venerdì 28 ottobre 2011

Un siparietto da cena delle Ceneri

In questi giorni e’ stato tessuto un vivace scambio di opinioni ,un dibattito sul filo delle mail
Ve ne proponiamo alcuni passi .


LA questione e’ non solo terminologica ma sostanziale.
“Destra “e “sinistra“ :come si collocano i nascenti movimenti della societa’ civile rispetto alle cellule di ideologia politica ancora attive ?
La strada da percorrere e’ nell’ottica del cambiamento e o della rottamazione dei concetti ?
O al contrario  questi rappresentano dei pilastri che per quanto antichi ci indicano con certezza i riferimenti del cammino e sono ancora destinati e in grado di parlare alla gente di oggi ?

Questo l'amletico  problema.
Scena  1

Un primo approccio :


Diceva Orwell, “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.”
Se neghiamo o cambiamo le radici di un pensiero, di un modo di concepire la vita, se rifiutiamo un modo di fare critica, se ripudiamo una maniera di analizzare la realtà, rischiamo di non comprendere più le radici stesse che portano alla formulazione del pensiero critico-storico stesso.

In questo senso destra e sinistra sono e rimangono categorie storico ermeneutiche imprescindibili per la comprensione stessa della storia dell’uomo ,specialmente nell’era moderna e contemporanea.


Scena  2
 
Il controesempio:

E’ di tutta evidenza pero’ che in questo momento storico la societa' civile guida e re- infonde valori che l'esistente sistema politico ha perduto
.LA politica chiama la societa' civile in quanto unica nuova fonte di valori e consenso.
La politica scopre il proprio vuoto interiore e la societa' civile presta il proprio cuore pulsante e la propria passione.
La nostra scommessa e' proprio uscire dai soliti canovacci politici per aprire un altro mondo e respirare a pieni polmoni.

..e alla  fine i fuochi d'artificio......
"Come dice il sub comandante Marcos :la politica e' amore -eros" .Non e' finzione.
Stravolgiamo le prospettive o avremo mancato al nostro compito storico!
 
Scena  3

Il saggio, a romantica difesa .

Propone allora un simpatico racconto :
Un giorno un viandante chiede ad una signora, incontrata per la strada, quanto tempo ci sarebbe voluto per raggiungere Samarcanda e se era sulla buona strada.
La signora risponde “qualche ora sempre in questa direzione”.
Il viandante prosegue il suo viaggio e non raggiunge Samarcanda dopo qualche ora bensì dopo diversi giorni.
Il giorno dopo il suo arrivo a Samarcanda il viandante vede la stessa signora al mercato.
 La rincorre e quando la raggiunge, fuori di sé, la rimprovera aspramente per averlo ingannato.
La signora lo guarda pacificamente e gli dice: “la colpa è tua, non mi hai detto né che giorno era, né dove eravamo quando ci siamo incontrati.”

Morale: se non abbiamo consapevolezza delle nostre origini, sia personali che storiche, non potremmo mai capire come raggiungere i nostri obiettivi.

Il saggio ottiene l’effetto desiderato .Si rimettono quindi in gioco le antiche categorie
 
 
 Scena 4

Si tenta una sintesi :

RAccontiamoci ,narriamoci con fervore,raccontiamo si !
 Stavolta diciamo di essere di sinistra ,di destra ,di centro ,tutto cio' che siamo e che non possiamo ne' dobbiamo rinnegare ,...ma facciamolo in modo nuovo ,presentando il latte e miele della terra promessa,non le solite "balle di fieno" elettorali , e invitiamo a entrare in una prospettiva nuova l'ascoltatore.
Se daremo corda invece ai suoi schematismi ereditati dalla partitocrazia,al sentimento dell'anti,se non sapremo sfondare le resistenze per introdurre al modo nuovo di essere cittadini avremo mancato il nostro compito storico.

Scena  5
 
Si pone quindi un problema schiettamente dialogico politico .

Quali rapporti con la destra e la sinistra storiche?

Che i movimenti si definiscano “apartitici” e aperti a tutti è palese e inconfutabile, che le idee, le proposte e la progettualità politica dei movimenti siano contingenti alla situazione socio-politico-economica attuale è fuor di dubbio.
Che si scelga una direzione (destra-sinistra), no.
E questo diventa un problema da affrontare nella scelta delle alleanze che, inevitabilmente dopo le primarie, bisognerà porsi.
Non è solo un problema di denotazione e connotazione: chi vuole eliminare le parole da un vocabolario, elimina anche le idee e i significati contenuti nella parola stessa
Il linguaggio non è mai gretto, arido, oscuro: sono le persone che lo usano ad essere aride, grette e oscure proprio perché ne fanno abuso e intenzionalmente giocano con parole che in se’ vincolerebbero ad essere chiari e precisi!

Scena  finale


Giunge “l’ultimo dei Moicani “a metter pace "e trovare un po’ di riposo tra i contendenti:

I Movimenti della societa’ civile e Voci Attive, non possono riconoscersi nell'attuale destra o nell'attuale sinistra.
Stiamo tentando di essere il lievito di una nuova politica ed il nostro ruolo, il Movimento, non si esaurirà nè dopo queste amministrative, nè dopo successive elezioni.
In linea teorica possiamo concordare con chi richiamando Bobbio, dice che la sinistra rappresenta l'attenzione all'equità e ai deboli e la destra l'attenzione al capitale. Tuttavia, tenersi distanti da schieramenti formali è necessario per l'evidente indistinto disinteresse e distacco dell'attuale politica dai problemi reali della società.
Questo, dunque, a prescindere dalla diffidenza che si può far scattare negli Altri "schierandosi".

Ecco in pillole" come aprirsi agli Altri: "Ognuno di noi troverà un modo per esprimere il proprio pensiero tenendo conto dell’interlocutore che avrà davanti".

Chi vivra’ vedra’.

Voci attive

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