Care e cari tutti,
di seguito ed in allegato l'invito inoltrato dal nostro Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni a tutti i Comuni siciliani a prendere parola sul voto del prossimo 17 Aprile. In allegato anche la nota dell'ANCI Sicilia con l'invito a partecipare alla conferenza stampa che si terrà il 14 a Villa Niscemi a Palermo. Con l'invito a sollecitare le vostre Amministrazioni a prendere parola sulla partecipazione al voto! Siamo a 10 giorni dal referendum, intensifichiamo e moltiplichiamo le occasioni di informazione presso i cittadini per il quorum!! abbracci circolari antonella leto
Gentili Sindaci ed Amministratori,
Vi inoltriamo di seguito ed in allegato l'invito a prendere parola sul referendum del 17 aprile, con preghiera di diffonderlo presso i sigg. Assessori e Consiglieri della Vostra Amministazione comunale. Crediamo che il Referendum sulle trivelle ponga con forza il tema della Democrazia, chiamando i cittadini e le comunità ad esprimersi sul modello di sviluppo che il Paese e la nostra regione vorranno imboccare.
Cogliamo l'occasione per reiterare l'invito a partecipare all'incontro-conferenza stampa che si terrà il prossimo 14 aprile alle ore 14.30 presso la sede istituzionale di ANCI Sicilia a Villa Niscemi a Palermo con la partecipazione del costituzionalista ed estensore dei quesiti referendari Prof. Enzo Di Salvatore.
Auspicando una Vostra convinta partecipazione, cogliamo l'occasione per porgere i più cordiali saluti
Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni
FORUM SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA E I BENI COMUNI
UN MARE DI DEMOCRAZIA PER DIRE SI’ AL RINNOVAMENTO DELLA SICILIA
Gentili Sindaci ed Amministratori,
come sapete il prossimo 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivellazioni. Il referendum, indetto da 10 consigli regionali, è stato fortemente sostenuto dal Forum Siciliano dei Movimenti per l'Acqua ed i Beni Comuni che insieme ad oltre 200 associazioni, con il Coordinamento Nazionale NO TRIV, ha fatto pressione sui consigli regionali affinché fosse promosso.
L'Assemblea regionale siciliana, da noi sollecitata a deliberare, per appena otto voti contrari non ha raggiunto la maggioranza assoluta necessaria per essere tra le regioni proponenti.
Il governo nazionale ha già assorbito nella legge di stabilità cinque dei sei quesiti referendari proposti dalle regioni, apparentemente soddisfacendoli, nell'intento smaccato, a nostro parere, di neutralizzare i referendum.
Malgrado ciò la Corte Costituzionale ha ammesso il quesito sul quale siamo chiamati ad esprimerci il prossimo 17 aprile, che chiede di abrogare la norma che consente la prosecuzione di sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi e gas fino all'esaurimento degli stessi, anziché alla scadenza delle concessioni.
Si tratta di un quesito che entra con forza nel dibattito aperto dopo la Conferenza internazionale sul clima di Parigi di dicembre scorso,(COP 21) nella quale anche l'Italia ha preso impegni vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti, vera causa degli sconvolgimenti climatici e dei fenomeni migratori.
In Sicilia come Forum Acqua e Beni Comuni promuoviamo un modello di sviluppo sostenibile basato sulla conversione ecologica, sull'economia circolare richiamata dalle direttive europee, sulla democratizzazione della gestione delle risorse e dei Beni Comuni, intrecciando il nostro percorso con quello degli Enti Locali, avamposti della democrazia di prossimità. Insieme abbiamo promosso nel 2010 la prima legge di iniziativa Popolare e Consiliare per l'Acqua pubblica sostenuta dalle firme dei cittadini e dalle deliberazioni di 135 consigli comunali. Insieme abbiamo vinto i referendum popolari del 2011, insieme abbiamo costituito a dicembre scorso il Comitato per la conversione ecologica in Sicilia. Insieme, ancora una volta attraverso l'ANCI Sicilia, che entrata a far parte del Comitato regionale "Vota SI per fermare le trivelle", promuoviamo la vittoria del SI il prossimo 17 aprile.
I Comuni siciliani sono quelli che in maggior numero a livello nazionale hanno aderito al Patto dei Sindaci per le rinnovabili, e la prossima programmazione dei fondi EU ci consentirà di fare un balzo in avanti per orientarci verso il 100% di rinnovabili.
Il referendum del 17 aprile ci consente di dare un impulso significativo verso un futuro sostenibile che salvaguardi la salute dei cittadini, dell'ambiente e che costruisca un modello vocato a creare nuovi posti di lavoro stabili e duraturi nelle energie rinnovabili, nel turismo, nella pesca, nella riqualificazione edilizia, nell'agricoltura, nelle risorse culturali ed umane, vere ricchezze della nostra regione.
Crediamo che questa occasione non vada sprecata e che l'esercizio democratico del voto, diritto e dovere di ogni cittadino, debba essere promossa aldilà di sterili polemiche, senza assistere al paradosso di vedere tacitati i Sindaci per i quali vige il divieto svolgere attività di comunicazione" (l'art. 9, comma l, della legge 22 febbraio 2000, n. 28), mentre un pubblico ufficiale, come una viceministra, contravviene a ben due norme in vigore (l’articolo 98 del testo unico delle leggi elettorali per la Camera; l’articolo 51 della legge che disciplina i referendum) che castigano l’astensione organizzata da chiunque sia «investito di un pubblico potere» con pene detentive (da 6 mesi a 3 anni).
Vi chiediamo di rinnovare la Sicilia fatta di piccoli borghi, comunità, aree metropolitane, sostenendo un “mare di democrazia” di pace, di civiltà, di accoglienza, e Vi chiediamo una forte mobilitazione per cambiare energia scegliendo quella pulita, inesauribile, a forte intensità di lavoro, benessere, e con produzione decentrata a beneficio delle comunità.
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