lunedì 31 dicembre 2012

Brevi taccuini : se tu scegli ..non vale.LE primarie finte e azzoppate della sinistra

A nulla  valgono i fiumi di parole e la  corrente  di indignazione  contro la  casta politica.
Cosi'  dopo aver assistito basiti alla  conferma  del  tanto vituperato  porcellum in ambito nazionale , le pretese di molti di divenire rappresentanti a vita (categoria  nuova  e  simile  rispetto a  quella  degli omonimi senatori ) senza passare dal consenso della  gente si sono rinvigorite  e  primarie  artificiose lo confermano. Candidati scelti dai vertici delle  segreterie,posti riservati d'ufficio,rinnovo del mandato anche in proroga  e per nulla  in ossequio  ai dettami statutari .Insomma ,la casta  e'  casta quasi  geneticamente  determinata.

MArio Guglielmino

Brevi taccuini : Ahi Ahi Ahi Crocetta e Borsellino

Pochi giorni  fa'  scrivevo  della  speranza  rivoluzionaria  di  Crocetta.
Nell'arco  di  due  giorni  devo  purtroppo  registrare  due  eventi ( una  dichiarazione  pro Bersani  e un provvedimento  sulla  sanita' )  che  gettano una  doccia  fredda su  queste  speranze.
Crocetta si  schiera  con Bersani  alle  nazionali,sposando in pratica il cerchiobottismo del PD  nazionale.
E in Sicilia  vengono introdotti  inaccettabili tickets sulla  degenza  sanitaria (10 euro  almeno  fino  a 25   o  adirittura  50 al  giorno  per  ricoveri e  DH.)
Rimango allibito  della  prontezza  di riflessi  dell'apparato  nello scovare  possibili fonti  di reddito  sfruttando i gia'  tragici  bisogni  di salute  della  gente .
E  dire  che  lo stato  sociale e la  sanita' sono stati  cavallo di battaglia  per  Crocetta  in  campagna  elettorale.
E' vero, a  pagar  son sempre  gli stessi

MArio Guglielmino

sabato 29 dicembre 2012

Voci Critiche nel seno del consiglio comunale

di Antonella Monastra

Con chi proviamo a cambiare il mondo?




Sono una consigliera comunale indipendente di Palermo, espressione della società attiva e civile nell’area della Sinistra. Faccio parte del Comitato operativo nazionale di ALBA ed ho aderito a Cambiare Si Può. Ieri sera in Consiglio Comunale era in discussione la Delibera sullo Schema di Convenzione per appaltare il Servizio di Tesoreria del Comune.

La Giunta è formata da Rifondazione Comunista e Italia dei Valori. Il Sindaco è Leoluca Orlando. Il Consiglio Comunale ha una maggioranza bulgara di 30 consiglier* di IdV su 50.

La delibera, piuttosto scarna, prevedeva, sic et simpliciter, uno schema di convenzione “tecnico”. Ma, coerentemente alle mie posizioni ed alle mie battaglie d’aula degli anni precedenti, ho proposto degli emendamenti che introducevano criteri di eticità nella scelta delle Banche che dovessero assolvere il compito del Servizio di Tesoreria.

Lo strumento da me proposto era quello di prevedere, nell’ambito dei parametri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, l’attribuzione di una premialità, mediante apposito punteggio, agli Istituti Bancari che avessero dichiarato di uniformare la proprie attività ai principi etici propri della cultura della pace, della solidarietà e dei diritti umani, la cui realizzazione è condizione necessaria ...

giovedì 27 dicembre 2012

Quasi un anno di bilanci per Voci Attive

                                                  di MArio Guglielmino

VOci Attive nasce dall’indignazione civica.E si sviluppa nella propositivita’.La scelta di definirsi come una associazione politico culturale pone Voci Attive in una dimensione di vivace e continuo rapporto e dialogo con la realta’ globale.


Come Cittadini del mondo riteniamo ormai ineludibile metterci in gioco ,occupandoci anche di politica per evitare che la politica si occupi di noi in modo distorto.

Comprendere la politica non come una funzione di pochi ma come il primo frutto della dialettica sociale e’ essenziale per riscoprire che dietro e oltre ogni forma di delega e rappresentanza v’e’ un dovere dell’uomo in quanto tale ,un richiamo alla partecipazione ,una dimensione sociale che essendo costitutiva dell’uomo non puo’ e non deve essere delegata ad altri e provoca il sorgere di un diritto /dovere ,un compito anche minimo per ciascuno di noi.

Voci Attive quest’anno ha partecipato consapevolmente alle dinamiche elettorali e politiche che hanno interessato la Sicilia e Palermo

domenica 23 dicembre 2012

Buon Natale: per noi un pensiero di Padre Gianni Notari S.J.

Riceviamo e con gioia  pubblichiamo un pensiero  natalizio del nostro  caro amico Padre Gianni  Notari

Padre Gianni Notari
        Questo Natale facciamo un passo in più!



«Interrogandosi sul perché Dio abbia abbattuto la torre di Babele, un midrash racconta: “gli uomini dissero: costruiamo una città e una torre la cui cima arrivi al cielo. Ora la torre aveva sette gradinate ad oriente e sette ad occidente. Gli uomini salivano da una parte per portare i mattoni, mentre scendevano dall’altra parte per andare a caricare. Se cadeva un mattone si sedevano e piangevano dicendo: Ah, si è rotto un mattone! Che cosa facciamo, qual è il suo prezzo? Dobbiamo farne un altro! Passò allora di là il Signore e vide che gli uomini che cadevano dalle impalcature non erano pianti ma il mattone cotto trovava grande pianto. Allora li maledisse e li disperse su tutta la terra” (Genesi Rabba, 11,1,9)»



Come nella Babilonia biblica raccontata da questo midrash anche oggi la vita umana ha poco valore, considerata spesso solo un mezzo dinanzi al fine rappresentato da denaro e beni materiali. Lavorare, produrre, spendere sono gli imperativi che regolano l’esistenza. Quello che transita sul mercato assume maggiore valore della dignità umana, delle relazioni, nella quotidianità dell’individuo come nelle politiche pubbliche, più attente agli indici di borsa che alle storie personali. Lo spread interessa di più delle vite di quanti perdono il lavoro, dei precari senza prospettive, dei poveri e degli emarginati (è condivisibile il rigore nei conti pubblici ma siamo certi che le risorse non possano essere reperite in altro modo, colpendo i tanti interessi parassitari che soffocano lo Stato?).

Nel racconto biblico Dio male-dice quanti hanno dato maggiore importanza ad un oggetto piuttosto che alla persona. Il progetto di Dio poggia, infatti, sull’amore. Donandoci suo Figlio – la cui nascita in questi giorni stiamo ricordando – egli vuole creare un’umanità nuova, indicandoci la via dell’attenzione alla persona. Il senso del Natale, pertanto, poggia sul dono non come oggetto da scambiarsi ma come stile di vita improntato alla relazione e all’attenzione verso l’altro. È l’accoglienza di ogni essere umano che sta a cuore a Dio mentre gli uomini, spesso, sopravvalutano i beni materiali. La prevaricazione dell’economia e l’abitudine a considerare l’altro come strumento da utilizzare ingenerano precarietà ingestibili, rendono aridi, sviliscono il nostro essere cristiani nella misura in cui vanificano il dono d’amore che Dio ha fatto a noi.

Celebrare il Natale, pertanto, è rendere ospitale la nostra vita e donarla. Questa è la scommessa del nostro tempo. Per fare ciò, dobbiamo accogliere l’altro; il nostro cuore deve divenire una “casa” per ogni nostro fratello. Ci affidiamo alla metafora della casa in quanto ben si presta a descrivere un nuovo modo di rapportarci alla vita e agli altri. Il Natale è una festa tradizionalmente legata alla dimensione domestica, spazio dell’intimità, del noto e del familiare. La casa, però, non è solo luogo della separazione dallo spazio esterno ma può esserlo anche della continuità. Essa è, infatti, porta aperta alla vita degli altri, in un continuo movimento attraverso porte che non sono confini da presidiare ma varchi da attraversare. Ci ricorda Gesù: «Se amate quelli che vi amano quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?» (Mt. 5,46-47).

In casa si accoglie, si lascia che l’altro acceda alla nostra sfera più intima. La dimensione della casa ci consente di ripensare la ricorrenza che stiamo celebrando. Gesù, infatti, per comunicare ha scelto la condizione antropologica di ogni uomo e ogni donna: ha scelto di abitare una casa, di essere parte di una famiglia e di accogliere in essa, e attraverso essa, ogni persona. L’Incarnazione può essere concepita in questi termini come abitare la casa degli uomini. Partendo da questa condizione, Gesù si pone accanto ad ogni suo fratello, soprattutto ai più fragili e bisognosi, nell’amore e nella gratuità.

Oggi vivere il progetto di Dio significa rendere “casa” il nostro cuore, aprirlo agli altri e tenerlo aperto. Non rimanere curvi su noi stessi; sconfiggere l’indifferenza, porsi in ascolto e condividere gli affanni e il dolore dei tanti poveri, degli emarginati, di quanti questa società etichetta come “vite di scarto”. Questi sono nostri fratelli che ci passano accanto quotidianamente e tante volte tendono la mano alla ricerca di aiuto.

