e partecipazione responsabile. I principi ispiratori e i valori condivisi e indicativi di Voci Attive sono la partecipazione consapevole e operosa alla vita politica come servizio alla comunità e l’impegno civile per il recupero dei valori civici essenziali alla convivenza pacifica e armoniosa della società.

Voci Attive sostiene, essenzialmente  connessa all’impegno politico, la necessità di un approccio sostenibile con l’ambiente e di un’azione efficace per la difesa dei beni comuni. Il Movimento adotta e declina nella realtà palermitana l’aspirazione per una migliore qualità della vita, di un sistema di valori basato su scelte ecologiche e di una prospettiva socio-economica finalizzata allo sviluppo di tecnologie ecocompatibili che frenino la catastrofe ambientale causata dagli attuali processi produttivi. In tal senso, il Movimento adotta e promuove condotte e stili di vita coerenti con tali scelte di fondo, individuando, tra gli altri, i modelli della Decrescita Felice e dello Sviluppo Sostenibile quali scelte distintive e qualificanti del movimento.

Voci Attive promuove la cooperazione dei cittadini alla vita politica, all’impegno civile e democratico, prefiggendosi l’obiettivo di dar voce e vita a uno spazio politico in cui i cittadini stessi ne diventino i protagonisti, che sia aperto alle idee, competenze ed esperienze di tutti i cittadini e che sia capace di progettare il futuro e di affermare un giudizio critico-costruttivo sulla vita sociale e politica del nostro territorio. La denominazione del movimento pone l’accento e riafferma il principio di rimettere al centro della vita della città il cittadino e di dar voce a tutti i cittadini, anche e soprattutto a quelli che voce non hanno. Su queste basi nasce l’impegno di fare politica, intesa come realizzazione di un progetto culturale, costruito da persone che abbiano come faro della loro azione il bene comune e il miglioramento sociale, economico, civile e morale del proprio territorio.

Voci Attive si pone come soggetto protagonista della vita politico-amministrativa, riconoscendo, promuovendo e sostenendo il dialogo, stimolando il contributo delle capacità e risorse presenti sul territorio e privilegiando il confronto con le forze politiche democratiche ed attive, con le associazioni ed i movimenti così da contribuire alla crescita e allo sviluppo della città.

Obiettivi primari di Voci Attive sono il miglioramento della gestione dei servizi essenziali e la lotta agli sprechi improntata a principi di correttezza, trasparenza e legalità, nell’ottica di una buona efficienza dell’amministrazione pubblica e la rinascita economica e culturale della Città di Palermo.

Voci Attive si darà una struttura e uno statuto tenendo conto di alcuni punti essenziali propri dei movimenti civici.


I principi generali cui s’ispira e si uniforma la vita di Voci Attive sono l’uguaglianza di diritti di tutti gli associati, il loro diritto alle garanzie democratiche, l’adozione di strumenti democratici di governo, la trasparenza delle decisioni e la loro verificabilità. Deve essere garantita la conoscenza delle azioni degli organi statutari a tutti gli associati attraverso ogni forma di comunicazione.

..segue  parte  normativa







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       il testo originario del  MANIFESTO POLITICO  PROGRAMMATICO  DI VOCI  ATTIVE


                                                            
MANIFESTO POLITICO PROGRAMMATICO

Presentazione:

Il movimento civico palermitano Voci Attive ha come finalità il buon governo della citta’ e il benessere e la felicita’ dei cittadini ,secondo un disegno di carattere organico e generale ispirato ai principi di cittadinanza,democrazia,partecipazione ,nel rispetto di ciascuno degli articoli della costituzione italiana e di ogni sua espressione istituzionale.
Punto d’origine e’ lo statuto di Voci attive nel quale ogni aderente riconosce la sorgente e il principio di unita’ e coordinamento di azione e di intenti.

E’ qui di seguito presentato il manifesto politico programmatico :


Sezione 1 La citta’ partecipativa : del concetto e dell’habitus democratico

Cap 1 La democrazia partecipativa
Cap 2 Beni comuni e partecipazione
Cap 3 Etica e politica (codice etico)


Sezione 2 La citta’ produttiva: del lavoro e dell’economia

Parte Prima : Classiche vocazioni economiche prossime palermitane
Parte Seconda : Palermo capitale del Mediterraneo
Parte Terza : Il nuovo modello: Palermo DE -CRESCE felice,modello per uno sviluppo locale autosostenibile


Sezione 3 Strategie politiche, rappresentanti e alleanze:…prima e oltre i partiti


SEZIONE 1

LA CITTA’ PARTECIPATIVA :

Del concetto e dell’habitus democratico.

Premessa :

La svolta partecipativa

Il movimento civico Voci Attive nasce in seguito alla storica crisi di rappresentanza dei partiti tradizionali cui assistiamo ormai da tempo.
Il sintomo piu’ evidente di questa crisi e’ lo scollamento tra societa’ civile e organi e istituzioni di rappresentanza,questi ultimi non a caso percepiti come casta inefficiente.
Obiettivo del movimento civico Voci Attive e’ colmare positivamente lo iato venutosi a creare tra societa’-cittadini e politica e istituzioni ,formando e portando all’autocoscienza un soggetto civico politico nuovo, ma di fatto gia’ da tempo esistente , costituito e coeso grazie a cittadini critici e consapevoli e competenti operanti per il bene comune.
In una prospettiva storica il movimento civico Voci attive comprende la propria specificita’ e il proprio ruolo come per sua natura transeunte, ruolo di stimolo -supporto o sostituzione che esaurite le necessita’ e raggiunto l’ obiettivo di ristabilire l’equilibrio tra societa’ e istituzioni di rappresentanza potra’ benissimo decidere di riconsegnare alle sorti di un sistema democratico partecipativo ove risanato, nella consapevolezza che il percorso non sara’ comunque breve e l’impegno non facile.
La riflessione comune quindi ha valutato come necessario e urgente l’impegno diretto nell’agone politico per un irrinunciabile e non piu’ procrastinabile rinnovamento della politica in senso partecipativo,offrendo il proprio concreto contributo di idee e progetti e risorse per mettere la politica al passo con le esigenze dei nuovi tempi.

I primi punti del programma politico del movimento Voci Attive hanno quindi carattere generale e propedeutico e intendono porre come nodo e soluzione essenziale ai problemi della citta’ di Palermo l’impostazione di un diverso rapporto tra cittadini e governo della citta’,avvicinando drasticamente e inscindibilmente gli uni all’altro.

Del programma di governo:

CAP 1: LA democrazia partecipativa

Primo punto del programma di governo e’ l’attivazione di adeguati percorsi e l’assunzione nella cultura di governo e della cittadinanza del concetto e dell’habitus di DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.

Finalita’:Partecipazione civica al governo locale.Decidere insieme ai cittadini le priorita’ dell’azione amministrativa del governo locale.

Strumenti:

-Istituzione nello statuto comunale del ricorso al Bilancio partecipato deliberativo.I cittadini decidono come spendere le risorse sul proprio territorio con una quota percentuale del bilancio comunale non inferiore al 10% del totale

-Adozione di un regolamento comunale sulla partecipazione civica

-Istituzione dell’Ufficio della partecipazione e del Bilancio partecipativo

- rilevazione delle indicazioni dei cittadini rese vincolanti e obbliganti per l’amministrazione tramite: consulte,forme di consultazione popolare,referendum consultivi,confermativi,propositivi(deliberativi) senza quorum,con convocazioni obbligatorie periodiche almeno semestrali e/o tramite sistemi di rilevazione permanenti .

-A tal fine:Applicazioni web diffuse utili ai cittadini perche’ manifestino direttamente la loro volonta’(ad esempio cabine di espressione con sede nei punti strategici della citta’ o nei comitati di quartiere

-Adesione del comune alla Rete del Nuovo Municipio

-Realizzare il vero decentramento amministrativo (sempre professato e promesso,mai realizzato in tutte le sue implicazioni)

-Cambiamento radicale della legge elettorale comunale:il consiglio e la giunta dovranno essere espressione diretta dei consigli di quartiere ,con una rappresentanza equilibrata per ogni circoscrizione,al fine di garantire attenzione alle problematiche di ogni parte del territorio cittadino.


-Istituzione di una scuola cittadina per il bene comune,dove formare opportunamente gli amministratori futuri e attuali della citta’, con rilascio di titoli che saranno ritenuti e valutati come preferenziali al momento della formazione delle liste elettorali e del giudizio dell’elettore.


-Previsione della figura dell’Amministratore di strada:strumento di raccordo tra i cittadini e il consiglio comunale,gli amministratori di strada avranno il compito di andare direttamente nei luoghi ove la gente vive ,in particolare strategici(mercatini,quartieri ad alta densita’ abitativa etc etc,enti o associazioni ) per cogliere i suggerimenti e le valutazioni utili ad orientare l’operato dell’amministrazione cittadina(assicurare la presenza dell’amministratore sul territorio)


La citta’ Partecipativa

Cap 2 Beni comuni e partecipazione


Finalita’ :Riconoscere la natura sociale dei beni comuni e attuarne la gestione controllata


Strumenti:
-Istituzione della CASA DEI BENI COMUNI e delle Consulte :ove si dia la possibilita’ al cittadino e alle associazioni e altre agenzie sociali di controllare la qualita’ della gestione e la stessa modalita’ di gestione ed erogazione dei servizi riguardanti acqua , aria , dei rifiuti,trasporti e ogni altro servizio di pubblica utilita’ ,con facolta’ diretta di proporre osservazioni,miglioramenti , nuovi sistemi e progetti .

-Istituzione della Consulta per i beni comuni con funzioni di programmazione e di controllo dei servizi ad essi connessi
Il sistema delle Consulte garantira’ la valorizzazione e la gestione partecipata dei beni riconosciuti come comuni, svolgendo funzioni di programmazione e di controllo dei servizi ad essi connessi.

-Costituzione presso il Consiglio comunale di un albo in cui sono iscritti i cittadini maggiorenni /associazioni e movimenti che abbiano manifestato la propria disponibilità a far parte della -------
Consulta dei beni comuni.


-Insieme ai cittadini produrre la magna carta del territorio palermitano :
lo statuto del territorio con gli obiettivi e i progetti ritenuti prioritari in ottica di breve ,medio e soprattutto di lungo termine .

-Includere tra i beni comuni il patrimonio storico ,artistico,monumentale,culturale
l’ambiente naturale e il paesaggio le forme di conoscenza collettiva, i saperi e le culture locali



La citta’ Partecipativa :

Cap 3 Etica e politica (codice etico)


Finalita’ :Rifondare l’ Ethos del cittadino e dell’amministratore


Strumenti:-GESTIONE TRASPARENTE DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
-Scuola di formazione comunale politica amministrativa


V.Allegato: documento Voci attive Etica e politica

Alcune declinazioni:

-Divieto di elezione per piu’ di due mandati alla stessa carica pubblica

-Risparmio spese di amministrazione e politiche :rinuncia dell’amministratore alla parte di indennita’ che eccede il compenso ordinariamente percepito o il reddito prodotto nella quotidiana attivita’ lavorativa

-Veto di candidature a pluri -inquisiti,condannati,pregiudicati etc

-Divieto di assumere cariche in conflitto di interessi

- Incompatibilità fra l’essere membro di un’assemblea elettiva ed anche di un organo statutario di un’azienda partecipata dal medesimo -Incompatibilita’ della carica di consigliere comunale sindaco con altre cariche pubbliche (deputato nazionale ,onorevole ARS etcet)

- Adozione di criteri esclusivamente meritocratici, pubblici e trasparenti, per tutti gli incarichi afferenti al settore pubblico allargato tra cui la nomina dei vertici della aziende municipalizzate ,che deve avvenire per comprovata competenza( e non per incarico da manuale Cencelli politico.)

- Elezione diretta del Difensore Civico.
.
- Catasto degli appalti e garanzia di durata delle opere.

-Redigere e rendere pubblico e consultabile l’elenco di tutte le opere e le forniture pubbliche.

- Controllo rigoroso dell'utilizzo delle finanze e sull'amministrazione delle società comunali.

-Lotta agli sprechi e all’evasione fiscale ,i cui proventi e ricavati sanzionatori avranno destinazione socio assistenziale e in opere di pubblica utilita’
(Per lotta agli sprechi si intende anche il recupero e il buon uso di risorse mobili / immobili esistenti e abbandonate al degrado o semplicemente non usate, destinandole immediatamente a utili scopi )

-Gli appalti, le società municipalizzate e partecipate (a controllo diretto ed indiretto) del comune devono essere gestite secondo criteri di totale trasparenza.

-Taglio dei costi delle consulenze esterne e valorizzazione delle competenze interne dei dipendenti e quadri comunali.

- Rendere trasparente l'azione amministrativa e rendere pubblici mediante internet gli atti delle procedure collegate, favorendo così la democrazia partecipativa attraverso il contributo progettuale dei gruppi che operano nella società civile.

- Istituzione dell’albo pretorio telematico e dell’anagrafe pubblica degli eletti.
E’ importante dare ad ognuno la possibilità di conoscere l’operato di ogni singolo consigliere, assessore, e di tutti coloro che sono stati nominati nei consigli di amministrazione degli enti pubblici. Solo in questo modo i cittadini possono partecipare in modo consapevole alla vita politica.

-Curricula e attivita’ dei consiglieri e degli amministratori con obbligo di pubblicazione su sito del comune



SEZIONE 2

LA CITTA’ PRODUTTIVA

Del Lavoro e dell’economia

Premessa:

Ogni disquisizione sul perfetto andamento amministrativo deve fare i conti con la cruda realta’ dell’homo oeconomicus.

LA grave domanda ,ancor piu’ in questo periodo di lunga crisi strutturale mondiale sara’: come creare opportunita’di lavoro per il cittadino palermitano e benessere felice per le tante famiglie?.Come permettere ai giovani un sereno e tempestivo ingresso nel mondo del lavoro. ?

Non esistono ricette preconfezionate ,ma Voci Attive risponde pretendendo il coraggio delle nuove scelte e una progettualita’ che vada oltre i frantumi dell’estemporaneita’ per imboccare con determinazione la via dell’identita’ territoriale e della programmazione a lungo termine.
La citta’ deve autoriconoscersi in quanto tale,per vivere la maturita’ del suo stesso progetto.Pena rimanere una eterna incompiuta nell‘aspetto esterno e nel cuore dei suoi cittadini.

Nota sul precariato:

Il manifesto programmatico per cio’che concerne il precariato ,dopo la giusta assunzione di coloro che da anni vivono in questa condizione,prevede lo stop netto deciso e convinto a qualsiasi forma di questo tipo di assistenzialismo e di generazione di nuovo precariato a qualsiasi titolo e sotto ogni sembianza.I palermitani impareranno a crescere con le proprie idee e le proprie mani.
Si dichiara la fine dell’epoca disastrosa e indegna del clientelismo e del malaffare politico mafioso (voto di scambio,mantenimento della crisi e dello status quo per scopi puramente propagandistici ed elettorali)


Finalita’ :Orientare stabilmente e con chiarezza le scelte economiche di fondo della citta’ e del territorio che gravita intorno a Palermo con una programmazione organica e uno sviluppo armonico in prospettiva di lungo periodo.
Quindi portare i livelli di disoccupazione a valori accettabili e in linea con le altre realta’ italiane ed europee,senza rimanere agganciati disperatamente ai soliti fanalini di coda.

(NB:sfruttando per cio’ la maggiore liberta’ di azione in considerazione delle recenti e prossime attribuzioni di competenze derivanti dall’approvazione del federalismo municipale e regionale)



Strumenti : Si articolano in tre rami o parti progettuali

Parte prima: Vocazioni economiche palermitane

Parte seconda : Progetto Palermo Capitale crocevia del Mediterraneo

Parte Terza :Palermo DE –CRESCE ,il nuovo modello dell’economia


Parte prima : Vocazioni economiche prossime Palermitane


Premessa:

A partire dalle caratteristiche geo economico culturali possiamo individuare per Palermo i settori preminenti e le direttrici privilegiate e favorevoli dell’economia nei settori del :

A) Turismo (…e cultura)
B) Servizi
C) Piccola e media impresa

E’ chiaro che questi tre ambiti devono costituire il volano per ogni programma di sviluppo

Strumenti per settore-ambito

A ) DEL Turismo (….e della cultura)

-Attivare percorsi ed eventi turistici tali da promuovere e incrementare anche il turismo nel periodo invernale


-Apertura della sede permanente di una borsa turistica siciliana


-Costituzione di una rete di tour operators che favorisca il turismo anche residenziale e non solo mordi e fuggi.


-Valorizzazione della costa e della zona Mondello e Sferracavallo per le attivita’ di surf,windsurf e vela

-Potenziamento dei collegamenti Palermo Ustica ,creazione di un asse per la valorizzazione della fauna marina e dei fondali mediterranei -percorsi marittimi di supeficie e subacquei tra Mondello Capo Gallo - Ustica - Sferracavallo a scopo turistico

-Valorizzazione delle coste e della balneazione sfruttando le favorevoli condizioni climatiche perduranti nel corso dell’anno


-Rivalutazione dell’istituto turistico alberghiero palermitano come risorsa a km zero per la formazione di personale per accoglienza dei flussi turistici


-Sviluppo e attrezzatura ricettiva dell’area cittadine gravitante sul Porto Scalo Marittimo Palermitano


-Accoglienza programmata delle grandi navi da crociera
(Esempio :Prevedere all’arrivo esibizione della banda musicale della citta’ ,offerta di gadget ,apertura di un tavolo di collaborazione con i piccoli proprietari di cavalli e carrozzelle per l’istituzione di piu’ stazioni di servizio per le carrozzelle con cavalli e individuazione di percorsi per questo singolare e tipico tour cittadino ,con distribuzione di volantini,servizio guida su richiesta,possibilita ‘ di rinfresco pranzo,evitando improvvisazione e mancanza di coordinamento,riqualificazione dell’area portuale a fini turistici…etc etc.)
L’arrivo di ogni nave da crociera sia una festa di ospitalita’ per la citta’.


-Incentivi e sgravi fiscali ad ogni attivita’ connessa con il servizio turistico :trasporti,tour organizzati,hotel,ricettivita‘ alternativa ,ristorazione,soprattutto se offerti in rete

-Riapertura dell’ente Fiera e uso per il rilancio della citta’ ,uso fiere,concerti,auditorium,sale di registrazione.Realizzare ivi una citta’ della cultura e del mercato globale

-Ulteriore valorizzazione degli ex cantieri Zisa come luogo di incontro e laboratorio sociale-culturale.


-Non solo Festino ma una serie di eventi programmati nell’arco dell’anno,cogliendo le specificita’ e i talenti del territorio (vedi patrimonio musicale nella tradizione jazzistica o nella musica antica barocca)riscoperta e rivitalizzazione di altri centri culturali una vota fervidi e ormai dimenticati anche per la non curanza delle istituzioni



- Valorizzare la Palermo antica ( entro e fuori le antiche mura )

-Cura privilegiata per le istituzioni e teatri storici della citta’(opera,musica,prosa,operetta etc ) e comunque ampliamento dell’offerta valorizzando anche i cine teatri di periferia soprattutto se sede di scuole di recitazione di danza o canto o ogni altra arte

-Cultura e monumenti :in ogni residenza monumento storico palermitano prevedere almeno una volta all’anno la realizzazione con apertura al pubblico di un evento artistico culturale.Presenza di guide turistiche nei siti

La cultura abbia una funzione non solo estetica ma anche sociale,di impegno civile ,di crescita armonica della persona nella societa’
Palermo e la sub cultura mafiosa ,il degrado e il disagio ,trovano nella Cultura il primo momento di una seria ed efficace opera di prevenzione,oltre che nella scuola.

-Contributi ad associazioni con finalita’ culturali artistiche.

-Dietro espressione di VIA progettazione ,studio fattibilita’ e realizzazione della funivia-cabinovia Palermo - Monte Pellegrino- Mondello per la valorizzazione del santuario di Santa Rosalia e del promontorio.


-Progetto studio per la riduzione del danno paesaggistico (e non solo) e dello scempio dei ripetitori sulla sommita’ del promontorio di Monte Pellegrino
Migliorare e incrementare l’offerta ricettiva e ricreativa sul monte.

-Cura delle ville e del verde pubblico cittadino e realizzazione di aree verdi .Valorizzazione e facilitazione di accesso ad uso attivita’ ricreative,sport,jogging,mountain bike,equitazione etc del parco della Favorita e della riserva di Monte Pellegrino

-Apertura del Parco cittadino D’Orleans lato Vle Regione Siciliana
(completato ma finora rimasto chiuso per problemi burocratici )

Vocazioni economiche prossime palermitane

B) DEI SERVIZI

Premessa

Quella del buon funzionamento dei servizi e’ una delle sfide piu’ urgenti e vitali,uno dei capisaldi dell’azione di governo della citta’ .

Sia i servizi tra privati cittadini che i servizi garantiti dall’ente pubblico o partecipato in quanto rivolti ai cittadini devono trovare nella economicita’- efficienza e nell’ottimizzazione del comune benessere felice la loro ragione d’essere .
L’obiettivo e’ offrire al cittadino e al visitatore una citta’ ospitale multiculturale e multietnica ,ricca e variegata di stimoli esistenziali e culturali ,sul modello delle piccole e medie capitali europee,ancora a misura d’uomo e ricche per elevata qualita’ di vita.

Palermo puo’ quindi ben candidarsi a vivere e realizzare tutti gli agi di una metropoli uniti al fascino e alla bellezza , alla tranquillita’e ai pregi di una citta’ comunque relativamente piccola (se confrontata con altre metropoli) contenuta nell’ambito orografico della Conca D’Oro


Strumenti e progetti nei vari ambiti:

Servizi-Infrastrutture :
-Ammodernamento e costruzione di infrastrutture degne di una citta’ metropolitana che si estendano e servano - colleghino anche i comuni e frazioni limitrofe

I cittadini palermitani hanno visto con gli anni sorgere ,innalzarsi ,impantanarsi e tramontare tanti progetti ,rimasti spesso tali,alle fasi di germe iniziale.
Voci Attive intende impegnarsi quotidianamente e alacremente per valorizzare ,studiare e assumere l’onere di dare finalmente corpo e vita a quell’immane progettualita’ prodotta e lasciata spesso senza traduzione concreta .

Autorevoli ed esaurienti studi peraltro gia’ effettuati costituiranno la base delle opere pubbliche infrastrutturali di cui Palermo abbisogna per raggiungere il range di capitale euro mediterranea.
La progettazione e la realizzazione di tali opere pubbliche sara’ posta al vaglio e adeguata alle esigenze di rispetto dei principi di sostenibilta’ ambientale,qualita’ della vita,principi della decrescita.

Questi documenti strategici sulla dotazione infrastrutturale saranno oggetto di studio e pianificazione attuativa:

PTOP : piano triennale delle opere pubbliche
PRUSST : piano riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio urbano
PSPCM : Piano strategico Palermo capitale del mediterraneo

Il contenuto di questi importanti e ampi progetti sara’ analizzato, posto in dialessi e vagliato in sintesi attuativa alla luce dei principi della decrescita e dello sviluppo sostenibile ,seguendo le indicazioni di valutazione impatto sociale -urbanistico -ambientale.

(Ad esempio Voci attive manifesta il parere nettamente contrario alla prospettiva della metropolitana di superficie TRAM ,inutile e perfettamente fungibile da un buon sistema di bus navette a trazione ecologica; mentre e‘ favorevole alla realizzazione dell‘anello ferroviario come completamento sensato dell‘impianto gia’ esistente della metropolitana sotterranea.)

Voci Attive si impegna affinche’ tutti i fondi comunitari siano spesi integralmente per la realizzazione di queste opere infrastrutturali,interrompendo una non certo felice tradizione che vede questi fondi spesso tornare indietro al mittente per incapacita’ progettuale ,attuativa e di deliberazione di spesa

Servizi-ai -Giovani

Palermo citta’ sede di universita’.


-Favorire l’uso delle Biblioteche ,da tenere aperte anche a sera per letture e incontri culturali-artistici,luoghi di studio ma anche con l’aiuto dei privati luoghi di ritrovo,sport e svago per il giusto riposo dopo lo studio.Favorire l’organizzazione di eventi culturali ,mostre,concerti anche di rango internazionale.

-Individuare un circuito della gioventu’ ,ove teatri,cinema ,luoghi di svago e ristorazione nel rispetto di alcune norme certificate offrano ai giovani la certezza di una sana residenzialita’e sereno svolgimento dell’ importante periodo di studi.

-Attivare servizi di trasporto pubblici o in convenzione per collegare le periferie e il centro e con luoghi principali di ritrovo delle evitando il fenomeno degli incidenti di chi guida stanco dopo le serate

-potenziamento dell’impiantistica sportiva ,cura degli impianti comunali delle Palme e valorizzazione del parco della Real Favorita per attivita’ sportive ricreative
-orientamento dei giovani palermitani alle scuole di impresa comunali

Sconti per i mezzi di trasporto pubblici



Servizi-Alle - Famiglie -comunita’

-costituzione di una consulta per la famiglia

-contributi ed esenzioni per i nuclei familiari numerosi

-Sviluppo di una catena di care giver per le famiglie non integrate in una rete solidale

-Sostegno alle famiglie senza casa ,soluzione definitiva immediata del problema dei senza casa sfruttando le risorse esistenti

-Bonus scolastici per i figli di famiglie numerose ,secondo il reddito


-Riconoscimento dei Patti di convivenza anagrafica -solidarieta’-vita comune
Non solo famiglia: per favorire tra i giovani i percorsi di vita autonoma dalle famiglie e per incentivare modalita’ di reciproco sostegno e rete solidale tra cittadini in genere saranno riconosciute oggetto di agevolazioni e di benefici anche le forme di vita in comune scelte dai cittadini certificate dalla coabitazione nella stessa unita’ abitativa con reciproco carico familiare e reciproco impegno formalmente assunto all’ obbligo di sostentamento e solidarieta’ . Queste forme di convivenza ,comunque non assimilabili a qualsiasi forma di unione di fatto o di matrimonio (per cui occorrerebbe altro percorso di riconoscimento) ,trovano la loro ratio esclusivamente nel naturale libero rapporto di solidarieta’tra persone,con suddivisione delle spese e oggettivo risparmio




Servizi- ai -Bambini /ragazzi adolescenti

Palermo citta’ dei bambini:

-Attivazione dell’Esperienza di Consiglio comunale (consulta)composto dai bambini e dai ragazzi

-Tempo d’estate

-prolungamento dell’orario scolastico al pomeriggio con servizi mensa
- poltica per l’aumento degli insegnanti di sostegno

-Centri per il doposcuola per bambini in difficolta’

-Avviamento allo sport con convenzioni con palestre ,piscine,corsi di educazione fisica e atletica

-Attivazione dei nido per i figli dei dipendenti comunali

-spettacoli per bimbi preparati da compagnie teatrali e teatri in rete

-Incentivare l’accesso dei ragazzi e dei genitori al teatro

-attivita’ di animazione ludica e culturale per i bambini estese anche negli ospedali e nei quartieri degradati

-Assicurare servizi di doposcuola ,anche tenendo aperte le scuole nel pomeriggio ,costituendo un elenco delle associazioni che offrono questo servizio e indirizzandovi in modo coordinato i bambini in difficolta’ di studio e /o apprendimento le cui famiglie spesso non sono a conoscenze di questi servizi gratuiti offerti dal mondo del volontariato anche con molta professionalita’ e con l’impegno di personale preparato e qualificato.

-Asili nido e asili- scuola materna:,elevazione dello standard assistenziale ,cura delle strutture,accesso al servizio garantito soprattutto per i casi di svantaggio sociale.



Servizi - ai -Disabili e agli anziani

Rinforzo dei servizi esistenti (socializzazione,accompagnamento,assistenza,apertura in convenzione di centri diurni e notturni per le cure )e attivazione di tutto cio’ che puo’ fare di Palermo una citta’ a misura di disabile e di anziano ,eliminazione delle barriere architettoniche

.Una Palermo che favorisce la mobilita’ e l’inserimento sociale dei disabili e degli anziani sara’ la cartina di tornasole per misurare il grado di civilta’ metropolitana.

-Stimolo per l’efficienza e l’ammodernamento, la formazione e l’aggiornamento delle strutture terapeutiche riabilitative e del personale di assistenza.

-Gratuita’ dei trasporti pubblici per i disabili e altre agevolazioni

-convenzioni per l’assistenza domiciliare infermieristica e ausiliaria a soggetti portatori di patologie croniche invalidanti e sottoposti a importanti terapie

-Servizi di trasporto e assistenza con postazioni di telemedicina e soccorso psicologico agli anziani e disabili, con maggiore urgenza se privi di supporto familiare


Servizi-burocratici-amministrativi-uffici pubblici


“ Sana impresa in sana amministrazione pubblica“:una burocrazia efficiente per impresa e cittadini e’ la precondizione di ogni forma di buona amministrazione e di benessere felice sociale ed economico


-Riorganizzazione e ottimizzazione uffici della pubblica amministrazione comunale

-saranno fissati e resi perentori i tempi di risposta alle pratiche ,pur semplificate,in modo da ottenere responso in pochi giorni.

-Con aposito regolamento i dirigenti degli uffici comunali e dipendenti saranno chiamati a rispondere del ritardo e di omissioni ma anche con incentivi a produrre un buon servizio alla cittadinanza

-Li’ dove il personale non fosse numericamente sufficiente ,dietro valutazione del carico di lavoro si provvedera’ a implementare gli organici ,ottimizzando le risorse e ridestinando quelle di altri uffici meno operativi .


-Sviluppo delle modalita’ on line ,eliminazione del cartaceo

-Diffusione delle modalita’ di accesso on line e di dialogo con la pubblica amministrazione con applicazione delle nuove normative sulla posta mail certificata e della firma digitale, anche per i cittadini che non riescono ad accedere per loro problematiche ai mezzi del web , con supporti sul territorio ,ad esempio nelle sedi decentrate dei municipi o consigli di quartiere



Servizio - Abitativo-Programmazione- Edilizia

-Proseguire l’opera di riqualificazione del centro storico

- Favorire la locazione degli alloggi sfitti: Le case sfitte saranno soggette alla tassazione ordinaria ,per scoraggiarne il non uso

- Recupero sistematico di edifici pubblici, degradati o in disuso per usi sociali e culturali

-avvio di procedure di messa in sicurezza , espropriazione/confisca dei beni immobili del centro storico che dopo opportune reiterate segnalazioni e senza giustificato motivo verseranno ancora in condizioni di estremo degrado,abbandono e fatiscenza , costituendo questo un gravissimo pericolo/attentato per la salute e incolumita’ pubblica.


-Facilitazioni e contributi per i proprietari che desidereranno invece ristrutturare in proprio nel centro storico,specie se con destinazione turistico alberghiera.

