mercoledì 20 aprile 2016

Uno Statuto a garanzia dei cittadini .Amministrare con i cittadini


Analisi storica del risultato referendario

Care e cari tutti,
 
vi inoltro di seguito una riflessione sull'esito del referendum sulle trivelle del 17 aprile che ho condiviso con l'amica Roberta Radich, anche lei dal Veneto nel Coordinamento Nazionale No TRIV e nella nostra piccola associazione Primalepersone, che in questa occasione si è messa a disposizione del Coordinamento NO TRIV per ottenere gli spazi di promozione del referendum per gli spot radiofonici e televisivi e per la tribuna elettorale che ha consentito ad Enzo Di Salvatore di confrontarsi con la controparte. Ieri ho letto alcuni commenti sconfortati, ma non è corretto perdersi d'animo quando invece in appena un mese siamo riusciti a fare un piccolo miracolo portando un terzo degli italiani alle urne!
 
Come sapevamo  la nostra è stata una lotta contro il tempo, se ne avessimo avuto di più le cose sarebbero andate diversamente, ma quello che abbiamo avuto tutti la capacità di mettere in campo è stato straordinario! Ripartiamo da qui per far avanzare la conversione ecologica e contrastare gli interessi delle lobby, per fare partire una vera e propria rivoluzione culturale, nazionale e territoriale, dal basso, da "comitatini"!
 
un abbraccio circolare a tutte e tutti  antonella leto
 

 

                                                             Referendum No Triv: non è che l’inizio 



La sconfitta di Renzi: aver cercato di mortificare la democrazia,
piegato l'informazione, favorito interessi privati e illeciti facendosene un vanto


La vittoria dei “comitatini ambientalisti” (*): 
aver vinto a tavolino 3 su 6 referendum proposti,
aver dato uno stop alla “necessaria” strategicità del fossile in Italia
avere imposto al dibattito politico italiano il tema della conversione ecologica
aver riattivato una coesa opposizione sociale in Italia

 
Era dal 2011 (referendum Acqua, Nucleare e legittimo impedimento), che la politica e soprattutto la narcotizzata società italiana non veniva investita dal dibattito su un tema fondante per il futuro del Paese.        
In appena un mese, quello concesso dal governo per informare i cittadini, e senza alcuna risorsa se non le nostre braccia, le nostre gambe e la nostra creatività, siamo riusciti ad ottenere l’attenzione ed il voto di un terzo degli italiani. Questo a testimonianza che la società reagisce quando stimolata e non narcotizzata dall’informazione o dalle forme autoreferenziali della politica.
Il successo dei referendum NO TRIV parte dall’aver convinto, da movimenti, ben 10 regioni a deliberare a maggioranza assoluta la loro proposta. Successo che prosegue con la resa del governo Renzi, che pur di non fare esprimere i cittadini sulle trivelle a mare e terra, ha assorbito in legge di stabilità tre dei sei quesiti. Sono state così  rigettate dal MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, 27  autorizzazioni a nuove trivellazioni entro le 12 miglia, tra cui Ombrina mare,  segnando la seconda vittoria del fronte NO TRIV. La terza e più importante vittoria è stata quella di aver imposto al dibattito pubblico il tema del modello di sviluppo che l’Italia vuole perseguire alla luce degli accordi di Parigi sulla riduzione dei gas climalteranti che ha come unica via d’uscita un cambiamento delle politiche energetiche che conducono alla conversione ecologica, mettendo in luce al contempo la grave compromissione della politica con gli interessi economici delle multinazionali del petrolio e i poteri forti.       
In appena un mese sono nati spontaneamente in tutt’Italia centinaia di comitati che hanno lavorato a testa bassa per informare e promuovere il SÌ, lottando contro la mistificazione, la disinformazione del governo e contro l’invito all’astensione.
È stata cosi disvelata una presa di posizione gravissima dell'esecutivo di governo che tradisce una insofferenza all'esercizio democratico popolare previsto dalla Costituzione, ed ancor più il desiderio di avere mani libere nelle decisioni assunte, non solo scavalcando regioni ed enti  locali, ma prefigurando una volontà autoritaria che si concretizza nelle riforme costituzionali in combinato con la legge elettorale.  
Infatti proprio sulla modifica costituzionale del Titolo V, con cui il governo vorrebbe accentrare al proprio esecutivo scavalcando lo stesso parlamento le competenze attribuite alle regioni in materia ambientale,  si riaprirà presto la partita per la democrazia sostanziale e di prossimità.
Laddove si vorrebbe sanare attraverso le modifiche costituzionali quella che è diventata, di fatto,  una democrazia solo formale trasformandola in “democratura”, si troveranno i cittadini, i comitati e le associazioni.
Il referendum NO TRIV ha aperto una strada, ha costretto la politica a schierarsi pro o contro,  a dividersi facendone emergere le pesanti contraddizioni interne. Ha ridato voce ad un terzo degli cittadini, ha rivitalizzato ogni territorio con un mese di mobilitazioni dal basso che restituiscono linfa vitale alla Democrazia ed alla partecipazione.           
Non è che l’inizio!     
Siamo partiti da tempo promuovendo un altro modello di sviluppo, sostenibile, solidale.        
Non ci fermeremo.   
Un altro mondo è possibile e siamo qui per costruirlo! 

