domenica 28 settembre 2014

I faciloni contro l'articolo 18

..LA vera forza ed efficacia della legge sta proprio nella deterrenza sanzionatoria ,nel numero esiguo di casi contrari , nel clima di sicurezza e garanzie sociali diffuse per essa. In questo senso occorre dire, al contrario di quanto affermano certi sofismi e  rappresentazioni, che l'articolo 18 fornisce un impianto sociale di indubbia rilevanza e  una  conquista  dalla quale  non si puo'  tornare  indietro ..

di M.G.
Un giorno viene da voi  un mattacchione  che  comincia    a  dire :  in Italia  ci  sono in media  ,in rapporto  alla popolazione , soltanto  1500  omicidi  all'anno.Siamo  ben  60 milioni in tutto  ,quindi  1500  omicidi ,con punte  di appena  600  per  esempio  nel  2005,  possono  ben  essere controllati  e prevenuti  con altre  forme  e maniere   Visto che il reato e' di cosi' poco  conto , numericamente  si intende ,cancelliamolo e  depenalizziamolo del tutto , codice  penale alla mano  ,tanto  serve  relativamente  a poco .LA  vera  arma  e'  l'educazione del popolo  e  un maggior  controlo  sociale  .
Con la  stessa forma di questa   favoletta  assurda , se applicata  all'articolo  18  e al mondo  del lavoro , stiamo  permettendo  a  Renzi  e  a  molti altri  interessati  di  contrabbandare  un pessimo  ragionamento come  se fosse  puro  buon senso   . E'  evidente  che   abolendo  il reato di omicidio in molti  ,con serie  probabilita' , si  darebbero  a  questa  efferata  pratica   con maggiore intensita'  e frequenza non avendo  piu'  freni legali inibitori  per  trattenersene .
PEr  scegliere  un discorso meno  cruento, pensiamo  agli autovelox e  ai  controlli  su  alcool mentre  si  guida .
Il senso  e la vera  forza  di una  legge non si misura  dai  casi nei quali  si e'  costretti  ad  adire  vie  legali per  difendere  il diritto in essa  rappresentato e  per  cui  in certe  occasioni  il processo  e'  avviato  proprio per difenderlo.LA vera  forza ed  efficacia  della legge invece  sta proprio nella deterrenza sanzionatoria ,nel  numero esiguo di  casi  contrari , nel  clima  di  sicurezza  e  garanzie  sociali  diffuse per  essa. In questo  senso occorre  dire, al  contrario  di quanto  affermano  certe  sofistiche  rappresentazioni,  che  l'articolo  18  fornisce  un impianto  sociale  di indubbia  rilevanza  e  permette  ,sul versante  delle  garanzie  civilistiche  e giuridiche,di  costruire  pace  e sicurezza  sociale ,offrendo garanzie  alla stabilita'  del lavoro  e  dell'impresa ,cosi'  come  delle  formazioni/istituzioni  individuali e  sociali  ad  essa sovraordinate come  la persona  e la    famiglia .Il nomadismo  lavorativo non e' una via  praticabile  da tutti ,ma  soltanto  a certe  condizioni e  a certi livelli  .Non si confondano gli aspetti  economici  dell'impresa  con gli aspetti del diritto  del lavoro, della persona  e della famiglia e  della  societa'.
LA  forza  e l'importanza dell'articolo  18 dello  Statuto  dei lavoratori  non  e'  evidente  dal numero  di processi e di lavoratori  garantiti, ma  proprio  dal  rovescio  del tessuto, cioe' dal numero di  lavoratori  e  di famiglie, nonche'  dal sistema  economico e  sociale , che  tale  impostazione  ha  garantito e  sostenuto, anche  con la  deterrenza e grazie  al principio .
La  nostra  stessa Costituzione  ,e  anche  le  Costituzioni  del  Concilio, per  rispondere  anche  ai vescovi, sono affermazioni  di principi .Altro  e' il problema  dell'apllicazione.
PEraltro  un quarantennio di  distanza  dalla promulgazione  non e' un tempo abbastanza  lungo  per considerare  superato un punto   la cui  conquista  e riconoscimento  ha visto  intere  generazioni  immolare  al lavoro  e  alla lotta  sociale  la stessa vita ,  versando  il sangue  dei lavoratori .Chi propone  scelte  come  l'abolizione  dell'art 18 e' come  chi nega e  getta  nell'ingnificanza ,nel negazionismo, nell'oblio ,quella  che  e' stata  una  forma di  olocausto  civile appartenente  alla  stessa  storia  e  natura  dell'uomo . 

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