Lo scempio di rovine e case dirupate in pieno centro storico cittadino deve cessare.
In tali casi il comune si fara’ carico della ristrutturazione totale del bene con tutti i comfort destinandolo a scopi pubblici,sociali,culturali o a edilizia popolare per famiglie svantaggiate

- Concessioni di licenze edilizie soltanto per demolizioni e ricostruzioni di edifici
civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse, previa
destinazione di una parte di esse a verde pubblico.



Servizio-amici- animali

“Chi non ama ne’ rispetta il cane ,
non ama ne’ rispetta quello che e’il suo migliore amico :
l’uomo”

-Animali domestici (cani gatti etc ):rinforzo dei servizi di medicina veterinaria e dei canili ,istituzione di luoghi pubblici di ricovero degli animali che sono abbandonati o per l’assenza del padroncino per un certo periodo,con tariffe agevolate

-Presa in carico dei randagi

-contributo comunale di euro 100 euro annue per cure veterinarie certificate e acquisto alimenti (da sottrarre al netto dalle tasse ) (50 se con due o piu’ redditi) ove si abbiano in casa animali domestici registrati in anagrafe e in regola con le cure veterinarie.

-Creazione di apposite aree verdi,servizi di Pet -zone cittadine (luoghi di “ricreazione” per i cani accompagnati dai proprietari )

Servizio -salute-ambiente

-Monitoraggio ambientale ed epidemiologico costante e pubblico in collaborazione
con i medici di base con pubblicazione periodica obbligatoria dei dati.

- Determinazione degli inquinanti presenti nell’aria e corsi d'acqua , nei terreni agricoli e del
livello medio di polveri

--Rinforzo e/o costituzione del nucleo di tutela territorio -salute- ambiente del corpo dei vigili urbani

-Incrementare i controlli per il rispetto delle norme sicurezza sul lavoro

Servizi prima integrazione Immigrati e servizi soccorso indigenti

-Istituzione consulta dell’immigrato e dell’immigrazione (componenti gli stessi immigrati)

- Garantire a tutti gli immigrati residenti nel territorio una corretta ed esaustiva
informazione sui servizi attivi (tipo di servizio, sede, orari) ed operare per una loro
completa cittadinanza, compreso il diritto di voto nelle elezioni amministrative.

- Censimento dell’immigrazione e dell‘indigenza ,raccolta delle informazioni e dei bisogni delle persone immigrate.

-Sostegno abitativo logistico, medico, infermieristico,psicologico

-Collaborazione e sostegno concreto alla realta’ cittadina di Emergency

-Aiuto ai senza dimora e aiuto concreto a tutte le organizzazioni presenti in citta’ che si occupano dei senza fissa dimora

-Apertura una mensa comunale per tutti i disagiati o almeno integrare le risorse delle mense esistenti ad iniziativa caritativa /assistenziale.

-Attivazione dei mediatori culturali in ogni ufficio per una buona comunicazione

Progettazione di servizi d’impresa ove l’immigrato possa divenire artefice del proprio futuro e del proprio avanzamento nella crescita economica e culturale


Servizi Sociali :

-stipula e rinnovo convenzioni con case famiglia ,case alloggio per minori,bambini ,per

disabili,disabili psichici:

-Assistenza celere su ogni pratica di convenzione
Erogazione tempestiva dei fondi per la gestione delle comunita’ nei tempi previsti,senza gravi disagi per utenti e operatori.

Servizi di alfabetizzazione web

- Alfabetizzazione informatica di base su sistemi operativi e programmi comuni open
source e/o liberi. Avvio di sperimentazione di libri scolastici digitali sullo stile di
wikipedia consultabili in rete gratuitamente e stampabili su richiesta.

- Norme chiare e trasparenti per l’aiuto logistico e finanziario alle associazioni attive
sul territorio come veicolo per le iniziative culturali del comune verso le realtà locali

- Diritto alla fruibilità dell'informazione digitale

- Promuovere l’uso di programmi informatici e sistemi operativi aperti e/o liberi,
soprattutto nella pubblica amministrazione e negli istituti scolastici, ottenendo così
una notevole riduzione dei costi di gestione e al tempo stesso favorendo la libera
iniziativa degli enti coinvolti.

SERVIZI Rifiuti

Premessa

Ogni commento o frase sulla necessita’ che Palermo intraprenda una nuova via di gestione della problematica e della risorsa dei rifiuti e’ pleonastica. (considerati i fatti noti)
Occorre soltanto sottolineare che puo’ ben addebitarsi allo sfascio della gestione AMIA il totale plurimo tracollo finanziario di una intera citta’ ,oltre che l’interruzione di tanti altri utili servizi per la carenza di fondi gettati al vento dai nostri allegri viaggiatori di Doubai …
(leggasi :amministratori incompetenti nominati e lasciati ostinatamente in situ da sindaco e organismi politici comunali cui va un sentito ringraziamento)


Strumenti
-Accoglienza in toto degli elaborati e dei principi della rete Rifiuti Zero e degli assunti delle teorie della de-crescita in materia di rifiuti.

-Passaggio graduale da tassa raccolta rifiuti (TARSU) ad una tariffa commisurata alle quantità di rifiuti indifferenziati conferiti allo smaltimento (come direttive europee)

Servizi-MOBILITA’

Finalita’: rendere il trasporto pubblico (pulito,economico,comodo)piu’appetibile e meno dispendioso per tutti i cittadini,lavoratori e professionisti che hanno urgenza di giungere in orario al loro posto di lavoro o agli appuntamenti ,studenti per raggiungere la lezione ,mamme per accompagnare i figli a scuola etc, con una attenzione e programmazione particolare anche all’ingresso a determinati orari dei mezzi privati Tir,camion,furgoni etc che garantiscono le consegne agli esercizi della citta’.
Tutto cio’ per convincere il cittadino palermitano a scegliere di lasciare il proprio automezzo a casa o per lo meno usare il sistema di trasporto integrato ,lasciando il proprio mezzo all’ingresso della citta’ nei parcheggi adesso esistenti (magari tutt’ora inutilizzati)o in costruzione.


Strumenti:

Studio ,analisi ,realizzazione alla luce dei principi generali sopra piu‘ volte ribaditi (valutazioni impatto ,principi decrescita etc ) delle opere e dei provvedimenti contenuti nei seguenti progetti :

PGTU: Piano generale del trasporto urbano
PSMU: Piano strategico della mobilita’ urbana
PSMMTP: Piano straordinario di mobilitazione masse con trasporto pubblico


-Collegamenti aeroporto con parcheggio a tariffa agevolata e navette o metro per i provenienti da trapani

:-pubblicizzazione e stimolo ,incentivi all’uso degli snodi di trasporto integrato (sistemi che consentono il facile e veloce trasbordo spostamento tra i vari punti della citta’, con minime differenze significative tra periferia e centro .
Obiettivo finale e’ portare l’attesa di passaggio di mezzo pubblico ogni due minuti in zona centrale e ogni 10 in zona periferica .

Riduzione del traffico di merci e persone incentivando:
- l’uso individuale e collettivo di automobili pubbliche (car sharing e taxi collettivi,bici sharing)
- l’uso collettivo di automobili private (car pooling, sistema jungo).
- Potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico ,uso di bus elettrici,navette ,trasporto integrato

-Realizzazione di isole pedonali

-uso di veicoli elettrici o eco sostenibili

SERVIZI ACQUA

- riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano,
universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune
pubblico;

- confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico
integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal
sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di
solidarietà;

- riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale
privo di rilevanza economica (Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico),
in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari
dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt.
31 e 114 del d. lgas n. 267/2000; - Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.


- Monitoraggio e ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare
d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote
d’ammortamento degli investimenti (sul modello delle ESCO)



Vocazioni economiche prossime palermitane


C) PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Premessa

L’ascolto,la conoscenza e l’accesso alle tecniche e alle modalita’ “veloci “ di pensiero-decisone -azione imprenditoriale in questo mondo globalizzato facilitera’ enormemente il buon fine di tutta l’azione di governo,senza gli orpelli inutili e bizantinismi tipici della politica

Strumenti:
-Istituzione della consulta dell’imprenditoria : dialogo serrato e continuo con gli enti di rappresentanza imprenditoriale nel commercio nell’industria ,nell’agricoltura ,nell’artigianato.

-Istituzione del tavolo tecnico permanente riservato agli imprenditori ,chiamati a collaborare nella progettazione della Palermo del futuro

-Formazione diffusa per una cultura di impresa e dei servizi e incentivi per le tre direttrici privilegiate fondamentali di cui sopra
Sport èpalermo chiamma la campagna coperative consorzi ognuno dia una cosa in piu’ ricevndon 10 in sovrappiu’grazie al nuovo ethos habitus

-Defiscalizzazione e agevolazioni per l’apertura di nuovi servizi e imprese nei settori sopra citati,scarico /esenzione delle imposte per 5 /10 anni.

-Bonus ulteriori per assunzioni


-Ufficio di qualita’ (il bonus sara’ commisurato alla bonta’ –efficacia –efficienza-economicita’ dei servizi secondo parametri predefiniti )

-Continuazione sulla linea gia’ intrapresa della creazione di aree no absolute tax .Istituzione di No tax area nella zone piu’ svantaggiate e con piu’ alto tasso di disoccupati della citta’ ,ad esempio allo Zen o a Brancaccio. .

-Semplificazione normativa per l’avvio di qualsiasi iniziativa d’impresa.

-Favorire e accompagnare l’export delle imprese palermitane all’estero

-Creare un ufficio per la valorizzazione dei mercati storici palermitani ,favorire lo shopping in centro e nei mercati storici tramite un sistema integrato di trasporti e di prezzi ribassati nei mercati storici ,convenzioni apposite con i commercianti.



-Idem per la valorizzazione del Mercato delle Pulci e del Papireto
(una attenzione e un progetto particolare per la sistemazione dei mercatini spontanei di antiquariato)

Parte seconda:Progetto Palermo capitale e crocevia del Mediterraneo e in particolare snodo dei rapporti commerciali con il nord Africa.:

Premesse:

Dopo India e Cina,il continente africano rappresentera’ la nuova frontiera dello sviluppo economico mondiale e i recenti movimenti socio politici testimoniano il fermento preparatorio in atto.

Palermo deve saper cogliere opportunita’ e vantaggi della favorevole posizione geografica e relazionale -geopolitica
Palermo sara’ Capitale in quanto centro di sviluppo e incontro di interesse dotata di ogni moderno supporto e sistema ,in vero stile metropolitano
Palermo sara’ Cross-over - luogo di scambio veloce di transito e di informazioni ,risorse e persone
Questo progetto prevede l’interesse allo sviluppo di numerosi ambiti e il disvelarsi di altrettante opportunita‘:


Strumenti:
-Allacciamento di relazioni dirette ,di scambio culturale e commerciale con i paesi e le citta’ del nord Africa,dall’Atlantico al Sinai poiche’ nostri dirimpettai e prossimi geografici e culturali

-Istituzione di un apposito assessorato

-istituzione di una Scuola comunale delle lingue e cultura nordafricane dei paesi COMPRESI NELL’ARCO tra MAROCCO-ALGERIA ED EGITTO.
I cittadini palermitani acquisiranno cosi’ competenze relazionali specifiche che favoriranno poi rapporti di ogni genere, e l’instaurarsi di interscambio anche economico -commerciale,conquistando sul campo e diventando la principale testa di ponte verso il nord Africa, candidandosi a divenire sede della prima Borsa Euro-Afro - Mediterranea.

-In collaborazione con la Regione Siciliana diventare promotori della creazione di tavoli di lavoro comuni tra rappresentanti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo al nord dell’Africa.Convegni,giornate di studio ,progetti comuni economico finanziari.

-Fare di Palermo una scalo competitivo obbligato e conveniente nelle rotte di collegamento con il Nord Africa
Parte terza : Il nuovo modello

“..e noi che pensiamo la felicita’come un’ascesa
ne avremo l’emozione quasi sconcertante
di quando cosa ch’e’ felice cade “
R.M. Rilke Elegie duinesi


Palermo DE-CRESCE felice : UN MODELLO DI SVILUPPO LOCALE AUTOSOSTENIBILE

Premessa:Un'altra economia è possibile se scegliamo uno sviluppo locale autosostenibile con
tecnologie appropriate all'ambiente naturale. La decrescita applicata all’economia di una citta’ sembra un concetto contraddittorio ,invece porta in se’ una straordinaria iperbole .
Le teorie della “decrescita felice” tra le ultime acquisizioni con cui tutti i professori e gli economisti di spessore mondiale contemporanei sono chiamati a fare i conti, svelano la propria forza mettendo in crisi molte delle nostre convinzioni e ormai stratificate false certezze e apparenti evidenze sulla economia dei consumi.

Finalita’: Applicare a livello locale i modelli della teoria della decrescita felice

Strumenti :
- Favorire sul territorio la formazione del Distretto dell'Economia Solidale (DES ),
che organizza cooperative e micro imprese insieme alle associazioni dei consumatori
(Gruppi di Acquisto Solidale , di consumo critico, commercio equo), ai
risparmiatori-finanziatori (Banca etica), associazioni per il microcredito,
assicurazioni etiche), accorciando così le filiere di produzione, distribuzione e
consumo di beni e servizi, valorizzando le risorse territoriali locali.

- Realizzare un Centro per l'Economia Solidale per legare la distribuzione di beni
equosolidali, locali ed ecocompatibili a servizi commerciali, sociali e culturali.

- Agevolare lo sviluppo di piccoli centri di commercio di prodotti locali, reperendo i
locali nel patrimonio immobiliare del comune per creare spazi commerciali in mercati
comunali riservati alla vendita diretta degli agricoltori per piccole e medie aziende di
agricoltura biologica della provincia.

- Incentivare esercizi commerciali e ristoranti che offrono prodotti del territorio che
non devono percorrere lunghe distanze progetto Coldiretti (Km zero)

- Progetto accorciamento della filiera dei prodotti agroalimentari (venditatrasformazione-
distribuzione-ristoro) Filiere produttive in rete


- Utilizzare i prodotti locali biologici per le mense scolastiche e ospedaliere. - Valorizzare il lavoro autonomo, l'artigianato, la micro impresa.

- Introduzione dell'Ente Comunale di Consumo: per la vendita dei beni essenziali
alimentari a prezzi ribassati. (soprattutto nei mercati storici per favorirne la rinascita)

-La decrescita a livello locale : Per le risorse energetiche e la nuova edilizia

- Attivare il Bilancio ambientale del Comune che registra le partite contabili relative
alle risorse e al patrimonio naturale dell’ente e diventa quindi uno strumento di
valutazione degli effetti ambientali di tutte le politiche attuate dall’ente stesso.

- produzione con fonti rinnovabili (biomasse, solare, eolico, geotermia), efficienza,
risparmio energetico in particolare per riscaldamentoe condizionamento ed
illuminazione pubblica; razionalizzazione e ammodernamento dell'illuminazione
pubblica con utilizzo di tecnologie illuminanti a led e pannelli fotovoltaici.

- favorire in ogni sua forma l'autoproduzione energetica con fonti rinnovabili e con
piccoli impianti diffusi sul territorio, in particolare collocare impianti fotovoltaici

- Incentivazione del fotovoltaico condominiale con leva fiscale e rilascio di parcheggi
riservati per veicoli elettrici; favorire la mobilità con veicoli a trazione elettrica.

- Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio pubblico con l’obbiettivo
minimo di avere edifici in classe “C” (70 chilowattora al metro quadrato all’anno).

- Controllo del rispetto dei regolamenti edilizi esistenti relativamente all'isolamento,
alla percentuale di energia utilizzata prodotta da fonti rinnovabili,

- Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente secondo le regole
dell'edilizia (sostenibile) bioclimatica in primo luogo degli edifici pubblici.

-Snellimento burocrazia per l'installazione di fonti di energia rinnovabile.
Incentivazione alla diffusione del solare termico

- Controlli sugli sprechi di climatizzazione e riscaldamento eccessivi all'interno degli
edifici pubblici (inverno max 20° estate minimo 24°)
Considerazione finale :

Tutto cio’ ,insieme alla creazione-ottimizzazione di servizi e infrastrutture , avra’ ricadute di gran lunga favorevoli nella creazione di posti di lavoro e di impresa con alto valore aggiunto per la specializzazione richiesta dagli interventi:


- Creazione di nuovi posti lavoro e nuove figure professionali attraverso:
Il comunale biologico a KM 0 : la citta’ di Palemo per le sue stesse caratteristiche territoriali non ha certo come vocazione lo sviluppo di una cospicua agricoltura. Ma per la creazione di posti di lavoro potremmo prevedere la istituzione di vere e proprie fazendas comunali nel territorio della provincia e della regione. Aziende agricole partecipate dal comune o imprese private che accolgono la manodopera resa disponibile d aun apposito ufficio collocamento agricolo comunale,con elezione l’agricoltura biologica.Il comune curerebbe anche il trasporto dei lavoratori in sede con appositi pulmini .
la ristrutturazione della gestione dell'energia e dei rifiuti, in specifico:
Ristrutturazione energetica degli edifici esistenti;
Edilizia di ristrutturazione Demolizione e ricostruzione edifici dismessi secondo i principi della bioclimatica;
Recupero aree industriali per fini culturali o ambientali;
Personale da impiegare nell'avvio e nella gestione della raccolta differenziata porta
a porta


SEZIONE 3
-Strategie politiche,rappresentanti,alleanze…..prima e oltre i partiti

Premessa e declaratoria

Voci attive non si riconosce in alcun partito come gia’ delineato in presentazione e premessa .Ne’ un partito,ne’ un semplice movimento possono circoscrivere il senso , il valore e l’appagamento di questa esperienza.

Dato fondamentale irriducibile e’ proprio il costituirsi di un soggetto sociale e politico di cittadini criticamente impegnati e competenti .

Proprio per tali motivi Voci Attive definisce se stessa come per natura “oltre”il sistema dei partiti,e nessuna convergenza di tipo ideologico potra’ mai essere richiesta ne’ formulata.
L’essere stesso dei movimenti, orientato al “ fare “ e migliorare le cose in modo diretto e partecipato da parte della cittadinanza in quanto tale,senza connotazioni ideologiche partitiche , attinge la propria dignita’ e valore al senso del civismo piu’ alto,quindi universalmente diretto , proposto condivisibile. Cio’ non toglie che alcune posizioni espresse possano coincidere con quelle di partiti tradizionali e si attuino vere forme di piena collaborazione.Voci Attive si dichiara quindi aperta ad ogni forma di alleanza programmatica con ogni partito o altro movimento ,pur auspicando un rinnovamento delle vecchie forme di partecipazione.

Uniche precondizioni irrinunciabili :

1 che gli alleati politici –collaboratori siano portatori di idee in sincero spirito di servizio verso il bene comune e la condivisione, anche in parte, dei punti inseriti nel programma.
2 Il rispetto del codice etico
3 La condivisione dell’attenzione e dell’opzione preferenziale per gli ultimi

Voci Attive rifiuta quindi ogni forma di collaborazione con altre visioni piu’ strumentali nei confronti della societa’ e dell’uomo e prive di vera idealita’ e rapporto al bene comune

Nota : Proprio per la forte connotazione e la propensione alla ricerca del bene comune, il movimento in merito a temi che riguardano in ultima analisi l’orientamento valoriale morale e profondo della coscienza,i significati primi e ultimi della vita lascera’ ampia liberta’ di coscienza e non assumera’ alcun giudizio tale da riflettersi in ambito politico ,onde non rimanere invischiato in temi importanti ma anche oggetto di facile strumentalizzazione i quali ,al contrario del rispetto reciproco delle legittime posizioni,diventano pretesto di divisione anche tra forze sane . Questi temi etici primi e ultimi in giusta e oggettiva analisi e a ben vedere poco o raramente hanno a che fare con l’amministrazione concreta di una citta’ (diversa ,al limite, sarebbe una considerazione di politica nazionale) .In ogni caso quindi su tali aspetti ritiene opportuno di assumere un punto di vista aconfessionale ,laico,pluralista rispettoso di ogni uomo e del sacrario della sua coscienza ,avendo per cio’ a unico riferimento i valori e il dettato delle dichiarazioni universali dei diritti , e non leggi o costumi di volta in volta assolutizzati o decostruiti da discutibili forme di prevalente consenso o dissenso storicamente determinato.Il mondo dei valori non e’ negoziabile ne’ traducibile politicamente in quanto tale , poiche’ per certi versi ineffabile.


Appendice elettorale:
- Intorno ai rappresentanti per l’eventuale partecipazione alle elezioni

La scelta dei candidati e rappresentanti avverra’ ,nel rispetto dello spirito dei movimenti,per consultazione interna , (nb :no primarie)previa studio dei curriculum presentati e sulla base della competenza e dei meriti del candidato distintosi non solo a livello di vertice dei movimenti ma preferibilmente e soprattutto vicino al lavoro sommerso , silenzioso e prezioso della base di essi,in spirito di vera umilta’ e servizio,riferendosi allo statuto ove e’ ben chiaramente espressa la scelta non leaderistica ne’ individualistica del movimento bensi’ partecipativa fin nella scelta e nell’espressione dei candidati.

Tale compito difficile e gravoso e’ demandato a una commissione che scegliera’ irrevocabilmente i rappresentanti:questa sara’ costituita da un rappresentante per ogni associazione o movimento aderente e votera’ a maggioranza le candidature espresse ,dopo accurato lavoro di studio dei curricula e accurato discernimento motivando le scelte e rendendole pubbliche.


PROPOSTA ORGANICA DI GOVERNO DELLA CITTA':
documento presentato come contributo di VOCI ATTIVE al lavoro di Palermo




In prima persona: Voci di Voci Attive


NB: I contributi  sono disposti in ordine cronologico di pubblicazione.

1  Note storico teoriche sull'idea della decrescita. prof A. Basile
2  La decrescita per il governo della citta'. prof A. Basile
3  Etica e Politica. prof A. Baccarella
4  Messaggi in bottiglia. Mario. Guglielmino
5  MANIFESTO POLITICO PROGRAMMATICO - VOCI ATTIVE
6  Commenti in progress:Voci Critiche
    Un commento critico    intorno alla bozza di   manifesto 
    Intervento del dr G Salemi  (14 10 2011)
7  Partecipare,DArio Fo e  l'esempio di Milano.  Prof  A.  CArroccio
                                                                              ( interv del 15 10 2011)
8  Breve storia in 60 "  di Voci Attive  (22 10 2011).Da   redazione Voci attive
9  Vivere di netiquette .  di Mario  Guglielmino
10  Ultime  dalla  politica  .  La  redazione  di Voci  attive ( 30 10 11)
11 Note  sul  bilancio  partecipativo.A  cura  del  dr Vincenzo Raieli
12  Schierarsi  senza  de-finirsi .  di   MArio  Guglielmino-redazione Voci Attive
13  Un siparietto  da  Cena  delle  Ceneri.  da Voci ATtive
14  WELFARE  :tutto  ..o  quasi  .a  cura  del  prof  Angelo  Baccarella  4 /12/2011


                  

         


TESTI

1

Note storico teoriche sull’idea della decrescita
A cura del prof Antonio Basile
Latouche esprime il paradosso che circonda le teorie della decrescita felice: la sensazione di sfondare delle porte aperte e contemporaneamente di predicare nel deserto. Dire infatti che una crescita infinita è incompatibile con il nostro mondo finito e che il nostro stile di vita odierno non è più supportabile a lungo dalle risorse disponibili comincia a diventare una ovvietà; da qui a passare alle conseguenze più logiche, ossia la necessità di fermare questa crescita e di adottare stili di vita più sobri, rimane ancora un’eresia non accettabile.
Latouche si propone allora di 1) misurare la portata della crisi (non la crisi economica contingente, ma di quella ambientale in atto) 2) proporre l’alternativa della decrescita felice 3) indicare gli strumenti per la sua realizzazione.
La decrescita non deve essere intesa come crescita negativa; quest’ultima la viviamo adesso, e ne vediamo le conseguenze: lo spettro globale della povertà, la riduzione dei già esigui strumenti del welfare, i tagli generalizzati per trovare risorse necessarie alla ripartenza dell’economia. La decrescita si realizza invece solo in una società che ha superato il mito della crescita, è l’assenza della crescita come obiettivo della società, indirizzata invece a vivere meglio lavorando e consumando di meno.
Latouche contesta che la decrescita possa essere intesa come crescita sostenibile, che servirebbe solo a conservare la struttura capitalistica odierna, modificando solo marginalmente le attitudini di consumo. Effettivamente, se diamo un’occhiata ai messaggi propagandistici di questo tempo, non sentiamo altro che richiami alla sostenibilità, alla tutela dell’ambiente, ma il tutto in un sistema che comunque mira a conservare sostanzialmente gli schemi economici in corso (elevati profitti, elevati consumi, tanto lavoro, poco salario).
I fondamenti economici della teoria della decrescita risiedono in particolare negli studi di Nicholas Georgescu-Roegen, che alla dottrina economica tradizionale sostituisce il concetto di bioeconomia; occorre pensare l’economia non come un’insieme di leggi meccaniche, ma all’interno della biosfera, in cui il principio termodinamico dell’entropia ci mostra come le trasformazioni dell’energia non sono totalmente reversibili, e che quindi si va verso un depauperamento inesorabile delle risorse a nostra disposizione.
La società dei consumi, quella che purtroppo rende la vita dei lavoratori una continua trasformazione tra salario e merci, passando dalla fabbrica all’ipermercato, e viceversa, si regge su tre fondamenti: la pubblicità, che crea la dipendenza da consumo, il credito, che ne fornisce i mezzi, l’obsolescenza programmata delle merci, che ne rinnova la necessità.
E quanto è vero che la pubblicità crea continuamente l’insoddisfazione e la tensione del desiderio frustrato, che il credito consente di consumare a chi non ha reddito sufficiente, che i prodotti sono soggetti sistematicamente a rotture per le quali la riparazione non è abbastanza conveniente. Si diventa quindi tossicodipendenti della crescita, incapaci di pensare ad altro se non al consumo e al lavoro che ce lo consente. Ciò ci rende felici? Guardiamoci dentro, guardiamo le notizie dal mondo, e giudichiamo sinceramente.
Cosa ci rende oggi capaci di consumare oltre i limiti della rigenerazione delle risorse? Rubando, in primo luogo alle generazioni future, e poi ai paesi più poveri, costretti a essere i fornitori di risorse grezze per il nord del mondo.
Quali sono le conseguenze politiche della società della crescita? Pier Paolo Pasolini le aveva intuite: la periferizzazione delle città, il trionfo della grande distribuzione, dell’automobile e della televisione, hanno svuotato il senso di cittadinanza, creando un popolo silenzioso, facilmente manipolato da un potere mediatico legato alle imprese multinazionali. La globalizzazione sta poi terminando l’opera di distruzione della cultura popolare. Ciò ha aperto la strada a una classe politica populista e corrotta, di cui Berlusconi è l’alfiere e la caricatura, ma che tale rimane un po’ in tutto il mondo. E’ quindi necessaria un’azione politica per ribaltare questa situazione.
Votare una coalizione piuttosto che un’altra non è sufficiente per realizzare la società della decrescita: occorre una rivoluzione culturale, che porti a una rifondazione politica. Si tratta del progetto di un mondo diverso: questo è il senso della politica, che altrimenti si riduce alla gestione amministrativa di uomini e cose.
La rivoluzione culturale della decrescita si basa su otto R (due in più rispetto a quelle descritte nel libro “Come sopravvivere allo sviluppo”).
Rivalutare, ossia prendere a fondamento altri valori rispetto a quelli oggi imperanti: altruismo su egoismo, collaborazione su competizione, tempo libero su ossessione del lavoro, vita sociale su consumo, locale su globale, il bello sull’efficiente. Soprattutto è necessario passare dalla fede nel dominio sulla natura alla ricerca dell’armonia con essa.
Riconcettualizzare, cioè giudicare alla luce dei nuovi valori i concetti che la cultura del consumo ci impone, come quelli di ricchezza e povertà, rarità e abbondanza.
Ristrutturare, ossia modificare la struttura economica capitalista e il suo apparato produttivo in base alle esigenze della decrescita.
Ridistribuire: ripartire in modo più equo le risorse, e quindi il consumo, tra nord e sud, tra classi sociali, generazioni, individui.
Rilocalizzare: produrre localmente tutto ciò che è possibile realizzare su scala locale per bisogni locali. Le idee devono circolare liberamente, ma bisogna evitare al massimo i movimenti di merci e capitali.
Ridurre: limitare il sovraconsumo e i relativo spreco, ma anche la dipendenza da lavoro: ritrovare il tempo per fare il proprio dovere di cittadini, il piacere della produzione propria (artigianale, artistica, agricola), le sensazioni che danno il gioco, la meditazione, la conversazione, il tempo libero, in una parola.
Riutilizzare e Riciclare, ossia limitare il consumo superfluo, combattere l’obsolescenza programmata dei prodotti, ridurre al minimo e riciclare i rifiuti.
Un aspetto su cui Latouche insiste molto è la possibilità di ricostruire la società partendo dal livello locale, attraverso progetti che coinvolgano sia la politica che l’economia.
Quanto al primo elemento, la politica, anche se affrontare problemi globali come la tutela dell’ambiente è difficilmente realizzabile in un ambito locale, è però vero che per impostare una vera riforma è necessaria “l’esistenza di un progetto collettivo radicato in un territorio inteso come luogo di vita comune e dunque da preservare e da curare per il bene di tutti”. La comunità locale può diventare il centro di una rete di relazioni solidali che consentano una reale partecipazione al progetto di riforma della società.
Anche a livello economico la comunità locale può diventare il centro di un nuovo approccio che rifiuti le logiche del mercato globale di lavoro, merci, capitali. Occorre tentare di ricostruire l’autonomia economica di ciascuna regione: quella alimentare, con prodotti più freschi e sicuri; quella energetica, attraverso le energie rinnovabili che si adattano al meglio ai contesti locali; quella del commercio, con il recupero della piccola distribuzione. Reinquadrare l’economia nella società locale insomma preserva l’ambiente, riduce la disoccupazione, promuove la solidarietà, tutela la salute dei cittadini. I tanti progetti che a livello locale sono stati realizzati e si stanno promuovendo (vedi per esempio il sito dei “Comuni virtuosi”) dimostrano come in effetti alla sordità della politica nazionale si contrappone un attivismo positivo delle piccole entità territoriali.
La decrescita significa ritornare a un passato di privazioni? Secondo Latouche decrescita significa autolimitazione dei bisogni, chiederci cioè se comprare dieci paia di scarpe, spesso di scarsa qualità, sia meglio che averne due, ma di buona fattura. Se guardiamo invece agli effetti dell’economia iperliberista di oggi, vediamo i risultati della ricerca ossessiva di efficienza, prestazioni, riduzione dei costi, flessibilità, profitto: una società e un’economia sull’orlo di una crisi di nervi.
Latouche, posto che non è pensabile una rivoluzione che imponga le idee della decrescita, propone un programma elettorale che possa essere proposto da forze politiche ispirate agli ideali della decrescita stessa.
1) Recuperare un’impronta ecologica pari o inferiore al pianeta, ossia ridurre i consumi intermedi (trasporti, energia, imballaggi, pubblicità) in modo da consentire il recupero delle risorse naturali.
2) Integrare nei costi di trasporto (ecotasse) i danni provocati da questa attività
3) Rilocalizzare le attività, in modo da ridurre gli spostamenti di uomini e di merci
4) Restaurare l’agricoltura contadina, incoraggiando le produzioni locali, stagionali, naturali, tradizionali.
5) Trasformare gli aumenti di produttività in riduzione del tempo di lavoro e in creazione di posti di lavoro
6) Stimolare la produzione di beni relazionali, come la cultura, lo scambio intellettuale e conviviale
7) Ridurre in modo netto lo spreco di energia
8) Penalizzare le spese pubblicitarie
9) Decretare una moratoria sull’innovazione tecnico-scientifica, ri-orientando la ricerca sulla base delle nuove aspirazioni delle persone.
Diversi di questi punti possono essere perseguiti tramite politiche fiscali, che alla fine potrebbero consentire di fornire alla collettività risorse per realizzare gli investimenti inevitabilmente necessari per riformare in profondità la società e il tessuto produttivo secondo le nuove sensibilità.
Il problema dei problemi, nell’elaborazione di una teoria della decrescita, è quello del lavoro, della disoccupazione che può diventarne conseguenza, visto che la riduzione dei consumi determina necessariamente una riduzione della produzione. La soluzione, secondo Latouche è principalmente nella riduzione drastica del tempo di lavoro, ma anche in nuove modalità di lavoro che siano più dense di fattore umano (la tecnologia, i combustibili consentono di risparmiare sul lavoro umano, determinandone una diminuzione) o nelle nuove possibilità di occupazione che potrebbero dare gli investimenti in settori nuovi (tecnologie verdi).
Secondo Latouche, insomma, la riduzione del tempo di lavoro congiunta all’espansione di nuove attività potrebbe creare un saldo positivo dell’occupazione.
In ogni caso la decrescita


2

TRATTI DI DECRESCITA FELICE A PALERMO
A cura del prof. Antonio Basile

LA DECRESCITA PER IL GOVERNO DELLA CITTA’
“Uscirne da soli è avarizia. Uscirne insieme è politica” (Don Milani)..