Antonella Leto e Roberta Radich
di PrimalePersone per l'Assemblea permanente   

 
(*)  © Matteo Renzi (luglio 2014  in riferimento, tra le altre cose, alla questione "Tempa Rossa"): 
“Nel piano Sblocca Italia c’è un progetto molto serio sullo sblocco minerario. E’ impossibile andare a parlare di energia e ambiente in Europa se nel frattempo non sfrutti l’energia e l’ambiente che hai in Sicilia e in Basilicata. Io mi vergogno di andare a parlare delle interconnessioni tra Francia e Spagna, dell’accordo Gazprom o di South Stream, quando potrei raddoppiare la percentuale del petrolio e del gas in Italia e dare lavoro a 4omila persone e non lo si fa per paura delle reazioni di tre, quattro comitatini”.  
 
P.s. Si ricorda che con il taglio degli incentivi alle rinnovabili stornati sulle energie fossili sono stati persi in due anni 117.000 posti di lavoro. 

lunedì 18 aprile 2016

Referendum del 17 aprile 2016 ,notte e aurora della democrazia

E' la notte  dei risultati  referendari ,  ma 'e gia' aurora democratica , perche' i dati definitivi ,dicono che in Italia ,sorprendentemente ,ci sono ancora 15 milioni di " riservisti " della democrazia.
Diciamoci un grazie ,riconosciamoci tutti reciprocamente un grazie ,trasversale e apartitico ,civico/civile.
Diciamolo a tutti coloro che hanno saputo rispondere con il loro voto all'impegno democratico.

Diciamo grazie a coloro che hanno votato  NO, consentendo alla dialettica  democratica di espandersi e respirare con entrambi i polmoni.

Diciamo grazie ai SI ,assolutamente chiari e netti nell'affermazione e nella vittoria decisa .

Questi SI costituiranno da adesso in poi un pressante punto di interiezione e di interrogazione verso qualsiasi iniziativa e atto del governo ,non solo italiano ma dell'Europa intera.


Il movimento civico italiano c'e' ,la coscienza civica c'e' ancora ,nonostante qualcuno pressi e prema per la pubblica soppressione di questo "piccolo particolare" che non puo' ridursi a optional nella vita democratica di un paese.

Un referendum difficile ,una scommessa,partito in sordina,alimentato da cuori impavidi :questa e' una pura vittoria e una sicurezza di mobilitazione ,valida per tempi a venire in cui sara' di nuovo e con sicurezza necessario intervenire.

Nel referendum che per le sue caratteristiche intrinseche era destinato a interessare piu' direttamente l'Italia " marinara", nel referendum dove e' possibile leggere segnali ben precisi verso la politica energetica verde che occorrera' da adesso in poi seguire con sempre maggiore decisione ,gli italiani si sono mostrati ancora capaci di protesta e di sogno ,di progettualita' a lungo termine.

A margine di tutto questo,ma solo a margine ,poi ,consentitemi di poter affermare che il miraggio e la presunta agognata corazzata renziana delle scorse europee ,non esiste piu' ,e' distrutta . La notazione verso chi ha deriso e denigrato continuamente questo impegno referendario , da parte mia e' sentita e doverosa , e produce come suono , un umilissimo e premonitore segnale al giovin volitivo Matteo e ai suoi sodali di cordata.

