lunedì 4 agosto 2014

LA nuova Costituzione scritta tra un Bunga bunga e la Leopolda

di MArio  Guglielmino

Il duo costituente Renzi Berlusconi, con i chierici e le novizie vestali ( Zanda, Boschi ) e i primi indagati Verdini e compari di Nuova Forza Italia , sta modellando a propria immagine la piu' grande costituzione ad personam , in maniera tale che nemmeno Putin...

I miei ricordi scolastici di prima assemblea costituente dicono che allora il confronto non fu a due voci e in segreto , ma a largo spettro, addirittura confrontando centinaia di spiriti e pensatori di,almeno, ben tre "ideologie" : cattolicesimo, liberalismo, comunismo.

E le armi dell'argomentazione erano usate da partigiani,resistenti,antifascisti giuristi,filosofi,sacerdoti ,funzionari di partito ,etc in modo trasversale , senza dispregio per nessuno e con l'attenzione a inserire ,con attento vaglio, quanto di buono veniva proposto da tutti.

Qui invece a rinnovare la costituzione c'e' un bel pacco preconfezionato e precotto da digerire con un generale signor si' di un gruppo di alzamanos filogovernativi ricattati.

Un pregiudicato, un consigliere indagato per bancarotta,un ex rottamatore(vuol rinnovare la classe politica italiana ..con Berlusconi tra i piedi ....e per giunta in segreto ,senza nemmeno la briga di scriver nulla di questo fantomatico patto ,che ancora ci ostiniamo a chiamare del Nazareno , quando sarebbe bene  profilarlo con un bel "del Giuda Iscariota" )

Ma andiamo al dunque .

Lasciamo da parte il dettaglio delle preferenze , per cui ,pure ,il PD aveva fatto sperticate promesse.

Lasciamo da parte il mostro istituzionale del nuovo senato ,che e' piu' falso di un neo posticcio e non si capisce bene quale dovra' essere davvero la sua funzione..

Lasciamo da parte il fatto che uno dei relatori della revisione alla costituzione e' proprio colui che ci ha propinato il porcellum (Calderoli).E che la relatrice di maggioranza, la Finocchiaro, pare,a quanto dicono le cronache, implicata in un affare di costruzione e realizzazione di una grande struttura sanitaria in Sicilia ,come alcuni pm sostengono, favorendo il proprio consorte (faccenda ancora da chiarire in sede di indagine giudiziaria ).

Lasciamo perdere altri dettagli di forma (canguri,tagliole varie e regolamenti parlamentari applicati ad libitum )


La sostanza delle critiche e' la seguente : vengono meno le istituzioni di garanzia.
Leggendo il testo per il superamento del bicameralismo paritario insieme alla nuova legge elettorale si comprende bene come , dato un partito vincitore delle elezioni, un sistema di scatole cinesi o matrioske, e' matematico,basta far  due  conti, permetterebbe   a quest'ultimo ,ottenendo il solo 20 per cento dei consensi, di fare un pieno cappotto istituzionale .Un Unicum e Assoluto pigliatutto .Il rischio e' proprio questo: un unico ceppo produrrebbe tanti figliolini in grado di occupare sistematicamente ogni carica istituzionale e , cosa ancor piu' grave , di garanzia.

Come nell'asso pigliatutto, gioco al quale Renzi si e' evidentemente ispirato e che piace anche al nostro zio Silvio .

Un partito con il 20 per cento dei consensi potrebbe occupare di seguito , conti e Italicum alla mano  ,leggendo sinotticamente e criticamente anche la nuova legge sul nuovo Senato: presidenza della repubblica , presidenti di Camera e del nuovo senato (Camera delle autonomie ) , ben 10 giudici su quindici della Corte Costituzionale,massimo organo collegiale di garanzia.

Si rammenti inoltre che il Presidente della Repubblica e' capo delle forze armate....

Nonche' Presidente del CSM...etc etc

Tutto cio' , in mano a un solo partito che , grazie all'ITALICUM ,con una esigua maggioranza relativa puo' permettersi costituzionalmente (viva laliberta' ) di zittire e relegare al confino ogni sorta di dissenso e di minoranza. Non importa che queste siano ipotesi al momento ,forse ,non realizzabili grazie  al  buon senso degli attuali politici , ma nelle regole dell'Italicum queste condizioni sono tuttavia implicite e di perfetta e facile realizzabilita' .E  non possiamo  affidare il futuro a  cio'  che  sarebbe   auspicabile ,ma  dobbiamo  porre  argini  istituzionali  e  certezze verso nuove   situazioni  di  sempre  possibile  intrapresa deriva. Altrimenti  saremmo  degli ingenui .

Abbiamo gia' dimenticato la necessita' e l'argine costituito dai presidenti della Repubblica e dalla Corte Costituzionale nel pieno veleggiare delle leggi ad personam berlusconiane che hanno affossato e davvero rallentato il paese? .

Abbiamo gia' dimenticato che Berlusconi , con pieno di presidenze alle Camere, e stragrande maggioranza, non e' riuscito a cavare ugualmente un ragno dal buco ?

Mi sembra che tutti abbiano, con Renzi, bevuto nettare dell'oblio e che ci stiamo offrendo come pivellini alla Morgana di riforme scellerate, foriere solo di sventura..



Cio' mentre gli investitori stranieri fuggono dall'Italia a causa delle lentezze non del Senato ma del sistema giudiziario e del processo civile .

Cio' mentre ancora non si riesce a far adottare un unico centro d'appalto nazionale   per evitare interessi privati e prezzi esorbitanti nella sanita' e nei lavori pubblici.

Cio' mentre ancora una volta deputati e boiardi di stato negano l'evidenza dell'ingiustizia sociale dei loro stipendifici rispetto al collasso economico di gran parte della popolazione che dovrebbe essere invece la ragion d'essere della loro esistenza e del loro lavoro burocratico.

Uno scollamento sociale, e non un deficit istituzionale, e' causa prima del malessere italiano.E cio' sulla base di un latifondismo diffuso di interessi privati che gettano nell'oblio il bene comune .

Queste riforme cosi' condotte provocheranno soltanto un ulteriore scollamento tra societa' civile e istituzioni, consentendo alle minoranze e al dissenso soltanto la strada  dell'espressione e  della  dialettica  extraparlamentare ,che spesso sfocia necessariamente in conflitto sociale /istituzionale,.

Le piazze italiane diventeranno le nuove vere camere ,ma con un grave difetto : potrebbero essere a quel punto incontrollabili .Anche qui abbiamo esempi nella storia .

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