Politica energetica
La politica energetica va indirizzata prioritariamente verso la riduzione dei consumi, che per oltre il 50% sono costituiti da sprechi e usi poco efficienti. Sviluppare le tecnologie per aumentare l’efficienza come pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Prima di pensare a tali fonti, quindi, occorre cominciare a consumare meno innanzitutto abbattendo gli sprechi, cercando di dimezzare la domanda e,contemporaneamente, sostituire l’offerta di fonti fossili con fonti rinnovabili.
Le proposte:
1. Incentivazione finanziaria e fiscale delle ristrutturazioni energetiche degli edifici esistenti, finalizzate a ridurre gli sprechi e le inefficienze.
2. Incentivazione finanziaria e fiscale di costruzioni ad alta efficienza energetica
3. Incentivazione da parte del comune delle ristrutturazioni energetiche con formule contrattuali “Esco” (Energy Service Company, ossia delle società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica degli edifici, assumendo su di sé l’onere dell'iniziativa e liberando il cliente da ogni onere organizzativo e di investimento. I risparmi economici ottenuti vengono condivisi fra la ESCO ed il Cliente finale con diverse tipologie di accordo commerciale o completamente introitata dalla società).

Rifiuti
Anche per i rifiuti l’azione da privilegiare prioritariamente è la loro riduzione, e solo dopo occuparsi del riuso e del riciclaggio. L’obiettivo di fondo è l’opzione rifiuti zero, in cui la raccolta differenziata è l’ultimo azione al fine di recuperarne il più possibile.
1. Smaltimento degli imballaggi a carico di chi li utilizza per il trasporto delle merci.
2. Abolizione della tassa raccolta rifiuti (tarsu) e applicazione di una tariffa commisurata alle quantità di rifiuti indifferenziati conferiti allo smaltimento (tia).
3. Incentivazione dei più efficienti sistemi di raccolta differenziata controllata (raccolta porta a porta spinta in tutta la città e isole ecologiche di quartiere) e del trattamento meccanico-biologico della frazione residua di rifiuti indifferenziati.
4. Gestione economica delle materie prime recuperate dalla raccolta differenziata.

Uso del territorio, edilizia, urbanistica
1. Uso della leva fiscale al fine della riduzione di CO2.
2. Incentivazione di economie autocentrate (prodotti e servizi locali nei mercatini rionali, nelle mense di scuole, università, luoghi di lavoro, fiere biologiche, mercato del contadino, gruppi di acquisto solidale, etc)
3. Blocco delle aree di espansione edilizia nei piani regolatori delle aree urbane e contemporanea riconversione di aree marginalizzate, ex industriali o commerciali, e piani di sostituzione architettonica al fine di non consumare il poco territorio ancora non costruito che rimane.
4. Incentivazione delle ristrutturazioni qualitative ed energetiche del patrimonio edilizio esistente (v. politica energetica).
5. Formulazioni di allegati energetici-ambientali al regolamento edilizio vincolanti le concessioni e le autorizzazioni edilizie al fine di abbassare gli standard di consumo/spreco energetici del patrimonio edilizio.
6. Ipotesi di recupero delle acque piovane per impianti antincendio, di irrigazione, servizi igienici.
7. Espansione del verde urbano: parchi agricoli nelle aree salvate dalla espansione edilizia; parchi urbani; reti ecologiche urbane/extraurbane. Previsione di verde di quartiere, anche piccoli interventi ma molteplici. Cura dell’arredo urbano.
8. Progettazione, manutenzione e gestione del verde urbano da parte di un’unica autorità. Riqualificazione degli lsu, pip e gesip in giardinieri attraverso corsi di formazione e conseguente definitiva internalizzazione del servizio parchi e giardini.
9. Effettiva realizzazione del Parco fluviale dell’Oreto e del Parco agricolo di Ciaculli
10. Divieto di costruzione di parcheggi per edifici destinati ad attività lavorative al fine di incentivare l’uso dei servizi pubblici.
11. Pedonalizzazione del centro storico e realizzazione di parcheggi in silos o sotterranei, evitando laddove è possibile la realizzazione di parcheggi a raso.

Mobilità
Riduzione del traffico pesante di merci e persone incentivando:
1. Le filiere corte di prodotti, soprattutto agricoli. Ciò anche per rivalorizzare il comparto agricolo locale, e quindi il territorio, in quanto sono gli stessi agricoltori i primi “guardiani” del territorio e, quindi, del suo dissesto.
2. Costruzione nell’area urbana di una fitta rete di piste ciclabili con diritto di precedenza sul traffico automobilistico, possibilmente con piste completamente separate dal flusso delle auto.
3. Incentivare l’uso di automobili pubbliche (car sharing e taxi collettivi).
4. Potenziamento del trasporto pubblico favorendo la riconversione dell’attuale parco mezzi con altro basato su mezzi elettrici.
5. Interramento del raddoppio delle linee di metro/ferroviarie.
6. Blocco del traffico privato nel Centro storico (v. pedonalizzazione).
7. Realizzazione di opere di mitigazione ambientale delle infrastrutture viarie esistenti.

Acqua
1. Ripubblicizzazione dell’acqua da parta del comune e incentivazione dell’acqua comunale.
2. Definire una quantità pro capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.
3. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni obbligo del doppio circuito, acqua potabile per usi alimentari e non potabile per gli altri usi. Obbligo di usare l’acqua piovana per gli sciacquoni attraverso la realizzazione di vasche di accumulo.
4. Ristrutturazione e continuo monitoraggio della rete idrica urbana, con gare di appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote d’ammortamento degli investimenti (sul modello dell’Esco).

Politica
1. Limite di due mandati elettivi, in assoluto, allo stesso livello istituzionale.
2. Riduzione degli stipendi del sindaco degli assessori, dei consiglieri e dei consiglieri di quartiere.
3. Scuole di politica per chi si accinge ad entrarvi, basate essenzialmente sulla politica come servizio alla collettività e sulla gestione dei beni comuni (acqua, aria salubre, territorio, paesaggio, servizi sociali, cultura, lavoro, etc.).
4. Istituzione di un codice deontologico del politico per una politica più etica.
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3




ETICA E POLITICA 
A cura del prof. Angelo Baccarella

Il mondo in cui viviamo non è conforme all'etica sebbene quest'ultima è un riferimento a cui ci ispiriamo. Nella politica, più che in altri campi, è stridente il contrasto tra ciò che dovrebbe essere e ciò che è.
Riflettendo sulla politica nasce poi l’esigenza di fare un distinguo tra la Politica con l’iniziale maiuscola e la politica di partito. La Politica si riferisce alla conduzione della res publica da parte di persone e organismi eletti: la motivazione di base è il servizio pubblico (l’assunto della democrazia stessa). La politica di partito riguarda le strategie di un partito o di un’alleanza di partiti messe in atto per ottenere il potere o per mantenerlo ed essere rieletti se si è al governo. Queste strategie non escludono necessariamente buone pratiche di servizio pubblico, benché la motivazione di base, come assistiamo sulla scena politica italiana attuale, resti il potere.
In particolare vediamo che le decisioni più importanti nella vita del nostro paese sono prese nelle segreterie dei partiti; i candidati ai seggi parlamentari sono poi finanziati dai partiti e devono quindi attenersi alle loro istruzioni di voto, perdendo così la propria indipendenza e rappresentatività popolare. Il parlamentare, deputato regionale e provinciale o consigliere comunale non risponde all’elettorato.
Questa grossa limitazione della democrazia rappresentativa si può spiegare con un basso livello, purtroppo accettato, di educazione politica dei cittadini che consente inevitabilmente ai partiti di riempire questo vuoto politico. In Italia, oggi, i cittadini quali delegano ai partiti la funzione decisionale. La costruzione democratica implica invece che i cittadini siano competenti e s’impegnino nella democrazia partecipativa, che il Parlamento abbia importanti funzioni propositive (leggi) e il Governo funzioni esecutive.

Ma perché l’Etica deve essere in qualche modo imprescindibilmente legata alla Politica?
Quale nasce prima?

L’etica, o filosofia morale, è la “dottrina o indagine speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo di fronte ai due concetti del bene e del male” (definizione del Devoto-Oli).
Ai fini della nostra questione è interessante notare che Aristotele considerò, secondo Bertrand Russell, l’etica come subordinata alla politica, concetto compatibile con il pensiero di Niccolò Machiavelli, per esempio. Ma in ogni caso ancora, anche se subordinata, si presuppone che, comunque, ci sia un rapporto. Non a caso dopo due millenni e mezzo di discussioni, rivoluzioni e dichiarazioni di principio, ci si trova sempre a discutere sull’etica. O forse, oggi, è scomparso anche questo rapporto e l’etica è da considerarsi separata rispetto alla politica? Meglio ancora: partendo dal presupposto che l’etica è una deontologia, è importante avere una responsabilità etica per partecipare alla vita pubblica dello Stato?
L’uso della parola ‘deontologia’ è utile e permette confronti con altre regole deontologiche, ma solleva la difficile questione se praticare la politica sia una professione o no. Se avere una funzione politica elettiva è un mestiere, allora saremmo di fronte all’unico caso di una professione che è libera da regole deontologiche al di là delle generiche indicazioni della Costituzione. Il politico risponde delle proprie azioni al partito che lo ha nominato come candidato e ha pagato le spese della campagna elettorale, situazione certo non prevista dalla Costituzione della Repubblica italiana.

Allora, viene da sé chiedersi quale sono le caratteristiche di un comportamento desiderabile da parte delle persone che ricoprono cariche elettive o in associazioni di base e si occupano della res publica, cioè la soluzione dei problemi collettivi?

Alla domanda quale nasce prima, la posizione che si assume in questa sede è quella di rispondere che è l’etica, la scienza del comportamento e dell’agire umano: l’etica precede la politica in quanto la politica è la scienza dell’agire umano nella società e le società sono composte da individui, cittadini. Prima viene il cittadino, poi l’etica, a seguire la società e, infine, la politica.

Non sono un giurista né tantomeno uno statista ma solo un cittadino che concepisce la sua cittadinanza una cittadinanza consapevole e attiva. Quindi, mettendo da parte tutte le considerazioni, le valutazioni e gli apprezzamenti a posteriori per affrontare il rapporto tra Etica e Politica, mi sono calato nei panni di un cittadino indignato, quale sono, e ho iniziato a analizzare la mia indignazione proprio dal concetto di cittadino.


Punto primo.
Il concetto di cittadinanza.

La cittadinanza, in termini giuridici, è la condizione del cittadino (chiamato persona fisica dall'ordinamento giuridico di uno stato) al quale si riconosce la pienezza dei diritti civili e politici. In un certo senso la cittadinanza è uno status. Implica che tutti hanno diritto agli stessi diritti; che consegue che tutti siano protetti dalle stesse leggi e, nello stesso tempo, soggetti alle stesse leggi, nel senso che il cittadino, oltre ad avere dei diritti, ha anche degli obblighi.
Thomas Hobbes, un filosofo inglese del settecento affermò che tutti nascono con gli stessi diritti e, in particolare, il diritto alla vita, alla libertà e alla felicità. Un altro filosofo inglese sempre del settecento, John Locke, aggiunse a questo elenco anche il diritto alla proprietà.
Qualsiasi tentativo di ridurre, limitare o negare questi diritti sarebbe stata una violazione contro la natura stessa dell’uomo. Soltanto il detentore di questi diritti può decidere di limitarli o rinunciare ad essi.
La concettualizzazione dei diritti dell’uomo è fondamentali: segna tutti i momenti cruciali della nostra storia contemporanea: la dichiarazione di diritti inglese del 1689 (Bill of Rights), la Dichiarazione d'Indipendenza Statunitense (4 luglio 1776), la Dichiarazione dei diritti Dell'uomo e del Cittadino stesa nel 1789 durante la Rivoluzione Francese, i diritti dell’uomo che troviamo tutt’oggi proprio nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 19481.
La Dichiarazione è la base di molte delle conquiste civili della seconda metà del XX secolo, e costituisce l'orizzonte ideale della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, confluita poi nel 2004 nella prima stesura della Costituzione europea (non ratificata) e poi nel Trattato di Lisbona entrato in vigore il 1 dicembre 2009.
Questi sono alcuni dei nostri diritti fondamentali:
· il diritto alla vita,
· il diritto alla libertà individuale,
· il diritto all'autodeterminazione,
· il diritto ad un'esistenza dignitosa,
· il diritto alla libertà religiosa;
e in campo politico:
· uguaglianza,
· libertà personale / individuale,
· governo attraverso il consenso,
· governo responsabile,
· governo limitato nei poteri.

In breve questi documenti coprono una gamma di diritti naturali, legali, politici, economici e sociali. Da un punto di vista politico viene affermato che tutti gli uomini hanno il diritto di parola (o libertà di parola), tutti hanno il diritto di movimento (libertà di movimento) e tutti hanno libertà di associazione.
Sebbene in molti posti del mondo questi diritti vengono negati, è indiscutibile che sono i pilastri fermi e punti di riferimento per la valutazione di tutti i sistemi politici. Per quanto riguarda, invece, i diritti legali, cioè i nostri diritti civili, questi vengono codificati e stabiliscono non solo quali sono ma anche come devono essere garantiti. In Italia, per esempio, li troviamo nella Costituzione della Repubblica Italiana (22 dicembre 1947).

1 Articolo
1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
1. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità. Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Punto secondo
Il concetto di popolo.

L'insieme dei cittadini di uno stato costituisce il suo popolo. Da non confondere con il concetto di popolazione e cioè l'insieme delle persone che risiedono sul territorio di uno stato (i suoi abitanti), a prescindere dal fatto che siano suoi cittadini. In senso sociologico, la cittadinanza assume una valenza più ampia, e si riferisce al senso di identità e di appartenenza degli individui ad una determinata comunità sociale e politica.
Questa premessa ha lo scopo di fare un distinguo rispetto al concetto di cittadino da quello di suddito. Il suddito è soggetto alla sovranità di uno stato; la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni), il cittadino, invece, è detentore e titolare di diritti e altre situazioni giuridiche attive (anche se accompagnati da doveri e altre situazioni giuridiche passive).
Ne consegue che il concetto di cittadinanza implica, di per sé, una partecipazione attiva politica alla vita dello Stato e, in una democrazia, l’esercizio della sovranità. Il suddito è assoggettato dallo Stato e, proprio per questo, non può esserne protagonista. In altri termini, la definizione di cittadinanza scaturisce dal seguente presupposto: lo Stato si impegna a tutelare i diritti fondamentali e riconosce ai cittadini i diritti politici, quali il diritto al voto e l’eleggibilità alle cariche elettive, e il cittadino si assume la responsabilità dei correlativi obblighi e doveri (compresi quelli tributari).

Punto terzo
Il concetto di democrazia.

Chiaramente stiamo contestualizzando questi concetti in un sistema democratico. Ma cos’è la democrazia? A forza di utilizzare questo termine abbiamo bisogno, di tanto in tanto, di ricordarci qual è il suo significato. Un sistema politico democratico presuppone che l’autorità politica, in ultima analisi, risiede nel popolo, l’insieme dei cittadini dello stesso stato ("demos" = popolo + "kratos" = autorità). Ci sono diverse forme di democrazia; la democrazia può essere diretta, indiretta e rappresentativa ma, in ogni caso, emergono quattro principi che sono basilari:
· individualismo / dignità della persona: lo Stato deve garantire ad ogni suo cittadino la massima realizzazione del suo potenziale di sviluppo;
· libertà: lo Stato deve garantire ad ogni suo cittadino la massima libertà in subordinazione al mantenimento dell’ordine sociale;
· uguaglianza: ogni cittadino è stato creato uguale e ha gli stessi diritti e opportunità di realizzazione;
· fraternità: ogni cittadino non farà un uso cattivo della propria libertà ma collaborerà alla realizzazione e al benessere di ogni altro cittadino e dello Stato 2 nel suo insieme.

Il termine "democrazia" propriamente definisce quella forma di governo in cui il potere appartiene "al popolo". Perché si abbia democrazia in senso stretto occorre che tutte le decisioni significative siano prese dal popolo in base al principio di maggioranza.
In quanto sistema politico, la democrazia postula l’assunto della sovranità popolare, investendo tutti i poteri nel popolo. Questo presuppone che il popolo, l’insieme dei cittadini, può ed è capace di controllare il proprio destino (autodeterminazione) ed è in grado di effettuare giudizi morali ed etici oltre alle decisioni pratiche nella conduzione della propria vita quotidiana. Implica anche che ogni cittadino non solo è alla ricerca per realizzarsi al massimo delle proprie potenzialità ma anche che collabori nella costruzione delle istituzioni sociali e nell’attuazione dei rapporti tra il cittadino singolo e le istituzioni stesse. Il concetto di uguaglianza, poi, portato alla sua conseguenza logica, richiede anche la partecipazione del cittadino all'esercizio del potere. La fratellanza risiede nella garanzia della persona e include anche quanto occorre per dare a ciascuno un'esistenza dignitosa e, infine, impone la solidarietà. La democrazia richiede, in tal modo, dei processi decisionali basati sul governo della maggioranza e la tutela dei diritti della minoranza. In un sistema democratico è indispensabile garantire la libertà di opinione e di espressione, di stampa, di culto, di associazione, di petizione e di uguaglianza.

2 Lo Stato è un ordinamento giuridico politico che a fini generali esercita il potere sovrano su un determinato territorio e sui soggetti a esso appartenenti. Alla parola Stato afferiscono due concetti distinti:
Stato-comunità: popolo, stanziato su un territorio definito, che è organizzato attorno ad un potere centrale (comunemente chiamato "Stato-nazione").
Stato-apparato (o Stato-organizzazione): quel potere centrale sovrano, organizzato in possibili differenti modi, che detiene il monopolio della forza, e impone il rispetto di determinate norme nell'ambito di un territorio ben definito.
Quindi lo stato ha una funzione strumentale: è uno strumento per realizzare determinati scopi che sono il benessere della società, che viene ordinata insomma attraverso gli strumenti istituzionali di questo stesso Stato. Cioè lo stato non è il fine ma lo strumento del popolo che dà vita a questo stesso Stato.

Punto quarto
Il concetto di delega (elezione dei rappresentanti al governo)

Tenendo conto di questi assunti, per poter funzionare un sistema democratico, il popolo dev’essere educato all’esercizio della democrazia e dev’essere civilmente responsabile; è incontrastabile che ci sia una carta, una costituzione, che stabilisca l’insieme dei valori condivisi da tutti i cittadini; lo stato deve avere un certo grado di stabilità economica; è necessario che ci sia una coesione e un consenso sociale; è essenziale che ci siano servizi e istituzioni del cittadino per il cittadino; e, prima di ogni altra cosa, devono essere condivise le regole che costituiscono la struttura stessa della democrazia:
· elezioni giuste e frequenti;
· l’opposizione deve accettare il verdetto del popolo e permettere alla maggioranza di governare;
· la maggioranza deve riconoscere alla minoranza il diritto di opposizione, e
· se la minoranza vince le elezioni future, questa dev’essere permessa di prendere le redini del governo.

Un partito, un movimento necessita del supporto e del favore del popolo che governa. Senza questo requisito basilare, un governo non può governare.

Punto quinto
Il concetto di governare

La politica, i partiti, i movimenti e i politici non sono altro che gli agenti catalizzatori che rendono la democrazia attuabile.
La politica, e i politici, immancabilmente devono rispondere a quello che viene loro chiesto da ogni cittadino nello specifico e dal popolo in generale. Questi sono i valori e gli ideali del governare in un sistema democratico. Valori e ideali che poi diventano proposte, che poi, a loro volta, diventano un programma - le regole e l’espressione di una convivenza condivisa da tutti i cittadini stessi nel rispetto degli interessi condivisi e del bene comune. Questa è la differenza fondamentale tra il potere esercitato in un sistema totalitario e il governare come servizio in un sistema democratico.
In uno Stato di diritto il potere è diviso in tre funzioni pubbliche: legislazione, amministrazione e giurisdizione - e nell'attribuzione delle stesse a tre distinti poteri dello stato, intesi come organi o complessi di organi dello stato indipendenti dagli altri poteri:
· Il potere legislativo (la promulgazione delle regole della convivenza dei cittadini); la funzione legislativa è attribuita al Parlamento;
· Il potere esecutivo (la garanzia dell’implementazione di queste regole e, nello stesso tempo, dell’ordine sociale); la funzione amministrativa è attribuita agli organi che compongono il Governo e, alle dipendenze di questo, la pubblica amministrazione;
· Il potere giuridico (l’interpretazione e l’applicazione di queste regole a tutti i cittadini senza distinguo di sorta); la funzione giurisdizionale è attribuita ai Giudici (e alla Magistratura).

Il potere decisionale risiede nel Parlamento, negli eletti a rappresentare i cittadini stessi.
Il parlamento, a sua volta, è limitato dalla Costituzione la quale, quintessenza dell’espressione dei valori e ideali dell’insieme dei cittadini, vale a dire un insieme di norme di più alto grado, considerate immutabili rispetto ad un semplice voto di maggioranza e rivedibili solo con procedure particolari. Norme che indicano cosa può fare il governo (il potere esecutivo), ma, più importante, cosa non può fare.

L’istituzione politica formale preposta all’attuazione dell’espressione della volontà della maggioranza dei cittadini è il Governo. In un sistema democratico il Governo è formato dal partito, dal movimento o dai partiti e movimenti che rappresentano la maggioranza dei cittadini che hanno espresso il loro volere attraverso il voto.
Il Governo, in un sistema democratico, non è statico ma in continua evoluzione in quanto rappresenta l’evoluzione dell’espressione comune della convivenza socio-politica ed economica dei cittadini. Per tale ragione il mandato del Governo è a termine. Inoltre, quando la maggioranza degli eletti a rappresentare il popolo di una elezione non rappresenta più questa espressione comune, il Governo viene deposto e dev’essere garantita una nuova espressione di voto del cittadino - sempre tramite elezioni.

La funzione giurisdizionale è esercitata da giudici indipendenti, ai quali il cittadino possa rivolgersi per la tutela dei suoi diritti (intesi in senso lato), anche a fronte di lesioni arrecate dai pubblici poteri; questo principio è uno dei capisaldi dello stato di diritto. Anzi, nello stato costituzionale di diritto il sindacato del giudice si estende all'operato del potere legislativo (il Parlamento), sotto forma di controllo di legittimità costituzionale delle leggi. La magistratura italiana, in particolare, è un complesso di organi con funzioni giurisdizionali e costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere; inoltre, è un Organo costituzionale, secondo quanto sancito dall'art. 104 della Costituzione della Repubblica Italiana. I magistrati ordinari sono titolari della funzione giurisdizionale, che amministrano in nome del popolo (l’insieme dei cittadini che sono in rapporto di cittadinanza con uno Stato). In Italia l'organo di autogoverno della magistratura è il Consiglio Superiore della Magistratura presieduto dal Presidente della Repubblica.


Punto sesto
Il concetto di politica

A questo punto, mi chiedo: cos’è la politica? La politica (polis = città) è l'Arte di governare la società. Il termine si applica tanto alla attività di coloro che si trovano a governare quanto al confronto ideale tra chi è stato delegato a rappresentare il cittadino e ha facoltà di governare quanto a quelli che, essendo stati democraticamente eletti, rappresentano la minoranza con eguale diritto di partecipazione e coinvolgimento nelle scelte (il concetto di maggioranza e opposizione in sede parlamentare).

Il fine della politica è il conseguimento di una vita che sia la migliore e il più possibile felice per la comunità umana organizzata politicamente. Dunque gli uomini politici, che sono responsabili di questa comunità, devono orientare le proprie azioni su questo fine, che è la comunità stessa, in quanto vita umana collettiva. Se il fine della politica è questo, non possiamo sottovalutare gli aspetti propriamente morali della politica. Infatti il problema morale verte sempre intorno a una questione fondamentale e ricorrente: "Qual è il senso della vita umana?", "Come si realizza questo senso?", "Come possiamo ottenere una vita umana che sia la migliore e la più felice possibile?". La politica risponde ad esigenze e a condizioni che sono orientate moralmente. Dunque la politica è anch'essa moralmente qualificata, così come, d'altra parte, è vero che la morale dell'individuo non può essere separata dalle questioni sociali e politiche.

L'etica diventa la dimensione della libertà della scelta, ma anche della responsabilità, perché noi dobbiamo, essendo liberi, anche essere in grado di farci carico delle conseguenze di queste nostre scelte. Questa è la dimensione della libertà che spesso si trascura. Libertà è anche essere capaci di caricarsi delle conseguenze della scelta. Questa è appunto la dimensione della responsabilità che alla libertà è intimamente connessa. Conseguenza logica, l'etica deve rifondare la politica.

Questo ci porta di nuovo al concetto di governare. Come si governa lo Stato? Oltre alle funzioni del Stato (legislativo ed esecutivo), che altro non sono che le responsabilità affidate ai rappresentanti delegati dal popolo, ci sono doveri e compiti che riguardano il Parlamento e il Governo che investano la gestione di diversi settori che si intrecciano tra loro e che costituiscono il luogo di residenza dei cittadini di uno Stato, lo Stato appunto.

Quali sono questi settori che vanno amministrati, e che, nella loro amministrazione, soddisfano i requisiti del punto primo, del punto secondo e del punto terzo, oltre a rispettare i punti quarto e quinto?
Vediamoli insieme (chiaramente si possono aggiungere altri “sottosistemi” ma, credo che quelli principali siano rappresentati tutti):



1
ECONOMIA
• MERCATO
• COMMERCIO



2
ECONOMIA / SOCIETÀ
• IMPIEGO / LAVORO
• SOLIDARIETÀ



3
SOCIETÀ
• DIRITTI UMANI
• SALUTE
• PARI OPPORTUNITÀ
• DIVERSITÀ CULTURALE



4
AMBIENTE / SOCIETÀ / ECONOMIA
• POLITICA
• DECRESCITA FELICE
• SOSTENIBILITÀ
• QUALITÀ DELLA VITA
• ETICA
• CONSUMO



5
ECONOMIA / AMBIENTE
• RISORSE NATURALI



6
AMBIENTE / SOCIETÀ
• PATRIMONIO CULTURALE E NATURALISTICO



7
AMBIENTE
• BIODIVERSITÀ
• CLIMA


Punto ultimo
E l’etica?
Cos’è l’etica? L'etica (èthos = carattere, comportamento) altro non è che l’insieme dei valori che consentono al cittadino di gestire dignitosamente la propria libertà nel rispetto degli altri. L’etica è la cornice di riferimento dei canoni e dei confini entro cui la libertà umana si può estendere ed esprimere.
L’etica è il comportamento del cittadino:
· al quale si riconosce la pienezza dei diritti naturali, civili e politici;
· il quale è detentore responsabile e titolare di questi diritti;
· il quale è un partecipe attivo alla politica e alla vita dello Stato;
· il quale è un protagonista responsabile all’esercizio della sovranità della democrazia;
· il quale è capace di realizzare la massima realizzazione del suo potenziale di sviluppo;
· il quale è un collaboratore alla realizzazione e al benessere dei suoi concittadini e dello stato, che collabori e si rende partecipe nella costruzione delle istituzioni sociali e nell’attuazione dei rapporti tra il cittadino singolo e le istituzioni stesse;
· il quale, delegato a rappresentare la cittadinanza, governa consapevole di essere al servizio della stessa cittadinanza che lo ha eletto.

A questo punto la considerazione etica è semplice: la forma di governo deve essere tale da trattare tutti gli esseri umani come tali, e non semplicemente come oggetti di dominio. Quindi, innanzitutto, cittadini e non sudditi. Il regime deve godere del libero consenso dei soggetti e tutti devono essere trattati da esso come persone umane nel pieno della propria dignità. Cerchiamo dunque di riassumere gli elementi che dovrebbero caratterizzare un regime siffatto:
1. inviolabilità della persona nella sua integrità fisica e morale;
2. libertà di opinione, di espressione, di religione;
3. uguaglianza dei cittadini di fronte allo Stato;
4. partecipazione dei cittadini all'esercizio del potere;
5. garanzia delle condizioni necessarie ad una vita dignitosa per ogni cittadino;
6. governo della legge (stato di diritto).

Conclusioni
Dov'è l'errore?

I punti che abbiamo analizzato non prescrivono un particolare tipo di struttura sociale, ma sono elementi base che devono essere presenti affinché si possa parlare di democrazia. Ma ciononostante avvertiamo un disagio, un’indignazione di fronte al modo in cui viene esercitato il potere politico e alla percezione di una assenza della responsabilità morale che dovrebbe sottostare al nostro agire collettivo per il bene comune di tutti i cittadini.