Oltre allo scambio dei doni sotto l’albero quest’anno facciamo un passo in più e doniamo il nostro cuore, adempiendo al progetto che Dio Padre realizza con la nascita di suo Figlio. Investiamo sulla fragilità di quel bambino che oggi contempliamo, Dio che si fa dono per la nostra felicità. Sembra una follia in un momento in cui si lotta per la sopravvivenza e solo il più forte è il vincente. Fermiamoci, invece, a interiorizzare la tenerezza di Gesù che nasce e si offre alla nostra vita e sulla relazione che con esso instauriamo. Questa relazione è la nostra forza che ci consente di superare le difficoltà. La logica del dono, infatti, può aiutarci a rigenerare il tessuto sociale, aprendolo alla solidarietà, un valore fondamentale in un momento storico in cui la forzata sobrietà diventa povertà per fasce sempre più ampie di popolazione che non possono essere lasciate sole, “scartate”, gettate come rifiuti di una società in corsa verso una crescita sempre più folle e auto-distruttiva.

Dinanzi alla crisi economica e relazionale che caratterizza il nostro tempo, il mistero del bambino che nasce a Natale in una grotta aperta agli altri ci dice di aprire la nostra casa, il nostro cuore. Ci dice di non chiuderci nell’individualismo ma di guardare verso l’altro, di farci interrogare dalle sue sofferenze.

Questo Natale facciamo un passo in più!









Catania, 25/12/2012 P.Gianni Notari








NATALE 2012 :tra memoria e prospettiva


NATALE 2012: TRA MEMORIA E PROSPETTIVA
















Saverio’s band

“Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi”per ricordare u viaggiu dulurusu di tanti africani in cerca di lavoro e di serenità

23 dicembre ore 19.00
Oratorio di S. Cita via Valverde,

in collaborazione  con  Il Genio di Palermo   http://www.ilgeniodipalermo.com/



Moltissimi viaggiano per nascere, anche solo per essere trasportati all’ospedale, ancora nel pancione di mamma. E’ un viaggio doloroso, perché la mamma soffre le doglie, o c’è qualche problema che mette paura. Il meraviglioso è quando l’esserino arriva a respirare l’aria di fuori, e lì, se si è persone con il cuore e il cervello al posto giusto, ci si accorge di non essere più adulto, e di essere diventato genitore.




Il più famoso dei viaggi dolorosi è “Il viaggiu dulurusu” raccontato nei Vangeli: un uomo, una ragazzina e il suo pancione devono andar via da Nazareth, dove vivono, per andare a Betlemme perché il capofamiglia deve essere inserito nelle liste del censimento.



Il pancione è quasi pronto per lasciare uscire il suo ospite, che è di eccezionale importanza; ciononostante la piccola Maria non vuole che il suo sposo, il maturo Giuseppe, vada da solo, e si mettono in viaggio tutti insieme. Niente SUV, niente autostrade, niente farmaci di supporto: a dorso di mulo, si va, ed è inverno. Sappiamo tutti come continua la storia: il neonato nasce sano e bello, nonostante le difficoltà, e lo aspetta un lavoro duro, che, dopo due millenni, una morte e una resurrezione, ancora non sembra concluso.



Binidittu Annuleru, canonico monrealese, nella prima metà del ‘700 racconta questo viaggio in una Novena che pochi anni fa è diventata un Oratorio musicale a cura di Cosimo Scordato e Vincenzo Mancuso. L’autore settecentesco scrive in un dialetto commovente, che rende vivi e presenti i personaggi del “viaggiu”, li avvicina all’ascoltatore siciliano, che risente nelle parole di Giuseppe l’atavico senso di protezione “maschile” verso le donne e i bambini della propria famiglia, e nella remissiva Maria il senso di coraggiosa resistenza alle avversità che scorre nelle vene delle femmine sicule. La musica sostiene e accompagna il viaggio, rendendo ancora più struggente il racconto e i dialoghi ancora più emozionanti.



Il “Viaggiu Dulurusu” sarà riproposto domenica 23 Dicembre, alle 19, presso l’Oratorio di Santa Cita, con gli arrangiamenti di Emanuele Amorello. Le voci di Giuseppe e Maria, vibranti e vere, sono di Gaetano Butera ed Elena Spano, mentre Vito Restivo sarà il narratore; Mario Guglielmino al flauto, Agostino Amorello alle percussioni, Salvo Perriera alla chitarra, Salvo Imbesi al violino, Emanuele Amorello al pianoforte, sono gli altri elementi che si comporranno per dar vita e senso al racconto.



A chi verrà ad ascoltare ed emozionarsi, non verrà chiesto nessun biglietto a pagamento: Vito Restivo, organizzatore dell’evento e responsabile di Palermo dell’associazione LVIA che si occupa di aiutare le popolazioni africane a trovare fonti d’acqua, chiederà solo di ascoltare, attraverso le voci del “Viaggio Dulurusu”, le voci di tutti coloro che si sono messi in viaggio per “rinascere”, costretti a lasciare la loro arida terra madre, spesso rifiutati anche dalla terra in cui sperano.



Molti di questi non hanno avuto futuro, perciò anche per loro andremo a vedere, sentire, e vivere il “Viaggiu Dulurusu”, e faremo come Binirittu Annuleru, che, scrivendo la sua novena in dialetto, non ha potuto fare a meno di usare il futuro, estraneo all’abitudine espressiva del siciliano: noi metteremo il futuro della fiducia e del coraggio nel dialetto della nostra quotidianità difficile, e come gli adulti che stanno per far nascere il loro salvatore, da adulti diventeremo genitori, anche di noi stessi.



Auguri di buon “viaggiu” a tutti.



M. Gloria Calì









Lettera sulla sanita'

Ecco in anteprima  il testo  di una  lettera  che  prossimamente  con modalita' da  stabilire  invieremo  all'assessore alla sanita'  siciliana dssa Borsellino e  al presidente  Crocetta .
Un appello  perche' la  rivoluzione  culturale  e morale  si estenda  anche  a uno  dei  settori  piu' delicati per la  vita  del  cittadino e spesso  invece diventato strumentale  terreno  di  conquista  e di lotte  di potere.


Al Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta


All’Assessore alla Sanità, drssa Borsellino



Da operatori nel sistema sanità della Regione Siciliana, o da “semplici cittadini”, rivolgiamo un accorato appello al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e a tutto il nuovo governo regionale affinchè le prime e fondamentali scelte nel settore sanitario segnino una radicale svolta ed un deciso cambio di tendenza rispetto al passato.



Ricordare alle SS.LL. che la salute è probabilmente il più importante bene del quale si debba aver cura è certamente superfluo. Chi opera nel settore della sanità con funzioni di diretta assistenza ai pazienti - medici, infermieri e qualunque altra figura sanitaria - deve essere guidato, più che in qualsiasi altra professione, da amore per il proprio lavoro e dalla “missione” di alleviare le sofferenze del paziente che è affidato alle sue cure. Come in qualunque altra attività della vita, tuttavia, è evidente che anche nei diversi settori del sistema sanità vi siano professionalità ed umanità di diverso livello. Chiunque si ammali e abbia necessità di ricorrere all’assistenza pubblica spera di trovare nel medico che lo prende in cura le giuste risposte alla domanda di salute e, forse ancor più, quell’empatia che rassicuri circa un percorso di guarigione nel quale si può essere accompagnati da professionisti preparati e “solidali”. Purtroppo, non sempre è così. Vi possono essere ad ostacolo sia limiti nelle capacità professionali ed umane, sia carenze nelle strutture sanitarie. Questo secondo punto deve, oggi ancor più che nel passato, fare i conti con le difficoltà economiche che il Paese tutto e la Regione Sicilia stanno incontrando.

E‘ evidente, tuttavia, che le scelte sugli investimenti da fare, la rifunzionalizzazione delle strutture esistenti e il coraggio nel chiudere strutture non funzionanti e non necessarie, per reinvestire altrove, possano essere la bussola per operare nella direzione di un potenziamento dell’offerta sanitaria, pur in momento di difficoltà economica.



Questo appello, tuttavia, vuole focalizzare il primo aspetto: quello della qualità degli operatori. Potremmo dire quello della scelta delle persone alle quali i cittadini affidano il proprio bisogno di salute. Occorre che questo governo ponga con forza al centro di ogni scelta il criterio della meritocrazia. Occorre che ciò avvenga a partire dai concorsi per l’assunzione di semplice personale ausiliario - il sorriso e la capacità di un inserviente possono valere una migliore giornata di degenza per qualsiasi paziente in qualsiasi ospedale -, proseguendo con l’assunzione di personale infermieristico e medico di ruolo laddove si susseguono “incarichi” che impediscono la continuità assistenziale e che non danno serenità agli operatori, e concludendo con le scelte dei direttori di unità operative complesse e di dipartimento.



Occorre nell’immediato che ciò avvenga nelle scelte dei Direttori Generali e dei Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere. Si tratta di scelte fondamentali per lo sviluppo della Sanità nel prossimo quinquennio. La politica di basso livello che fino a ieri ha operato le sue scelte ha fatto delle Aziende Sanitarie una “dependance” per la raccolta del consenso elettorale. Troppo spesso le nomine dei Direttori hanno obbedito ad un “manuale Cencelli” della maggioranza che ha governato, ignorando le vere capacità professionali di chi doveva operare nel governo della salute.

Appare anche opportuno richiedere che i Direttori Generali vengano selezionati dal mondo della Sanità, che siano cioè persone che conoscano i criteri dell’organizzazione ospedaliera e che siano realmente in grado di visitare gli ambulatori territoriali e i presidi ospedalieri da loro diretti, rendendosi conto dei fabbisogni degli utenti.

Chiediamo che nell’imminenza di operare le nuove scelte, le SS.LL. sappiano dimostrare che la competenza è l’unico faro che guiderà l’operato del governo regionale. Chiediamo che si usino criteri di assoluta trasparenza, che i possibili candidati rendano preventivamente pubblici i propri curricula e che nelle scelte prevalgano esclusivamente i criteri di competenza e professionalità. Insomma, un passo indietro della “vecchia politica” rispetto all’invadenza nel mondo della sanità. Da quì, non più Primari nominati per “appartenenza politica” ma solo per preclare capacità professionali.

