http://www.chiediloaloro.it/storie/2012/asilo-interculturale-il-giardino-di-madre-teresa
Questa mattina, facendo seguito alla Assemblea convocata dalla Associazione Kala onlus, che gestisce il “Giardino di Madre Teresa”, con all’ordine del giorno la chiusura delle sue attività intimata delle autorità di pubblico controllo che hanno contestato il non rispetto dei limiti normativi dei locali in cui queste sono ospitate, insieme a Rosita Marchese, presidente della Associazione, abbiamo incontrato l’Arch. Gaetano Renda, direttore del patrimonio immobiliare della Curia, il Cardinale Paolo Romeo e Don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas. Debbo dirvi che l’insieme degli incontri con il Cardinale e Don Sergio è avvenuto per un insieme di fortuite e favorevoli circostanze. L’Arch. Renda lo abbiamo incontrato avendo convenuto questo passo con Don Filippo Sarullo coordinatore della nostra zona pastorale e quindi del Progetto Albergheria e Capo Insieme.
Dagli incontri è emerso ed è stato ribadito che l’iniziativa del Giardino di Madre Teresa, insieme a tutte le altre delle nostre comunità nel territorio di attenzione a chi è nel bisogno, è una attività che la Comunità ecclesiale diocesana in generale e quella di Albergheria e Capo (unita nella condivisione del Progetto Albergheria e Capo insieme) in particolare sentono e vivono come proprie.
A questa, insieme alla Associazione Kala Onlus, cui va tutto il nostro ringraziamento per la loro generosità e professionalità, si vuole, essendocene le condizioni, dare continuità. Condizioni che oggi mancano, come abbiamo tutti constatato durante l’Assemblea.
Qualcuno ha affermato che non si sarebbe dovuto mai dare inizio alle attività del “giardino”, ma non si può colpevolizzare chi con generosità e senso di concreta partecipazione ai bisogni del PROSSIMO ha cercato e cerca con le risorse a disposizione di soddisfarli non soltanto facendo fronte all’emergenza ma anche mettendo in atto attività capaci di avviare processi virtuosi per l’uscita dal bisogno, in un momento in cui la Pubblica Amministrazione mostra tutti i suoi limiti operativi per mancanza di mezzi e pastoie burocratiche ed in alcuni casi mancanza di volontà politica.
I locali in questione tra l’altro per ammissione e valutazione generale sono tra i più sicuri ed adatti alla bisogna, anche tra quelli in uso alla Pubblica Amministrazione, che oggi sono nel nostro Centro Storico in cui il servizio dato dal “Giardino di Madre Teresa” è particolarmente utile e necessario, .
Come ci siamo detti nella Assemblea di sabato è necessario riconciliare la norma scritta con le situazioni di fatto che in questo caso sono le migliori possibili. Cosa non facile visto che ad oggi non si riesce a definire chi è il proprietario di questi locali che il PPE vuole che siano rasi al suolo per far posto a verde pubblico.
Allo stato la struttura non è di proprietà della Curia Diocesana perché è stata costruita in terreno di proprietà del FEC. La Curia quindi non ha il titolo giuridico per rivendicarne la proprietà e quindi essere interlocutore legale ad una loro normalizzazione.
La situazione non ci nascondiamo che è complessa perchè ci sono limiti giuridici da superare, ma noi confidiamo e consentitemi, preghiamo, perchè la disponibilità da tutti dichiarata si traduca in atti concreti dei rappresentati degli Enti che hanno titolo nella vicenda e sperimentino quindi con sollecitudine tutte le fattispecie normative utili alla soluzione del problema consentendo alle famiglie colpite di riavere la disponibilità di un servizio per loro essenziale.
Noi ne abbiamo individuato e suggerita qualcuna che deve esser portata all’attenzione del Sig. Prefetto da cui dipende il FEC.
Altra soluzione ed a questa invito tutta la nostra comunità ecclesiale è verificare la possibilità di concedere alla Associazione Kala Onlus la disponibilità di locali, oggi non utilizzati, utili a dare conitunità al servizio di "spazio giochi per i bambini" del "giardino di Madre Teresa" secondo una convenzione da definire tra le parti.
Continuerò a tenervi aggiornato.
Vi abbraccio, Tommaso
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