Ma sappiamo che così non è. Allora, dove sta l’errore?
Alcune opinioni e idee non hanno bisogno di essere commentati: il punto di partenza di qualunque progetto di miglioramento della società siamo noi stessi, ciascuno di noi nella sua propria umanità individuale. Bisogna recuperare lo status di cittadino. Qui il termine di cittadino non è inteso solo nel semplice senso legale (avere i diritti e doveri della cittadinanza), ma nel senso partecipativo, cioè la persona che esercita i propri diritti e doveri partecipando in modo convinto e attivo alla vita politica del Comune, della Provincia, della Regione e del Paese.
Ma altri interrogativi necessitano di essere discussi e approfonditi:

· Come garantire una maggiore partecipazione dei cittadini nella gestione della res publica?
· Come recuperare il rapporto tra Etica e Politica?
· La politica è ancora concepito come servizio pubblico?
· Come garantire una migliore “qualità” dei rappresentanti candidati-eleggibili (etica, competenza, moralità, onestà, etc.)?
· Il politico dev’essere un "professionista" della politica?
· Come rendere più rappresentativi i partiti e/o i movimenti?
· È necessario cambiare la legge elettorale attuale per avere una maggiore rappresentatività?
· Come favorire il rinnovamento e l’alternanza della classe politica?
· Qual è il ruolo dei partiti? hanno ancora un senso?
· Che ruolo e significato bisogna dare ai movimenti civici nascenti? Sono la nuova realtà politica o sono destinati a colmare una lacuna temporanea legata alla crisi dei partiti attuale?

Chiaramente si possono proporre diversi “rimedi” e forse la più importante è proprio la formazione del cittadino in quanto attore responsabile della propria cittadinanza.

_________________________________________________________________________










4

di Mario Guglielmino





Messaggi in bottiglia


A responsabili di associazioni, movimenti, cittadini impegnati nel sociale e nel lavoro, intellettuali uomini e donne, giovani di buona volonta’



Messaggio in bottiglia n 1
§

LA performance referendaria spinge a importanti riflessioni sul tema del movimentismo civico italiano.

Possiamo affermare, intanto, di aver definitivamente sfatato il mito mistificante dell’antipolitica.

Un popolo che partecipa NON E’ ANTIPOLITICO, anzi….

Semmai il movimentismo civico e’ portatore di nuove istanze per una nuova politica.

A questa domanda di “nuovo” occorre prestare attenzione .

E spetta allo stesso movimentismo civico elaborare NUOVI CONCETTI E NUOVE CATEGORIE,nuove coordinate di riferimento per esibire,comprendere,trasmettere autenticamente i propri contenuti e la propria essenza..

Altrimenti si corre il rischio evangelico di inserire “vino nuovo in otri vecchi “ con conseguente ammuffimento e perdita del potenziale innovatore e fecondo.



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Gia’ molti colgono la necessita’ di cio’ definendosi ne’ di destra ne’ di sinistra ma “ oltre“. Oppure parlano di “ trasversalita’” rispetto ai partiti.

In effetti ognuna di queste definizioni ha certi pregi ma anche immancabili difetti.

Il primo e’ quello di definire se stessi “rispetto a” qualcos‘altro.
Senza incamminarsi con decisione alla presentazione / rappresentazione di se’ come il nuovo nella sostanza e nel linguaggio,senza riuscire a dare di se’ una immagine autoctona e autonoma.

Come definirsi e tracciare la propria identita’ allora?


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Io penso che la strada maestra sia quella di cogliere il progressivo incessante e inarrestabile disvelarsi di questa grande presa di coscienza civica .

I partiti rimangono essenziali punti di riferimento , ma questo mondo ,per evitare di perire ammuffito vittima dei bizantinismi nei propri stessi anditi tentacolari ,deve accogliere senza condizioni il nuovo che avanza proveniente dal movimentismo civico.

Pena la stessa morte del sistema, e con esso degli stessi partiti.

Il movimentismo civico e’ un’anima formata da tante anime ,una forza della natura sociale razionale dell’uomo.

Nella misura in cui l’uomo e’ incontestabilmente e incomprimibilmente un essere sociale e razionale vi sara’ sempre un livello di guardia oltre il quale l’impegno politico di ciascun essere pensante e critico cerchera’ di evitare le derive di varie forme di dittatura o sonno indotto delle coscienze .


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Comprendere il fenomeno del movimentismo e fornire aggettivi,concetti,teorie nuove diventa quindi il primo e principale compito di chiunque vede in questo ambito realizzanda la concreta speranza di una societa’ di nuovo migliore piu’ giusta,attenta ai beni di ogni genere e di tutti.

E diviene il compito di intellettuali,filosofi,sociologi, educatori sociali che abbiano a cuore le sorti di questa epoca elaborare questi importanti riferimenti .



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Messaggio in bottiglia 2



LA Nuova Coscienza di Classe Civica




LA prima categoria che va riscoperta e’ quella del cittadino-civis in quanto tale.

Non in quanto elettore o consumatore di politica. Bensi’ in quanto ATTORE protagonista della costruzione della civitas.

Il cittadino - civis vive sulla sua pelle le dirette emanazioni della politica, sulla scia di una democrazia divenuta purtroppo sempre piu’ formale che sostanziale, gestita da lobbies, consorterie,famiglie, spesso senza poter influire su di esse e avendo a disposizione mezzi certo sempre utili ma, bisogna riconoscere, piuttosto arzigogolati ed elefantiaci quindi non costantemente applicabili per le difficolta‘ logistico organizzative (vedi referendum) per poter sperare a sua volta con questi di intervenire sempre efficacemente e celermente.


Il movimentismo civico e’ senza dubbio una risposta a questo stato di cose.

Accoglie in se’ realta’ associative e cittadini desiderosi di riportare al centro dell’impegno politico non la sub-cultura della delega ma la responsabilita’ condivisa, mediante una presenza diretta nelle istituzioni amministrative e democratiche sia in senso elettivo che in funzione di vigilanza.

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Tuttavia rimarremmo solo in superficie se ci limitassimo a rendere il tutto una semplice interpretazione di un fenomeno con le categorie della risposta, di causa effetto secondo il semplicistico schema

democrazia distante =problema
Vs
partecipazione attiva =soluzione)



Studiare l’aspetto sociologico e storico di questo movimentismo, per considerarne la natura, le fondamenta, le spinte è direi il punto qualificante essenziale e rappresenta la vera svolta e addirittura pone i presupposti della continuità dell‘azione

(non diventi un fuoco di paglia !). .


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A me pare infatti che tutta la ricchezza del fenomeno movimentismo civico debba essere compresa ancora piu’ dall’alto, da lontano,sin dalle fondamenta a mio avviso adesso totalmente nuove.


Se cosi’ non fosse rischieremmo seriamente di non capire davvero nulla e si perderebbe una fetta enorme di potenzialita’ di sviluppo e comprensione di se’ stessi, oltre che una importante occasione storica di vera rinascita sociale ,politica,culturale .

Un new deal del senso civico.


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Per offrire una analogia di carattere storico e’ un po’ come il sorgere dei comuni nell’Italia medievale e la loro progressiva affermazione con il conseguente sviluppo , frutto e causa culturale non accidentale di quelle vicende socio politiche , dell’umanesimo rinascimentale .

Per un’altra (alquanto ardita ma concedetemela!!) analogia di carattere storico il movimentismo civico trova oggi il suo corrispondente nella nascita della classe del proletariato durante la rivoluzione industriale.


Proviamo a pensare solo un attimo quali rivoluzioni e quali grandezze ha portato la percezione e la comprensione da parte della societa’ (gli attori di allora) di quei radicali mutamenti, avvenuti per prima nei fatti (il cosiddetto progresso,la diversita’ dei modelli e dei rapporti di produzione di beni,di gestione delle citta’ e della democrazia dei signori illuminati ) e poi definitivamente nella coscienza dei cittadini del mondo !

Quanti milioni di esseri umani si riconobbero nelle scene delineate da quei nuovi quadri !

Persino oggi,quando quei paradigmi sono ormai divenuti chiaramente inadeguati per una immediata applicazione all‘attualita‘, essi costituiscono comunque un dato di riferimento e utile fonte ancora di rilettura interpretativa
.

Il cambiamento e’ sempre sostenuto da paradigmi concettuali forti, anche complessi se occorre.



Ecco perche’ la necessita’ di una riflessione che produca concetti,teoria, riconoscimento riguardo al movimentismo civico.


Ovviamente e’ solo un esempio,ma intende essere un forte esempio,una analogia.



Fine del messaggio in bottiglia n 2



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Messaggio in bottiglia n 3



Dei rapporti del cittadino-civis con la politica:il riconoscimento




Ricorderete che nel 1943,subito dopo la resa militare dell’Italia fascista alle truppe alleate della liberazione ,vi fu tra le italiche milizie un comportamento difforme e tuttavia negli opposti esempi spesso ugualmente valoroso e schivo ,alieno dal tornacontismo (almeno nell’iconografia diffusa se proprio non vogliamo generalizzare, sospettando del solito provincialismo italico).
Molti ufficiali e militari seguirono le sorti del loro Duce, in nome della fedelta’ alla parola prestata affrontando la morte.
Molti Altri invece per un altro opposto ragionamento,  sensibili alla nuova valenza geopolitica Italiana, affrontarono anch’essi la morte scegliendo di servire la patria, l’ideale nella nuova veste politica provocata dall’armistizio.
Ci riferiamo ad esempio ai fatti di Cefalonia o altri luoghi dove si consumò il sacrificio di molti soldati che da alleati dei tedeschi si trovarono d’un tratto ad esser loro nemici e in pratica prigionieri, finendo massacrati per il loro rifiuto di deporre le armi e consegnarsi prigionieri o disertori.

Per un'altra storia (stavolta sceglierò il carattere pacifista e non violento) richiamerò la marcia del sale o comunque l’epica azione non violenta della grande anima Gandhi il quale colpendo incessantemente e pazientemente ai fianchi il gigante inglese ne determinò la fuga dalle Indie, conseguendo la libertà e l’indipendenza del popolo indiano.
In più occasioni il popolo indiano in gran parte scese e camminò con Grande Anima, sottoponendosi alle minacce e alle ritorsioni inglesi e al fuoco di fila contro inermi.

Ebbene cosa c’entra tutto ciò con la nostra causa?


C’entra con il fenomeno movimentismo civico e con la necessità che avvenga un riconoscimento, l’incontro con l’idea di appartenere tutti alla nascente classe della civicità.

Perchè quei soldati preferirono la morte alla vita? l’ideale alla bassa materia?
Perchè quegli Indiani seguirono Gandhi nella sua lunga marcia ?
Non solo per disperazione.
Non ovviamente per solo tornaconto.
Vi fu un ri-conoscimento, un ri conoscersi esistenziale che portò a livello di consapevolezza, di coscienza singola e collettiva il fatto di appartenere a qualcosa, di appartener-si reciprocamente, di ritrovar-si uomini e donne di senso portatori di valori condivisi e nobili interessi condivisi.


Vi fu un senso comune che portò a un comune salpare verso un nuovo orizzonte possibile con una esperienza che varca le colonne d’Ercole delle nostre certezze e ci lancia in un "territorio scommessa" (la terra promessa?) al quale tuttavia ci sentiamo legati e dal quale siamo attratti da un forte richiamo valoriale e di contenuti, da una intima interiore sintonia e armonia con le idee da noi professate.


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Fattori di crisi ed evoluzione in senso centrifugo/centripeto del civis rispetto all’impegno politico:

-Crisi dei partiti e delle ideologie anche sotto l’aspetto della questione morale
-Aumento e miglioramento delle comunicazioni
-WEB,
-TV,Streaming etc
-Democrazia dei mezzi di comunicazione
-Tempo libero
-Crisi sociale e del lavoro
-Crisi economica
-Facilita’ delle comunicazioni e degli spostamenti locali,nazionali,internazionali
-Individualismo
-Influenza e capacita’ d’azione nel micro e macro spazio vitale
-Solidarieta’
-Aumento coscienza della importanza della sinergia nel’ottenimento di risultati
-Sensibilita’ alla democrazia partecipativa
-Sensibilizzazione agli interessi generali/mondiali (temi energetici,di salute,di -emergenza umanitaria ,di risorse e beni pubblici e comuni etc)
…..E agli interessi locali




In relazione a tutto questo aumenta il desiderio di partecipazione e di assunzione di responsabilità da parte del civis che non vuole partecipare solo sullo sfondo e chiede una assunzione attiva e diretta di responsabilità per divenire artefice del proprio futuro e dei / con i suoi simili..

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Le strutture partitiche da parte loro hanno già perso la loro scommessa, hanno dimostrato di essere ancorate al verticismo e piuttosto impermeabili e refrattarie al cambiamento.


Il movimentismo invece con agilità e freschezza può e sente di agire con maggior efficacia e corrispondenza alle nuove istanze.


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Di fronte a questo occorre innanzitutto esaminare il mutamento sostanziale di molte istanze sociali e politiche .

Cioe’ rispetto a venti anni fa non si tratta piu’ qui di dare spazio al concetto di rete,di unione,di unita’ delle forze .Questo e’ un nodo essenziale.!

Questi concetti,se fossero applicati con lo stesso significato di due decenni fa sarebbero semplicemente fuorvianti,morti in se’,superati.

Il movimentismo di oggi non puo’ e non deve avere come riferimento primavere gia’ sepolte.

E’ una fase nuova sin nei fondamentali.Sono cambiati i tempi e le condizioni e gli strumenti a disposizione.

Il movimentismo civico ha ed e’ una forza in quanto tale.

Non si e’ ne’ si diventa forti perche’ si e’ uniti o perche’ ci si fonde in rete in senso meramente utilitaristico o strategico tattico .

Tutto al contrario !:si e’ forti in quanto cives , in quanto ci si percepisce e riconosce cittadini del villaggio globale , inclusi nel paradigma del villaggio globale..


E in questo si attende la migliore lucidita’ degli intellettuali a noi contemporanei per aiutare a discernere ,definire , distinguere quasi una nascita di un nuovo ceto ,una nuova classe di cives.

E’ essenziale che l’onda movimentista si riconosca e si auto percepisca come un unico soggetto portatore di interessi che trova in se stessa e solo in se stessa le ragioni e i programmi per una azione secondo linee comuni.

Cio’ che alcuni studiosi hanno gia’ proposto di definire “il ceto medio critico e riflessivo “
Un corpo sociale variegato,variopinto,portatore di interessi comuni,senza pretese di soluzioni ai sommi problemi bioetici ne’ approcci fondamentalisti .

Cittadini, volontari da sempre dediti al sociale, professionisti impegnati nel lavoro e nella quotidianita’ per una societa’ piu’ equa e giusta ,insegnanti, assistenti sociali ,medici, psicologi,educatori, finanzieri etici o comunque illuminati da un sano umanesimo,tutti devono sentirsi parte di questo nuovo modello e corpo sociale che ha come fine immediato prossimo la realizzazione del bene comune.

Tutti coloro sono accomunati dal fatto che esperienzialmente ricercano gia’ il bene comune e mettono e scommettono la faccia e il cuore gia’ nella vita quotidiana e insieme alla propria famiglia.

Senza spauracchi ideologici ,che ormai sono specchietti per allodole e servono solo a dividere furbescamente le forze lì dove invece occorrerebbe invece solo lungimiranza e solidalita’.

In un certo senso il compito rispetto al ventennio precedente e’ facilitato.Occorre soltanto non mettersi reciprocamete i bastoni tra le ruote e dare libero corso al fenomeno.
Secondo quanto detto sopra ri- scopriamo quasi con sorpresa e piacere che
l’interesse di molti e’ rappresentabile dai piu’, e cosa molto piu’ importante, non piu’ su base ideologica.


I cives devono innanzitutto riconoscere la comune sorgente del loro interessamento al bene comune e al loro interesse ,elaborando una immagine piu’ solidale dell’impegno politico ,e in base alle osservazioni precedenti, aprirsi a un ventaglio di convergenze e nuove modalita’ di patto sociale e politico tra elementi anche apparentemente differenti.e molteplici.


L’operazione e’ facilitata poiche’ in considerazione della crisi delle ideologie molte istanze hanno goduto soprattutto in ambito amministrativo un notevole e sensibile avvicinamento delle posizioni fino a sfiorare la assoluta identita’ di vedute.

Tutto cio’ va letto non in antitesi rispetto ai partiti tradizionali ma in posizione sinergica e dialettica.



E’ compito di chi ha maggiore chiarezza quello di suscitare una sempre piu’ ampia adesione al movimentismo civico da parte dei naturali attori (cittadini e associazioni) .

Creando quindi un ventaglio che abbia non per fine la delegittimazione dei partiti ma una feconda dialettica che sia capace alla fine del percorso di produrre nuove definitive modalita’ di democrazia partecipativa adeguate ai tempi e alla societa’ di oggi.



E per tutto questo non occorrono leaders ma servitori.



Fine del messaggio in bottiglia n 3


Mario Guglielmino -Voci Attive -Palermo









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VOCI ATTIVE

MANIFESTO POLITICO PROGRAMMATICO

.

Presentazione:


Il movimento civico palermitano Voci Attive ha come finalità il buon governo della citta’ e il benessere e la felicita’ dei cittadini ,secondo un disegno di carattere organico e generale ispirato ai principi di cittadinanza,democrazia,partecipazione ,nel rispetto di ciascuno degli articoli della costituzione italiana e di ogni sua espressione istituzionale.
Punto d’origine e’ lo statuto di Voci attive nel quale ogni aderente riconosce la sorgente e il principio di unita’ e coordinamento di azione e di intenti.

E’ qui di seguito presentato il manifesto politico programmatico :


Sezione 1 La citta’ partecipativa : del concetto e dell’habitus democratico

Cap 1 La democrazia partecipativa
Cap 2 Beni comuni e partecipazione
Cap 3 Etica e politica (codice etico)



Sezione 2 La citta’ produttiva: del lavoro e dell’economia

Parte Prima : Classiche vocazioni economiche prossime palermitane
Parte Seconda : Palermo capitale del Mediterraneo
Parte Terza : Il nuovo modello: Palermo DE -CRESCE felice,modello per uno sviluppo locale autosostenibile




Sezione 3 Strategie politiche, rappresentanti e alleanze:…prima e oltre i partiti


SEZIONE 1

LA CITTA’ PARTECIPATIVA :

Del concetto e dell’habitus democratico.

Premessa :

La svolta partecipativa

Il movimento civico Voci Attive nasce in seguito alla storica crisi di rappresentanza dei partiti tradizionali cui assistiamo ormai da tempo.
Il sintomo piu’ evidente di questa crisi e’ lo scollamento tra societa’ civile e organi e istituzioni di rappresentanza,questi ultimi non a caso percepiti come casta inefficiente.
Obiettivo del movimento civico Voci Attive e’ colmare positivamente lo iato venutosi a creare tra societa’-cittadini e politica e istituzioni ,formando e portando all’autocoscienza un soggetto civico politico nuovo, ma di fatto gia’ da tempo esistente , costituito e coeso grazie a cittadini critici e consapevoli e competenti operanti per il bene comune.
In una prospettiva storica il movimento civico Voci attive comprende la propria specificita’ e il proprio ruolo come per sua natura transeunte, ruolo di stimolo -supporto o sostituzione che esaurite le necessita’ e raggiunto l’ obiettivo di ristabilire l’equilibrio tra societa’ e istituzioni di rappresentanza potra’ benissimo decidere di riconsegnare alle sorti di un sistema democratico partecipativo ove risanato, nella consapevolezza che il percorso non sara’ comunque breve e l’impegno non facile.
La riflessione comune quindi ha valutato come necessario e urgente l’impegno diretto nell’agone politico per un irrinunciabile e non piu’ procrastinabile rinnovamento della politica in senso partecipativo,offrendo il proprio concreto contributo di idee e progetti e risorse per mettere la politica al passo con le esigenze dei nuovi tempi.

I primi punti del programma politico del movimento Voci Attive hanno quindi carattere generale e propedeutico e intendono porre come nodo e soluzione essenziale ai problemi della citta’ di Palermo l’impostazione di un diverso rapporto tra cittadini e governo della citta’,avvicinando drasticamente e inscindibilmente gli uni all’altro.



Del programma di governo:


CAP 1 :LA democrazia partecipativa

Primo punto del programma di governo e’ l’attivazione di adeguati percorsi e l’assunzione nella cultura di governo e della cittadinanza del concetto e dell’habitus di DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.



Finalita’:Partecipazione civica al governo locale.Decidere insieme ai cittadini le priorita’ dell’azione amministrativa del governo locale.


Strumenti:

-Istituzione nello statuto comunale del ricorso al Bilancio partecipato deliberativo.I cittadini decidono come spendere le risorse sul proprio territorio con una quota percentuale del bilancio comunale non inferiore al 10% del totale

-Adozione di un regolamento comunale sulla partecipazione civica

-Istituzione dell’Ufficio della partecipazione e del Bilancio partecipativo

- rilevazione delle indicazioni dei cittadini rese vincolanti e obbliganti per l’amministrazione tramite: consulte,forme di consultazione popolare,referendum consultivi,confermativi,propositivi(deliberativi) senza quorum,con convocazioni obbligatorie periodiche almeno semestrali e/o tramite sistemi di rilevazione permanenti .

-A tal fine:Applicazioni web diffuse utili ai cittadini perche’ manifestino direttamente la loro volonta’(ad esempio cabine di espressione con sede nei punti strategici della citta’ o nei comitati di quartiere)


-Adesione del comune alla Rete del Nuovo Municipio



-Realizzare il vero decentramento amministrativo (sempre professato e promesso,mai realizzato in tutte le sue implicazioni)

-Cambiamento radicale della legge elettorale comunale:il consiglio e la giunta dovranno essere espressione diretta dei consigli di quartiere ,con una rappresentanza equilibrata per ogni circoscrizione,al fine di garantire attenzione alle problematiche di ogni parte del territorio cittadino.


-Istituzione di una scuola cittadina per il bene comune,dove formare opportunamente gli amministratori futuri e attuali della citta’, con rilascio di titoli che saranno ritenuti e valutati come preferenziali al momento della formazione delle liste elettorali e del giudizio dell’elettore.


-Previsione della figura dell’Amministratore di strada:strumento di raccordo tra i cittadini e il consiglio comunale,gli amministratori di strada avranno il compito di andare direttamente nei luoghi ove la gente vive ,in particolare strategici(mercatini,quartieri ad alta densita’ abitativa etc etc,enti o associazioni ) per cogliere i suggerimenti e le valutazioni utili ad orientare l’operato dell’amministrazione cittadina(assicurare la presenza dell’amministratore sul territorio)


La citta’ Partecipativa

Cap 2 Beni comuni e partecipazione


Finalita’ :Riconoscere la natura sociale dei beni comuni e attuarne la gestione controllata


Strumenti:
-Istituzione della CASA DEI BENI COMUNI e delle Consulte :ove si dia la possibilita’ al cittadino e alle associazioni e altre agenzie sociali di controllare la qualita’ della gestione e la stessa modalita’ di gestione ed erogazione dei servizi riguardanti acqua , aria , dei rifiuti,trasporti e ogni altro servizio di pubblica utilita’ ,con facolta’ diretta di proporre osservazioni,miglioramenti , nuovi sistemi e progetti .

-Istituzione della Consulta per i beni comuni con funzioni di programmazione e di controllo dei servizi ad essi connessi
Il sistema delle Consulte garantira’ la valorizzazione e la gestione partecipata dei beni riconosciuti come comuni, svolgendo funzioni di programmazione e di controllo dei servizi ad essi connessi.

-Costituzione presso il Consiglio comunale di un albo in cui sono iscritti i cittadini maggiorenni /associazioni e movimenti che abbiano manifestato la propria disponibilità a far parte della -------
Consulta dei beni comuni.


-Insieme ai cittadini produrre la magna carta del territorio palermitano :
lo statuto del territorio con gli obiettivi e i progetti ritenuti prioritari in ottica di breve ,medio e soprattutto di lungo termine .

-Includere tra i beni comuni il patrimonio storico ,artistico,monumentale,culturale
l’ambiente naturale e il paesaggio le forme di conoscenza collettiva, i saperi e le culture locali













La citta’ Partecipativa :


Cap 3 Etica e politica (codice etico)


Finalita’ :Rifondare l’ Ethos del cittadino e dell’amministratore


Strumenti:-GESTIONE TRASPARENTE DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
-Scuola di formazione comunale politica amministrativa


V.Allegato:documento Voci attive Etica e politica

Alcune declinazioni:

-Divieto di elezione per piu’ di due mandati alla stessa carica pubblica

-Risparmio spese di amministrazione e politiche :rinuncia dell’amministratore alla parte di indennita’ che eccede il compenso ordinariamente percepito o il reddito prodotto nella quotidiana attivita’ lavorativa

-Veto di candidature a pluri -inquisiti,condannati,pregiudicati etc

-Divieto di assumere cariche in conflitto di interessi

- Incompatibilità fra l’essere membro di un’assemblea elettiva ed anche di un organo statutario di un’azienda partecipata dal medesimo -Incompatibilita’ della carica di consigliere comunale sindaco con altre cariche pubbliche (deputato nazionale ,onorevole ARS etcet)




- Adozione di criteri esclusivamente meritocratici, pubblici e trasparenti, per tutti gli incarichi afferenti al settore pubblico allargato tra cui la nomina dei vertici della aziende municipalizzate ,che deve avvenire per comprovata competenza( e non per incarico da manuale Cencelli politico.)

- Elezione diretta del Difensore Civico.
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- Catasto degli appalti e garanzia di durata delle opere.

-Redigere e rendere pubblico e consultabile l’elenco di tutte le opere e le forniture pubbliche.

- Controllo rigoroso dell'utilizzo delle finanze e sull'amministrazione delle società comunali.

-Lotta agli sprechi e all’evasione fiscale ,i cui proventi e ricavati sanzionatori avranno destinazione socio assistenziale e in opere di pubblica utilita’
(Per lotta agli sprechi si intende anche il recupero e il buon uso di risorse mobili / immobili esistenti e abbandonate al degrado o semplicemente non usate, destinandole immediatamente a utili scopi )

-Gli appalti, le società municipalizzate e partecipate (a controllo diretto ed indiretto) del comune devono essere gestite secondo criteri di totale trasparenza.

-Taglio dei costi delle consulenze esterne e valorizzazione delle competenze interne dei dipendenti e quadri comunali.

- Rendere trasparente l'azione amministrativa e rendere pubblici mediante internet gli atti delle procedure collegate, favorendo così la democrazia partecipativa attraverso il contributo progettuale dei gruppi che operano nella società civile.

- Istituzione dell’albo pretorio telematico e dell’anagrafe pubblica degli eletti.
E’ importante dare ad ognuno la possibilità di conoscere l’operato di ogni singolo consigliere, assessore, e di tutti coloro che sono stati nominati nei consigli di amministrazione degli enti pubblici. Solo in questo modo i cittadini possono partecipare in modo consapevole alla vita politica.

-Curricula e attivita’ dei consiglieri e degli amministratori con obbligo di pubblicazione su sito del comune





SEZIONE 2




LA CITTA’ PRODUTTIVA


Del Lavoro e dell’economia


Premessa:

Ogni disquisizione sul perfetto andamento amministrativo deve fare i conti con la cruda realta’ dell’homo oeconomicus.

LA grave domanda ,ancor piu’ in questo periodo di lunga crisi strutturale mondiale sara’: come creare opportunita’di lavoro per il cittadino palermitano e benessere felice per le tante famiglie?.Come permettere ai giovani un sereno e tempestivo ingresso nel mondo del lavoro. ?

Non esistono ricette preconfezionate ,ma Voci Attive risponde pretendendo il coraggio delle nuove scelte e una progettualita’ che vada oltre i frantumi dell’estemporaneita’ per imboccare con determinazione la via dell’identita’ territoriale e della programmazione a lungo termine.
La citta’ deve autoriconoscersi in quanto tale,per vivere la maturita’ del suo stesso progetto.Pena rimanere una eterna incompiuta nell‘aspetto esterno e nel cuore dei suoi cittadini.

Nota sul precariato:

Il manifesto programmatico per cio’che concerne il precariato ,dopo la giusta assunzione di coloro che da anni vivono in questa condizione,prevede lo stop netto deciso e convinto a qualsiasi forma di questo tipo di assistenzialismo e di generazione di nuovo precariato a qualsiasi titolo e sotto ogni sembianza.I palermitani impareranno a crescere con le proprie idee e le proprie mani.
Si dichiara la fine dell’epoca disastrosa e indegna del clientelismo e del malaffare politico mafioso (voto di scambio,mantenimento della crisi e dello status quo per scopi puramente propagandistici ed elettorali)


Finalita’ :Orientare stabilmente e con chiarezza le scelte economiche di fondo della citta’ e del territorio che gravita intorno a Palermo con una programmazione organica e uno sviluppo armonico in prospettiva di lungo periodo.
Quindi portare i livelli di disoccupazione a valori accettabili e in linea con le altre realta’ italiane ed europee,senza rimanere agganciati disperatamente ai soliti fanalini di coda.

(NB:sfruttando per cio’ la maggiore liberta’ di azione in considerazione delle recenti e prossime attribuzioni di competenze derivanti dall’approvazione del federalismo municipale e regionale)



Strumenti : Si articolano in tre rami o parti progettuali

Parte prima: Vocazioni economiche palermitane

Parte seconda : Progetto Palermo Capitale crocevia del Mediterraneo

Parte Terza :Palermo DE –CRESCE ,il nuovo modello dell’economia


Parte prima : Vocazioni economiche prossime Palermitane


Premessa:

A partire dalle caratteristiche geo economico culturali possiamo individuare per Palermo i settori preminenti e le direttrici privilegiate e favorevoli dell’economia nei settori del :

A) Turismo (…e cultura)
B) Servizi
C) Piccola e media impresa


E’ chiaro che questi tre ambiti devono costituire il volano per ogni programma di sviluppo .


Strumenti per settore-ambito



A ) DEL Turismo (….e della cultura)




-Attivare percorsi ed eventi turistici tali da promuovere e incrementare anche il turismo nel periodo invernale


-Apertura della sede permanente di una borsa turistica siciliana


-Costituzione di una rete di tour operators che favorisca il turismo anche residenziale e non solo mordi e fuggi.