A tal proposito, è necessario che si torni all’idea del primariato come istituzione  garante  del  sapere medico scientifico; troppo spazio oggi i direttori di unità operativa sono costretti a dedicare alla mera  ragioneria contabile. Occorre ridurre il carico di burocratizzazione del ruolo del primario, pur  nel rispetto e nell'esigenza  del  controllo dell'attivita' e  degli sprechi.



Occorre rendersi conto che chi amministra la Sanità è il principale responsabile della “buona sanità” o della “mala sanità”. Vorremmo che il giudizio sulle capacità di una amministrazione non si basasse sulla “capacità” di operare tagli di spesa trasversali e spesso ciechi o di avere le carte a posto rispetto alle valutazione dell’AGENAS, ma che sia basato sulle scelte operate per venire incontro ai reali bisogni di salute di un territorio.



Signor Presidente, il Suo percorso è iniziato con segni di discontinuità rispetto al passato che possono fare sperare. Signora Assessore, la Sua storia personale di impegno nella Sanità ed il Suo Nome possono essere garanzia di scelte di grande onestà.

Alle Vostre imminenti scelte guarderemo, conoscendo uomini e cose della Sanità, per comprendere se vi sono reali prospettive di cambiamento nel più delicato settore politico che questo Governo dovrà gestire.

Con l’augurio di non restare delusi e con la fiducia che le scelte possano cambiare in meglio




Voci  Attive  sara'  tra  i primi  firmatari della  missiva.













domenica 16 dicembre 2012

CAPODANNO SOLIDALE

Una proposta alternativa per un fine 2012 e inizio 2013 divertente, sobrio e solidale...


vi aspettiamo con gioia al


CAPODANNO SOLIDALE 2013

organizzano:

L.V.I.A. Palermo Vivi e Lassa Viviri Le Cupolette Rosse

in collaborazione con

Voci Attive

a
MONTEDORO (CL)


31 DICEMBRE: CENONE CON MENU' RUSTICO MUSICA E BALLI


1 GENNAIO: VISITA GUIDATA DEL MUSEO DELLA ZOLFARA E DEL MUSEO ANTROPOLOGICO


Conoscere il proprio passato per costruire un futuro comune e solidale….una parte dei contributi sarà devoluta per il sostegno di un progetto idrico in Africa


n. 2 Offerte:



Cenone Capodanno + pernottamento + colazione €58,00



Giorno 31/12/12
Arrivo, sistemazione in camera a partire dalle ore 16:00
Pomeriggio libero

Ore 21,00- inizio cenone

La quota comprende cena rustica con prodotti locali

Pernottamento in appartamenti e/o stanze doppie /matrimoniali,

prima colazione.

Giorno 01/01/13

Ore 9,00-11,00 colazione

Ore 10,30 visita guidata del museo della zolfara



2 giorni/2 Notti + cenone Capodanno € 90,00 (con pranzo € 97,00)

Giorno 30-12-12

Arrivo sistemazione in camera a partire dalle ore 16,00
Ore 20,30- cena con “giro pizza”

Ore 22,00- “Bicchierata” all’osservatorio Astronomico “G. Leopardi”
Osservazioni guidate (solo su prenotazione, min 40 pers.)

Giorno 31-12-12

Ore 08,00/09,30- Colazione Italiana

Passeggiata naturalistica nei siti del parco urbano di Montedoro.

Pranzo libero.( possibilità di pranzo al ristorante)

Ore 15,00- inizio delle visite del museo della Zolfara del museo antropologico nelle case museo.

Ore 21,00- Inizio cenone.

Giorno 1-1-13
Ore 9,00- 11,00- prima colazione


Le quote non comprendono:

ingresso ai musei, osservazioni e ingresso al planetario,

Quota aggiuntiva: 1 € per i musei e 6 € per l’osservatorio astronomico


PSSS. per conferma inviare una e-mail a questo indirizzo indicando il numero di adesioni e specificando se tra queste ci sono bambini con età inferiore a 12 anni. Per loro si richiede un contributo di solo 12 € per il cenone mentre un pernottamento sarà gratuito. Il pernottamento avrà luogo presso case comode ed accoglienti a due passi dalla sala ristorante delle Cupolette Rosse nel paese di Montedoro.

Info 3289273481 3421683245

Buona vita

Vito Restivo



LVIA -VIVI e LASSA VIVIRI-VOCI ATTIVE insieme per il NATALE e il NUOVO ANNO

LVIA e Vivi e Lassa Viviri in collaborazione con VOCI ATTIVE t’invitano a vivere il


NATALE 2012:

TRA MEMORIA E PROSPETTIVA
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Saverio’ band

Viaggiu dulurusu   per ricordare u viaggiu dulurusi di tanti africani

in cerca di lavoro e di serenità

23 dicembre ore 19.00

Oratorio di S. Cita via Valverde, 1
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Ensemble Luminis Musica

Laudi e ballate

medievali                per contemplare il volto del bambinello Gesù

28 dicembre ore 19.00

Chiesa di S. Giovanni Decollato p.zza omonima

Sarà proiettato il filmato del viaggio in Tanzania del gruppo LviaPalermo
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Centu Noti

Canti natalizi della tradizione popolare

per contemplare i

tanti luoghi di Palermo in cui Natale è ogni giorno

6 gennaio ore 18.00

presso il teatro della Chiesa San Pio X via Villagrazia, 38
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Tre eventi musicali per vivere il Natale all’insegna della solidarietà…aiutaci ad

aiutare chi come il bambinello Gesù non ha un tetto ne' cibo ne' acqua per

dissetarsi…

info:3289273481 www.lvia.it www.vociattive.it

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  giorno 4 gennaio 2013   ore 19,30  Viaggiu Dulurusu sara' replicato  alla  Chiesa  Madre di

                                                         Collesano (PA)

Giorno 29 dicembre 2012 alle ore  21,30 presso la  chiesa dell'Assunta in via  Maqueda (PA) sara'     
                                                                  presentato SEMU JUNTI A  STA  NUVENA 

sabato 1 dicembre 2012

Parole per un viaggio in Africa


di Federica Restivo



BREVE RACCONTO DI UN VIAGGIO IN AFRICA


Sono passati ormai mesi dal mio ritorno dall'Africa eppure mi sembra ieri. Mi sembra ancora di

riuscire a sentire l'odore della terra secca, cercando il suo colore rosso tra il triste grigio dell'asfalto.

Mi alzo ogni mattina con la voglia di un po' di silenzio, ma ciò che trovo è solo confuso rumore. È

questo il tanto famoso "mal d'Africa"? Può essere. Ricordo il mio viaggio con una precisione

sensazionale. D'altronde, come potrei mai dimenticare qualcosa? L'africa travolge senza dare la

possibilità di selezionare ciò che vorrai ricordare e allora, per non dimenticare, devi prendere tutto.

E io ho preso tutto: l'ansia e l'entusiasmo, la gioia e la paura, la diffidenza e la fiducia. Non voglio

scrivere di quanto sia bella l'Africa... chi c'è già stato lo sa, chi non c'è stato lo immagina. Voglio

scrivere di come quindici giorni in Africa possono cambiarti la vita. In realtà è iniziato tutto a

Palermo: l'organizzazione del viaggio e i preparativi hanno incrementato la nostra voglia d'Africa e

ci hanno resi sempre più coscienti di ciò a cui andavamo incontro. Eppure, per quanto tu possa

immaginare, per quanto tu possa cercare di prepararti, quando poggi il primo piede sulla terra del

continente nero, ti rendi conto di non essere mai abbastanza pronto. Che fare allora? Sorridere. Si

perchè ciò di cui si ha più bisogno in Africa è il sorriso. Il sorriso dei bambini, degli adulti, di chi è

con te. E proprio questo sorriso, il nostro gruppo di viaggio, se l'è portato dietro sempre: da

Kongwa a Dar es Salaam. Dopo le prime dieci traumatiche ore di strada su un dalla-dalla, abbiamo

fatto la splendida conoscenza di Emanuela e Martina. Due ragazze sensazionali, volontarie della

L.V.I.A., che ci hanno accompagnato nel nostro primo approccio con questa cultura totalmente

differente. Loro, insieme ad Italo, sono state due figure estremamente importanti nel nostro

viaggio. Mi chiedo come sarebbe stato senza di loro... in realtà non credo di voler conoscere la

risposta. Sono stati un'esempio di vita per me. Due ragazze, giovani e belle, in un periodo tanto

emblematico della loro vita, hanno deciso di dedicare una spessa fetta della loro esistenza ad un

progetto nel quale credono fermamente. Questa cosa mi ha profondamente toccato. Nel momento

in cui ci si chiede chi essere nella vita, piombano nella propria esistenza due figure del genere. La

mia stima nei loro confronti, e nei confronti di chi come loro, è inesprimibile.

Dicono che il viaggio sia la meta, probabilmente è così. Non è importante dove siamo arrivati, ma

come... ogni singola tappa, ogni villaggio ci ha insegnato qualcosa che nel complesso perderebbe

il suo autentico valore. Ogni villaggio è stato un'esperienza di vita, unica e irripetibile, che ci ha

permesso di costatare quanto importante sia il fare bene per fare del bene. E in questo i volontari

sono stati bravissimi. Probabilmente il loro lavoro è una goccia in un oceano, ma per sanare le

lacerazioni nel sistema sociale africano c'è bisogno di molto di più che una validissima squadra di

associazioni e volontari. Un proverbio africano però, ci ricorda che ogni baobab ha per genitore un

piccolo seme. Quando potremo raccogliere i frutti allora di quanto si continua a seminare? A

giudicare dagli sguardi incontrati sulla nostra strada, molto presto. La voglia di fare e di vita che

esprimono i volti incontrati per strada io non l'ho mai vista. Nemmeno in Italia, nemmeno sul volto

della persona più benestante al mondo. E in questo consiste la straordinarietà dell'Africa, nel

sapere apprezzare la semplicità delle piccole azioni con la certezza che esse diventeranno grandi.