MArio Guglielmino
Voci Attive
Palermo

lunedì 11 aprile 2016

Appello per il referendum

Appello a tutte le associazioni, i movimenti, i sindacati, le parti politiche, le organizzazioni sociali, a tutti gli ordini professionali, al corpo vivo della Chiesa siciliana, con l'invito a diffonderlo e veicolarlo ai propri contatti.
FORUM SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA E I BENI COMUNI
UN MARE DI DEMOCRAZIA PER DIRE SI’ AL RINNOVAMENTO DELLA SICILIA
Care e cari tutti,
tra una settimana esatta il 17 aprile, si voterà per il referendum sulle trivellazioni. Quanto sia importante vincere questa sfida contro l'esiguo tempo che il governo ci ha concesso per informare correttamente i cittadini credo non sfugga a nessuno, ma a molti è sembrata una "mission impossible" riuscire a raggiungere il quorum del 50% più uno dei votanti. Oggi a dispetto di ogni previsione il referendum sfiora nei sondaggi il quorum, manca pochissimo per vincere!!
Tutti credo siamo rimasti allibiti nel vedere quanto siano vuote e menzognere le argomentazioni del No ma ancor di più nel vedere il governo, a fronte dei 350 milioni di euro spesi per tenere la consultazione referendaria il 17 aprile pur di non accorparla alle amministrative per paura del quorum, invitare al NON VOTO. Una presa di posizione gravissima che tradisce una insofferenza dell'esecutivo all'esercizio democratico popolare previsto dalla Costituzione, ed ancor di più il desiderio di avere mani libere nelle decisioni scavalcando regioni ed enti locali, su un argomento di importanza vitale per i cittadini e le comunità.
L'appello all'astensione richiama ad una volontà autoritaria che si è disvelata nelle recenti inchieste e compromissioni dell'esecutivo di governo con gli interessi criminali delle multinazionali del petrolio, con conseguenze gravissime per la salute dei cittadini e dell'ambiente. I motivo per andare a votare e votare SI sono sotto gli occhi di tutti, ma occorre uno sforzo collettivo per informare capillarmente le persone a riprendere parola sul modello di sviluppo che si vuole promuovere per uscire dalla profonda crisi economica, ambientale e democratica. Bisogna far capire che al contrario di quanto si cerca vergognosamente di veicolare, l'espressione democratica è fondamentale per mantenere lo status di cittadini anzichè sudditi di una democratura che gioisce se l'affluenza alle urne precipita drammaticamente.
Bisogna spiegare che solo cambiando modello di sviluppo orientandosi verso la conversione ecologica si potranno creare oltre 1.200.000 posti di lavoro diffusi sul territorio nazionale nelle rinnovabili e nella riqualificazione edilizia. Che il pertolio è obsoleto e causa dei mutamenti climatici che già provocano calamità ambientali che mettono a rischio la vita delle persone e procurano un danno economico che non potrà che essere in continua crescita, e che verrà pagato dalla collettività anzichè da chi lo causa.
Il referendum del 17 aprile ci consente di dare un impulso significativo verso un futuro sostenibile che salvaguardi la salute dei cittadini, dell'ambiente e che costruisca un modello vocato a creare nuovi posti di lavoro stabili e duraturi nelle energie rinnovabili, nel turismo, nella pesca, nella riqualificazione edilizia, nell'agricoltura, nelle risorse culturali ed umane, vere ricchezze della nostra regione.
Su tutto ciò chiediamo un impegno straordinario di mobilitazione ed informazione a tutte le associazioni, i movimenti, i sindacati, le parti politiche e le organizzazioni sociali, a tutti gli ordini professionali, alla Chiesa tutta, per dare sostanza e progetto di vita sostenibile in armonia col creato, alle parole che Papa Francesco nell'Enciclica "Laudato Sì" con tanta limpidezza e lungimiranza ha espresso.
Facciamo appello a tutte le donne e gli uomini che hanno a cuore il futuro di prodigarsi in questa settimana affinchè l'occasione di iniziare a costruirlo insieme non vada specata. Per questo chiediamo a tutte e tutti di scrivere per informare e sollecitare i propri contatti a votare e far votare SI. Di dichiarare la propria intenzione di votare pubblicamente. A tutti chiediamo di costruire una rete che moltiplichi dal basso l'invito al voto, all'esercizio democratico, a mobilitarsi per cambiare energia scegliendo quella pulita, inesauribile, a forte intensità di lavoro, benessere, e con produzione decentrata a beneficio delle comunità.
Buon 17 Aprile a tutti noi con la consapevolezza che da tutti ed ognuno dipende il futuro!!