-Valorizzazione della costa e della zona Mondello e Sferracavallo per le attivita’ di surf,windsurf e vela

-Potenziamento dei collegamenti Palermo Ustica ,creazione di un asse per la valorizzazione della fauna marina e dei fondali mediterranei -percorsi marittimi di supeficie e subacquei tra Mondello Capo Gallo - Ustica - Sferracavallo a scopo turistico

-Valorizzazione delle coste e della balneazione sfruttando le favorevoli condizioni climatiche perduranti nel corso dell’anno


-Rivalutazione dell’istituto turistico alberghiero palermitano come risorsa a km zero per la formazione di personale per accoglienza dei flussi turistici


-Sviluppo e attrezzatura ricettiva dell’area cittadine gravitante sul Porto Scalo Marittimo Palermitano


-Accoglienza programmata delle grandi navi da crociera
(Esempio :Prevedere all’arrivo esibizione della banda musicale della citta’ ,offerta di gadget ,apertura di un tavolo di collaborazione con i piccoli proprietari di cavalli e carrozzelle per l’istituzione di piu’ stazioni di servizio per le carrozzelle con cavalli e individuazione di percorsi per questo singolare e tipico tour cittadino ,con distribuzione di volantini,servizio guida su richiesta,possibilita ‘ di rinfresco pranzo,evitando improvvisazione e mancanza di coordinamento,riqualificazione dell’area portuale a fini turistici…etc etc.)
L’arrivo di ogni nave da crociera sia una festa di ospitalita’ per la citta’.


-Incentivi e sgravi fiscali ad ogni attivita’ connessa con il servizio turistico :trasporti,tour organizzati,hotel,ricettivita‘ alternativa ,ristorazione,soprattutto se offerti in rete

-Riapertura dell’ente Fiera e uso per il rilancio della citta’ ,uso fiere,concerti,auditorium,sale di registrazione.Realizzare ivi una citta’ della cultura e del mercato globale

-Ulteriore valorizzazione degli ex cantieri Zisa come luogo di incontro e laboratorio sociale-culturale.


-Non solo Festino ma una serie di eventi programmati nell’arco dell’anno,cogliendo le specificita’ e i talenti del territorio (vedi patrimonio musicale nella tradizione jazzistica o nella musica antica barocca)riscoperta e rivitalizzazione di altri centri culturali una vota fervidi e ormai dimenticati anche per la non curanza delle istituzioni



- Valorizzare la Palermo antica ( entro e fuori le antiche mura )

-Cura privilegiata per le istituzioni e teatri storici della citta’(opera,musica,prosa,operetta etc ) e comunque ampliamento dell’offerta valorizzando anche i cine teatri di periferia soprattutto se sede di scuole di recitazione di danza o canto o ogni altra arte

-Cultura e monumenti :in ogni residenza monumento storico palermitano prevedere almeno una volta all’anno la realizzazione con apertura al pubblico di un evento artistico culturale.Presenza di guide turistiche nei siti

La cultura abbia una funzione non solo estetica ma anche sociale,di impegno civile ,di crescita armonica della persona nella societa’
Palermo e la sub cultura mafiosa ,il degrado e il disagio ,trovano nella Cultura il primo momento di una seria ed efficace opera di prevenzione,oltre che nella scuola.



-Contributi ad associazioni con finalita’ culturali artistiche.

-Dietro espressione di VIA progettazione ,studio fattibilita’ e realizzazione della funivia-cabinovia Palermo - Monte Pellegrino- Mondello per la valorizzazione del santuario di Santa Rosalia e del promontorio.


-Progetto studio per la riduzione del danno paesaggistico (e non solo) e dello scempio dei ripetitori sulla sommita’ del promontorio di Monte Pellegrino
Migliorare e incrementare l’offerta ricettiva e ricreativa sul monte.

-Cura delle ville e del verde pubblico cittadino e realizzazione di aree verdi .Valorizzazione e facilitazione di accesso ad uso attivita’ ricreative,sport,jogging,mountain bike,equitazione etc del parco della Favorita e della riserva di Monte Pellegrino

-Apertura del Parco cittadino D’Orleans lato Vle Regione Siciliana
(completato ma finora rimasto chiuso per problemi burocratici )



Vocazioni economiche prossime palermitane



B) DEI SERVIZI

Premessa

Quella del buon funzionamento dei servizi e’ una delle sfide piu’ urgenti e vitali,uno dei capisaldi dell’azione di governo della citta’ .

Sia i servizi tra privati cittadini che i servizi garantiti dall’ente pubblico o partecipato in quanto rivolti ai cittadini devono trovare nella economicita’- efficienza e nell’ottimizzazione del comune benessere felice la loro ragione d’essere .
L’obiettivo e’ offrire al cittadino e al visitatore una citta’ ospitale multiculturale e multietnica ,ricca e variegata di stimoli esistenziali e culturali ,sul modello delle piccole e medie capitali europee,ancora a misura d’uomo e ricche per elevata qualita’ di vita.

Palermo puo’ quindi ben candidarsi a vivere e realizzare tutti gli agi di una metropoli uniti al fascino e alla bellezza , alla tranquillita’e ai pregi di una citta’ comunque relativamente piccola (se confrontata con altre metropoli) contenuta nell’ambito orografico della Conca D’Oro


Strumenti e progetti nei vari ambiti:

Servizi-Infrastrutture :
-Ammodernamento e costruzione di infrastrutture degne di una citta’ metropolitana che si estendano e servano - colleghino anche i comuni e frazioni limitrofe


I cittadini palermitani hanno visto con gli anni sorgere ,innalzarsi ,impantanarsi e tramontare tanti progetti ,rimasti spesso tali,alle fasi di germe iniziale.
Voci Attive intende impegnarsi quotidianamente e alacremente per valorizzare ,studiare e assumere l’onere di dare finalmente corpo e vita a quell’immane progettualita’ prodotta e lasciata spesso senza traduzione concreta .

Autorevoli ed esaurienti studi peraltro gia’ effettuati costituiranno la base delle opere pubbliche infrastrutturali di cui Palermo abbisogna per raggiungere il range di capitale euro mediterranea.
La progettazione e la realizzazione di tali opere pubbliche sara’ posta al vaglio e adeguata alle esigenze di rispetto dei principi di sostenibilta’ ambientale,qualita’ della vita,principi della decrescita.

Questi documenti strategici sulla dotazione infrastrutturale saranno oggetto di studio e pianificazione attuativa:

PTOP : piano triennale delle opere pubbliche
PRUSST : piano riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio urbano
PSPCM : Piano strategico Palermo capitale del mediterraneo

Il contenuto di questi importanti e ampi progetti sara’ analizzato, posto in dialessi e vagliato in sintesi attuativa alla luce dei principi della decrescita e dello sviluppo sostenibile ,seguendo le indicazioni di valutazione impatto sociale -urbanistico -ambientale.

(Ad esempio Voci attive manifesta il parere nettamente contrario alla prospettiva della metropolitana di superficie TRAM ,inutile e perfettamente fungibile da un buon sistema di bus navette a trazione ecologica ;mentre e‘ favorevole alla realizzazione dell‘anello ferroviario come completamento sensato dell‘impianto gia’ esistente della metropolitana sotterranea.)

Voci Attive si impegna affinche’ tutti i fondi comunitari siano spesi integralmente per la realizzazione di queste opere infrastrutturali,interrompendo una non certo felice tradizione che vede questi fondi spesso tornare indietro al mittente per incapacita’ progettuale ,attuativa e di deliberazione di spesa






Servizi-ai -Giovani

Palermo citta’ sede di universita’.


-Favorire l’uso delle Biblioteche ,da tenere aperte anche a sera per letture e incontri culturali-artistici,luoghi di studio ma anche con l’aiuto dei privati luoghi di ritrovo,sport e svago per il giusto riposo dopo lo studio.Favorire l’organizzazione di eventi culturali ,mostre,concerti anche di rango internazionale.

-Individuare un circuito della gioventu’ ,ove teatri,cinema ,luoghi di svago e ristorazione nel rispetto di alcune norme certificate offrano ai giovani la certezza di una sana residenzialita’e sereno svolgimento dell’ importante periodo di studi.

-Attivare servizi di trasporto pubblici o in convenzione per collegare le periferie e il centro e con luoghi principali di ritrovo delle evitando il fenomeno degli incidenti di chi guida stanco dopo le serate

-potenziamento dell’impiantistica sportiva ,cura degli impianti comunali delle Palme e valorizzazione del parco della Real Favorita per attivita’ sportive ricreative
-orientamento dei giovani palermitani alle scuole di impresa comunali

Sconti per i mezzi di trasporto pubblici



Servizi-Alle - Famiglie -comunita’

-costituzione di una consulta per la famiglia

-contributi ed esenzioni per i nuclei familiari numerosi

-Sviluppo di una catena di care giver per le famiglie non integrate in una rete solidale

-Sostegno alle famiglie senza casa ,soluzione definitiva immediata del problema dei senza casa sfruttando le risorse esistenti

-Bonus scolastici per i figli di famiglie numerose ,secondo il reddito


-Riconoscimento dei Patti di convivenza anagrafica -solidarieta’-vita comune
Non solo famiglia: per favorire tra i giovani i percorsi di vita autonoma dalle famiglie e per incentivare modalita’ di reciproco sostegno e rete solidale tra cittadini in genere saranno riconosciute oggetto di agevolazioni e di benefici anche le forme di vita in comune scelte dai cittadini certificate dalla coabitazione nella stessa unita’ abitativa con reciproco carico familiare e reciproco impegno formalmente assunto all’ obbligo di sostentamento e solidarieta’ . Queste forme di convivenza ,comunque non assimilabili a qualsiasi forma di unione di fatto o di matrimonio (per cui occorrerebbe altro percorso di riconoscimento) ,trovano la loro ratio esclusivamente nel naturale libero rapporto di solidarieta’tra persone,con suddivisione delle spese e oggettivo risparmio




Servizi- ai -Bambini /ragazzi adolescenti

Palermo citta’ dei bambini:

-Attivazione dell’Esperienza di Consiglio comunale (consulta)composto dai bambini e dai ragazzi

-Tempo d’estate

-prolungamento dell’orario scolastico al pomeriggio con servizi mensa
- poltica per l’aumento degli insegnanti di sostegno

-Centri per il doposcuola per bambini in difficolta’

-Avviamento allo sport con convenzioni con palestre ,piscine,corsi di educazione fisica e atletica

-Attivazione dei nido per i figli dei dipendenti comunali

-spettacoli per bimbi preparati da compagnie teatrali e teatri in rete

-Incentivare l’accesso dei ragazzi e dei genitori al teatro

-attivita’ di animazione ludica e culturale per i bambini estese anche negli ospedali e nei quartieri degradati

-Assicurare servizi di doposcuola ,anche tenendo aperte le scuole nel pomeriggio ,costituendo un elenco delle associazioni che offrono questo servizio e indirizzandovi in modo coordinato i bambini in difficolta’ di studio e /o apprendimento le cui famiglie spesso non sono a conoscenze di questi servizi gratuiti offerti dal mondo del volontariato anche con molta professionalita’ e con l’impegno di personale preparato e qualificato.

-Asili nido e asili- scuola materna:,elevazione dello standard assistenziale ,cura delle strutture,accesso al servizio garantito soprattutto per i casi di svantaggio sociale.



Servizi - ai -Disabili e agli anziani

Rinforzo dei servizi esistenti (socializzazione,accompagnamento,assistenza,apertura in convenzione di centri diurni e notturni per le cure )e attivazione di tutto cio’ che puo’ fare di Palermo una citta’ a misura di disabile e di anziano ,eliminazione delle barriere architettoniche

.Una Palermo che favorisce la mobilita’ e l’inserimento sociale dei disabili e degli anziani sara’ la cartina di tornasole per misurare il grado di civilta’ metropolitana.

-Stimolo per l’efficienza e l’ammodernamento, la formazione e l’aggiornamento delle strutture terapeutiche riabilitative e del personale di assistenza.

-Gratuita’ dei trasporti pubblici per i disabili e altre agevolazioni

-convenzioni per l’assistenza domiciliare infermieristica e ausiliaria a soggetti portatori di patologie croniche invalidanti e sottoposti a importanti terapie

-Servizi di trasporto e assistenza con postazioni di telemedicina e soccorso psicologico agli anziani e disabili, con maggiore urgenza se privi di supporto familiare


Servizi-burocratici-amministrativi-uffici pubblici


“ Sana impresa in sana amministrazione pubblica“:una burocrazia efficiente per impresa e cittadini e’ la precondizione di ogni forma di buona amministrazione e di benessere felice sociale ed economico


-Riorganizzazione e ottimizzazione uffici della pubblica amministrazione comunale

-saranno fissati e resi perentori i tempi di risposta alle pratiche ,pur semplificate,in modo da ottenere responso in pochi giorni.

-Con aposito regolamento i dirigenti degli uffici comunali e dipendenti saranno chiamati a rispondere del ritardo e di omissioni ma anche con incentivi a produrre un buon servizio alla cittadinanza

-Li’ dove il personale non fosse numericamente sufficiente ,dietro valutazione del carico di lavoro si provvedera’ a implementare gli organici ,ottimizzando le risorse e ridestinando quelle di altri uffici meno operativi .


-Sviluppo delle modalita’ on line ,eliminazione del cartaceo

-Diffusione delle modalita’ di accesso on line e di dialogo con la pubblica amministrazione con applicazione delle nuove normative sulla posta mail certificata e della firma digitale, anche per i cittadini che non riescono ad accedere per loro problematiche ai mezzi del web , con supporti sul territorio ,ad esempio nelle sedi decentrate dei municipi o consigli di quartiere



Servizio - Abitativo-Programmazione- Edilizia

-Proseguire l’opera di riqualificazione del centro storico

- Favorire la locazione degli alloggi sfitti: Le case sfitte saranno soggette alla tassazione ordinaria ,per scoraggiarne il non uso

- Recupero sistematico di edifici pubblici, degradati o in disuso per usi sociali e culturali

-avvio di procedure di messa in sicurezza , espropriazione/confisca dei beni immobili del centro storico che dopo opportune reiterate segnalazioni e senza giustificato motivo verseranno ancora in condizioni di estremo degrado,abbandono e fatiscenza , costituendo questo un gravissimo pericolo/attentato per la salute e incolumita’ pubblica.


-Facilitazioni e contributi per i proprietari che desidereranno invece ristrutturare in proprio nel centro storico,specie se con destinazione turistico alberghiera.

Lo scempio di rovine e case dirupate in pieno centro storico cittadino deve cessare.
In tali casi il comune si fara’ carico della ristrutturazione totale del bene con tutti i comfort destinandolo a scopi pubblici,sociali,culturali o a edilizia popolare per famiglie svantaggiate

- Concessioni di licenze edilizie soltanto per demolizioni e ricostruzioni di edifici
civili o per cambi di destinazioni d’uso di aree industriali dismesse, previa
destinazione di una parte di esse a verde pubblico.



Servizio-amici- animali

“Chi non ama ne’ rispetta il cane ,
non ama ne’ rispetta quello che e’il suo migliore amico :
l’uomo”

-Animali domestici (cani gatti etc ):rinforzo dei servizi di medicina veterinaria e dei canili ,istituzione di luoghi pubblici di ricovero degli animali che sono abbandonati o per l’assenza del padroncino per un certo periodo,con tariffe agevolate

-Presa in carico dei randagi

-contributo comunale di euro 100 euro annue per cure veterinarie certificate e acquisto alimenti (da sottrarre al netto dalle tasse ) (50 se con due o piu’ redditi) ove si abbiano in casa animali domestici registrati in anagrafe e in regola con le cure veterinarie.

-Creazione di apposite aree verdi,servizi di Pet -zone cittadine (luoghi di “ricreazione” per i cani accompagnati dai proprietari )


SERvizio -salute-ambiente

-Monitoraggio ambientale ed epidemiologico costante e pubblico in collaborazione
con i medici di base con pubblicazione periodica obbligatoria dei dati.

- Determinazione degli inquinanti presenti nell’aria e corsi d'acqua , nei terreni agricoli e del
livello medio di polveri

--Rinforzo e/o costituzione del nucleo di tutela territorio -salute- ambiente del corpo dei vigili urbani

-Incrementare i controlli per il rispetto delle norme sicurezza sul lavoro




Servizi prima integrazione Immigrati e servizi soccorso indigenti

-Istituzione consulta dell’immigrato e dell’immigrazione (componenti gli stessi immigrati)

- Garantire a tutti gli immigrati residenti nel territorio una corretta ed esaustiva
informazione sui servizi attivi (tipo di servizio, sede, orari) ed operare per una loro
completa cittadinanza, compreso il diritto di voto nelle elezioni amministrative.

- Censimento dell’immigrazione e dell‘indigenza ,raccolta delle informazioni e dei bisogni delle persone immigrate.

-Sostegno abitativo logistico, medico, infermieristico,psicologico

-Collaborazione e sostegno concreto alla realta’ cittadina di Emergency

-Aiuto ai senza dimora e aiuto concreto a tutte le organizzazioni presenti in citta’ che si occupano dei senza fissa dimora

-Apertura una mensa comunale per tutti i disagiati o almeno integrare le risorse delle mense esistenti ad iniziativa caritativa /assistenziale.


-Attivazione dei mediatori culturali in ogni ufficio per una buona comunicazione

Progettazione di servizi d’impresa ove l’immigrato possa divenire artefice del proprio futuro e del proprio avanzamento nella crescita economica e culturale


Servizi Sociali :

-stipula e rinnovo convenzioni con case famiglia ,case alloggio per minori,bambini ,per

disabili,disabili psichici:

-Assistenza celere su ogni pratica di convenzione
Erogazione tempestiva dei fondi per la gestione delle comunita’ nei tempi previsti,senza gravi disagi per utenti e operatori.

Servizi di alfabetizzazione web


- Alfabetizzazione informatica di base su sistemi operativi e programmi comuni open
source e/o liberi. Avvio di sperimentazione di libri scolastici digitali sullo stile di
wikipedia consultabili in rete gratuitamente e stampabili su richiesta.

- Norme chiare e trasparenti per l’aiuto logistico e finanziario alle associazioni attive
sul territorio come veicolo per le iniziative culturali del comune verso le realtà locali

- Diritto alla fruibilità dell'informazione digitale

- Promuovere l’uso di programmi informatici e sistemi operativi aperti e/o liberi,
soprattutto nella pubblica amministrazione e negli istituti scolastici, ottenendo così
una notevole riduzione dei costi di gestione e al tempo stesso favorendo la libera
iniziativa degli enti coinvolti.

SERVIZI Rifiuti


Premessa

Ogni commento o frase sulla necessita’ che Palermo intraprenda una nuova via di gestione della problematica e della risorsa dei rifiuti e’ pleonastica. (considerati i fatti noti)
Occorre soltanto sottolineare che puo’ ben addebitarsi allo sfascio della gestione AMIA il totale plurimo tracollo finanziario di una intera citta’ ,oltre che l’interruzione di tanti altri utili servizi per la carenza di fondi gettati al vento dai nostri allegri viaggiatori di Doubai …
(leggasi :amministratori incompetenti nominati e lasciati ostinatamente in situ da sindaco e organismi politici comunali cui va un sentito ringraziamento)




Strumenti
-Accoglienza in toto degli elaborati e dei principi della rete Rifiuti Zero e degli assunti delle teorie della de-crescita in materia di rifiuti.





;


-Passaggio graduale da tassa raccolta rifiuti (TARSU) ad una tariffa commisurata alle quantità di rifiuti indifferenziati conferiti allo smaltimento (come direttive europee)


Servizi-MOBILITA’


Finalita’: rendere il trasporto pubblico (pulito,economico,comodo)piu’appetibile e meno dispendioso per tutti i cittadini,lavoratori e professionisti che hanno urgenza di giungere in orario al loro posto di lavoro o agli appuntamenti ,studenti per raggiungere la lezione ,mamme per accompagnare i figli a scuola etc, con una attenzione e programmazione particolare anche all’ingresso a determinati orari dei mezzi privati Tir,camion,furgoni etc che garantiscono le consegne agli esercizi della citta’.
Tutto cio’ per convincere il cittadino palermitano a scegliere di lasciare il proprio automezzo a casa o per lo meno usare il sistema di trasporto integrato ,lasciando il proprio mezzo all’ingresso della citta’ nei parcheggi adesso esistenti (magari tutt’ora inutilizzati)o in costruzione.


Strumenti:

(

Studio ,analisi ,realizzazione alla luce dei principi generali sopra piu‘ volte ribaditi (valutazioni impatto ,principi decrescita etc ) delle opere e dei provvedimenti contenuti nei seguenti progetti :

PGTU: Piano generale del trasporto urbano
PSMU: Piano strategico della mobilita’ urbana
PSMMTP: Piano straordinario di mobilitazione masse con trasporto pubblico


-Collegamenti aeroporto con parcheggio a tariffa agevolata e navette o metro per i provenienti da trapani

:-pubblicizzazione e stimolo ,incentivi all’uso degli snodi di trasporto integrato (sistemi che consentono il facile e veloce trasbordo spostamento tra i vari punti della citta’, con minime differenze significative tra periferia e centro .
Obiettivo finale e’ portare l’attesa di passaggio di mezzo pubblico ogni due minuti in zona centrale e ogni 10 in zona periferica .

Riduzione del traffico di merci e persone incentivando:
- l’uso individuale e collettivo di automobili pubbliche (car sharing e taxi collettivi,bici sharing)
- l’uso collettivo di automobili private (car pooling, sistema jungo).
- Potenziamento dei sistemi di trasporto pubblico ,uso di bus elettrici,navette ,trasporto integrato

-Realizzazione di isole pedonali

-uso di veicoli elettrici o eco sostenibili

SERVIZI ACQUA

- riconoscere il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano,
universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune
pubblico;

- confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico
integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal
sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di
solidarietà;

- riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale
privo di rilevanza economica (Azienda Pubblica Speciale a totale capitale pubblico),
in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari
dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt.
31 e 114 del d. lgas n. 267/2000; - Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.


- Monitoraggio e ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare
d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote
d’ammortamento degli investimenti (sul modello delle ESCO)

.









Vocazioni economiche prossime palermitane


C) PICCOLA E MEDIA IMPRESA

Premessa

L’ascolto,la conoscenza e l’accesso alle tecniche e alle modalita’ “veloci “ di pensiero-decisone -azione imprenditoriale in questo mondo globalizzato facilitera’ enormemente il buon fine di tutta l’azione di governo,senza gli orpelli inutili e bizantinismi tipici della politica

Strumenti:
-Istituzione della consulta dell’imprenditoria : dialogo serrato e continuo con gli enti di rappresentanza imprenditoriale nel commercio nell’industria ,nell’agricoltura ,nell’artigianato.

-Istituzione del tavolo tecnico permanente riservato agli imprenditori ,chiamati a collaborare nella progettazione della Palermo del futuro

-Formazione diffusa per una cultura di impresa e dei servizi e incentivi per le tre direttrici privilegiate fondamentali di cui sopra
Sport èpalermo chiamma la campagna coperative consorzi ognuno dia una cosa in piu’ ricevndon 10 in sovrappiu’grazie al nuovo ethos habitus

-Defiscalizzazione e agevolazioni per l’apertura di nuovi servizi e imprese nei settori sopra citati,scarico /esenzione delle imposte per 5 /10 anni.

-Bonus ulteriori per assunzioni


-Ufficio di qualita’ (il bonus sara’ commisurato alla bonta’ –efficacia –efficienza-economicita’ dei servizi secondo parametri predefiniti )

-Continuazione sulla linea gia’ intrapresa della creazione di aree no absolute tax .Istituzione di No tax area nella zone piu’ svantaggiate e con piu’ alto tasso di disoccupati della citta’ ,ad esempio allo Zen o a Brancaccio. .

Semplificazione normativa per l’avvio di qualsiasi iniziativa d’impresa.
-

Favorire e accompagnare l’export delle imprese palermitane all’estero

-creare un ufficio per la valorizzazione dei mercati storici palermitani ,favorire lo shopping in centro e nei mercati storici tramite un sistema integrato di trasporti e di prezzi ribassati nei mercati storici ,convenzioni apposite con i commercianti.



-Idem per la valorizzazione del Mercato delle Pulci e del Papireto
(una attenzione e un progetto particolare per la sistemazione dei mercatini spontanei di antiquariato)

Parte seconda:Progetto Palermo capitale e crocevia del Mediterraneo e in particolare snodo dei rapporti commerciali con il nord Africa.:

Premesse:

Dopo India e Cina,il continente africano rappresentera’ la nuova frontiera dello sviluppo economico mondiale e i recenti movimenti socio politici testimoniano il fermento preparatorio in atto.

Palermo deve saper cogliere opportunita’ e vantaggi della favorevole posizione geografica e relazionale -geopolitica
Palermo sara’ Capitale in quanto centro di sviluppo e incontro di interesse dotata di ogni moderno supporto e sistema ,in vero stile metropolitano
Palermo sara’ Cross-over - luogo di scambio veloce di transito e di informazioni ,risorse e persone
Questo progetto prevede l’interesse allo sviluppo di numerosi ambiti e il disvelarsi di altrettante opportunita‘:


Strumenti:
-Allacciamento di relazioni dirette ,di scambio culturale e commerciale con i paesi e le citta’ del nord Africa,dall’Atlantico al Sinai poiche’ nostri dirimpettai e prossimi geografici e culturali

-Istituzione di un apposito assessorato

-istituzione di una Scuola comunale delle lingue e cultura nordafricane dei paesi COMPRESI NELL’ARCO tra MAROCCO-ALGERIA ED EGITTO.
I cittadini palermitani acquisiranno cosi’ competenze relazionali specifiche che favoriranno poi rapporti di ogni genere, e l’instaurarsi di interscambio anche economico -commerciale,conquistando sul campo e diventando la principale testa di ponte verso il nord Africa, candidandosi a divenire sede della prima Borsa Euro-Afro - Mediterranea.

-In collaborazione con la Regione Siciliana diventare promotori della creazione di tavoli di lavoro comuni tra rappresentanti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo al nord dell’Africa.Convegni,giornate di studio ,progetti comuni economico finanziari.

-Fare di Palermo una scalo competitivo obbligato e conveniente nelle rotte di collegamento con il Nord Africa
Parte terza : Il nuovo modello

“..e noi che pensiamo la felicita’come un’ascesa
ne avremo l’emozione quasi sconcertante
di quando cosa ch’e’ felice cade “
R.M. Rilke Elegie duinesi


Palermo DE-CRESCE felice : UN MODELLO DI SVILUPPO LOCALE AUTOSOSTENIBILE

Premessa:Un'altra economia è possibile se scegliamo uno sviluppo locale autosostenibile con
tecnologie appropriate all'ambiente naturale. La decrescita applicata all’economia di una citta’ sembra un concetto contraddittorio ,invece porta in se’ una straordinaria iperbole .
Le teorie della “decrescita felice” tra le ultime acquisizioni con cui tutti i professori e gli economisti di spessore mondiale contemporanei sono chiamati a fare i conti, svelano la propria forza mettendo in crisi molte delle nostre convinzioni e ormai stratificate false certezze e apparenti evidenze sulla economia dei consumi .

Finalita’:Applicare a livello locale i modelli della teoria della decrescita felice

Strumenti :
- Favorire sul territorio la formazione del Distretto dell'Economia Solidale (DES ),
che organizza cooperative e micro imprese insieme alle associazioni dei consumatori
(Gruppi di Acquisto Solidale , di consumo critico, commercio equo), ai
risparmiatori-finanziatori (Banca etica), associazioni per il microcredito,
assicurazioni etiche), accorciando così le filiere di produzione, distribuzione e
consumo di beni e servizi, valorizzando le risorse territoriali locali.

- Realizzare un Centro per l'Economia Solidale per legare la distribuzione di beni
equosolidali, locali ed ecocompatibili a servizi commerciali, sociali e culturali.

- Agevolare lo sviluppo di piccoli centri di commercio di prodotti locali, reperendo i
locali nel patrimonio immobiliare del comune per creare spazi commerciali in mercati
comunali riservati alla vendita diretta degli agricoltori per piccole e medie aziende di
agricoltura biologica della provincia.

- Incentivare esercizi commerciali e ristoranti che offrono prodotti del territorio che
non devono percorrere lunghe distanze progetto Coldiretti (Km zero)

- Progetto accorciamento della filiera dei prodotti agroalimentari (venditatrasformazione-
distribuzione-ristoro) Filiere produttive in rete


- Utilizzare i prodotti locali biologici per le mense scolastiche e ospedaliere. - Valorizzare il lavoro autonomo, l'artigianato, la micro impresa.

- Introduzione dell'Ente Comunale di Consumo: per la vendita dei beni essenziali
alimentari a prezzi ribassati. (soprattutto nei mercati storici per favorirne la rinascita)

-La decrescita a livello locale : Per le risorse energetiche e la nuova edilizia

- Attivare il Bilancio ambientale del Comune che registra le partite contabili relative
alle risorse e al patrimonio naturale dell’ente e diventa quindi uno strumento di
valutazione degli effetti ambientali di tutte le politiche attuate dall’ente stesso.

- produzione con fonti rinnovabili (biomasse, solare, eolico, geotermia), efficienza,
risparmio energetico in particolare per riscaldamentoe condizionamento ed
illuminazione pubblica; razionalizzazione e ammodernamento dell'illuminazione
pubblica con utilizzo di tecnologie illuminanti a led e pannelli fotovoltaici.

- favorire in ogni sua forma l'autoproduzione energetica con fonti rinnovabili e con
piccoli impianti diffusi sul territorio, in particolare collocare impianti fotovoltaici

- Incentivazione del fotovoltaico condominiale con leva fiscale e rilascio di parcheggi
riservati per veicoli elettrici; favorire la mobilità con veicoli a trazione elettrica.

- Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio pubblico con l’obbiettivo
minimo di avere edifici in classe “C” (70 chilowattora al metro quadrato all’anno).

- Controllo del rispetto dei regolamenti edilizi esistenti relativamente all'isolamento,
alla percentuale di energia utilizzata prodotta da fonti rinnovabili,

- Ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente secondo le regole
dell'edilizia (sostenibile) bioclimatica in primo luogo degli edifici pubblici.

-Snellimento burocrazia per l'installazione di fonti di energia rinnovabile.
Incentivazione alla diffusione del solare termico

- Controlli sugli sprechi di climatizzazione e riscaldamento eccessivi all'interno degli
edifici pubblici (inverno max 20° estate minimo 24°)
Considerazione finale :

Tutto cio’ ,insieme alla creazione-ottimizzazione di servizi e infrastrutture , avra’ ricadute di gran lunga favorevoli nella creazione di posti di lavoro e di impresa con alto valore aggiunto per la specializzazione richiesta dagli interventi:



- Creazione di nuovi posti lavoro e nuove figure professionali attraverso :
Il comunale biologico a KM 0 :la citta’ di Palemo per le sue stesse caratteristiche territoriali non ha certo come vocazione lo sviluppo di una cospicua agricoltura.Ma per la creazione di posti di lavoro potremmo prevedere la istituzione di vere e proprie fazendas comunali nel territorio della provincia e della regione.Aziende agricole partecipate dal comune o imprese private che accolgono la manodopera resa disponibile d aun apposito ufficio collocamento agricolo comunale,con elezione l’agricoltura biologica.Il comune curerebbe anche il trasporto dei lavoratori in sede con appositi pulmini .
la ristrutturazione della gestione dell'energia e dei rifiuti, in specifico:
Ristrutturazione energetica degli edifici esistenti;
Edilizia di ristrutturazione Demolizione e ricostruzione edifici dismessi secondo i principi della bioclimatica;
Recupero aree industriali per fini culturali o ambientali;
Personale da impiegare nell'avvio e nella gestione della raccolta differenziata porta
a porta






SEZIONE 3

-Strategie politiche,rappresentanti,alleanze…..prima e oltre i partiti

Premessa e declaratoria

Voci attive non si riconosce in alcun partito come gia’ delineato in presentazione e premessa .Ne’ un partito,ne’ un semplice movimento possono circoscrivere il senso , il valore e l’appagamento di questa esperienza.