Dopo aver trascorso una settimana nei pressi di kongwa, visitando i villaggi in cui erano state

realizzate opere idriche con i fondi raccolti tra il 2011 e il 2012, ci siamo spostati ad Iringa. Altra

esperienza sensazionale: abbiamo conosciuto Lucio e Bruna, due pensionati bolognesi che alle

partite di burraco hanno preferito istituire un centro di accoglienza per bambini disabili. Essi difatti

vengono allontanati dalla famiglia, perchè ritenuti vittime di stregoneria, e costretti a mendicare in

strada abbandonati a se stessi. La pazienza e la dedizione di questa splendida coppia ha restituito

la dignità che era stata tolta a questi bambini, garantendo loro le cure necessarie e l'affetto di una

famiglia. Da Iringa ci siamo spostati a Pomerini, dove abbiamo fatto la conoscenza di fra Paolo,

missionario italiano che da più di dieci anni dedica la sua vocazione ai bambini sordomuti. Su

modello del progetto di Lucio e Bruna, con l'aiuto di volontari ha costruito un centro di riabilitazione

frequentato da tantissimi piccoli pazienti che vengono educati e aiutati per affrontare nel migliore

dei modi il loro handicap. Ciò che più colpisce di fra Paolo non è il suo carisma, non è la sua

bontà... sono i suoi piedi. Due piedi che rifiutano le scarpe, che non vogliono portare alcuna

calzatura. Due piedi scalzi, scalzi come quelli dei bambini. Due piedi che hanno fatto tanta strada,

e tanta gliene auguro di fare. Due piedi che non conoscono riposo, che si muovono il giorno come

la notte sui pedali di un automobile che all'occorrenza diventa ambulanza, che corrono veloci verso

chiunque abbia bisogno d'aiuto. Fra Paolo non è un medico, ma ha imparato ad esserlo: il villaggio

non dispone di alcun ospedale, di alcun centro sanitario, e nel momento del bisogno è lui che

mette a disposizione di chiunque le sue conoscenze. La gratuità di quest'uomo non conosce

eguali. Lasciato Pomerini ci siamo spostati verso Dar es Salaam, dove siamo stati ospitati presso

la sede del COPE. È stata l'ultima tappa del viaggio nella vera Africa, da lì infatti ci siamo poi

spostati verso Zanzibar per quattro giorni di pura vacanza. È stato quasi un trauma passare dalla

povertà più assoluta dei villaggi al lusso sfrenato di una località turistica. Eppure, anche li abbiamo

trovato qualcosa di unico... la gentilezza di coloro che offrivano qualsiasi servizio per potersi

guadagnare da vivere, la loro totale disponibilità verso qualsiasi capriccio di turisti da tutto il

mondo, la loro pazienza nell'imparare un po' di tutte le lingue. Tirando un po' le somme, è questo il

vero splendore dell'Africa: la sua dinamicità, la voglia di vita che trasmette, l'entusiasmo, la

speranza che un giorno anche per lei arriverà la pace e la gloria che tanto si merita.

Novembre 2012

Federica Restivo

venerdì 16 novembre 2012

VOCI di SAGGEZZA : Rodota' : il lavoro non e' una merce



http://www.soggettopoliticonuovo.it/2012/11/14/il-lavoro-non-e-una-merce-rodota-attacca-monti-in-atto-regressione-dei-diritti-antonietta-demurtas-www-lettera43-it/

NEWS BREVI :nuovo statuto comunale

Voci Attive  ha  partecipato  ieri  alla  riunione  del COMITATO BENE  COLLETTIVO  per  la  formazione della   bozza per il nuovo statuto comunale. Nell'occasione  e' stata  affrontata  le  lettura  e la  discussione  di parte  del  documento  presentato  dal Comune .
A  breve  il nuovo incontro  con i capigruppo  consiliari e i presidenti  delle  commissioni in cui  sara' presa in esame la  proposta elaborata dal Comitato.

lunedì 5 novembre 2012

"All rights: giovani e politici a confronto":Torino 9/11 Novembre

Torino, 9-11 novembre

Workshop Nazionale “All Rights: giovani e politici a confronto”

La LVIA, in collaborazione con il Coordinamento Comuni per la Pace della Provincia di Torino,

il Consorzio Ong Piemontesi, l'Associazione Forlì nel Mondo LVIA, l'Associazione Vivi e lassa viviri

di Palermo, l'Arciragazzi Firenze, la Cooperativa L’ARCA di Cuneo e le amministrazioni comunali dei

territori coinvolti, organizza dal 9 all'11 novembre un seminario nazionale di incontro e di dialogo

strutturato tra giovani e responsabili delle politiche giovanili, dal titolo "All rights: giovani e politici a

confronto”. Il progetto è stato finanziato con il sostegno della Commissione Europea nell’ambito del

Programma Gioventù in Azione. Il workshop avrà luogo a Torino, presso la Casa della Mobilità Giovanile

Open011 in Corso Venezia 11.

L'obiettivo dell’iniziativa, in continuità con le azioni promosse dalla LVIA all'interno del percorso "Giovani e

Intercultura: un anno di dialoghi", conclusosi nel dicembre 2011 e che ha visto il coinvolgimento di circa 13.000

giovani in sei regioni italiane, è quello di .....

giovedì 1 novembre 2012

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL VOTO DI GIORNO 28 OTTOBRE 2012


di  Vito  REstivo

Si poteva immaginare che ne avremmo viste delle belle a scrutinio finito…e in effetti è andata così:

- astensionismo al 53% (partito di maggioranza assoluta)
- crollo del PDL e inabissamento della destra
- uscita di scena di una parte notevole della nomenclatura (soltanto 30 dei 90 della passata
legislatura sono stati riconfermati)
- consolidamento dell’alleanza tra PD e UDC contrariamente a quanto accadeva nella storia
passata
- marginalizzazione dei partiti dell’estrema sx (Sel, IDV, Verdi e Comunisti)
- tenuta tutto sommato del partito dell’ ex presidente Lombardo, anche se non è più quel
13,8% del 2008, grazie agli ultimi colpi di coda clientelari messi a segno negli ultimi giorni
del suo mandato governativo
- affermazione di un nuovo soggetto politico: M5S
- parcellizzazione della rappresentanza civica (Forconi, ILF, Movimenti Civici etc.)

- elezione di un presidente fuori dagli “schemi”

La Sicilia, ancora una volta, si conferma laboratorio politico d’Italia.
Chiaramente, considerata la bassa percentuale di votanti, possiamo disquisire se questa
rappresentanza che esce dalle urne sia fedele o meno al volere dei siciliani ma è anche vero che
chi non si espone non può lamentarsi se le cose un domani dovessero andare male…

- Chi non ha votato ha chiaramente manifestato il disprezzo per una politica fatta da
politicanti opportunisti e corrotti o peggio ha disertato perché non c’era pecunia o altro in
cambio o ancora perché poco o niente si è parlato di progetti e programmi a tal punto di
giustificare il detto: “non voto perché sono tutti uguali”

- Il PDL siciliano oltre a una implosione interna per mancanza di idee sconta anche la crisi
generata dall’annunciato ritiro del leader Max dai ruoli di governo sia nel partito che nel
paese.

- Il PD sconta una discreta quantità di voti rispetto al 2008 dovuta al fatto di aver assecondato
il governo Lombardo, quindi politiche non adeguate allo sviluppo della regione, tutto ciò in
netto contrasto con il mandato ricevuto dagli elettori. Nonostante ciò riesce faticosamente a
intercettare candidati nuovi che si distinguono per l’impegno civico profuso nel territorio ed
apportare un minimo di ricambio al suo interno (vedi elezione di Ferrandelli)

- L’UDC anche se registra una lieve flessione rispetto alle elezioni del 2008 conferma, da
formazione monolitica qual è, il ruolo di ago della bilancia per possibili alleanze.

- I partitini dell’estrema sx, arroganti e miopi, hanno preferito non fare alcuna alleanza,
neppure con i loro più vicini, per non scalfire la loro “integrità morale” come anche tutti
quei movimenti e partitini provenienti dalla società civile che ben saldi ai loro principi
hanno preferito correre da soli svolgendo più un ruolo di testimonianza che di competizione
elettorale

- Il M5S intercettando il voto di protesta e valorizzando il lavoro di tanti giovani che da tempo
si “sbattono” nel territorio per la difesa dell’ambiente, dei beni comuni e per la buona
politica con solo 26.000,00 € di spese elettorali e la forza mediatica di Grillo (anche lui da
annoverare tra i prepotenti) riesce ad avere un’affermazione che va oltre le aspettative
scardinando le vecchie logiche della politica-partitica tradizionale. La loro presenza in
assemblea sarà un buon deterrente per bloccare la deriva alla quale sembra destinata la
classe politica attuale? Lo speriamo!!

- E in tutto ciò nella regione più ex-democristiana e conservatrice d’Italia viene eletto,
contrariamente a quanto prevedevano i sondaggi, un presidente catto-ex-comunista,
dall’antimafia praticata e non parlata, omosessuale dichiarato.
E i mafiosi a queste elezioni cosa hanno fatto? Pare che siano rimasti fuori…anche loro erano
poco interessati non avendo trovato, o meglio, non avendo preparato dei “buoni” referenti. E
poi, forse, il tam tam mediatico contro il voto di scambio e il periodo contingente di crisi
economica che ci coinvolge in qualche modo hanno favorito il loro allontanamento dalla
competizione elettorale…e comunque: occhio vigile! di certo un presidente come Crocetta è un
elemento di garanzia per tutti i siciliani onesti.