sabato 2 aprile 2016

2016 : Un anno di mobilitazione civica

Gentilissimi/e
ci piace mettere  in evidenza  questo bel messaggio , pervenuto dagli amici  di Santa Margherita Belice ,  che  in modo sintetico ed  efficace trasmette l'importanza della  partecipazione di tutti nei momenti e nei passaggi cruciali della vita democratica di un paese .
A ben dire la partecipazione  e' obbligo morale di ogni giorno, pero'  e' chiaro che alcuni momenti risultano decisivi e richiedono maggior presenza e  profusione  di  sforzi e impegno .
Quest' anno, l'impegno  civile a Palermo ,si arricchisce,oltre  che  per i  contenuti qui menzionati,anche per la  battaglia decisiva per l'istituzione  delle  Consulte  civiche ,ormai  giunte  in ODG al consiglio  comunale dopo infaticabile e  stressante  lavoro  di pressing sulle istituzioni,e  per la mobilitazione  sul rinnovo  in senso partecipativo dello Statuto Comunale (petizione  e istanza  in corso ).Ved   http://www.sicilia.renurban.com/nuovo-statuto-palermo

Aprile  sia  il mese  della  mobilitazione  ,e cosi'   tutto il 2016 ,per  raggiungere  tutti i buoni risultati frutto  di anni  di lavoro.

Voci Attive
MArio Guglielmino
Palermo
Carissimi,
 
 
Venerdì 1 aprile 2016 si terrà a S.Margherita di Belice un’importante assemblea popolare sull’imminente stagione referendaria, di cui invio in coda il banner. C’è l’esigenza diffusa di essere correttamente informati, c’è sopratutto il dovere della consapevolezza.

 Gaspare Viola

"Essere informati, conoscere, approfondire, capire i retroscena, aprirsi al confronto, partecipare.
Insomma l’esatto contrario dell’indifferenza e del qualunquismo.

Si apre una stagione referendaria di straordinaria importanza: il 17 aprile si vota sul tema delle trivellazioni (le 21 concessioni esistenti entro le dodici miglia dalla costa, ma più in generale sul futuro del modello energetico nazionale); ad ottobre ci sarà il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione preordinata dal governo Renzi; poi, i due referendum abrogativi della legge elettorale Italicum, cuore del problema.

Cattive leggi elettorali producono cattivi Parlamenti; cattivi Parlamenti producono cattive politiche.

Mai come adesso è necessaria la massima consapevolezza su ogni profilo e sulla posta in gioco.

Una maggioranza determinatasi con una legge elettorale incostituzionale, in un clima di totale disaffezione popolare dalla politica accentra i poteri a Roma, svuota di sovranità le comunità locali ,  modifica in senso autoritario la nostra Costituzione.

Tutto questo non può rimanere materia di ristrette élite di giuristi e politologi.
Tutto questo riguarda ciascuno di noi.

Non c’è alternativa alla partecipazione consapevole."

venerdì 1 aprile 2016

A Sindaci ed Amministratori siciliani

Care e cari tutti,
 
di seguito ed in allegato l'invito inoltrato dal nostro Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni a tutti i Comuni siciliani a prendere parola sul voto del prossimo 17 Aprile. In allegato anche la nota dell'ANCI Sicilia con l'invito a partecipare alla conferenza stampa che si terrà il 14 a Villa Niscemi a Palermo. Con l'invito a sollecitare le vostre Amministrazioni a prendere parola sulla partecipazione al voto! Siamo a 10 giorni dal referendum, intensifichiamo e moltiplichiamo le occasioni di informazione presso i cittadini per il quorum!! abbracci circolari antonella leto

 
 Gentili Sindaci ed Amministratori,
 
Vi inoltriamo di seguito ed in allegato l'invito a prendere parola sul referendum del 17 aprile, con preghiera di diffonderlo presso i sigg. Assessori e Consiglieri della Vostra Amministazione comunale. Crediamo che il Referendum sulle trivelle ponga con forza il tema della Democrazia, chiamando i cittadini e le comunità ad  esprimersi sul modello di sviluppo che il Paese e la nostra regione vorranno imboccare.  
Cogliamo l'occasione per reiterare l'invito a partecipare all'incontro-conferenza stampa che si terrà il prossimo 14 aprile alle ore 14.30 presso la sede istituzionale di ANCI Sicilia a Villa Niscemi a Palermo con la partecipazione del costituzionalista ed estensore dei quesiti referendari Prof. Enzo Di Salvatore.
 
