mercoledì 16 gennaio 2013

Nuove frontiere di ricerca in medicina: rapporto tra ambiente e patologie


Presidio Ospedaliero Associazione Medici per l’Ambiente


“Vincenzo Cervello” ISDE Italia – Sezione di Palermo

SEMINARIO ISDE 23 GENNAIO –OSPEDALE “V. CERVELLO”

AULA MAGNA “VIGNOLA” (h. 15 – 18)

SALUTE DELL’AMBIENTE E SALUTE DELL’UOMO: INFLUENZE RECIPROCHE

(Risultati di comportamenti virtuosi)

RELATORI: Dott. Ernesto Burgio : “modificazioni epigenetiche da inquinamento”

Dott.ssa M. Gabriella Filippazzo: “ruolo dell’ ospedale nell’ambito dei

Comportamenti virtuosi”

Un numero crescente di studi scientifici, di tipo epidemiologico/osservazionale e sperimentale documenta, in maniera sempre più convincente, una rivoluzione in atto: le stesse basi patogenetiche di molte malattie (endocrino-metaboliche, neurodegenerative, immunomediate, neoplastiche) sono in corso di revisione e riferite a modificazioni genomiche reattivo-adattative, fin qui praticamente ignote alla quasi totalità di coloro che “diagnosticano e curano le malattie”.

All’origine di questa rivoluzione sono le alterazioni della composizione stessa dell’ecosfera (atmosfera, idrosfera, biosfera, catene alimentari) che Homo sapiens ha indotto negli ultimi due secoli. Le attività industriali che hanno riversato in atmosfera e nelle acque prodotti di combustione e sostanze chimiche (con insufficienti o inefficaci sistemi di depurazione), stanno determinando il continuo sperpero di risorse energetiche non rinnovabili e sensibili modificazioni dell’ambiente in cui viviamo che, a loro volta, influenzano il nostro stato di salute.

L’uomo e le sue azioni hanno accelerato i cambiamenti climatici che ciclicamente si sono verificati nel pianeta (l’era glaciale non è certo stata influenzata da quel piccolo e poco numeroso bipede!) e stanno determinando modificazioni del suo assetto genetico almeno in parte trasferibili alla sua progenie..



Uno degli ambiti in cui i comportamenti dei “singoli cittadini” influiscono sul danno ambientale è la maniera di trattare i “prodotti post-consumo” abitualmente e con termine dispregiativo chiamati “rifiuti” il cui smaltimento è, nello stesso tempo, fonte di costi economici diretti, spreco di risorse non rinnovabili e fonte di inquinamento di beni primari come aria, acqua e catene alimentari.

In questo contesto, i singoli cittadini e gli operatori degli ospedali, debbono fare la loro parte, innescando il circolo virtuoso del riciclo-riuso di tutte le materie prime-seconde che possono essere recuperate e riutilizzate.



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