E’ indubbio che alla Sicilia del 61 a 0 e degli inciuci di qualche anno fa’ quella di oggi è da
preferire non fosse altro perché almeno si prefigura uno scenario più variegato, più confacente
alla realtà sociale e sicuramente più stimolante da diversi punti di vista.

Anche se non c’è una maggioranza netta vorrei sperare che con questo stuolo di eletti qualcosa
di buono possa accadere! Crocetta ha fatto appello alla responsabilità di tutti, prescindendo dal
gruppo di appartenenza, affinché si diano risposte concrete ai tanti problemi che assillano la
Sicilia. Forse per ottenere questa rappresentanza, paradossalmente, era necessario che i più non
andassero a votare…io credo che la maggior parte di coloro che hanno votato giorno 28 sono
stati uomini e donne onesti, motivati, non solo indignati e arrabbiati ma cittadini attivi che
nonostante tutto credono ancora nell’efficacia del voto ma che soprattutto si rifiutano di dare
una delega in bianco al dipendente eletto…gli attivisti del M5S e non i grillini come anche tanti
altri candidatisi nei partiti questo ci hanno insegnato; solo adesso la rivoluzione può partire e
cioè soltanto se attraverso il buon governo partecipato dai cittadini si riuscirà a dimostrare al
partito del non voto che il cambiamento è possibile a partire da se stessi. Abbiamo bisogno di
ricostruire un tessuto sociale e politico ormai frantumato e degradato e questo sarà possibile
soltanto con la collaborazione di tutti …ma affinché ci sia collaborazione è necessaria la
partecipazione dei singoli. Auspico che nei primi 100 giorni di questo nuovo governo si possa
dare dignità e concretezza alla partecipazione dei cittadini con iniziative che rinsaldino il
rapporto tra eletti ed elettori e non ultimo con l’approvazione di provvedimenti legislativi
adeguati. Condivido in pieno quanto afferma Cancelleri:
“Proporremo dei referendum finanziari, con cui chiederemo ai cittadini se vogliono spendere, ad
esempio, dieci milioni di euro per il ponte sullo stretto di Messina. I siciliani sceglieranno se
vogliono spenderli o meno, anche on-line. Questo debito è stato causato anche perché fino ad
esso le persone sono state escluse dalle scelte economiche della Regione. Possiamo eleggere
giovani del Movimento a 5 Stelle per svecchiare la classe politica. Ma poi non è cambiato nulla
se non cerchiamo di portare una sostanza diversa all'interno delle istituzioni”.
Allora auguri di cuore Presidente e Onorevoli, mi correggo signor Sindaco dei Siciliani e
signori Cittadini Eletti, perché le sfide che vi attendono non sono per niente facili ma ancor più
auguri ai Siciliani affinché diano il meglio di se stessi per restituire fierezza e dignità a un
popolo per lunghi anni maltrattato!


Vito Restivo   presidente Ass.Mov.Voci Attive Palermo

mercoledì 31 ottobre 2012

Il Crocettario...

“Quando Berlinguer proponeva il dialogo con la Dc, parlava di un partito in cui, oltre a Moro, c'erano anche Gava e Ciancimino”.

"“I grillini sono deputati come gli altri. Pensano di partecipare alle leggi o di continuare a gridare in aula?”.

"

"Manderò a casa Albert".

“Vale la pena fare alleanze. Bisogna ascoltare il cambiamento dei moderati. Nel caso della mia candidatura l'Udc ha dato prova di saper superare i pregiudizi”.

"Taglierò il mio stipendio del 50%":

 "La prima legge che proporro è la seguente: gli indagati di mafia, corruzione, associazione a delinquere non potranno ricevere né incarichi dalla regione né presentarsi come candidati



Crocetta , Palermo 30 10 2012






Osservatorio politico

http://www.siciliainformazioni.com/sicilia-informazioni/25076/la-bocciatura-dellidv-in-sicilia-pugno-nello-stomaco

Consigliamo  la  lettura di questo  articolo apparso  su  Sicilia  Informazioni

La  Redazione di Voci  attive

martedì 30 ottobre 2012

Vince Crocetta :la rivoluzione e' cominciata

di Mario  Guglielmino

Dopo una  campagna elettorale a  dir poco  surreale in Sicilia  le  urne  hanno  emesso il loro  verdetto.
Nulla  di nuovo  per  chi ha  seguito  con attenzione l'evolversi di questo  incredibile lungo fine governo  Lombardiano .Guerre, scaramucce,pacificazioni, ritorni  di  fiamma,  colpi di scena ,il tutto  sotto la  sapiente  regia  del miglior istrione ( Lombardo) che la  Sicilia  abbia  espresso ,dopo  Pirandello , negli ultimi  anni.
Ma  adesso, salvo complicazioni  ed  eccetto l'elezione del  di lui  figlio , trota  in salsa  sicula (chiamatelo  aricciola ,chiamatelo neonata, chiamatelo  come  vi pare ) si  cambia  pagina.

E' la promessa  del  volitivo  e  testardo  Crocetta, doti  che  insieme  all'anelito  per  una  vera  legalita'  sono  oggi  tutt'altro  che  comuni.Un politico  che  con fatica  e impegno personale ,anche   a  rischio  della  vita per il suo  impegno  non comune  antimafia, intende cambiare  questa  Sicilia, rivoluzionare nel bene questo  calzino rotto dello  stivale  italico.

Niente  di nuovo, dicevamo.L'alleanza  UDC -PD Crocetta funzionera' finche'  i paletti  contro  il malaffare rimarranno ben visibili e  rispettati.L'idea  di un  ribaltone simil Lombardiano  non e' piu' concepibile ne' realizzabile.Una  crisi  di  governo  eventuale  significherebbe un ritorno alle  urne immediato.  E in questo,  con questo livello di chiarezza, la  Sicilia  ci  ha  guadagnato,non v'e' dubbio alcuno,con buona  pace di tutti.


La  contentezza  per il   risultato  passa  attraverso  le  critiche  alla  sinistra  radicale  , alternativa ( ..fin troppo)  che  non e' riuscita, grazie  alle scadenti  doti strategico tattiche di Orlando (grande  show man  ma  pessimo  duce ) a  conquistare  nemmeno  un seggio. La  sua  linea e  quella della  Borsellino con Fava  hanno perso  ancora  una  volta . Stavolta  pero' il PD  non si e' lasciato  invischiare nell'ingenuita'  e nella  vuota  speculazione  di questi  angelici   personaggi .

Non parlo  del  vuoto  della  destra.Unico punto di rammarico la non presenza dei finiani  che  almeno  avrebbero  meritato un riconoscimento  del loro importante  ruolo storico  di  scardinamento  del  sistema  berlusconiano ,in Italia  e in  Sicilia.

Cosa  rimane adesso  da  fare ?  quale  l'incognita?
I grillini .Sara'  loro  responsabilita' mantenere  un alto profilo di dialogo e  collaborazione con Crocetta per non permettere  alle solite  forze  oscure  di riappropriarsi , per  altri meno  evidenti  canali, dei posti  di potere adesso  sguarniti  dalla  loro  debacle politica.
Ma  questo appello  ai  grillini  sara'  tema di un prossimo  intervento.

Ci  congratuliamo con i  nostri amici : il presidente  Crocetta, il meritatamente neo eletto  Fabrizio  Ferrandelli come  indipendente  nelle  file  del PD  , con Giorgio Ciaccio esponente  dei  grillini M5S a  Palermo.
A  loro, e  a tutti  coloro  che  con grande  passione ,con sincero  impegno  , con umilta' e  ascolto  stanno per  iniziare  questa  nuova  avventura  che  sara'  certo "rivoluzionaria", auguriamo un grande e  proficuo lavoro .
 Noi  ci saremo  a  sostenervi, speriamo sempre, finche'  condivideremo    lo  spirito del lavoro preparatorio  che  ci ha  accomunato.Non  e' facile, ma  nemmeno  impossibile.

MArio  Guglielmino

venerdì 26 ottobre 2012

Per una lettura civile e politica delle elezioni regionali: Vito Restivo

Carissimi,


fino all'altro ieri ho condiviso con Fabrizio il progetto per una Palermo"altra"...è andata come è andata e nonostante le tante insidie e difficoltà sono orgoglioso e fiero di come abbiamo condotto la campagna elettorale grazie anche al supporto eccezionale di Voci Attive...adesso ritengo doveroso accompagnare Fabrizio in questa sfida non facile ma sicuramente importante per la rinascita della nostra Sicilia...liberarsi dai pupi e dai pupari che ci hanno condotto a questo stato pietoso non sarà facile e quindi ci viene chiesto, ancora una volta, uno sforzo affinché la nostra dignità di cittadini non continui ad essere calpestata e mortificata da una simile classe dirigente.

Qualche giorno fa’ ho assistito all'intervista del presidente Lombardo da parte di due abili giornalisti al festival della legalità a villa Filippina e mi ha sconvolto l'atteggiamento pacato e remissivo da lui assunto rispetto le tante criticità oggi presenti nell'ambito regionale…ha ammesso che qualche responsabilità riguardo la situazione problematica in cui versa la regione inevitabilmente è da attribuire al suo governo ma che comunque le cause più significative sono da ricercare nell’attuale crisi economica-finanziaria che sta investendo L’Italia e l’Europa…mi chiedo allora di chi sia la responsabilità se in questi lunghi anni di governo Lombardo, in continuità con i governi precedenti, abbiamo utilizzato soltanto una parte risibile dei 20 miliardi di € stanziati dalla C.E dal 2000 ad oggi, se il costo dell’ARS e della giunta è tra i più alti d’Italia: 162 milioni di € contro i 67 della Lombardia, se il carrozzone formazione drena centinaia di milioni di € dalle casse regionali senza arrestare minimamente la fuga di tanti giovani nostri figli, soprattutto dei “cervelli”, alla ricerca di un lavoro e di una condizione di vita migliore, se nonostante lo statuto speciale di cui siamo dotati si è legiferato meno che nelle altre regioni o se quelle poche leggi approvate non siamo riusciti ad applicarle, se i servizi pubblici sono tra i peggiori d’Italia, se l’incasso di tutti i siti culturali della Regione è meno della sola area di Pompei, se abbiamo creato posti di lavoro fittizi a volte finalizzati a un tornaconto elettorale e potremmo continuare non so ancora per quanto….

