Dopo il piovasco che ha ridotto Palermo a torrente non e' fuori luogo assimilare l'operato Orlandiano in merito alla questione Gesip e partecipate a una inutile e folklorica danza della pioggia con annessi ululati alla Luna....
Il sindaco forse sperava che la foto di Vasto non si squagliasse come neve al sole e un caritatevole obolo romano di San Mario Monti continuasse l'effluvio salvifico , secondo le antiche consuetudini Silviano/Cammaratensi.
MA i rapporti tra Leoluca e MArio purtroppo non sono affatto paragonabili (Di Pietro ne e' testimone) a quell'affettuosa amicizia che legava il sindaco tennista Diego a Silvio tombeur de femmes et d'états.
Ne' il clima politico /economico /finanziario e' piu' quello dell'allegra taverna (via le tasse, via l'ICI,..tanto io alle Antigue ho gia' quel che mi serve ).
E' finita l'epoca in cui Stancanelli pote' evitare il default a Catania grazie ai fondi del CIPE,dirottati ad arte e con palese orribile forzatura istituzionale amministrativa.
L'Italia e' ormai una sorvegliata speciale in Europa,non possiamo piu' permetterci il fai da te nel mancato rispetto di regole, procedure, finalita',uso improprio di risorse.
Il comune di Alessandria appena in questi giorni ha dovuto dichiarare il dissesto finanziario. Da Roma giungeranno ivi i Commissari che affiancheranno il neo sindaco fino a soluzione.
Il Ministero ha comunicato che per l' autunno sono aperti presso i propri uffici ben 150 tavoli di vertenza che interessano 180 mila lavoratori.
Quindi nella media numerica(caso per caso) del totale Gesip .
Ogni azione, approvazione, diniego, sostegno del governo Monti e' da mettere quindi in relazione anche con la linearita' e l'obbligo di rispetto di alcuni criteri e parametri per la soluzione di questioni che tragicamente non riguardano solo Palermo, ne' ,volendo essere obiettivi, i rapporti tra forze politiche.
Spetta agli amministratori locali sprigionare la mole di lavoro ed energie e fantasia per fare in modo che tutto questo non si traduca in quella che sbrigativamente e' definita macelleria sociale.
Chi sono gli artefici di questa macelleria? Spesso proprio quegli amministratori eletti dal popolo che con inettitudine, incompetenza, giochi assurdi di partito e di potere , hanno scommesso sulla Sicilia ( e sull'Italia) come a un tavolo verde, rimandando al domani la soluzione dei problemi. Adesso i nodi son venuti al pettine.
Non comprendiamo francamente il motivo per cui a Palermo si sia voluto avviare con tale ritardo il processo di riorganizzazione delle partecipate.
Non comprendiamo adesso l'utilita' della prova di forza orlandiana , le ritrosie i tatticismi (vedi dimissioni dell'assessore Marchetti).
La situazione e' al collasso, anzi e' gia' fuori controllo.
E ogni momento che passa provoca un ulteriore smottamento .
Ogni rimando a Roma rischia di ricadere come boomerang sullo stesso Orlando .
In primis perche' alla fine la responsabilita' attuale ricade comunque su di lui.
E poi perche' l'impegno elettorale regionale e' vicino , e un suo contestuale totale assorbimento nelle questioni palermitane toglierebbe respiro alle candidature sostenute da IDV.
E' interesse dello stesso Orlando cedere e lavorare anche con decisioni piuttosto impopolari ma non disastrose , avviare un processo di risanamento e razionalizzazione.
E detto francamente ci saremmo aspettati che fosse gia' pronto.
Mario Guglielmino
la foto di Vasto,ormai antico e superato quadro politico |
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/09/02/news/la_strategia_di_barca_sulla_gesip_chiarezza_su_esuberi_e_compiti-41833102/
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