Dato fondamentale irriducibile e’ proprio il costituirsi di un soggetto sociale e politico di cittadini criticamente impegnati e competenti .

Proprio per tali motivi Voci Attive definisce se stessa come per natura “oltre”il sistema dei partiti,e nessuna convergenza di tipo ideologico potra’ mai essere richiesta ne’ formulata.
L’essere stesso dei movimenti, orientato al “ fare “ e migliorare le cose in modo diretto e partecipato da parte della cittadinanza in quanto tale,senza connotazioni ideologiche partitiche , attinge la propria dignita’ e valore al senso del civismo piu’ alto,quindi universalmente diretto , proposto condivisibile. Cio’ non toglie che alcune posizioni espresse possano coincidere con quelle di partiti tradizionali e si attuino vere forme di piena collaborazione.Voci Attive si dichiara quindi aperta ad ogni forma di alleanza programmatica con ogni partito o altro movimento ,pur auspicando un rinnovamento delle vecchie forme di partecipazione.

Uniche precondizioni irrinunciabili :

1 che gli alleati politici –collaboratori siano portatori di idee in sincero spirito di servizio verso il bene comune e la condivisione, anche in parte, dei punti inseriti nel programma.
2 Il rispetto del codice etico
3 La condivisione dell’attenzione e dell’opzione preferenziale per gli ultimi

Voci Attive rifiuta quindi ogni forma di collaborazione con altre visioni piu’ strumentali nei confronti della societa’ e dell’uomo e prive di vera idealita’ e rapporto al bene comune

Nota : Proprio per la forte connotazione e la propensione alla ricerca del bene comune, il movimento in merito a temi che riguardano in ultima analisi l’orientamento valoriale morale e profondo della coscienza,i significati primi e ultimi della vita lascera’ ampia liberta’ di coscienza e non assumera’ alcun giudizio tale da riflettersi in ambito politico ,onde non rimanere invischiato in temi importanti ma anche oggetto di facile strumentalizzazione i quali ,al contrario del rispetto reciproco delle legittime posizioni,diventano pretesto di divisione anche tra forze sane . Questi temi etici primi e ultimi in giusta e oggettiva analisi e a ben vedere poco o raramente hanno a che fare con l’amministrazione concreta di una citta’ (diversa ,al limite, sarebbe una considerazione di politica nazionale) .In ogni caso quindi su tali aspetti ritiene opportuno di assumere un punto di vista aconfessionale ,laico,pluralista rispettoso di ogni uomo e del sacrario della sua coscienza ,avendo per cio’ a unico riferimento i valori e il dettato delle dichiarazioni universali dei diritti , e non leggi o costumi di volta in volta assolutizzati o decostruiti da discutibili forme di prevalente consenso o dissenso storicamente determinato.Il mondo dei valori non e’ negoziabile ne’ traducibile politicamente in quanto tale , poiche’ per certi versi ineffabile.




Appendice elettorale:
- Intorno ai rappresentanti per l’eventuale partecipazione alle elezioni

La scelta dei candidati e rappresentanti avverra’ ,nel rispetto dello spirito dei movimenti,per consultazione interna , (nb :no primarie)previa studio dei curriculum presentati e sulla base della competenza e dei meriti del candidato distintosi non solo a livello di vertice dei movimenti ma preferibilmente e soprattutto vicino al lavoro sommerso , silenzioso e prezioso della base di essi,in spirito di vera umilta’ e servizio,riferendosi allo statuto ove e’ ben chiaramente espressa la scelta non leaderistica ne’ individualistica del movimento bensi’ partecipativa fin nella scelta e nell’espressione dei candidati.

Tale compito difficile e gravoso e’ demandato a una commissione che scegliera’ irrevocabilmente i rappresentanti:questa sara’ costituita da un rappresentante per ogni associazione o movimento aderente e votera’ a maggioranza le candidature espresse ,dopo accurato lavoro di studio dei curricula e accurato discernimento motivando le scelte e rendendole pubbliche.


PROPOSTA ORGANICA DI GOVERNO DELLA CITTA':
documento presentato come contributo di VOCI ATTIVE al lavoro di PAlermo Piu'





6   VOCI  CRITICHE

riceviamo e  accogliamo  qui volentieri  il contributo del  dr Giuseppe SAlemi ,una lettura  critica  della bozza del realizzando manifesto programmatico di  PAlermo piu'.

Nd R:  I nostri amici  lettori  ricevano  questa bella e articolata  riflessione  come  una  preparazione  allo studio di   quello  che  sara'  il testo  presentato  ufficialmente (anche  se  per  grandi linee  e per molti aspetti   ancora  in formazione) DOMENICA 16 all'assemblea  di "Palermo  Piu' " presso il cine Imperia.


VOCI CRITICHE:intorno alla  bozza del manifesto programmatico
                                                                                      a  cura  del  dr  G SAlemi


   Ho letto attentamente la bozza di programma. Certamente la creazione di un gruppo che supporti un candidato sindaco e la riuscita di questo progetto non passa solamente attraverso l’elaborazione di un programma più o meno perfetto e nell’elezione del sindaco il programma e la sua divulgazione contribuiscono per un 30-40%, comunque un programma ben strutturato è molto importante. Lo sforzo da voi fatto è notevole ed in linea di principio condivisibile.

Ho però alcune perplessità che desideravo sottoporre  alla  VS  attenzione:

1)      Il progetto non modula l’ipotesi di una candidatura a sindaco rispetto alla grave crisi socio-economica italiana e mondiale presente ormai da alcuni anni e che pone grandi perplessità sulla validità di organizzazione di una società basata su un sistema di tipo capitalistico a sviluppo liberista. La persistenza di tale crisi pone anche in dubbio la realizzabilità di molti punti del programma a meno di immaginare un nuovo modello di interazione tra i cittadini, di organizzazione sociale e di sviluppo economico, modello che però non viene chiaramente esplicitato.
2)      Manca anche un’analisi complessiva dello stato di degrado della città, del diffuso impoverimento dei cittadini e del ruolo della malavita organizzata, che continua ad infiltrare la città in tutti i suoi gangli e che costituirebbe certamente uno dei principali ostacoli all’applicazione del programma qualora un sindaco ed una coalizione che immaginassero uno sviluppo innovativo onesto ed etico della città si trovassero a governarla
3)      Il progetto presenta in maniera lineare gli obiettivi senza differenziare quelli che potrebbero assicurare delle entrate o dei risparmi e quelle che necessiterebbero di investimenti. Tranne che per qualche obiettivo non esiste alcuna valutazione di fattibilità anche economica delle proposte, necessaria per evitare che un concorrente sindaco metta in ridicolo il progetto tacciandolo di essere un “bel sogno sganciato dalla realtà”.

Vorrei cominciare dal secondo punto.
Non sono un sociologo, ma Palermo mi appare una città molto complessa ove un vasto strato popolare, in parte formato da palermitani da generazioni sganciati dalla provincia in parte da inurbati da una o due generazioni che continuano a mantenere rapporti con le aree di origine e di recente da numerosi extracomunitari, interagisce con una piccola-media borghesia prevalentemente impiegatizia (impiegati statali, provinciali, comunali, personale sanitario, persone che gravitano intorno ai tribunali, commercialisti, insegnanti) o di piccoli commercianti con disponibilità economiche ridotte, anche essa in parte erede della vecchia borghesia e della vecchia nobiltà in parte di più recente costituzione, mentre la grande borghesia che potrebbe avere più consistenti disponibilità economiche è quasi inesistente. Questa situazione limita la vivacità economica della città e rende difficile immaginare che consistenti attività economiche possano svilupparsi nel breve periodo. L’attività ed il pensiero di buona parte di questa città è più o meno legata a sentimenti di sfiducia, di rassegnazione, di legame o di interazione con la malavita, di attesa e i ricerca di azioni clientelari che permettano di “andare avanti”. Deve essere chiaro che una delle basi del programma è l’idea di modificare entrambe queste situazioni, unendo quella parte della borghesia progressista a quegli strati popolari oppressi dal sistema politico-malavitoso. Gli strati popolari onesti per coinvolgersi in un tale progetto devono percepire, oltre che l’onestà ed eticità dei proponenti, la presenza di un progetto dirompente, chiaro, realizzabile e dal quale potrebbero avere garanzie per migliorare la loro condizione, tanto da rischiare lo scontro con la controparte che li ha finora oppressi. Sulla base di questa breve analisi emerge che pochi punti del progetto sono dedicati ad un’ipotesi di sviluppo economico innovativo che possa concretamente invertire lo stato di progressivo degrado della città.

Riprendiamo allora il primo punto di riflessione. L’attuale crisi sociale ed economica del mondo nata “dalla caduta del muro di Berlino” deriva da alcuni fattori strutturali al sistema capitalistico: da un punto di vista economico la ridotta necessità di concentrare la produzione sugli armamenti (con alcune evidenti eccezioni) e la liberalizzazione del mercato a tutto il pianeta ha portato ad una grande concorrenza economica tra paesi tradizionalmente a capo del sistema capitalistico (Stati Uniti ed Europa) e paesi che in passato erano chiusi a tale sistema (Cina, Russia, India) basata sulla capacità di produrre più ed a meno prezzo (aumentando l’efficienza delle macchine, riducendo il costo del lavoro, riducendo i controlli per lavoratori ed ambiente), da un punto di vista sociale questo completo liberismo globalizzato del sistema capitalista è stato finora condiviso da parte della popolazione convinta ad arte che l’eliminazione di qualsiasi tipo di controllo all’attività delle persone avrebbe condotto ad una maggiore diffusa capacità di creare e ad una maggiore possibilità per tutti di accumulare capitale. In realtà, come prevedibile, tutto ciò si è rivelato una falsa attesa perché quello che è accaduto è lo sviluppo di procedure illegali di investimento dei capitali, la saturazione dei mercati, il rapido esaurimento delle fonti energetiche, il continuo inquinamento del pianeta. Naturalmente i paesi inizialmente più poveri  (Cina, India, Brasile) hanno avuto maggiore facilità a crescere in questa situazione, avendo lavoratori abituati a condizioni di vita ed a diritti decisamente inferiori rispetto a quelli delle nostre aree. Questa condizione sta conducendo ad una progressiva perdita dei diritti dei lavoratori dei paesi occidentali, con un progressivo impoverimento anche della media e piccola borghesia e con una concentrazione di capitali nelle mani di pochi grossi capitalisti. Ancora è come se il modello organizzativo autocratico della Cina potrebbe divenire modello di riferimento in alcuni paesi occidentali, che appaiono sempre più assolutisti nei loro comportamenti.
Allora, anche in un programma per gestire una pur importante città della Sicilia, non possiamo non relazionare le nostre proposte a tali situazioni e proporle come ipotesi di soluzione locale di tali problematiche.    
Non so se concordiamo che i principi alla base della nostra proposta sono:
1)      vivere in una società dove vi sia una libera possibilità di produrre e di guadagnare, rispettando alcuni parametri quali rispetto del bene comune, rispetto dei diritti della persona, produzione commisurata alla necessità e non necessità indotta dalla produzione, regolamentazione dell’entità delle differenze economiche tra le persone.
2)      vivere in una società ove venga favorita e premiata l’eticità dei comportamenti, la partecipazione dei cittadini nella gestione del bene comune, la pacifica convivenza di persone di cultura e credo diversi, la diffusione capillare della cultura
Se condividiamo questi principi, quelli insiti nel primo punto forse andrebbero più esplicitati (ad esempio è necessario pianificare attività locali per rendere convenienti le attività economiche locali rispetto ai cartelli globalizzati).

Venendo allora al terzo punto della riflessione, di seguito alcune riflessioni inerenti i vari punti del programma
a)      proponiamo un innovativo sistema di partecipazione al governo della città (in tale ambito un dubbio legato alla mia ignoranza amministrativa: è possibile per un sindaco ed un consiglio comunale monitorare e lottare l’evasione fiscale o questo è in atto una funzione dell’Agenzia delle Entrate?)
b)      proponiamo alcune iniziative per far uscire i palermitani dalla loro crisi economica. Questo è uno snodo centrale nell’immaginare il modello di città che vorremmo e che, come dicevo prima, andrebbe strutturato meglio per punti che permettono introiti o risparmi e che facilitano l’occupazione e punti che necessitano di risorse, valutando se gli introiti coprono gli investimenti. 
a.       La Città delle identità, dei quartieri dei borghi fa riferimento alla riqualificazione dei mercati storici e rinvia ad un allegato ove sostanzialmente viene presentato un progetto per la risoluzione del problema case attraverso gli immobili del comune. Riqualificare i mercati storici è un’importante operazione nella logica di recuperare aree antiche della città alle loro funzioni originarie sottraendole al degrado sia con una funzione culturale che economico-turistico. Ma perché questo possa avvenire, se rimaniamo nella logica del libero mercato dovremmo sperare in sostanziali modifiche di fruizione da parte dei cittadini e dei turisti che necessitano di tempi lunghi, altrimenti andrebbero attivate delle procedure di sgravi fiscali che consentano a chi parteciperà a tali attività di contrastare la concorrenza di supermercati-ipermercati-superipermercati, operando quindi in un mercato controllato. Questa parte, forse la più importante del punto, è solo indicata ma non sviluppata. La gran parte di questo capitolo è dedicata all’Housing sociale. Complesso è il fenomeno della riqualificazione abitativa delle aree del centro storico per il quale viene proposto l’housing sociale. Non so se quest’approccio sia il migliore, ma mi interrogo su quale sia l’obiettivo che vogliamo raggiungere nell’ambito della “Città delle identità, dei quartieri e dei borghi” a parte quello di fornire case a tutti. Infatti una riqualificazione del centro storico dovrebbe spingere le persone con maggiori disponibilità economiche a riabitarlo perché sono quelle che possono nel tempo caricarsi della sua manutenzione. Di questo obiettivo dovrebbe tener conto qualsiasi progetto casa che nell’ambito di un mixing tra famiglie di diversa condizione abitanti nella stessa zona  dovrebbe favorire un rapporto maggiormente a favore delle famiglie benestanti nelle zone del centro storico e maggiormente a favore delle famiglie meno abbienti nelle zone meno centrali. Tutto ciò non è discusso. Infine in questo allegato vi è una tabella sulle problematiche rilevate nella città la cui risoluzione necessità di denaro che bisognerebbe chiarire come ottenere e la cui tempistica forse è un poco sottodimensionata. Un aspetto per nulla affrontato è quello della necessità in alcune parti del centro storico di aumentare gli spazi non occupati da costruzioni e della loro sostituzione con spazi verdi. Ancora per nulla trattato l’aspetto della viabilità che soprattutto nel centro storico costituisce un problema per la vivibilità di queste aree.
b.      La Città del Sole, questo è uno dei punti dal quale dovrebbero arrivare molti risparmi quotidiani, che potrebbe portare ad un certo incremento di occupazione e ad un certa movimentazione di denaro e che identificherebbe uno dei cardini del modello di Città che noi vorremmo. Per quello che posso capire mi appare ben sviluppato.
c.       La Città del Mare, mi sembra un lungo elenco di desideri e di dichiarazioni di principio con necessità di spese che non si capisce come dovrebbero essere coperte. Un punto chiave che secondo me dovrebbe divenire centro di questa parte sono gli sgravi fiscali per le attività connesse al turismo a fronte però di una verifica del miglioramento dei servizi per i turisti. L’indicazione della necessità di sviluppare attività culturali che permettano un turismo più stabile (Cantieri della Zisa, Fiera)  andrebbe forse inserita nel capitolo Città della Cultura.
d.      La Città del Recupero, altro caposaldo del modello della città che vorremmo che come la Città del Sole potrebbe portare ad incremento di occupazione, specie se si stimola la nascita locale di un’industria di trasformazione e risparmio ai cittadini tramite la riduzione o cancellazione della TARSU. Traccia i punti importanti, ma da qui alle elezioni dovrebbero diventare proposte di legge. In qualche punto forse bisognerebbe essere più elastici, poiché proporre un nuovo modello di città non deve troppo confliggere con sostanziali maggiori comodità (ad es.la reintroduzione di assorbenti lavabili mi sembra un poco fuori dal mondo, forse potrebbe essere possibile l’uso di assorbenti a diversa composizione).
e.       La Città della Storia, dell’Arte e della Cultura, punto importante per il trasmettere la memoria di chi siamo, per creare e per il Turismo, punto molto vasto, che anche qui necessita di molti investimenti. Per vari aspetti è ben sviluppato, ma non affronta minimamente l’aspetto economico.
f.       La Città della Pace e della diversità culturale appare ben sviluppato. Forse potrebbe esistere un Assessorato che si occupi di ciò.
g.      La Città dei Bambini, va bene, anche qui bisognano investimenti.
h.      La Città dei Talenti, qui bisognerebbe capire con quali strumenti il comune potrebbe intervenire, poiché a livello nazionale vi è un totale disinteresse verso le attività di ricerca di base ed applicata e verso la produzione di cultura, mentre la dinamicità di una società deriva proprio da questo aspetto. Qui forse andrebbero indicate delle scelte per comprendere quali aree interessano più la nostra visione di comune.
i.        La “Città della Religiosità”, questo aspetto sembra in parte un duplicato  della “Città della Pace e della diversità”. Alternativamente questo punto andrebbe definito “Città della Religiosità e dell’Ateismo” dal momento che anche questo tipo di incontro andrebbe favorito nella logica di una società laica quale dovrebbe essere, e forse non sempre è,  quella nella quale ci troviamo a vivere. Tra l’alto chiarire questo aspetto appare necessario per meglio definire la base elettorale di questo progetto.
j.        La Città dell’Equità e della Giustizia Sociale, del “Bene Comune”, del tutto condivisibile quanto scritto da Angelo. Bisogna capire come monitorare che tutto ciò venga da tutti realmente messo in atto.

In conclusione, un progetto per molti versi innovativo ma un poco sbilanciato nell’elencare un elevato numero di modifiche da fare senza chiarire adeguatamente come finanziare questi cambiamenti (sono indicate le Energie Alternative, le Attività di Recupero ed il Turismo). Vi è una parte della Città dei servizi ove si parla dei Servizi alle piccole-medie imprese e si parla di una consulta e di defiscalizzazioni, ma non si chiarisce che se si vuole un modello di città diverso, forse alcune attività andrebbero privilegiate rispetto ad altre per permettere che il modello di Città si realizzi (penso ad esempio al contrasto tra ditte artigiane, produzione agricola locale, produzione agricola locale biologica da un parte e supermercati/ ipermercati/cartelli dall’altra, penso al contrasto tra ditte che producono energie non inquinanti e quelle che producono energie inquinanti).
Un altro aspetto che concerne il rispetto dei diritti dei lavoratori nel commercio è quello della totale liberalizzazione dei giorni e degli orari di apertura degli esercizi che, partorita nella logica del liberalismo, crea un notevole sfruttamento dei dipendenti ed una grande difficoltà nel mantenere in vita le attività quando esista un’eccessiva concorrenza non regolamentata, favorendo anche l’apertura di un nuovo canale di intervento per le attività mafiose con l’inutile ed incredibile apertura di più esercizi della stessa tipologia a poca distanza l’uno dall’altro, mentre magari in altre zone della città non si trovano esercizi dello stesso tipo.

                                                                                 dr Giuseppe  Salemi



GEntile dr  Giuseppe Salemi

Ti ringraziamo per  la  bella  e  articolata  analisi e riflessione che  hai  voluto proporci.
Certamente    presenteremo questo contributo   nel corso  dei lavori di  stesura  del programma  di mandato  per il sindaco e per il governo di questa  citta' .
Molti sono i punti di possibile  ulteriore sviluppo nei passaggi che  tu  acutamente  metti in rilievo e  rappresenti .
Per correttezza e'  doveroso  sottolineare che  altri importanti argomenti  sono ancora  nella  bozza trattati solo per rimando ad altri  documenti allegati ,gia' pronti ma  non ancora integrati.Da  questo fatto  contingente deriva la  giusta  osservazione  dell'apparente assenza  di trattazione di alcuni temi o il poco rilievo  dedicato .
Gia'  domenica prossima  ,dopo la  presentazione  alla stampa  e  alla  cittadinanza ,pubblicheremo su questo  nostro  blog di Voci Attive  un primo  documento  ufficiale  piu' integrato e completo.
Nello spirito partecipativo di Palermo Piu' e  Voci  ATtive il programma  sara'  aperto  ai  contributi  e  ai  miglioramenti  desiderati  dai cittadini . ..fino al momento prima  di entrare  nel seggio  elettorale !
 I cittadini  di PAlermo  sentiranno  questo  scritto  non come  un coacervo di impegni e di  sogni  distanti  e  irrealizzabili ma  come un progetto    di citta' da loro stessi  pensato e  fortemente  desiderato  e  che  per  cio'  sara'  sentito da  ciascuno  come  personale e " proprio"  dalla  comunita' tutta.
A  cio' serviranno gli  incontri  previsti  con e tra  la  gente  sulle  strade,nel territorio,dove  lavoreremo  senz'altro  insieme  a  Te .
Grazie per la  Tua  costante attenzione .
Cari  saluti

                                                           La  redazione
                                                       del Blog Voci attive

7.

Partecipare, Dario Fo e l'esempio di Milano .   prof A.CArroccio

Cari Amici, sul Blog di Grillo ho visto un'intervista a Dario Fo che commenta la situazione politica italiana http://www.youtube.com/watch?v=TTAgEHdvb2E.
Fo racconta, con la solita ironia e drammaticità una scena di un film di Buster Keaton, metafora della nostra attuale situazione politica. E' stato per me un piacere ascoltarlo e vorrei condividerlo con Voi.
In particolare, perchè Dario Fo si è speso personalmente per il cambiamento nella Sua città, Milano, contribuendo all'elezione della nuova amministrazione comunale. Ovviamente, i risultati di questo cambiamento andranno valutati e giudicati; nessuno, Fo in testa, penso, li considererà positivamente solo perchè vengono da una amministrazione di diverso colore politico.
Ma questo è esattamente il percorso che abbiamo intrapreso noi: impegno per cambiare una realtà che non ci piace affatto, esigenza di portare le istanze della Società Civile, contributo costante a Chi si assumerà la responsabilità di governo, attenzione vigile a che lo sforzo civico non naufraghi nelle maglie della "vecchia politica".
Le parole di Dario Fo siano dunque  un buon viatico per tutti noi.

"Siamo in uno stato tragico davvero. C'è una crisi che si sviluppa in forme drammatiche. A parte quello che è successo in questi giorni nel sud, con queste quattro donne schiacciate dentro una palazzina. Con una ragazzina, la figlia del padrone, addirittura. Queste donne che si scopre che lavoravano per una miseria. C'è la situazione del governo: il governo che da un giorno all'altro sembra proprio andare giù. Ci sono quelli che avvertono: tutte le agenzie, gli uomini politici, stranieri, poi c'è perfino il Vescovo, il Cardinale, il Papa. Tutti che avvertono: "guardate che non si va avanti."
Mi fa venire in mente subito un film che ho visto tanto tempo fa, Buster Keaton, uno dei pochi film dove c'era un sonoro. C'erano delle urla, dei suoni, esplosioni, musica. Si svolgeva tutto con un sacco di clown dentro un palazzo, uno stanzone enorme. Si capiva dal movimento, dalla pantomima, che si trattava di un governo. Un governo dove tutti quanti stavano litigando: si facevano cattiverie, insulti, si prendevano a schiaffi - da clown naturalmente - e nel mezzo c'era una statua. La statua indicava la presenza straordinaria del Presidente della Repubblica, di cui si trattava in quel momento. Si davano insulti e soprattutto c'erano grandi rumori. A un certo punto ci si accorge che la statua barcolla, allora tutti smettono di litigare tra loro e accorrono per tenerla su e si mettono uno sulla spalla dell'altro per prendere le scale e montano su per tenerla. La testa si sta distaccando, la rimettono, la riavvitano, poi scendono piano, piano e si mettono di nuovo seduti e cercano di non fare rumore perché hanno capito che il rumore, l'urlo, le parole gridate, le bestemmie determinano questo trillare e questo movimento. Parlano piano, poi si dimenticano del pericolo che cada questa statua che è emblematica del potere, soprattutto si sente che se crolla quella statua, crollano tutti. Ecco che a un certo punto si mettono a urlare di nuovo, ma poi fanno silenzio perché c'è questo muoversi della statua che addirittura si agita e ecco che di colpo fanno silenzio e parlano piano, piano e ce ne è uno che starnuta e lo azzittiscono subito. Un altro che ha un colpo di tosse, un altro che ha paura della statua che gli cada addosso, si mette a urlare: “Fermo!”, lo tappano, lo buttano per terra e poi si mettono intorno alla statua e la statua sta su, piano, piano andiamocene, vanno fuori, piano, piano, escono e quando stanno per uscire, “CRÀ!”, di nuovo la statua si muove. Qualcuno si muove per tenerla su, niente, cade, cade, cade, via tutti escono, escono, escono e comincia a muoversi anche il palazzo, il palazzo crolla, escono appena, appena, appena un pelo escono “WAAA!” tutto quanto crolla il palazzo con la statua di mezzo. Questi che si sono appena salvati cominciano a piangere, disperati: "cosa succede? Noi?" Scoppia una grande risata, si guardano e ci sono di dietro a loro centinaia, migliaia, una folle enorme di gente che applaude e grida: “Oh, finalmente era ora, era ora!
Anche noi aspettiamo quell'“era ora”, ma credo che non basti aspettare così alla finestra che ognuno di noi deve fare il proprio mestiere e in questo caso il proprio dovere per meglio dire è informare, essere presenti, partecipare, non aspettare che gli altri risolvano i problemi e che ci diano il via e soprattutto evitare i silenzi, i rimandi di certi politici e mettersi in testa che solo una presenza intensa ha la possibilità di risolvere in problema, essere presenti fino all'impossibile, questo è il nostro dovere!"

                                                                                                     Prof Antonio Carroccio




8


Breve  storia di Voci Attive  in 60"

VOci Attive nasce   da un’idea e una  proposta di Vito Restivo.

Tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 sulla spinta  dell’indignazione popolare causata
dalla  dis-amministrazione di questa nostra citta’ ,Vito Restivo  pensa di convocare e riunire  attorno a un tavolo  vecchi  e nuovi amici e compagni  di cammino  per discutere e provare ad analizzare  la situazione .

Similes cum similibus congregantur.

Tutti semplici cittadini.
La compagine da subito si ritrova in naturale sintonia  e si dimostra coesa e ispirata dagli stessi principi   e ideali ,sostenuta  non a caso dai trascorsi  comuni  percorsi formativi e di vita  affrontati .
Molti di noi sono gia’ da lungo tempo responsabili,animatori,partecipi,promotori  di percorsi di movimento o  associazione,volontari in ambito sociale assistenziale  con esperienze sia in Italia che all’estero.

 Inoltre  molti di noi  per ragioni di  lavoro e per l’ impegno profuso sono  portatori ed espressione  di  un ricco tessuto  di relazioni umane .

Tra  noi  un piccolo e variegato universo sociale.
Siamo insegnanti,educatori,medici,infermieri,professionisti,imprenditori (anche  di se’ stessi),funzionari e impiegati della  pubblica  amministrazione ,professori universitari,professionisti e tecnici  del  settore  privato,di grandi e piccole  imprese,in tutto  occupati e non.
.E poi  anche  papa’ e mamme ,che vivono la responsabilita’ quotidiana del loro compito .

Il gruppo  pensa percio’ di continuare a  incontrarsi piu’ volte per riflettere  positivamente e  costruttivamente sul “da farsi” e  innanzitutto per  capire.

Iniziano sei mesi di incontri con i principali rappresentanti della vita  politica  e sociale di Palermo e  della  Sicilia.

Anche  importanti testimoni dell’Italia  tutta partecipano a questa  nostra  ricerca di  senso.

Dopo questa  prima  fase si ha il primo  passo  verso la  consapevolezza che la soluzione possibile  al malgoverno consiste essenzialmente nella ri-appropriazione da parte  della  cittadinanza  delle  connaturali  funzioni  di partecipazione civile e politica da troppo  tempo abbandonate a una  forma  di delega passiva e de-responsabilizzante.

In un primo momento  il gruppo collabora con il nascente  Patto per  Palermo ,poi Voci Attive decide di entrare  a  far parte  del  percorso fondativo  dei Movimenti  Civici  Siciliani ,soprattutto con una  fattiva  collaborazione nel delicato periodo della  post  fondazione.
Nel frattempo  Voci Attive organizza,promuove,sostiene  diverse  occasioni  di incontro (dibattiti,conferenze su temi  etico-sociali ,politici )   con la cittadinanza anche  in collaborazione e in  simbiosi con altre importanti associazioni e  con  la  collaborazione e l’invito  di  esperti relatori .
  
Voci Attive si distingue per l’apporto dato in favore  del raggiungimento del quorum per i   referendum 2011 e  per la  scelta  netta  di  sostenere  i quattro  SI  .

In vista  dell’approssimarsi delle elezioni  amministrative Voci Attive  matura  la  scelta  di non  tirarsi indietro e partecipare direttamente alla  vita  politica cittadina.
Voci Attive  ivile e politica .o del 2010 s della  relazione tto per brevi cenni anche  se  non sempre tutti  hanno  potuto partecipare  e  aderisce quindi sin dalla  fondazione al movimento di iniziativa  politica  Palermo Piu’ .

Sono  tante le   occasioni  ove  lungo il percorso  qui descritto per brevi cenni non tutti  hanno  potuto partecipare  e  seguire  poi  da vicino  ogni  attivita’ .MA  la  vicinanza di idee  e  le  fila  della  relazione iniziata e ormai   salda hanno portato  a una  trama  di interesse  comune   di partecipazione  tanti amici  e amiche  che  ci seguono  con affetto e da veri e pieni protagonisti  anche  se non sempre presenti agli eventi.

Grazie  al diffuso riconoscimento  del nostro lavoro ,alla stima  guadagnata nel quotidiano, siamo  certi di essere ormai una  realta’  viva ed operante nel panorama  sociale e politico  palermitano.