Si, signor Presidente, la responsabilità sicuramente non se la deve addossare tutta Lei anche perché abbiamo avuto un’opposizione inesistente che, inspiegabilmente tradendo il voto dei cittadini, l’ha sostenuta e chi ha vinto le elezioni alleandosi a Lei paradossalmente è andato all’opposizione…il PD ha deluso tanti aderenti ma anche tanti simpatizzanti e la sua base ha manifestato il malcontento ma nulla ha potuto contro le decisioni dei vertici e degli organi di partito; ha deluso l’altra parte della sinistra che con arroganza e presunzione crede che si debba andare da soli per cambiare le cose, così come nel centro destra litigiosità e frammentazione la fanno da padrone… c’è qualcosa nel sistema che va contro i principi della logica e del buon senso umano…

Si, signor Presidente, la responsabilità non è soltanto sua e neppure soltanto dell’opposizione ma certamente è anche nostra che abbiamo taciuto e abbiamo assistito passivamente a questo teatrino senza proferire parola…siamo una massa sbandata che ha perso l’orientamento, il senso civico, che si accontenta dell’uovo oggi anziché della gallina domani…stiamo raschiando il fondo del barile e se anche abbiamo la consapevolezza che ormai non c’è più nulla da pigliare siamo talmente opportunisti e ingordi che non ce ne frega nulla se un domani ai nostri figli rimarranno “solo gli occhi per piangere”…eppure alcune inchieste giornalistiche, i richiami della Corte dei Conti così come le indagini della Magistratura, gli scandali e i comportamenti immorali di diversi amministratori avrebbero dovuto svegliarci dal profondo sonno e scuoterci affinchè non rimanessimo impassibili e indifferenti a tali eventi… i movimenti, i sindacati, le organizzazioni professionali, il volontariato, le chiese, la parte sana e operosa della società dove è stata e cosa ha fatto concretamente oltre che indignarsi per bloccare questo malcostume generalizzato? Ammettiamolo che spesse volte anche noi siamo stati complici di questo sistema a volte per un nostro tornaconto altre volte perché non abbiamo trovato il coraggio e gli strumenti per reagire, per riprenderci lo spazio da questi occupato abusivamente…i partiti hanno perso la capacità di interpretare e rappresentare le istanze e i bisogni dei cittadini e sono diventati scatole chiuse gestori e custodi del potere usurpato; ecco perché oggi alla vigilia di questa tornata elettorale mi è difficile individuare un partito affine ai miei ideali e ai miei valori ed è per questo che la mia preferenza sarà destinata principalmente all’uomo non tanto per il partito in cui si candida ma per quello che ha fatto, per le battaglie che ha condotto, per la vicinanza alla gente comune, per gli errori che ha fatto e che umilmente li ha riconosciuti come tali, per la difesa degli ultimi, per la capacità di aggregare persone e motivarle alla partecipazione, per la sua storia e la sua impermeabilità alle insidie corruttive….


siamo ancora in tempo…siamo in tempo per organizzarci e per sostenere persone come Fabrizio Ferrandelli perché ci rappresenti e ci consenta di stabilire un contatto con il palazzo, un ponte tramite il quale si possa scavalcare il fiume dell’indifferenza e insieme partecipare e intervenire alle decisioni importanti per il bene comune di tutti i siciliani… Fabrizio non ci tradire!


Ti aspetto sabato 6 ottobre alle ore 16.30 al teatro Dante, piazza Lolli, per incontrare e conoscere meglio Fabrizio ma soprattutto per ri-appassionarci alla politica del fare.


Questo invito è rivolto a titolo personale considerato che nell’ultima riunione di Voci Attive si è deciso, visto il poco tempo a disposizione, di non schierarci come movimento. T’informo che stiamo preparando l’assemblea generale di Voci Attive che vorremmo si celebrasse tra fine novembre e i primi di dicembre per decidere insieme la linea politica e il programma del movimento e per iniziare una campagna di tesseramento che ci permetta di diffondere tra tanti cittadini palermitani la voglia e l’impegno a partecipare alla costruzione del bene comune. In questo periodo stiamo seguendo insieme a un cartello di associazioni i lavori per la modifica dello Statuto Comunale. Attivati e fai in modo di coinvolgere amici e conoscenti affinché partecipino alla prossima assemblea.



Buona Vita


Vito Restivo

PS :

Mi vorrete scusare  ma ho dimenticato di spendere due parole su tutte quelle forze politiche, nuovi partiti e movimenti, che si stanno affacciando
nel panorama politico regionale in occasione delle prossime elezioni. Semplicemente volevo dire che ancora una volta dobbiamo prendere atto della tremenda
frammentazione che esiste tra tante forze sane della società che nonostante siano detentrici di esperienze, competenze e valori nobili, considerato lo
sbarramento del 5% previsto dalla legge, difficilmente riusciranno a superare tale soglia il che significa disperdere un patrimonio importantissimo che diversamente si sarebbe potuto valorizzare e tutelare attraverso l'attuazione di un chiaro e leale Patto Civico tra di esse. Purtroppo il virus dell’individualismo e del personalismo colpisce anche il nuovo…

Vi ricordo l’incontro di domani con Fabrizio Ferrandelli al teatro Dante P.zza Lolli ore 16.30 e domenica 7 al teatro Politeama ore 10.30 l’incontro con Rosario Crocetta

buona notte
Vito R.








venerdì 19 ottobre 2012

Fine di una luna di miele :nuovi contesti e prospettive


Fine di una luna di miele:  
nuovi contesti e  prospettive

                               di MArio  Guglielmino


Palermo e’ stata benevola con il suo sindaco padre .

IL Sinnacollando.Il padre dei diseredati, dei senza attenzione,degli “ex “ ,carichi di un passato spesso tragico come il loro presente, e in questo momento, per parte di essi , miserabilmente senza futuro.

Il sindaco sempreverde , presente sempre nella memoria affettiva dopo le lontane avvincenti primavere ,che nemmeno il decennale disastro tsunamico del Cammaratismo e’ riuscita a scalfire .

Un sindaco che lo sa fare .

Adesso pero’ Palermo si e’ svegliata dal sogno,proprio a cominciare dagli “ex”.

I cento giorni culminati nel grido Viva Palermo e Santa Rosalia ai Quattro Canti , hanno fatto tramontare l’aura di infallibilita’ e quasi divina del buon Leoluca ,dell’amato professore .

Dimettiti.E’ stato il primo grido di protesta sillabato dal primo tetto di un edificio conquistato dai neo delusi orfani orlandiani.E’ stato sillabato in questi giorni piu’ volte e la clessidra e’ stata cosi’girata ,dal verso favorevole a quello triste di un iniziale declino.

NEWS :FESTA REGIONALE DEI GAS :19 20 21 Ottobre,Cantieri Culturali Zisa Palermo




E' on line   il programma della 4^ festa regionale dei GAS (Gruppo
d'Acquisto Solidale)

Interessantissime le attività per bambini (orto verticale, design
naturale, etc.) e i dibattiti (Riuso, acqua pubblica, medicina
naturale, orti un cas, Alimentazione bio, etc.)
Tre giorni interessantissimi:19, 20 e 21 ottobre ai Cantieri
Culturali alla Zisa

giovedì 11 ottobre 2012

News brevi: prossimi referendum LAVORO

 Sabato prossimo, alle ore 12, presso il centro BIOTOS di via 12 gennaio, 2 a Palermo si terrà la conferenza stampa di presentazione della campagna referendaria

domenica 7 ottobre 2012

La politica come servizio

di Antonio  Carroccio


Carissimi Amici,


Vi giro un brevissimo appello indirizzato ai candidati alle elezioni regionali, a firma di Padre Cosimo Scordato e del prof Fiandaca. Sono loro, infatti, i primi firmatari, ma spero che tantissimi si uniscano - io l'ho già fatto - per far diventare questa iniziativa uno dei simboli di queste elezioni regionali.

Come si legge nella mail di Don Cosimo, l'appello è stato pubblicato su Repubblica-Palermo; questo ha resa necessaria una concisione che non permette di esprimere tutti i concetti e le idee che lo ispirano. Il sentimento fondamentale è evidentemente l'enorme distanza fra la classe politica che governa e noi cittadini; questa classe politica non rappresenta più nessuno, se non i propri interessi e quelli dei poteri finanziari e malavitosi che la sostengono. Lo sperpero di denaro pubblico che viene quotidianamente fatto, le incongrue ed incredibili retribuzioni che i parlamentari regionali percepiscono, le prebende simil-TFR....

giovedì 4 ottobre 2012

LAvori in corso sullo Statuto Comunale Da :Piu' Donne Piu' Palermo

riceviamo e  volentieri pubblichiamo

Carissime, con Ambra oggi abbiamo partecipato all'incontro a Palazzo delle Aquile sulla modifica dello statuto comunale. Erano presenti il presedente del consiglio Salvatore Orlando, i presidenti di alcune commissioni consiliari, della 1^, che si occupa di regolamenti ecc, Juan Catalano, poi Bertolino, Luisa La Colla, A.Mangano pres. della 5^, Antonella che è anche componente della 4^. Oltre gli Alfano e noi erano presenti Guglielmino di Voci Attive, Gulotta e Citarda di Salvare Palermo e ....

