sabato 11 gennaio 2014

Palermo capitale...si,ma senza casa









Carissimi,
sinteticamente provo a riferirvi su quanto discusso ieri pomeriggio alla riunione svoltasi presso il convento delle Benedettine in piazzetta Parlatoio con le famiglie in difficoltà abitativa.
Il luogo non è più abitato dalle suore ma nonostante ciò versa in buone condizioni. E’ molto grande ed è fornito di cortile interno. Sei famiglie in difficoltà hanno occupato abusivamente l’immobile e dopo qualche giorno il parroco della cattedrale, P. Filippo Sarullo, incaricato dalla Curia di seguire il contenzioso esistente tra questa e la congregazione, ha chiamato i carabinieri per far sgombrare l’edificio. E’ paradossale che ci sia un contenzioso in corso tra le due parti Curia e congregazione…sarebbe da approfondire per capire meglio quale sia il motivo della contesa! Alla riunione sono intervenuti, oltre le famiglie, Toni Pellicane, Nino Rocca e Pietro Milazzo del comitato di lotta per la casa, diversi rappresentanti di associazioni, del sindacato  e i consiglieri comunali Rosario Filoramo, Antonella Monastra, Alberto Mangano e Giusy Scafidi. Sono stati invitati anche il parroco e il direttore della Caritas cittadina ma non si sono presentati. Dai diversi interventi che si sono succeduti sono emerse le seguenti considerazioni:
-          La problematica della casa non è più una questione emergenziale ma strutturale in quanto con l’avanzare della crisi sempre più famiglie si ritrovano senza lavoro e nell’impossibilità di pagare l’affitto della casa così come delle bollette. Si stima che circa 4000 famiglie palermitane si trovano in una situazione di grande difficoltà abitativa.
-          Nei 20 mesi di amministrazione Orlando pur essendosi costituita una commissione “emergenza abitativa” poco o nulla è stato fatto per tamponare la crescente richiesta di abitazioni popolari e cosa ancor più grave è la costatazione che manca una politica seria sulla problematica casa che destini risorse per la costruzione di nuova edilizia popolare residenziale o quantomeno per il recupero dell’esistente.
-          Nei pochi incontri avuti con l’assessore Ciulla non si sono fatti passi in avanti e addirittura  la stessa ha evidenziato le difficoltà di una “amministrazione che rema contro” riferendosi ai burocrati e a funzionari comunali. Ci si è chiesto, allora, cosa ci stia a fare, ancora in carica, un assessore che non riesce a contrastare simili difficoltà.
-          Nonostante sia stata accertata e dichiarata la possibilità di destinare beni confiscati alla mafia alle famiglie bisognose di fatto non esiste un elenco di questi beni e quei pochi che si conoscono pare che non siano idonei ad essere abitati da famiglie così come da anni si chiede all’amministrazione, senza successo, l’elenco di beni immobili appartenenti al comune che con interventi di manutenzione a carico delle famiglie e delle associazioni potrebbero essere fruibili e pertanto contribuire a dare una soluzione, seppur minima, ai tanti casi disperati di famiglie richiedenti una casa.
-          Da più parti, compresi i consiglieri comunali, è stato detto che le belle dichiarazioni profuse in campagna elettorale sulla necessità di avviare dei percorsi partecipativi per il governo della città oggi si stanno rivelando belle promesse senza un fondo di realtà consapevoli che una città difficile e complessa come la nostra ha bisogno dell’apporto responsabile di ogni cittadino
-          La chiesa locale sta dimostrando insensibilità, inospitalità e sordità rispetto il messaggio evangelico nonostante il Papa abbia dato indicazioni precise: “aprite i conventi…..”. Questa contraddizione è stata evidenziata soprattutto dalle famiglie che nello stato di bisogno in cui si trovano si aspettavano più comprensione e accoglienza dalla Madre Chiesa.
-          Nella città sono presenti circa un centinaio di clochard, uno di questi di nome Fia è morto giorni fa per il freddo, e per loro non esiste alcun servizio di assistenza da parte del comune…se non fosse per l’impegno di alcune associazioni di volontariato che si spendono per aiutarli nulla si farebbe per loro.
-          L’illegalità si compie nell’occupare un bene non utilizzato o nel consentire che degli uomini debbano vivere come gli animali o forse peggio?
-          E’ giusto che tanti immobili di proprietà pubblica vengano tenuti chiusi a rischio degrado e non vengano resi fruibili a cittadini che in qualche modo li valorizzerebbero e li custodirebbero?
-          Si ritiene necessario unire le forze e promuovere varie iniziative per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica ma soprattutto delle istituzioni civili e religiose affinchè si prenda seriamente in considerazione la problematica e si avviino atti concreti per alleviare le sofferenze di tante famiglie, donne, bambini e uomini a cui il diritto alla casa non è riconosciuto: presidi davanti al comune, alla Prefettura, manifestazioni nonviolente, seduta di Consiglio Comunale straordinaria aperta alla cittadinanza…l’occupazione continuerà sia nel convento dove si è tenuta la riunione che nei tanti luoghi occupati: casa Guzzetta etc.
 
Chiudo ricordando l’art. 3 della Costituzione che a un certo punto recita così: “…E’compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
 
Mi scuso per l’estrema sintesi, per le dimenticanze e per qualche imprecisione; prego Nino, Carmelo e Maria che erano presenti all’assemblea d’integrare e di apportare tutte le considerazioni che ritengono opportune e pertanto non essendo un verbale ufficiale della riunione vi prego di non diffonderlo.    
Buona Vita
 
Vito R.
Voci Attive    


 



 

 

 



 
 
   
   

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