                                                           
                                                    da  Voci Attive






Vivere di netiquette

Ci sono   frasi  che sento ripetere spesso di questi tempi .
Continue e pressanti  istanze di brevita’ ,concisione,essenzialita’.
Beh, che si possa dare un discorso breve e conciso ove possibile e’ senz’altro cosa buona e giusta .
Ma riguardo al fatto che i discorsi brevi e concisi riescano a spiegare l’essenza ,su questo nutro molti dubbi.La definizione e’ breve e concisa ,ma non spiega l’essenza ,si limita a offrirla.
Siamo cosi’ sicuri di essere tutti sufficientemente pronti a cogliere le essenze dalle definizioni ?
Di cogliere pienamente e quasi di scatto il pensiero dell’interlocutore?
O viviamo piuttosto nell’insofferenza verso tutto cio’ che dura piu’ di trenta secondi ?
Ecco perche’ siamo stracolmi di spot inessenziali,anche se innegabilmente brevi e concisi .
La verita’ e’ spesso un percorso lungo.
E chi non ha pazienza di ascoltare …. perde il treno


MArio  Guglielmino



10      ULTIME  DALLA  POLITICA

Anche  Rita  Borsellino  nel  cartello di Per Palermo  e'  Ora


http://www.livesicilia.it/2011/10/29/per-palermo-e-ora-presto-un-incontro-con-i-candidati-alle-primarie/


Altro ingresso  importante  nella  compagine  di area (Per PAlermo  e'  Ora) che  sta  lavorando per  un fronte unitario civico-politico alle  prossime  elezioni  amministrative.
La  difficile  ma  fruttuosa opera  di tessitura  del  dialogo e  di  ri-cucitura  nell'ambito di un panorama  politico  non piu'  abituato  al confronto e alla  costruzione  d'insieme sembra  ormai  sortire i primi  benefici  e  grandi effetti. Un'opera di costruzione  partita con pazienza  da lontano (almeno un anno  fa) seguendo le  premesse  e le  basi poste dall'   ancora  piu'  sommerso  ma  efficace reticolo civico. 
In questa  opera  la  societa'  civile e i movimenti,tra  cui  Voci  Attive  e il cartello  Palermo Piu', sono il lievito del  rinnovamento  e della  nuova  fiducia nella partecipazione alla  vita  politica  come  vita  del "noi",una  riappropriazione , da  parte  della  comunita' , dei  naturali   spazi  vitali .Una nuova  percezione  di unita' ,la  prova  che  puo'  esistere ancora l'affermazione e  il riconoscimento di  un  interesse  comune dietro  i  singoli beni individuali o di parte ,l'esercizio condiviso del  senso del bene  comune.
Tutte  le  realta' ,i micro gruppi  e i microcircoli di  societa'  civile  sentano  adesso  piu'  che mai la  spinta  e il richiamo  a  unirsi  per trasformare  le  legittime aspirazioni  del popolo  palermitano  in possibilita'  concrete  di rinascita.


Occorrera'   a  questo punto  raffinare  ulteriormente il nostro  senso  critico costruttivo,perche' nelle  necessarie  limature  del progetto riescano  a trovar  luogo  le sinergie  necessarie  tra  elementi  di sana  politica,senza che  prevalgano incrostazioni  ,ruggini,artefatti e  invasioni puramente strumentali e  demagogiche dei consueti suonatori  che   cercheranno ospitalita'  e  riciclo sotto  le  ali  del nuovo .
Alla  societa'  civile  il compito di  guardiano e  promotore della cittadella,sia    istituzionale  che  della  nostra  coscienza.


Voci  Attive



11   


Note per un approccio al concetto di bilancio partecipativo1
A PROPOSITO DI:
Che cos'è il bilancio partecipativo.  A cura  del  dr  Vincenzo Raieli
Giovanni Allegretti, uno dei maggiori esperti in materia definisce il bilancio partecipativo
come un "processo decisionale che consiste in un'apertura della macchina istituzionale alla
partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell'assunzione di decisioni sugli
obiettivi e sulla distribuzione degli investimenti pubblici".
Il bilancio partecipativo è dunque un processo volontario, non previsto da leggi, che le
amministrazioni mettono in essere per condividere con i Cittadini e tutti i portatori di
interesse presenti in un territorio (associazioni, imprese e altri enti) le scelte di ripartizione
delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione di servizi e investimenti.
Attraverso incontri organizzati in gruppi tematici gli stakeholder (cittadini, associazioni e
altri enti) sono chiamati ad esprimere le loro preferenze sugli obiettivi delle politiche di
settore previsti nel bilancio. Gli incontri sono anche l'occasione in cui emergono esigenze che
gli stakeholder sentono come prioritarie per il miglioramento dei rapporti con l'ente, oltre
che un' occasione di raccolta di informazioni su possibili obiettivi futuri.
Il Bilancio partecipativo è quindi processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire
nel tempo e in maniera collettiva il concetto di "bene comune", trasformando le tensioni in
un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni. Prende forma di documento
contabile, ma è soprattutto il luogo dove cittadini e istituzioni costruiscono insieme la
gerarchizzazione delle priorità di spesa di un'amministrazione.
Alcune considerazioni a cura di Donatella Bruno Osservatorio Finanza Locale CGIL Roma e
Lazio
BILANCIO PARTECIPATIVO – BILANCIO PARTECIPATO
Nell’ambito della partecipazione sociale, la confusione regna sovrana e si tende
ad usare Bilancio Partecipativo e Bilancio Partecipato come sinonimi, mentre, come si
vedrà più avanti, sono concettualmente e metodologicamente diversi. Inoltre, la
terminologia appare, nella poca letteratura disponibile, instabile e incerta; è spesso
scambiato il Bilancio Partecipato con quello Partecipativo e viceversa. Si proverà, quindi,
a sistematizzare sia gli aspetti terminologici che quelli di contenuto.
Il Bilancio Partecipativo richiama alla memoria il concetto di democrazia
partecipativa, dove tutti i cittadini contribuiscono per via diretta. Ciò induce a dedurre
2
che per partecipativo deve intendersi un bilancio che si forma per mezzo delle decisioni
assunte “direttamente” dai cittadini. Mentre, il termine partecipato attiene
principalmente al bilancio in quanto tale, come semplice premessa metodologica, e non
riferito al ruolo “diretto” dei cittadini, e, quindi, richiama il concetto di democrazia
rappresentativa, dove i cittadini partecipano “indirettamente” attraverso le loro
rappresentanze, politiche e sociali. In tale ultima fattispecie non è, in ogni caso, escluso
l’utilizzo di forme di consultazione che, al contrario, rappresentano il presupposto della
partecipazione.
Risolvendo così il problema terminologico, proviamo a dare una definizione delle
due tipologie di bilancio.
Bilancio Partecipativo
Iniziamo ad esaminare il Bilancio Partecipativo per primo, per due ragioni:
a) è quello che è apparso per primo nelle pratiche di partecipazione in Sud America;
b) è quello che maggiormente si caratterizza con la partecipazione diretta dei
cittadini.
Nel 1989, nello Stato di Rio Grande do Sul in Brasile, con capitale Porto Alegre, la
neoeletta amministrazione composta da rappresentanti del Partido dos Trabalhadores
(Partito dei Lavoratori) sperimenta una nuova e alternativa forma di costruzione del
bilancio, che coinvolge direttamente la popolazione locale: il 5% del bilancio del
Comune è messo a disposizione delle assemblee cittadini, appositamente convocate, e
delle organizzazioni non governative che decidono direttamente dove, come e quando
investire.
È importante sapere che le condizioni di partenza della municipalità di Porto
Alegre, erano quelle di forte concentrazione del potere, dilagante clientelismo politico e
corruzione che avevano portato a gravi deformazioni dell’azione amministrativa e alle
conseguenti ricadute sulla popolazione.
Il successo del Bilancio Partecipativo di Porto Alegre ha permesso, al Partido dos
Trabalhadores, di governare ininterrottamente la municipalità dal 1988.
Il Bilancio partecipativo si è diffuso in America Latina, in Europa e anche in Italia.
Attualmente circa 200 municipalità in tutto il mondo adottano, anche se in forme diverse,
sistemi di formazione dei bilanci basati su metodiche di partecipazione sociale.
3
A questo punto è ragionevole porsi la domanda: perché tutto questo interesse
attorno a queste nuove forme di partecipazione sociale al bilancio preventivo di
un’Amministrazione pubblica?
Essenzialmente per tre motivi:
a) assicura consenso agli amministratori;
b) consente, almeno potenzialmente, di rispondere a bisogni e risolvere
problematiche particolarmente sentite con la priorità necessaria;
c) consente l’emersione di sofferenze nascoste.
Tentiamo anche noi di dare una definizione compiuta e soddisfacente di Bilancio
Partecipativo, particolarmente importante, perché, come già detto, la confusione
terminologica sopra accennata potrebbe sfociare in una confusione di contenuti che
non permetterebbe, a coloro che si occupano dell’argomento, di parlare la stessa lingua
e fa rischiare alle istituzioni di passare, con una certa disinvoltura, dalle motivazioni
funzionali e politiche alla moda e alla propaganda.
“Il Bilancio Partecipativo è un metodo di formazione del bilancio preventivo che richiede
la partecipazione diretta dei cittadini alla redazione di specifici capitoli di spesa nei limiti
di quanto appositamente stanziato dall’Amministrazione pubblica”.
Bilancio Partecipato
L’uso del participio come aggettivazione del sostantivo bilancio, già di per sé,
chiarisce sufficientemente l’accezione con la quale s’intende la partecipazione sociale
alla definizione del bilancio di previsione di un’Amministrazione locale. È il bilancio ad
essere partecipato, non è il cittadino, nella sua individualità, a partecipare direttamente
alla formazione del bilancio. Questa affermazione, in prima analisi, potrebbe risultare
incongruente dato che non può esservi atto partecipato senza partecipazione. Ma è da
considerare che esistono differenze importanti tra le diverse forme di partecipazione che
pure non ne attenuano il significato politico: la partecipazione diretta implica
l’espressione del singolo che compone, per somma algebrica, l’espressione collettiva,
mentre la partecipazione indiretta, sia per mezzo di una fase consultiva, sia attraverso la
mediazione dalle rappresentanze, sia con un momento consultivo ed uno, successivo,
mediato dalle rappresentanze, è in grado di costruire livelli di individuazione dei bisogni e
delle priorità in grado di considerare il conteso complessivo in cui opera e dal quale,
invece, si astrae la partecipazione diretta. Quindi, un bilancio che si forma sulla base di
4
una larga consultazione dei cittadini e sulla mediazione dei soggetti collettivi
rappresentativi ed è una forma di partecipazione sociale, anch’essa compiuta.
Nel Bilancio partecipato, dunque, assume rilievo il ruolo degli stakeholder, intesi
come rappresentanze, che intervengono nella fase propositiva e in quella decisionale a
comporre interessi in prima approssimazione contrastanti.
A questo punto appaiono abbastanza chiari i termini essenziali e il profilo del
Bilancio Partecipato da poterne dare una sufficiente e intellegibile definizione:
“Il Bilancio Partecipato si sostanzia nella partecipazione popolare alle decisioni inerenti gli
interventi pubblici e si realizza attraverso incontri con la cittadinanza finalizzati alla
conoscenza del bilancio dell’Ente pubblico così come proposto e all’accoglimento, per il
tramite della mediazione dei soggetti dotati di rappresentanza politico-sociale, delle
istanze direttamente provenienti dai cittadini”.
Qualche sito per saperne di più
In Italia
Il Bilancio Partecipativo su Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Bilancio_partecipativo
Rete Nuovo Municipio
http://www.nuovomunicipio.org/

                                                      dr Vincenzo Raieli



12  Schierarsi  senza  de-finirsi

continua dalla home page introduzione:

Con questo intervento  ci piacerebbe inaugurare , suscitare e provocare  un dibattito e  un confronto  sullo specifico ruolo del movimentismo nel panorama politico palermitano.
A nostro avviso infatti il problema della  rappresentanza democratica  per le  prossime  elezioni amministrative a PAlermo consiste e si risolve a una  condizione: che si offra  risposta contemporaneamente e  organicamente alle  seguenti tre  somme questioni :
Chi   ? 
2  Quali problemi  e  quali  soluzioni?
3  Quale  metodologia  davvero  nuova per la  partecipazione?

Nel magma dell'operativita' spesso  infatti constatiamo che il terzo punto risulta  dimenticato,sottoesposto,sottovalutato.

Riguardo al  Chi ? :
La gagliardia e la  sicurezza   del super uomo di turno non ci allettano piu'.
L'intelligenza  (la  sapienza),per nostra  fortuna ,puo' aver  sede in qualsiasi zucca,rossa o bianca che sia.

Riguardo ai problemi :
Una  soluzione  meramente  tecnica  di uno o piu'  problemi non e' il solo vero  nodo  della  disamministrazione  di una  citta'come Palermo

Quale  metodologia partecipativa ?
Il vero nodo cruciale  e  la  vera  scommessa  e' la riappropriazione del proprio  ruolo (smarrito negli anni bui di delega e  indifferenza)  da parte  dell'intera  cittadinanza ,ruolo di controllo,vigilanza ,pressione ,e  soprattutto di partecipazione  coi metodi  che  la  democrazia diretta ci insegna,per trovare  nuove motivazioni all'esercizio  della  civicita',per risolvere i problemi  e  migliorare  la  qualita'  della vita con soluzioni  pensate insieme  ,condivise,per trovare  e far  uscire  dal nostro proprio  stesso grembo  gli amministratori  .LA  democrazia  partecipativa  deve essere  il primo punto di ogni programma  politico e di ogni  campagna  improntata  dal movimentismo civico.Affermiamo il nostro No ai leaderismi e  ai  sensazionalismi progettuali.LA nostra  scelta cade  su un rappresentante  che  stimiamo  per aver  condiviso con noi questi principi  e criteri.

Questo dibattito  ha  anche  il compito di formare in itinere  e ribadire quei concetti  teorici  anch'essi da condividere tra  tutti in modo da  costruire un linguaggio  comune  e procedere con coordinate  di riferimento in un progetto  che  prima  ancora  che politico  deve  essere  culturale ,e  cio' costi quel che  costi    ,pena la sconfitta morale ,   ....anche  a costo  della/ o / nonostante  la / vittoria che in quel caso  potrebbe  risultare  del tutto  casuale e  fondata  sulle  sabbie  mobili di un  consenso solo pubblicitario.

Redazione  Voci attive




 Nota d’invito per  una riflessione  sul significato dell’impegno politico- elettorale  -amministrativo dei movimenti civici di cittadinanza  attiva


Schierarsi senza  de-finirsi. Schierarsi  senza  sé-finirsi.
Scendere in campo (costrutto mai come oggi usato e  abusato ) ma  senza  linee,ne’ aree di rigore,ne’ centrocampo,ne’ bandierine  .Scendere in campo  per lavorare  semplicemente uniti ,tutti e ventidue i giocatori (e poi perche’ solo di calcio ?).
Potrebbe  essere  questa  la  chiave  interpretativa  ed ermeneutica dell’azione dei movimenti civici. Eppure anche  questa  possibile  definizione tradirebbe  il vero  spirito del fenomeno  movimentistico .

Un dato  :  le vecchie  categorie politiche   (dico vecchie senza alcuna implicazione  rottamatoria  ne’ di piu’ o meno velato qualunquismo antipolitico….sia chiaro una volta per tutte: i  partiti sono e  rimarranno  organici ed essenziali alla stessa costituzione democratica!)   non possono  e non dovrebbero  essere applicate  al nuovo travolgente  senso di cittadinanza attiva che si sta  liberando come da fissione del nucleo sociale.
Il bene  comune in se’  non  e’  ne’ di destra  ne’ di sinistra.
Le risorse che  servono a  realizzarlo invece sono sensibili  alle  scelte di interesse delle parti in gioco.

Nel pensiero di rete  e movimentista pero’ le parti  scompaiono, prevale  piuttosto il senso  della  reciproca  appartenenza .
Si puo’ dire che il principio biblico "Nessuno tocchi Caino"  rappresenti al meglio  l’istanza unitaria  sintetica del movimentismo civico  ,deciso  a  unire piuttosto che dividere ,al contrario   delle  logiche partitico-divisorie (di parte-fazione) .
Una  dialettica quindi  non  tra  opposti  ma  tutta interna  alla societa’  intesa  come un insieme organico .
Un raccontino da mito di fondazione  quindi  val piu’ di tutte le  discussioni Marxiane  e Hobbesiane ?
Probabilmente e   in un certo senso si, e la   sua vetusta’ disvela un sorprendente  valore di verita' .

Destra  o sinistra  ,centro … o altro ? In un tempo quasi ammorbato da questo   bipolarismo spurio all'italiana ,cosi' accanito  nel proprio desiderio di  particolarismo   ec-centrico , tanto da  rivelarsi  egocentrico  ed egoistico  fin nei suoi piu’ bassi istinti (tra  mille campanili ) ,ancor di piu’ il movimentismo ha il compito   di dichiararsi con categorie  nuove o addirittura  senza  categorie.
MA  cio’ non vuol affatto dire  che  si instauri il tempo della politica  senza  qualita’e senza  valori.

L’ortoprassi ,qualcuno afferma,dovrebbe  prevalere  sulle  istanze  definitorie teoriche
Ma  e’ anche  vero  che  per l’  ortoprassi  e’  indispensabile  una orto-teoria .

Quali concetti allora? Sopra  /oltre ,prima  e dopo ?

Io propendo per una  definizione in cui le categorie  del contingente , dello storico e della  nuova  consapevolezza  del valore di  cittadinanza siano  determinanti.
Quindi il tempo come categoria primaria della  politica  dei movimenti.
Hic et nunc,con uno sguardo al passato ,alla memoria  ,e con l’intenzionalita’ verso il futuro,il progetto ,il sogno.
E il soggetto ,l'essere,e' la stessa  rinata consapevolezza del valore della  cittadinanza e della  comunita' sociale ,questo desiderio  di dire  "noi " e  il bisogno di partecipazione perche' le  cose "vadano meglio per tutti"  grazie  all'apporto  di ciascuno che abbia  buone idee e  che  si ponga il problema dell'Altro da me -come me  ,consapevolezza della  comune  responsabilita'  condivisa .


Il movimentismo  ha una  sua  propria  autonomia  e spinta vitale  assolutamente  distinta  dalle tradizionali classificazioni.
MA non per questo puo’ permettersi (sarebbe contrario  alla  sua  natura)  la hybris del filosofo,rischiando dinamiche di chiusura e autoreferenzialita’.

La forza  dei movimenti  sta invece  nel  cercare costantemente  il dialogo  con ogni  forza sana  che intenda  procedere  sulla strada  della lealta’ e della fiducia  e del reciproco  riconoscimento.

Ecco perche’ li ritroveremo  senz’altro alla fine accanto alle figure  dei partiti tradizionali che  accetteranno  questo  percorso e lo condivideranno.

I soliti malignatori diranno  che  si tratta  di un vecchio divano  camuffato di nuovo.
Non hanno  compreso  per invidia o interesse o anche  soltanto per difetto  di  conoscenza  che  invece  la  possibilita’  di  rinascita  epocale e solidale sta   proprio  qui.

Piu facile ,anzi proprio nulla  quaestio ,  per l’identita’e la  storia personale ,la  formazione,il patrimonio spirituale  culturale e valoriale  dei singoli.
Ciascuna  persona puo’ definirsi e  credere  nei valori della  sinistra  ,della  destra  o del  centro,e  puo’ insieme   cooperare  nel contesto del movimentismo,e  addirittura  parlare a chi sa comprendere il mondo attraverso quei valori.
Le  due  cose non stanno in  contraddizione.Tutt’altro ,il nuovo paradigma  non puo’ che  uscirne arricchito.
Sui valori ,di qualsiasi  parte ,non si negozia.


    Mario  Guglielmino
 consigliere di Voci Attive e componente  della Redazione Voci Attive  




13     UN SIPARIETTO  DA  CENA  DELLE  CENERI
In questi giorni e’ stato tessuto un vivace scambio di opinioni ,un dibattito sul filo delle mail
Ve ne proponiamo alcuni passi .


LA questione e’ non solo terminologica ma sostanziale.
“Destra “e “sinistra“ :come si collocano i nascenti movimenti della societa’ civile rispetto alle cellule di ideologia politica ancora attive ?
La strada da percorrere e’ nell’ottica del cambiamento e o della rottamazione dei concetti ?
O al contrario  questi rappresentano dei pilastri che per quanto antichi ci indicano con certezza i riferimenti del cammino e sono ancora destinati e in grado di parlare alla gente di oggi ?

Questo l'amletico  problema.Scena  1

Un primo approccio :


Diceva Orwell, “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”
Se neghiamo o cambiamo le radici di un pensiero, di un modo di concepire la vita, se rifiutiamo un modo di fare critica, se ripudiamo una maniera di analizzare la realtà, rischiamo di non comprendere più le radici stesse che portano alla formulazione del pensiero critico-storico stesso.

In questo senso destra e sinistra sono e rimangono categorie storico ermeneutiche imprescindibili per la comprensione stessa della storia dell’uomo ,specialmente nell’era moderna e contemporanea.


Scena  2
 
Il controesempio:

E’ di tutta evidenza pero’ che in questo momento storico la societa' civile guida e re- infonde valori che l'esistente sistema politico ha perduto
.LA politica chiama la societa' civile in quanto unica nuova fonte di valori e consenso.
La politica scopre il proprio vuoto interiore e la societa' civile presta il proprio cuore pulsante e la propria passione.
La nostra scommessa e' proprio uscire dai soliti canovacci politici per aprire un altro mondo e respirare a pieni polmoni.

..e alla  fine i fuochi d'artificio......
"Come dice il sub comandante Marcos :la politica e' amore -eros" .Non e' finzione.
Stravolgiamo le prospettive o avremo mancato al nostro compito storico!
 
Scena  3

Il saggio, a romantica difesa .

Propone allora un simpatico racconto :
Un giorno un viandante chiede ad una signora, incontrata per la strada, quanto tempo ci sarebbe voluto per raggiungere Samarcanda e se era sulla buona strada.
La signora risponde “qualche ora sempre in questa direzione”.
Il viandante prosegue il suo viaggio e non raggiunge Samarcanda dopo qualche ora bensì dopo diversi giorni.
Il giorno dopo il suo arrivo a Samarcanda il viandante vede la stessa signora al mercato.
 La rincorre e quando la raggiunge, fuori di sé, la rimprovera aspramente per averlo ingannato.
La signora lo guarda pacificamente e gli dice: “la colpa è tua, non mi hai detto né che giorno era, né dove eravamo quando ci siamo incontrati.”

Morale: se non abbiamo consapevolezza delle nostre origini, sia personali che storiche, non potremmo mai capire come raggiungere i nostri obiettivi.

Il saggio ottiene l’effetto desiderato .Si rimettono quindi in gioco le antiche categorie
 
 
 Scena 4

Si tenta una sintesi :

RAccontiamoci ,narriamoci con fervore,raccontiamo si !
 Stavolta diciamo di essere di sinistra ,di destra ,di centro ,tutto cio' che siamo e che non possiamo ne' dobbiamo rinnegare ,...ma facciamolo in modo nuovo ,presentando il latte e miele della terra promessa,non le solite "balle di fieno" elettorali , e invitiamo a entrare in una prospettiva nuova l'ascoltatore.
Se daremo corda invece ai suoi schematismi ereditati dalla partitocrazia,al sentimento dell'anti,se non sapremo sfondare le resistenze per introdurre al modo nuovo di essere cittadini avremo mancato il nostro compito storico.

Scena  5
 
Si pone quindi un problema schiettamente dialogico politico .

Quali rapporti con la destra e la sinistra storiche?

Che i movimenti si definiscano “apartitici” e aperti a tutti è palese e inconfutabile, che le idee, le proposte e la progettualità politica dei movimenti siano contingenti alla situazione socio-politico-economica attuale è fuor di dubbio.
Che si scelga una direzione (destra-sinistra), no.
E questo diventa un problema da affrontare nella scelta delle alleanze che, inevitabilmente dopo le primarie, bisognerà porsi.
Non è solo un problema di denotazione e connotazione: chi vuole eliminare le parole da un vocabolario, elimina anche le idee e i significati contenuti nella parola stessa
Il linguaggio non è mai gretto, arido, oscuro: sono le persone che lo usano ad essere aride, grette e oscure proprio perché ne fanno abuso e intenzionalmente giocano con parole che in se’ vincolerebbero ad essere chiari e precisi!

Scena  finale


Giunge “l’ultimo dei Moicani “a metter pace "e trovare un po’ di riposo tra i contendenti:

I Movimenti della societa’ civile e Voci Attive, non possono riconoscersi nell'attuale destra o nell'attuale sinistra.
Stiamo tentando di essere il lievito di una nuova politica ed il nostro ruolo, il Movimento, non si esaurirà nè dopo queste amministrative, nè dopo successive elezioni.
In linea teorica possiamo concordare con chi richiamando Bobbio, dice che la sinistra rappresenta l'attenzione all'equità e ai deboli e la destra l'attenzione al capitale. Tuttavia, tenersi distanti da schieramenti formali è necessario per l'evidente indistinto disinteresse e distacco dell'attuale politica dai problemi reali della società.
Questo, dunque, a prescindere dalla diffidenza che si può far scattare negli Altri "schierandosi".

Ecco in pillole" come aprirsi agli Altri: "Ognuno di noi troverà un modo per esprimere il proprio pensiero tenendo conto dell’interlocutore che avrà davanti".

Chi vivra’ vedra’.

Voci attive





14   WELFARE  :TUTTO  ..o  quasi


a  cura  del Prof  Angelo  Baccarella




La definizione di welfare state
si intende per “welfare state” o “stato sociale” o “stato del benessere”, come “l’insieme degli interventi dello Stato in campo sociale” per garantire, appunto, il “benessere” dei cittadini e favorire una migliore condizione di vita; è, all’interno delle politiche pubbliche, il complesso delle politiche sociali nei settori della previdenza, dell’assistenza, della sanità, dell’istruzione, della famiglia, della casa, della lotta alla povertà e alla esclusione sociale e, soprattutto negli ultimi anni, del sostegno alle politiche del lavoro, mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione (assistenza e assicurazioni sociali), contro i rischi e i bisogni prodotti dal cambiamento della società...
(::)
 In campo economico, classicamente, il welfare è stato definito come “un’architettura istituzionale intesa a rimuovere le imperfezioni dei mercati” e delle connesse società e cioè l’insieme di norme sociali che in un dato contesto governano la redistribuzione delle risorse.  il Welfare non è una politica assistenziale tout court ma un diritto del cittadino  derivante dal fatto di essere cittadino e che, in quanto tale,  contribuisce alla spesa sociale attraverso le tasse - in altre parole il welfare è “l’utilizzo delle risorse pubbliche” (imposte e contribuzioni sociali) per garantire ai cittadini gli stessi diritti di partenza (quali ad esempio: il diritto allo studio – libri in accomodato d’uso ecc; il diritto all’assistenza sanitaria – trattamento odontoiatrico, visita oculistica e fornitura di occhiali ecc) e per intervenire in presenza di bisogni accertati (ad esempio incapacità di lavoro, invalidità da infortuni o malattie, ecc). Se poi una persona se lo può permettere e vuole farlo, si compra i libri scolastici in versione copertina dura e gli occhiali Gucci e si paga lo specialista e l’ospedale privato.
 l’insieme delle “politiche sociali” mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione.

Per quanto riguarda il sistema sanitario e previdenziale, in coda ti trasmetto un insieme di indirizzi web “ufficiali”, con dati statistici che mettono a confronto l’Italia con altri paesi. accorgerai che molti dati relativi all’Italia mancano.

Il confronto tra gli altri Paesi mette in luce quella che è stata definita “l’anomalia italiana” che riguarda la classificazione e composizione della spesa per la protezione sociale. Dai dati comunicati a Eurostat risulterebbe che l’Italia è il Paese che destina la parte più consistente delle risorse per coprire le funzioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Tuttavia un’analisi più approfondita rivela un insieme di asimmetrie informative dovute al fatto che in Italia (ma probabilmente anomalie simili sono presenti anche in altri paesi) nella spesa IVS sono presenti altre spese sociali. Pertanto il confronto con i Paesi europei può essere effettuato solo a livello di sistemi di protezione sociale nel loro complesso, il ché permette di evitare la questione “tutta italiana” sui criteri di classificazione da adottare per definire i settori dell’assistenza e della previdenza.
In breve le peculiarità italiane si possono riassumere così:
a) voci di spesa contabilizzate nella “funzione” vecchiaia che non hanno la caratteristica di “pensione”
- TFR e indennità equivalenti
- Pensioni di invalidità di natura previdenziale percepite da persone con età superiore a quella di pensionamento
- Pensioni ai superstiti senza limiti o vincoli
- Prepensionamenti e pensioni anticipate
b) discutibile collocazione di alcune spese (pensioni integrate al minimo, indennità varie, assegni familiari, assistenza al comparto agricolo)
c) mancata contabilizzazione della spesa per le contribuzioni figurative
d) sottostima di alcune voci di spesa per la protezione sociale

Le “peculiarità italiane” incidono impropriamente sulla spesa pensionistica, dandone una informazione distorta e inesatta facendo risultare STATISTICAMENTE che lo stato italiano ha una maggiore spesa “sanitaria e previdenziale” rispetto agli altri paesi!


