domenica 23 dicembre 2012

NATALE 2012 :tra memoria e prospettiva


NATALE 2012: TRA MEMORIA E PROSPETTIVA
















Saverio’s band

“Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi”per ricordare u viaggiu dulurusu di tanti africani in cerca di lavoro e di serenità

23 dicembre ore 19.00
Oratorio di S. Cita via Valverde,

in collaborazione  con  Il Genio di Palermo   http://www.ilgeniodipalermo.com/



Moltissimi viaggiano per nascere, anche solo per essere trasportati all’ospedale, ancora nel pancione di mamma. E’ un viaggio doloroso, perché la mamma soffre le doglie, o c’è qualche problema che mette paura. Il meraviglioso è quando l’esserino arriva a respirare l’aria di fuori, e lì, se si è persone con il cuore e il cervello al posto giusto, ci si accorge di non essere più adulto, e di essere diventato genitore.




Il più famoso dei viaggi dolorosi è “Il viaggiu dulurusu” raccontato nei Vangeli: un uomo, una ragazzina e il suo pancione devono andar via da Nazareth, dove vivono, per andare a Betlemme perché il capofamiglia deve essere inserito nelle liste del censimento.



Il pancione è quasi pronto per lasciare uscire il suo ospite, che è di eccezionale importanza; ciononostante la piccola Maria non vuole che il suo sposo, il maturo Giuseppe, vada da solo, e si mettono in viaggio tutti insieme. Niente SUV, niente autostrade, niente farmaci di supporto: a dorso di mulo, si va, ed è inverno. Sappiamo tutti come continua la storia: il neonato nasce sano e bello, nonostante le difficoltà, e lo aspetta un lavoro duro, che, dopo due millenni, una morte e una resurrezione, ancora non sembra concluso.



Binidittu Annuleru, canonico monrealese, nella prima metà del ‘700 racconta questo viaggio in una Novena che pochi anni fa è diventata un Oratorio musicale a cura di Cosimo Scordato e Vincenzo Mancuso. L’autore settecentesco scrive in un dialetto commovente, che rende vivi e presenti i personaggi del “viaggiu”, li avvicina all’ascoltatore siciliano, che risente nelle parole di Giuseppe l’atavico senso di protezione “maschile” verso le donne e i bambini della propria famiglia, e nella remissiva Maria il senso di coraggiosa resistenza alle avversità che scorre nelle vene delle femmine sicule. La musica sostiene e accompagna il viaggio, rendendo ancora più struggente il racconto e i dialoghi ancora più emozionanti.



Il “Viaggiu Dulurusu” sarà riproposto domenica 23 Dicembre, alle 19, presso l’Oratorio di Santa Cita, con gli arrangiamenti di Emanuele Amorello. Le voci di Giuseppe e Maria, vibranti e vere, sono di Gaetano Butera ed Elena Spano, mentre Vito Restivo sarà il narratore; Mario Guglielmino al flauto, Agostino Amorello alle percussioni, Salvo Perriera alla chitarra, Salvo Imbesi al violino, Emanuele Amorello al pianoforte, sono gli altri elementi che si comporranno per dar vita e senso al racconto.



A chi verrà ad ascoltare ed emozionarsi, non verrà chiesto nessun biglietto a pagamento: Vito Restivo, organizzatore dell’evento e responsabile di Palermo dell’associazione LVIA che si occupa di aiutare le popolazioni africane a trovare fonti d’acqua, chiederà solo di ascoltare, attraverso le voci del “Viaggio Dulurusu”, le voci di tutti coloro che si sono messi in viaggio per “rinascere”, costretti a lasciare la loro arida terra madre, spesso rifiutati anche dalla terra in cui sperano.



Molti di questi non hanno avuto futuro, perciò anche per loro andremo a vedere, sentire, e vivere il “Viaggiu Dulurusu”, e faremo come Binirittu Annuleru, che, scrivendo la sua novena in dialetto, non ha potuto fare a meno di usare il futuro, estraneo all’abitudine espressiva del siciliano: noi metteremo il futuro della fiducia e del coraggio nel dialetto della nostra quotidianità difficile, e come gli adulti che stanno per far nascere il loro salvatore, da adulti diventeremo genitori, anche di noi stessi.



Auguri di buon “viaggiu” a tutti.



M. Gloria Calì









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