PALERMO NOSTRA ___Per dare continuita' e rigore all'impegno civile intrapreso :lo statuto rinnovato -post elezioni amministrative a Palermo

........vi invitiamo a rivedere l'ultima versione della proposta di modifica dello statuto disponibile sul sito del comitato all'indirizzo
http://www.benecollettivo.it/images/stories/docs/Modifiche%20Statuto%20del%20Comune%20di%20Palermo%20v8.pdf

e a segnalarci entro il 20 ottobre eventuali osservazioni/integrazioni da apportare...




GEntilissimi


e' iniziato questo percorso per approvare il nuovo statuto del comune di Palermo.

Lungi dall'essere il solito strumento scritto in burocratese ,lo Statuto e' l'anima democratica di una citta'.
......

martedì 2 ottobre 2012

il "caso Sallusti"

Inoltro un articolo di Micromega che esplicita con eccellente chiarezza il mio pensiero sul caso Sallusti, cioè sul degrado in cui è sprofondata la professione giornalistica. Non si tratta, infatti, a mio avviso di difendere la libertà di stampa o di parlare di "vetusto reato d'opinione". Molti giornali e moltissimi giornalisti appaiono, ai miei occhi, solo come prezzolati componenti di una classe di potere che sfrutta la disinformazione facendone strumento di propaganda. E' un aspetto del conflitto di interesse che, incontrastato da tutti i governi degli ultimi 25 anni, ha consentito a un proprietario di TV e giornali di divenire presidente del consiglio.  Problema immenso ed ignorato dall'attuale governo, come dai precedenti. Problema per il quale ci si dovrebbe cominciare a battere con la convinzione che sia alla base dei nostri attuali problemi.
Antonio Carroccio


TESTO
 
 
Caso Sallusti: libertà di opinione o di diffamazione?

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di Michele Martelli
Intorno al “caso Salusti”, c’è stato un coro quasi unanime di solidarietà, una generale levata di scudi a difesa della «libertà di stampa» che sarebbe stata messa a grave rischio dalla condanna del direttore del “Giornale”, allora direttore di “Libero”, per un semplice «reato di opinione», punito col carcere solo negli Stati totalitari.

Una solidarietà trasversale, espressa da uomini politici, rappresentanti delle istituzioni, direttori di giornali e giornalisti di stampa e tv: l’elenco è lunghissimo, va da Franceschini (Pd) a Maroni, da Alfano e Schifani, da Perina (Fli) a Santanché, da Di Pietro (Idv) a Bonanni (Cisl), da De Bortoli a Ezio Mauro a Mimum a Mentana a Floris e chi ne ha più ne metta. Al coro non è mancata nemmeno la voce della Fnsi, che ha consigliato ai giornali, per protesta (!?), di lasciare «spazi bianchi in prima pagina».

Proviamo a discutere due o tre punti della questione.

1) Innanzitutto, si è davvero trattato di un «reato di opinione»? Anche se, talvolta, il confine tra opinione e diffamazione è labile, in questo caso la risposta è “no”. I giudici della Corte costituzionale (insieme ad alcuni commentatori più avveduti) hanno già chiarito l’equivoco: il reato c’è stato, eccome, e non era «di opinione», bensì di diffusione di notizie palesemente false, che ledono la dignità personale. E tale era la «notizia» del presunto ordine di «aborto coattivo» da parte del giudice Cocilovo alla tredicenne torinese. No, l’aborto fu volontario, con tanto di firma della minorenne e della sua mamma; il magistrato ne ha solo garantito la liceità giuridica, in base alla legge 194/78, denominata per l’appunto Ivg (Interruzione volontaria della gravidanza).

E allora, perché confondere la liberta di stampa con la libertà di diffamazione? Non si rischia l’ammucchiata di centro-destra-sinistra (compreso il neodirettore vendoliano Telese), nella gaudiosa “Casa delle libertà”, in cui ognuno dice e fa quel cavolo che gli pare, come recitava una volta Corrado Guzzanti nei suoi geniali sketch satirici in tv?

2) La Corte di Cassazione non ha condannato Sallusti, ma ha solo confermato la sua condanna emessa dal tribunale di secondo grado, non ravvisando vizi di forma. E allora perché prendersela con la Corte? Illiberali i giudici? No, illiberale la legge, che punisce col carcere la diffamazione, e parliamo del Codice Rocco, approvato negli anni trenta, tuttora in vigore, e, sul punto, rimasto immutato. Semplicemente: i giudici hanno applicato una legge del ventennio, che nessuna maggioranza politica, né democristiana né craxiana, né prodiana, ha mai modificato. E nemmeno quella berlusconiana, fatta, del resto, in gran parte di ex- e post-fascisti, nostalgici del Duce e del saluto romano. Il “caso Sallusti” sembra quasi una nemesi storica.

E poi, la legge si può modificare, certo, ma menzogna e diffamazione vanno comunque punite (con ammenda, ritrattazione e, se necessario, detenzione, come suggerisce Travaglio sul “Fatto quotidiano” di oggi). Altrimenti, ognuno è libero si screditare chiunque a mezzo stampa (sostituire la pena detentiva con quella pecuniaria, come sembra proporre l’attuale Guardasigilli, è cosa ridicola, per chi ha i soldi per pagarla).

Si dice: Sallusti condannato per un articolo scritto da un altro? «Una porcata». Un direttore di giornale dovrebbe controllare tutto quello che scrivono i suoi redattori? Impossibile. Ma cerchiamo di puntualizzare. Gli articoli incriminati sono almeno due, quello anonimo di Dreyfus e quello di Monticone. Con tanto di titolazione in prima pagina. Un direttore responsabile non controlla nemmeno la prima pagina del suo giornale? Dopo i politici, avremmo anche un direttore a sua insaputa, in tutt’altre faccende affaccendato, invece di dirigere il giornale. Suvvia, scherziamo?

D’altronde, Sallusti difende tuttora la scelta di aver pubblicato quegli articoli, di cui non ha mai ritenuto di rettificare la “notizia falsa”, rivendicando la libertà di opinione. Ma qui si tratta di fatti, non di opinioni e interpretazioni. I fatti, accertati dai giudici, gli danno torto? Ebbene, peggio per i fatti. Perché tanta caparbietà? Primo, perché, malgrado la retorica delle dimissioni e dell’addio alla redazione, egli sa che resterà al “Giornale” di famiglia; e poi sa, lo sappiamo tutti, che presto a suo pro verrà imposto in parlamento un ddl ad personam.

3) Infine, qual è il reale motivo dell’attacco del 2007 di “Libero” al giudice torinese? Ce lo spiega il legale di Sallusti: «Nel mirino non c’era Cocilovo ma l’intero “sistema” che consente l’aborto» (“il Giornale”, 27/09/2012, p. 2). Dunque, la diffamazione di una persona era strumentale ad una lotta politica condotta senza scrupoli? Senza temere di incorrere in reati? Si screditava il giudice per screditare la legge 194/78. Nel 2007 c’era il governo Prodi bis, si discuteva di Pacs e Dico, di procreazione assistita, fine vita e aborto: su questi temi, su cui si mobilitò la Chiesa di Ruini, Prodi cadde. Alle elezioni dell’anno dopo, guarda caso, stravinse Berlusconi.

Oggi siamo alle porte di nuove elezioni. Vedremo quanto gioverà elettoralmente alla formazione politica di mister B. questa nuova campagna antiabortista e filoclericale del “Giornale” e di “Libero”. Questo lacrimoso e finto vittimismo di Sallusti perseguitato dalle “toghe rosse” (ma non erano “nere”, poiché applicavano una legge del ventennio?) e da una “magistratura politicizzata e giustizialista” (tale solo se e quando compie indagini e emette sentenze sfavorevoli a B.& Company?).

«Siamo [siete, n.d.r.] tutti Sallusti», ha scritto l’intera redazione del “Giornale”.
Non c’era bisogno di dirlo. Lo sapevamo.

sabato 29 settembre 2012

VErso le elezioni regionali


di Antonio  Carroccio


Cari Amici,


ho a lungo esitato prima di decidere se e come partecipare al dibattito politico in vista delle elezioni regionali che ormai sono davvero vicine. L'estate ha rallentato le riunioni di Voci Attive, l'Associazione/Movimento alla quale ho aderito da tempo, avvertendo l'esigenza di partecipare in prima persona alla vita politica e sociale. Con gli Amici di Voci Attive ci siamo rivisti questa settimana: il dibattito è ripreso e ci siamo detti che deve partire una vera e propria campagna di tesseramento che raccolga tutti gli Amici che vogliono dare una mano e che si vogliono impegnare ed essere protagonisti nello sforzo di cambiare le tante storture sociali e, per quanto possibile, lo scenario disperato della politica italiana. Stiamo quindi preparando un evento-riunione che dovrebbe tenersi probabilmente a dicembre: Vi terrò informati, sperando di coinvolgerVi. Voci Attive ha comunque deciso di non prendere alcuna posizione ufficiale circa le prossime elezioni regionali; molti Amici si stanno ovviamente impegnando, anche su fronti diversi, ma a titolo strettamente personale.