In dettaglio possiamo vedere alcune differenze ( dati relative a qualche anno):
ISTRUZIONE:

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.8A?OpenElement&FieldElemFormat=jpgITALIA

  • L’Italia ha investito in educazione il 4,50 per cento del Pil, meno della media europea.
  • Sono previsti rimborsi spesa per chi ha i figli iscritti alle scuole paritarie, cioè gli istituti non statali che hanno ottenuto il riconoscimento della parità e che dunque fanno parte del sistema pubblico dell’istruzione: è previsto un contributo a parziale copertura delle spese per la retta da 353 a 564 euro, a seconda del grado di scuola (solo per la scuola dell’obbligo, cioè fino al primo anno delle superiori).
  • Il sistema universitario italiano è prevalentemente pubblico con costi mediamente contenuti: nelle università pubbliche le tasse universitarie possono variare dai 1.000 ai 1.400 euro l’anno. Le università non statali hanno costi variabili e normalmente sono più care di quelle pubbliche.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.3FB6?OpenElement&FieldElemFormat=jpgFRANCIA


  • Gli investimenti pubblici nel sistema educativo in Francia si aggirano intorno al 5,81% del Pil. Caratteristica dell’educazione francese è sempre stata la centralizzazione che ha provocato uniformità in tutte le scuole del Paese:
  • l’istruzione materna è facoltativa e viene impartita, dai due ai sei anni, nelle scuole materne o nelle classi infantili annesse a una scuola primaria;
  • la scuola dell’obbligo comporta tre gradi: un ciclo elementare, un ciclo di osservazione o un ciclo di transizione con biennio finale;
  • dopo la scuola elementare, gli alunni che non vengono riconosciuti idonei all’ammissione alla sixième debbono frequentare le classi biennali, dove si mettono in atto metodi didattici adeguati al livello intellettuale e alle capacità degli iscritti. Segue un biennio finale;
  • al termine dell’istruzione dell’obbligo i giovani possono proseguire gli studi nei licei classici, moderni o tecnici. Tale istruzione comporta due anni di insegnamento impartito in diversi settori e un anno nella classe terminale. In tutte queste sezioni gli allievi studiano filosofia e si preparano a sostenere l’esame di baccalauréat, diviso in due parti;
  • l’ammissione alle facoltà universitarie è consentita senza restrizione a tutti coloro che siano in possesso del baccalauréat o di titolo equivalente.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.7B20?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGERMANIA


L’istruzione obbligatoria ha una durata di nove anni (dal 6° al 15° di età) e la frequenza di tutte le scuole pubbliche è gratuita:
  • l’educazione prescolastica, facoltativa, si svolge nei Kindergärten, giardini d’infanzia comunali, confessionali e in maggioranza privati;
  • l’istruzione primaria nella Grundschule (scuola elementare) ha una durata generalmente quadriennale, dopo di che si offre la scelta fra tre tipi di scuola secondaria: la Hauptschule (scuola dell’obbligo), che dura cinque anni e al termine della quale si entra nel mondo del lavoro frequentando parallelamente scuole professionali triennali per 8 o 10 ore settimanali; la Realschule (scuola media o tecnica), che dura sei anni e porta al conseguimento di un diploma che abilita alla frequenza di una scuola superiore di qualificazione (höhere Fachschule) di durata triennale; il Gymnasium , tradizionale scuola superiore tedesca, che dura nove anni e al termine del quale si consegue un diploma di maturità (Reifszeugnis o Abitur), che dà accesso all’università e agli istituti superiori equiparati. Esiste anche una scuola integrata, la Integrierte Gesamtschule.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/1.8CC?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGRAN BRETAGNA



In Gran Bretagna si inizia ad andare a scuola all’età di 5 anni e l’educazione è obbligatoria fino a 16 anni. Vi sono sia scuole private che pubbliche ma il 93 % dei bambini frequenta quelle pubbliche.
  • La scuola primaria va dai tre agli undici anni ed è divisa in tre stadi: scuola materna (nursery school) dai 3 ai 5 anni, non obbligatoria; scuola infantile (infant school) dai 5 ai 7 anni; scuola giovanile (junior school) dai 7 agli 11 anni.
  • L’istruzione media è di tre tipi, corrispondenti alle tendenze attitudinali degli allievi: scuola secondaria (secondary grammar school), scuola tecnica (secondary technical school), scuola moderna (secondary modern school).
  • Esistono inoltre le public schools, scuole private caratterizzate da un manifesto stile aristocratico, le più conosciute delle quali sono: Eton, Winchester, Westminster, Harrow, Rugby, Saint Paul, Shrewsbury.
  • In Scozia le scuole secondarie sono di due tipi: quelle di 3 anni e quelle di 4, 5, 6 anni. Nell’Ulster vi sono grammar schools, scuole intermedie secondarie e scuole intermedie tecniche, equivalenti delle modern e delle technical schools del Galles e dell’Inghilterra.
  • All’università si accede attraverso un esame molto selettivo e i suoi corsi durano generalmente 3 o 4 anni, al termine dei quali si consegue il titolo di bachelor (first degree); per conseguire i titoli di master e di doctor si richiede un ulteriore proseguimento degli studi.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/2.44A?OpenElement&FieldElemFormat=jpgUSA



Negli Stati Uniti si inizia ad andare a scuola a 6 anni:
  • si inizia col frequentare la Elementary school, dopodiché si entra nella high school, la nostra scuola media, che può essere, a seconda delle età, junior dai 12 ai 14 anni e senior dai 15 ai 17 anni. Nella scuola secondaria, per chi è meno attratto dagli studi umanistici, vi è la possibilità di imparare a utilizzare utensili professionali attraverso corsi di tirocinio che introducano al mondo del lavoro.
  • Pur essendo lo stato che, nominalmente, si fa carico del sistema educativo, l’ordinamento federale degli Stati Uniti delega la strutturazione del percorso didattico agli enti federali. Una tale impostazione rende le varie municipalità assolutamente autonome, sia finanziariamente che sostanzialmente, nel concepimento di una struttura pedagogica.
  • Da ciò deriva una discreta eterogeneità del sistema scolastico laddove discriminante primaria è la capacità di raccolta tributaria dell’ente locale. In altre parole, laddove lo stato è ricco, anche la struttura scolastica può godere di una discreta affidabilità, laddove, invece, lo stato non gode di floridità economica, il sistema educativo non può che risentirne. Ciò origina una scuola su due livelli e molto selettiva. Una scuola in cui le persone che godono di un reddito sufficiente possono permettersi di ricercare i migliori college e in cui, agli altri, non rimangono che gli istituti meno rinomati e meno selettivi.)
SANITÀ

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.8A?OpenElement&FieldElemFormat=jpgITALIA

  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.3FB6?OpenElement&FieldElemFormat=jpgFRANCIA


  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.7B20?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGERMANIA


  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.

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  • Il sistema sanitario inglese è impostato sul National Health Service (NHS), il servizio pubblico che provvede all’erogazione e al finanziamento dei servizi sanitari per tutta la popolazione. Il NHS è finanziato per l’80% dalla tassazione generale, per il 16% da contributi sanitari e per il resto dalla compartecipazione alla spesa da parte dei pazienti.
  • I fondi confluiscono al Ministero del Tesoro e la spesa per il NHS è decisa dal governo in sede di destinazione annuale della spesa pubblica. I fondi affluiscono separatamente a due servizi: il servizio di assistenza di base e i servizi ospedalieri che comprendono gli ospedali, i servizi medici specialistici e i servizi socio-sanitari; quest’ultima area assorbe circa i 2/3 del totale. Il Department of Health (DoH), a cui affluiscono gli stanziamenti, provvede al pagamento di farmacisti e medici di famiglia in rapporto alle prestazioni fornite. La compartecipazione dei pazienti alla spesa farmaceutica avviene tramite il pagamento di un ticket fisso per ricetta.
  • Il finanziamento delle autorità sanitarie locali considera sia la composizione demografica sia il tasso di mortalità della popolazione.
  • L’assistenza privata ricopre un ruolo storicamente subalterno nei confronti del servizio pubblico: offre un’ampia scelta di medici e liste di attesa più corte.

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  • La spesa per la sanità negli Stati Uniti è molto alta, più del 15% del PIL: il 60% è spesa privata, per tre quarti garantita da soggetti terzi (assicurazioni e fondi di investimento) e per un quarto direttamente dai cittadini. Il restante 40%, pubblico, per due terzi grava sul bilancio federale e per un terzo su stati e contee.
  • Tuttavia diversi milioni di americani non sono coperti da un’assicurazione sanitaria. Anche se si tratta per lo più di giovani che si affidano alle famiglie per le spese mediche, ci sono anche molti poveri. La sanità resta un problema per il governo, dato che i costi aumentano ogni anno sempre più. Il governo federale ha creato due strutture per garantire a quanta più popolazione possibile l’accesso alle cure mediche: Medicaid, l’organizzazione che offre cure ai poveri e Medicare, l’organizzazione che offre cure agli anziani. Entrambe le strutture sono diventate nel tempo sempre più costose. Mentre la maggior parte degli americani riesce ad ottenere in qualche modo le cure sanitarie, per la classe media, che guadagna poco ma non è così povera da usufruire di Medicaid, le costose cure sanitarie possono essere un grave problema economico.
  • Negli Stati Uniti si usa un sistema chiamato “Health and Maintenance Organizations” (HMO), o Cure Mediche Organizzate, che è molto cresciuto negli ultimi anni. Gli individui pagano una cifra fissa annuale e poi una tassa proporzionale alla cura per ogni visita a cui si sottopongono. Il sistema è basato sull’etica professionale. È il medico di famiglia a decidere se è necessaria o no una visita specialistica.
  • Per l’acquisto di una polizza assicurativa sanitaria privata i premi sono calcolati sul rischio sanitario individuale.
PENSIONI
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Attualmente l’età pensionabile è di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Domani avremo i nuovi parametri decisi dal governo Monti.
Si può andare in pensione anticipata con:
  • 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per artigiani, commercianti e coltivatori diretti)
  • 39 anni di contributi indipendentemente dall'età (2006-2007)
Il dipendente del settore privato che decide di rinviare il pensionamento pur avendo raggiunto i requisiti di anzianità può scegliere di ricevere la totalità dei contributi in busta paga, il cosiddetto superbonus, con un aumento della retribuzione del 32,7% esentasse.
Dal 2008 sono previste modifiche dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità.
Sanità:
  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.

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  • la durata minima contributiva è di 40 anni, l’età pensionabile è 60 anni
  • entro il 2012, la vita contributiva aumenterà fino a 41 anni, entro il 2020 fino a 42
  • incentiva la previdenza privata
In Francia è stato introdotto un sistema di incentivi a restare in attività e ritardare l’inizio della pensione: ogni anno in più di lavoro produce il 3% in più di pensione. Mentre chi non raggiunge il minimo richiesto subisce una decurtazione della pensione del 5% per ogni anno mancante.
Sanità:
  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).

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  • l’età pensionabile è di 65 anni (prima per le donne era 60 anni)
  • è previsto un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni in un periodo compreso tra il 2011 e il 2025
Sono previste penalizzazioni economiche per chi va in pensione con meno di 45 anni di versamenti contributivi e incentivi per coloro che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, restino in attività.
Sanità:
  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.

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  • attualmente gli uomini lasciano il lavoro a 65 anni e le donne a 60 anni
  • l’età pensionabile salirà a 65 anni per tutti nel 2020, non è possibile il prepensionamento
  • è consentito il cumulo della pensione e del reddito da lavoro
  • il 44% della popolazione ha sottoscritto forme di previdenza integrativa

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  • Negli Stati Uniti da tempo gli anziani non vivono più solo di previdenza pubblica, ma si affidano alla previdenza privata e all’investimento in azioni.
  • Per aver diritto all’esenzione fiscale bisogna aver compiuto i 65 anni di età.
  • Il sistema pensionistico federale americano è a ripartizione. I contributi sono versati in quote uguali, dai dipendenti e dai datori di lavoro, nella misura del 6,2% della massa salariale per ciascuna parte, ma solo fino a un tetto del 90%, al di là del quale le retribuzioni ne sono esenti. I prelievi, che rappresentano più di un quarto del totale delle imposte federali, sono corrisposti agli attuali pensionati. Il tasso di sostituzione (ossia la quota del precedente salario o stipendio percepita dal pensionato) è molto bassa: dal 25% al 30%, e appena superiore per le vedove e gli handicappati.





E, poiché il tuo campo professionale è la sanità, ecco un elenco di siti ufficiali con le quali ti puoi sbizzarrire! Purtroppo in italiano si trova poco ma i dati, le tabelle e i grafici si capiscono in qualsiasi lingua:


Portale della salute UE

***

EUROPEAN HEALTH INDE ATORX: DEVELOPMENT AN]%Y.ITIE IMIOEMENTATION

***

Indicatori sanitari della Comunità europea (ECHI)

Gli indicatori sanitari sono dati specifici (tabelle, grafici, mappe) su: stato di salute, determinanti e assistenza sanitaria nei paesi dell'UE. Servono per svolgere attività di monitoraggio e comparazione e fungono da base per l'elaborazione delle politiche.

Strumento ECHI

Puoi scaricare le tabelle, i grafici e le mappe ECHI mediante l'apposito  

***
Altri indicatori sanitari dal sito dell’Unione Europea:

ASSURING THE QUALITY OF HEALTH CARE IN THE EUROPEAN UNION
(assicurare la qualità del servizio sanitario nell’UE)

***
La Commissione Europea ha un ente supervisore, si chiama “Health Indicators in the European Regions” (o  ISARE - “Indicateurs de Santé dans les Régions d’Europe).

In questo sito l’Italia ha “difficoltà” a fornire dati (alcune oggettive, dovuto alla decentralizzazione regionale, altre chissà perché…)

Health indicators in the European regions

***

Rapporto generale 2010 – attività dell’Unione Europea

***
Infine ci sono i dati dell’OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da cui l'acronimo OCSE (o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale),
L'OCSE offre consulenza agli stati membri e li consiglia nelle strategie da seguire per favorire la crescita economica in una logica capitalistica – quindi sono dati da prendere con “le pinze”; in ogni caso sono indicativi.


La definizione di welfare state
si intende per “welfare state” o “stato sociale” o “stato del benessere”, come “l’insieme degli interventi dello Stato in campo sociale” per garantire, appunto, il “benessere” dei cittadini e favorire una migliore condizione di vita; è, all’interno delle politiche pubbliche, il complesso delle politiche sociali nei settori della previdenza, dell’assistenza, della sanità, dell’istruzione, della famiglia, della casa, della lotta alla povertà e alla esclusione sociale e, soprattutto negli ultimi anni, del sostegno alle politiche del lavoro, mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione (assistenza e assicurazioni sociali), contro i rischi e i bisogni prodotti dal cambiamento della società.
 due file in pdf che riassumano la storia dello stato sociale e differenze e contrapposizioni a livello europeo e nazionale.
In campo economico, classicamente, il welfare è stato definito come “un’architettura istituzionale intesa a rimuovere le imperfezioni dei mercati” e delle connesse società e cioè l’insieme di norme sociali che in un dato contesto governano la redistribuzione delle risorse.  il Welfare non è una politica assistenziale tout court ma un diritto del cittadino  derivante dal fatto di essere cittadino e che, in quanto tale,  contribuisce alla spesa sociale attraverso le tasse - in altre parole il welfare è “l’utilizzo delle risorse pubbliche” (imposte e contribuzioni sociali) per garantire ai cittadini gli stessi diritti di partenza (quali ad esempio: il diritto allo studio – libri in accomodato d’uso ecc; il diritto all’assistenza sanitaria – trattamento odontoiatrico, visita oculistica e fornitura di occhiali ecc) e per intervenire in presenza di bisogni accertati (ad esempio incapacità di lavoro, invalidità da infortuni o malattie, ecc). Se poi una persona se lo può permettere e vuole farlo, si compra i libri scolastici in versione copertina dura e gli occhiali Gucci e si paga lo specialista e l’ospedale privato.
 l’insieme delle “politiche sociali” mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione.

Per quanto riguarda il sistema sanitario e previdenziale, in coda ti trasmetto un insieme di indirizzi web “ufficiali”, con dati statistici che mettono a confronto l’Italia con altri paesi. accorgerai che molti dati relativi all’Italia mancano.

Il confronto tra gli altri Paesi mette in luce quella che è stata definita “l’anomalia italiana” che riguarda la classificazione e composizione della spesa per la protezione sociale. Dai dati comunicati a Eurostat risulterebbe che l’Italia è il Paese che destina la parte più consistente delle risorse per coprire le funzioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Tuttavia un’analisi più approfondita rivela un insieme di asimmetrie informative dovute al fatto che in Italia (ma probabilmente anomalie simili sono presenti anche in altri paesi) nella spesa IVS sono presenti altre spese sociali. Pertanto il confronto con i Paesi europei può essere effettuato solo a livello di sistemi di protezione sociale nel loro complesso, il ché permette di evitare la questione “tutta italiana” sui criteri di classificazione da adottare per definire i settori dell’assistenza e della previdenza.
In breve le peculiarità italiane si possono riassumere così:
a) voci di spesa contabilizzate nella “funzione” vecchiaia che non hanno la caratteristica di “pensione”
- TFR e indennità equivalenti
- Pensioni di invalidità di natura previdenziale percepite da persone con età superiore a quella di pensionamento
- Pensioni ai superstiti senza limiti o vincoli
- Prepensionamenti e pensioni anticipate
b) discutibile collocazione di alcune spese (pensioni integrate al minimo, indennità varie, assegni familiari, assistenza al comparto agricolo)
c) mancata contabilizzazione della spesa per le contribuzioni figurative
d) sottostima di alcune voci di spesa per la protezione sociale

Le “peculiarità italiane” incidono impropriamente sulla spesa pensionistica, dandone una informazione distorta e inesatta facendo risultare STATISTICAMENTE che lo stato italiano ha una maggiore spesa “sanitaria e previdenziale” rispetto agli altri paesi!


In dettaglio possiamo vedere alcune differenze ( dati relative a qualche anno):
ISTRUZIONE:

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  • L’Italia ha investito in educazione il 4,50 per cento del Pil, meno della media europea.
  • Sono previsti rimborsi spesa per chi ha i figli iscritti alle scuole paritarie, cioè gli istituti non statali che hanno ottenuto il riconoscimento della parità e che dunque fanno parte del sistema pubblico dell’istruzione: è previsto un contributo a parziale copertura delle spese per la retta da 353 a 564 euro, a seconda del grado di scuola (solo per la scuola dell’obbligo, cioè fino al primo anno delle superiori).
  • Il sistema universitario italiano è prevalentemente pubblico con costi mediamente contenuti: nelle università pubbliche le tasse universitarie possono variare dai 1.000 ai 1.400 euro l’anno. Le università non statali hanno costi variabili e normalmente sono più care di quelle pubbliche.

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  • Gli investimenti pubblici nel sistema educativo in Francia si aggirano intorno al 5,81% del Pil. Caratteristica dell’educazione francese è sempre stata la centralizzazione che ha provocato uniformità in tutte le scuole del Paese:
  • l’istruzione materna è facoltativa e viene impartita, dai due ai sei anni, nelle scuole materne o nelle classi infantili annesse a una scuola primaria;
  • la scuola dell’obbligo comporta tre gradi: un ciclo elementare, un ciclo di osservazione o un ciclo di transizione con biennio finale;
  • dopo la scuola elementare, gli alunni che non vengono riconosciuti idonei all’ammissione alla sixième debbono frequentare le classi biennali, dove si mettono in atto metodi didattici adeguati al livello intellettuale e alle capacità degli iscritti. Segue un biennio finale;
  • al termine dell’istruzione dell’obbligo i giovani possono proseguire gli studi nei licei classici, moderni o tecnici. Tale istruzione comporta due anni di insegnamento impartito in diversi settori e un anno nella classe terminale. In tutte queste sezioni gli allievi studiano filosofia e si preparano a sostenere l’esame di baccalauréat, diviso in due parti;
  • l’ammissione alle facoltà universitarie è consentita senza restrizione a tutti coloro che siano in possesso del baccalauréat o di titolo equivalente.

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L’istruzione obbligatoria ha una durata di nove anni (dal 6° al 15° di età) e la frequenza di tutte le scuole pubbliche è gratuita:
  • l’educazione prescolastica, facoltativa, si svolge nei Kindergärten, giardini d’infanzia comunali, confessionali e in maggioranza privati;
  • l’istruzione primaria nella Grundschule (scuola elementare) ha una durata generalmente quadriennale, dopo di che si offre la scelta fra tre tipi di scuola secondaria: la Hauptschule (scuola dell’obbligo), che dura cinque anni e al termine della quale si entra nel mondo del lavoro frequentando parallelamente scuole professionali triennali per 8 o 10 ore settimanali; la Realschule (scuola media o tecnica), che dura sei anni e porta al conseguimento di un diploma che abilita alla frequenza di una scuola superiore di qualificazione (höhere Fachschule) di durata triennale; il Gymnasium , tradizionale scuola superiore tedesca, che dura nove anni e al termine del quale si consegue un diploma di maturità (Reifszeugnis o Abitur), che dà accesso all’università e agli istituti superiori equiparati. Esiste anche una scuola integrata, la Integrierte Gesamtschule.

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In Gran Bretagna si inizia ad andare a scuola all’età di 5 anni e l’educazione è obbligatoria fino a 16 anni. Vi sono sia scuole private che pubbliche ma il 93 % dei bambini frequenta quelle pubbliche.
  • La scuola primaria va dai tre agli undici anni ed è divisa in tre stadi: scuola materna (nursery school) dai 3 ai 5 anni, non obbligatoria; scuola infantile (infant school) dai 5 ai 7 anni; scuola giovanile (junior school) dai 7 agli 11 anni.
  • L’istruzione media è di tre tipi, corrispondenti alle tendenze attitudinali degli allievi: scuola secondaria (secondary grammar school), scuola tecnica (secondary technical school), scuola moderna (secondary modern school).
  • Esistono inoltre le public schools, scuole private caratterizzate da un manifesto stile aristocratico, le più conosciute delle quali sono: Eton, Winchester, Westminster, Harrow, Rugby, Saint Paul, Shrewsbury.
  • In Scozia le scuole secondarie sono di due tipi: quelle di 3 anni e quelle di 4, 5, 6 anni. Nell’Ulster vi sono grammar schools, scuole intermedie secondarie e scuole intermedie tecniche, equivalenti delle modern e delle technical schools del Galles e dell’Inghilterra.
  • All’università si accede attraverso un esame molto selettivo e i suoi corsi durano generalmente 3 o 4 anni, al termine dei quali si consegue il titolo di bachelor (first degree); per conseguire i titoli di master e di doctor si richiede un ulteriore proseguimento degli studi.

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Negli Stati Uniti si inizia ad andare a scuola a 6 anni:
  • si inizia col frequentare la Elementary school, dopodiché si entra nella high school, la nostra scuola media, che può essere, a seconda delle età, junior dai 12 ai 14 anni e senior dai 15 ai 17 anni. Nella scuola secondaria, per chi è meno attratto dagli studi umanistici, vi è la possibilità di imparare a utilizzare utensili professionali attraverso corsi di tirocinio che introducano al mondo del lavoro.
  • Pur essendo lo stato che, nominalmente, si fa carico del sistema educativo, l’ordinamento federale degli Stati Uniti delega la strutturazione del percorso didattico agli enti federali. Una tale impostazione rende le varie municipalità assolutamente autonome, sia finanziariamente che sostanzialmente, nel concepimento di una struttura pedagogica.
  • Da ciò deriva una discreta eterogeneità del sistema scolastico laddove discriminante primaria è la capacità di raccolta tributaria dell’ente locale. In altre parole, laddove lo stato è ricco, anche la struttura scolastica può godere di una discreta affidabilità, laddove, invece, lo stato non gode di floridità economica, il sistema educativo non può che risentirne. Ciò origina una scuola su due livelli e molto selettiva. Una scuola in cui le persone che godono di un reddito sufficiente possono permettersi di ricercare i migliori college e in cui, agli altri, non rimangono che gli istituti meno rinomati e meno selettivi.)
SANITÀ

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  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.3FB6?OpenElement&FieldElemFormat=jpgFRANCIA



  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.7B20?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGERMANIA



  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/1.8CC?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGRAN BRETAGNa



  • Il sistema sanitario inglese è impostato sul National Health Service (NHS), il servizio pubblico che provvede all’erogazione e al finanziamento dei servizi sanitari per tutta la popolazione. Il NHS è finanziato per l’80% dalla tassazione generale, per il 16% da contributi sanitari e per il resto dalla compartecipazione alla spesa da parte dei pazienti.
  • I fondi confluiscono al Ministero del Tesoro e la spesa per il NHS è decisa dal governo in sede di destinazione annuale della spesa pubblica. I fondi affluiscono separatamente a due servizi: il servizio di assistenza di base e i servizi ospedalieri che comprendono gli ospedali, i servizi medici specialistici e i servizi socio-sanitari; quest’ultima area assorbe circa i 2/3 del totale. Il Department of Health (DoH), a cui affluiscono gli stanziamenti, provvede al pagamento di farmacisti e medici di famiglia in rapporto alle prestazioni fornite. La compartecipazione dei pazienti alla spesa farmaceutica avviene tramite il pagamento di un ticket fisso per ricetta.
  • Il finanziamento delle autorità sanitarie locali considera sia la composizione demografica sia il tasso di mortalità della popolazione.
  • L’assistenza privata ricopre un ruolo storicamente subalterno nei confronti del servizio pubblico: offre un’ampia scelta di medici e liste di attesa più corte.

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  • La spesa per la sanità negli Stati Uniti è molto alta, più del 15% del PIL: il 60% è spesa privata, per tre quarti garantita da soggetti terzi (assicurazioni e fondi di investimento) e per un quarto direttamente dai cittadini. Il restante 40%, pubblico, per due terzi grava sul bilancio federale e per un terzo su stati e contee.
  • Tuttavia diversi milioni di americani non sono coperti da un’assicurazione sanitaria. Anche se si tratta per lo più di giovani che si affidano alle famiglie per le spese mediche, ci sono anche molti poveri. La sanità resta un problema per il governo, dato che i costi aumentano ogni anno sempre più. Il governo federale ha creato due strutture per garantire a quanta più popolazione possibile l’accesso alle cure mediche: Medicaid, l’organizzazione che offre cure ai poveri e Medicare, l’organizzazione che offre cure agli anziani. Entrambe le strutture sono diventate nel tempo sempre più costose. Mentre la maggior parte degli americani riesce ad ottenere in qualche modo le cure sanitarie, per la classe media, che guadagna poco ma non è così povera da usufruire di Medicaid, le costose cure sanitarie possono essere un grave problema economico.
  • Negli Stati Uniti si usa un sistema chiamato “Health and Maintenance Organizations” (HMO), o Cure Mediche Organizzate, che è molto cresciuto negli ultimi anni. Gli individui pagano una cifra fissa annuale e poi una tassa proporzionale alla cura per ogni visita a cui si sottopongono. Il sistema è basato sull’etica professionale. È il medico di famiglia a decidere se è necessaria o no una visita specialistica.
  • Per l’acquisto di una polizza assicurativa sanitaria privata i premi sono calcolati sul rischio sanitario individuale.
PENSIONI
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Attualmente l’età pensionabile è di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Domani avremo i nuovi parametri decisi dal governo Monti.
Si può andare in pensione anticipata con:
  • 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per artigiani, commercianti e coltivatori diretti)
  • 39 anni di contributi indipendentemente dall'età (2006-2007)
Il dipendente del settore privato che decide di rinviare il pensionamento pur avendo raggiunto i requisiti di anzianità può scegliere di ricevere la totalità dei contributi in busta paga, il cosiddetto superbonus, con un aumento della retribuzione del 32,7% esentasse.
Dal 2008 sono previste modifiche dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità.
Sanità:
  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.

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  • la durata minima contributiva è di 40 anni, l’età pensionabile è 60 anni
  • entro il 2012, la vita contributiva aumenterà fino a 41 anni, entro il 2020 fino a 42
  • incentiva la previdenza privata
In Francia è stato introdotto un sistema di incentivi a restare in attività e ritardare l’inizio della pensione: ogni anno in più di lavoro produce il 3% in più di pensione. Mentre chi non raggiunge il minimo richiesto subisce una decurtazione della pensione del 5% per ogni anno mancante.
Sanità:
  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).

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  • l’età pensionabile è di 65 anni (prima per le donne era 60 anni)
  • è previsto un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni in un periodo compreso tra il 2011 e il 2025
Sono previste penalizzazioni economiche per chi va in pensione con meno di 45 anni di versamenti contributivi e incentivi per coloro che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, restino in attività.
Sanità:
  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.

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  • attualmente gli uomini lasciano il lavoro a 65 anni e le donne a 60 anni
  • l’età pensionabile salirà a 65 anni per tutti nel 2020, non è possibile il prepensionamento
  • è consentito il cumulo della pensione e del reddito da lavoro
  • il 44% della popolazione ha sottoscritto forme di previdenza integrativa

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  • Negli Stati Uniti da tempo gli anziani non vivono più solo di previdenza pubblica, ma si affidano alla previdenza privata e all’investimento in azioni.
  • Per aver diritto all’esenzione fiscale bisogna aver compiuto i 65 anni di età.
  • Il sistema pensionistico federale americano è a ripartizione. I contributi sono versati in quote uguali, dai dipendenti e dai datori di lavoro, nella misura del 6,2% della massa salariale per ciascuna parte, ma solo fino a un tetto del 90%, al di là del quale le retribuzioni ne sono esenti. I prelievi, che rappresentano più di un quarto del totale delle imposte federali, sono corrisposti agli attuali pensionati. Il tasso di sostituzione (ossia la quota del precedente salario o stipendio percepita dal pensionato) è molto bassa: dal 25% al 30%, e appena superiore per le vedove e gli handicappati.






Portale della salute UE

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EUROPEAN HEALTH INDICATORS: DEVELOPMENT AND INITIAL IMPLEMENTATION

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Indicatori sanitari della Comunità europea (ECHI)

Gli indicatori sanitari sono dati specifici (tabelle, grafici, mappe) su: stato di salute, determinanti e assistenza sanitaria nei paesi dell'UE. Servono per svolgere attività di monitoraggio e comparazione e fungono da base per l'elaborazione delle politiche.

Strumento ECHI

Puoi scaricare le tabelle, i grafici e le mappe ECHI mediante l'apposito

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Altri indicatori sanitari dal sito dell’Unione Europea:

ASSURING THE QUALITY OF HEALTH CARE IN THE EUROPEAN UNION
(assicurare la qualità del servizio sanitario nell’UE)

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La Commissione Europea ha un ente supervisore, si chiama “Health Indicators in the European Regions” (o  ISARE - “Indicateurs de Santé dans les Régions d’Europe).

In questo sito l’Italia ha “difficoltà” a fornire dati (alcune oggettive, dovuto alla decentralizzazione regionale, altre chissà perché…)

Health indicators in the European regions

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Rapporto generale 2010 – attività dell’Unione Europea

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Infine ci sono i dati dell’OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da cui l'acronimo OCSE (o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale),
L'OCSE offre consulenza agli stati membri e li consiglia nelle strategie da seguire per favorire la crescita economica in una logica capitalistica – quindi sono dati da prendere con “le pinze”; in ogni caso sono indicativi.


Buono studio.

Angelo
1 Note storico teoriche sull'idea della decrescita. prof A. Basile

2 La decrescita per il governo della citta'. prof A. Basile

3 Etica e Politica. prof A. Baccarella

4 Messaggi in bottiglia. Mario. Guglielmino

5 MANIFESTO POLITICO PROGRAMMATICO - VOCI ATTIVE

6 Commenti in progress:Voci Critiche

Un commento critico intorno alla bozza di manifesto

Intervento del dr G Salemi (14 10 2011)

7 Partecipare,DArio Fo e l'esempio di Milano. Prof A. CArroccio

( interv del 15 10 2011)

8 Breve storia in 60 " di Voci Attive (22 10 2011).Da redazione Voci attive

9 Vivere di netiquette . di Mario Guglielmino

10 Ultime dalla politica . La redazione di Voci attive ( 30 10 11)

11 Note sul bilancio partecipativo.A cura del dr Vincenzo Raieli

12 Schierarsi senza de-finirsi . di MArio Guglielmino-redazione Voci Attive

13 Un siparietto da Cena delle Ceneri. da Voci ATtive

14 WELFARE :tutto ..o quasi .a cura del prof Angelo Baccarella 4 /12/2011


https://www.youtube.com/watch?v=aPqV8a24dhM