Auspicando una Vostra convinta partecipazione, cogliamo l'occasione per porgere i più cordiali saluti
 
Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni
 

FORUM SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA  E I BENI COMUNI

 

UN MARE DI DEMOCRAZIA PER DIRE SI’ AL RINNOVAMENTO DELLA SICILIA

 
Gentili Sindaci ed Amministratori,
 
come sapete il prossimo 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivellazioni. Il referendum, indetto da 10 consigli regionali, è stato  fortemente sostenuto dal Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni che insieme ad oltre 200 associazioni, con il Coordinamento Nazionale NO TRIV, ha fatto pressione sui consigli regionali affinché fosse promosso.
 
L'Assemblea regionale siciliana, da noi sollecitata a deliberare, per appena otto voti contrari non ha raggiunto la maggioranza assoluta necessaria per essere tra le regioni proponenti.
 Il governo nazionale ha già assorbito  nella legge di stabilità cinque dei sei quesiti referendari proposti dalle regioni, apparentemente soddisfacendoli, nell'intento smaccato, a nostro parere, di neutralizzare i referendum.
Malgrado ciò la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito sul quale siamo chiamati ad esprimerci il prossimo 17 aprile, che chiede di abrogare la norma che consente la prosecuzione di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e gas fino all'esaurimento degli stessi, anziché alla scadenza delle concessioni.
Si tratta di un quesito che entra con forza nel dibattito aperto dopo la Conferenza internazionale sul clima di Parigi di dicembre scorso,(COP 21) nella quale anche l'Italia ha preso impegni vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, vera causa degli sconvolgimenti climatici e dei fenomeni migratori.
 
In Sicilia come Forum Acqua e Beni Comuni promuoviamo un modello di sviluppo sostenibile basato sulla conversione ecologica, sull'economia circolare richiamata dalle direttive europee, sulla democratizzazione della gestione delle risorse e dei Beni Comuni, intrecciando il nostro percorso con quello degli Enti Locali, avamposti della democrazia di prossimità.  Insieme abbiamo promosso nel 2010 la prima legge di iniziativa Popolare e Consiliare per l'Acqua pubblica sostenuta dalle firme dei cittadini e dalle deliberazioni di 135 consigli comunali. Insieme abbiamo vinto i referendum popolari del 2011, insieme abbiamo costituito a dicembre scorso il Comitato per la conversione ecologica in SiciliaInsieme, ancora una volta attraverso l'ANCI Sicilia, che entrata a far parte del Comitato regionale "Vota SI per fermare le trivelle", promuoviamo la vittoria del SI il prossimo 17 aprile.
 
I Comuni siciliani sono quelli che in maggior numero a livello nazionale hanno aderito al Patto dei Sindaci per le rinnovabili, e la prossima programmazione dei fondi EU ci consentirà di fare un balzo in avanti per orientarci verso il 100% di rinnovabili.
 
Il referendum del 17 aprile ci consente di dare un impulso significativo verso un futuro sostenibile che salvaguardi la salute dei cittadini, dell'ambiente e che costruisca un modello vocato a creare nuovi posti di lavoro stabili e duraturi nelle energie rinnovabili, nel turismo, nella pesca, nella riqualificazione edilizia, nell'agricoltura, nelle risorse culturali ed umane, vere ricchezze della nostra regione.
 
Crediamo che questa occasione non vada sprecata e che l'esercizio democratico del voto, diritto e dovere di ogni cittadino, debba essere promossa aldilà di sterili polemiche, senza assistere al paradosso di vedere tacitati i Sindaci  per i quali vige il divieto svolgere attività di comunicazione" (l'art. 9, comma l, della legge 22 febbraio 2000, n. 28), mentre un pubblico ufficiale, come una viceministra, contravviene a ben due norme in vigore (l’articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera; l’articolo 51 della legge che disciplina i referendum) che castigano l’astensione organizzata da chiunque sia «investito di un pubblico potere» con pene detentive (da 6 mesi a 3 anni).
 
 Vi chiediamo di rinnovare la Sicilia fatta di piccoli borghi, comunità, aree metropolitane,  sostenendo  un  “mare di democrazia” di pace, di civiltà, di accoglienza, e Vi chiediamo una forte mobilitazione per  cambiare energia scegliendo quella pulita, inesauribile, a forte intensità di lavoro, benessere, e con produzione decentrata a beneficio delle comunità.

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