Dopo qualche esitazione, dicevo, la scelta dell'impegno "elettorale" ho deciso di farla anch'io. Come altri, credo, partendo dalla delusione di non vedere una sinistra unita. I due candidati presidenti - Crocetta e Fava (fino a ieri) - li consideravo due potenzialmente ottimi presidenti; vederli su fronti opposti, anche a denigrarsi, non mi è piaciuto. Oggi Fava è saltato per "vizi burocratici"; io non conosco la storia personale della Marano, nuovo candidato presidente di SEL/IDV. Personalmente, però, avevo già deciso di votare Crocetta per non disperdere il voto e tentare di evitare un governo Musumeci/Miccichè (che ritengo si apparenteranno subito dopo il voto). La legge elettorale siciliana, non solo impone un 5% come sbarramento, ma richiede che questa soglia del 5% sia superata

giovedì 27 settembre 2012

Un commento di don Paolo Farinella sui "furti in regione Lazio"

Riporto un commento che don Paolo Farinella ha scritto sul suo blog e che è riportato oggi da MicroMega. Riguarda la crisi nella regione Lazio, ed in particolare ripercorre le tappe della campagna elettorale del 2010. Quale pesante e negativo influsso la chiesa italiana abbia da sempre esercitato sulla vita sociale e politica italiana è noto a tutti. Il commento di don Farinella sottolinea gli aspetti negativi della vicenda laziale.
A noi siciliani, prossimi all'elezione del nuovo presidente e del consiglio regionale, il memento sulla "storia del Lazio", spero serva da ulteriore spinta per scegliere candidati "indipendenti", quanto più lontani dai poteri forti, mafiosi, clericali o "intrecciati" che siano.
Antonio Carroccio

TESTO

DON PAOLO FARINELLA – Laziogate, le colpe del Vaticano

pfarinellaCome ho scritto tante volte, negli anni scorsi e a ridosso del cambio di guardia del governo italiano, imposto dall’Europa, il fallimento su tutta la linea dell’usurpatore Berlusconi non ha significato la fine delle disgrazie italiane. Anzi, adesso vengono allo scoperto con più veemenza perché è l’inizio di una fine tragica che durerà a lungo. Ho scritto, in epoca non sospetta, cioè anni addietro su questi «pacchetti» che il «berlusconismo» come virus infettivo ha inficiato il tessuto vitale del nostro Paese e saranno necessari decenni (dicevo 70 anni) di disintossicazione per cominciare a respirare aria salubre.
I fatti sono davanti a noi. Quando c’erano Pci e Dc, c’erano anche processi di selezione politica, aberranti se si vuole, come la supremazia del partito e il clericalismo raccomandatizio, che fungeva da deterrenza e c’erano «scuole di formazione politica» che preparavano alla responsabilità pubblica. Da quando Berlusconi ha sdoganato l’indecenza e i fascisti, facendo accettare il suo conflitto d’interessi come «sacrificio personale per la patria», la politica è stata invasa dalle cavallette senza testa e senza anima: predoni e prostitute, ladri e corrotti, mafiosi e malavitosi … tutti hanno avuto accesso indiscriminato alla tavola della politica, trasformata in una mangiatoia a prescindere.
Il deserto è davanti a noi. Vent’anni di berlusconismo ed ecco il risultato: il Lazio, la Lombardia, la Calabria, il Molise e a continuare. Certo, quelli del Pd non scherzano nemmeno e pare che ce la mettano tutta per fare a gara nel tentativo di superare la destra, ma nonostante si sforzino non ci riescono perché la base è onesta, sana, lavoratrice, vive del proprio stipendio, onora gli impegni. La destra no, non può per essenza propria: la base è profittatrice, raccomandata, tendente al furto costitutivo, vuole essere furba, ricca e anche cattolica con l’imprimatur vaticano.
Avvenire, il giornale dei vescovi italiani, sabato 22 settembre 2012 riporta: «Oggi anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, Angelo Bagnasco, è intervenuto sulla vicenda. Gli sprechi di cui si sente parlare in questi giorni “sono una cosa vergognosa”, ha detto l’arcivescovo di Genova. “Le ristrettezze devono farci stringere gli uni agli altri con maggiore bontà”, ha aggiunto: “pensare solo a noi stessi sarebbe egoista e miope”». L’Avvenire ha la memoria corta e non può fermarsi ad un cenno senza dire il dritto e il rovescio di come stanno le cose, perché se lo fa diventa immoralmente complice. Proviamo a chiarire per noi, che di solito seppelliamo la memoria passata e dimentichiamo, quasi fossimo affetti da alzheimer politico.
Aprendo i lavori del consiglio di presidenza della Cei, il giorno 22 settembre 2012, il cardinale di Genova e presidente della stessa Cei, Angelo Bagnasco, ha parlato di «un reticolo di corruttele e di scandali» per cui «è l’ora di una lotta penetrante e inesorabile alla corruzione». Ottima risposta in tempo reale. In verità mi sarei anche aspettato un vero atto di contrizione e di pentimento, le scuse dei vescovi a tutto il popolo italiano per avere sostenuto per 18 anni la fucina della corruzione, Silvio Berlusconi e il suo sistema di ladrocinio. Alle elezioni regionali laziali, la Cei appoggiò a spada tratta la candidatura di Renata Polverini alla presidenza della regione Lazio con tutte le forze «cattoliche». Bisogna ricordare cosa avvenne, altrimenti non si capisce cosa stia succedendo oggi.
Alle elezioni regionali del Lazio (28-29 marzo 2010), nel deserto della politica decaduta come un piombo nel vuoto, si candidò Emma Bonino, sostenuta dai radicali e dopo un po’ di torcicollo, anche da quella che eufemisticamente veniva chiamata «sinistra» (dal Pd a Sel). Emma Bonino, che era stata Commissario europeo stimatissima ed era vice presidente del Senato, aveva ufficialmente due handicap: era radicale e abortista. La sua vera colpa, però, fu l’impegno, se fosse stata eletta, a mettere drasticamente mano alla riforma della sanità regionale totalmente in mano privata: cliniche e servizi di istituti religiosi e privati affaristi. Se ciò si fosse realizzato, sarebbe finita la cuccagna dell’allegra compagnia. Per evitare l’affronto di questa prospettiva che avrebbe visto una «abortista» e laica a capo della Regione Lazio, la «regione del papa» (!!!), l’ex presidente della Cei, il cardinale Camillo Ruini, il 10 gennaio 2010, nella sede del Seminario Romano, dove risiedeva, invitò a colazione il presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi e il suo reggi-oscenità e ombra complice, il nobiluomo di S. Santità Giovanni Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio, per mettere a punto insieme una strategia per scongiurare la vittoria di Emma Bonino che tutti i sondaggi davano per scontata.
I tre moschettieri si coalizzarono sulla candidatura di Renata Polverini, voluta da Berlusconi e Fini, donna insignificante, fascista e segretaria dello sparuto sindacato destrorso Ugl, da contrapporre all’altra donna con tutta la potenza di fuoco di una vera macchina da guerra agguerrita: l’influenza della gerarchia cattolica, le tv, i giornali e i rotocalchi di proprietà del capo banda e l’arte sottile del nobiluomo si mise in moto per convincere l’Udc di Pierferdinando Casini a fare parte della compagnia massonica. Non andarono tanto per il sottile, mettendo in moto ogni strumento lecito e illecito, sturando senza remore la fogna della corruzione, pur di fare vincere la destra. Era questione di vita o di morte per Berlusconi a livello governativo e per la Cei e il Vaticano a livello d’immagine e d’influenza. Il Vaticano era terrorizzato dalla vittoria di Emma Bonino perché, in caso di vittoria, il papa avrebbe dovuto riceverla e certamente non poteva prevedere i discorsi che avrebbe fatto «davanti al papa».
Per farla breve vennero eletti «i rappresentanti del malaffare» come Fiorito e compagni di merenda, Er Batman de Anagni. Quando nel V secolo in Italia scesero i vandali, furono più generosi e non si papparono tutto. Questi famelici e idrovore non hanno avuto rispetto per alcuno. La Polverini ha tagliato i sussidi ai disabili, ha ridotto alla fame la povera gente, ma ha approvato con la sua giunta e il suo consiglio leggi per distribuire soldi pubblici ai gruppi regionali e ai singoli consiglieri: 100.000,00 euro (diconsi cen-to-mi-la-eu-ro). Senza l’appoggio dei sedicenti cattolici e della gerarchia cattolica Polverini & C. non sarebbero stati eletti, ai disabili non sarebbero stati tolti 150 milioni di aiuti e oggi il presidente della Cei non si scandalizzerebbe a buon mercato.
Il 25 giugno 2012 parlando agli assistenti delle associazioni cattoliche, fu lo stesso segretario del cardinale Angelo Bagnasco, mons. Mariano Crociata a dire con disarmante ingenuità: «E’ impressionante come tanta nostra gente (leggi: cattolici che appoggiamo e di cui ci serviamo, ndr) sia parte integrante di quella folla … di corrotti e corruttori, di evasori e parassiti, di profittatori e fautori di illegalità diffusa, difensori sistematici della rivendicazione dei diritti nell’ignoranza, se non nella denigrazione, dei doveri». Tutti costoro fanno a gara per farsi fotografare col papa e con i cardinali, i quali non disdegnano, anzi «posano» beati e beoti con poco e nulla discernimento. Da mesi non si parla che dell’abisso in cui è caduta Comunione e Liberazione, rappresentata dal «povero, vergine e ubbidente» Roberto Formigoni che di corruttela ha intessuto la gestione della Regione lombarda, vendendo morale e religiosità a chi pagava meglio a suon di milioni, a spese della collettività. Non dovevano essere i custodi gelosi del bene comune e della dignità della persona? Il Celeste melmoso ha avuto anche il coraggio di dire al Meeting di Rimini che il papa gli ha fatto sapere che «prega per lui», con ciò volendo dire che stava sotto l’ascella papalina. Se ci stava comodo, lui! Da parte vaticana non c’è stata alcuna smentita, quindi? L’inferno esiste e si è spalancato davanti a noi. Purtroppo non fa distinzione e sta inghiottendo tutto e tutti.
don Paolo Farinella
(27 settembre 2012)

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