mercoledì 3 febbraio 2016

Sulla Missione Speranza e Carita'

 
Ciò che sta succedendo in questi giorni alla Missione Speranza e Carità di Palermo è l’emblema di quanto siano invisibili i poveri e gli emarginati agli occhi di coloro che dovrebbero amministrare la cosa pubblica…l’instancabile operato di un povero fraticello laico, Biagio Conte, che ha fatto della sua vita un dono per i diseredati di questa terra, paradossalmente viene osteggiato da una burocrazia farraginosa e da un’assenza di programmazione politica che dalle situazioni di disagio, vissute da miglia di cittadini, dovrebbe prendere linfa. E invece divisione: da una parte le istituzioni e dall’altra i cittadini. E in mezzo tanti ostacoli, diffidenza e anche indifferenza…occorre riscrivere il patto di cittadinanza tra amministrati e amministratori, meglio tra cittadini e servitori del bene comune perché i processi partecipativi in questa città diventino “infrastrutture” di democrazia, di efficienza nella risoluzione dei problemi e di buona amministrazione condivisa! 
“Bisogna accorciare i tempi interminabili della burocrazia rendendola più accessibile e fruibile per il bene comune. E’ giusto rivedere le norme, le leggi e semplificarle. Il rapporto fra istituzioni e i cittadini deve essere di una maggiore fiducia e di reciproco accordo. I cittadini e le istituzioni non sono due mondi diversi, ma un’unica famiglia.” Biagio Conte  25/1/16
Anche se la vicenda pare che si avvii a buon fine la battaglia di Biagio deve diventare la battaglia di tutti i cittadini palermitani!
Buona Vita!
Vito Restivo
Voci Attive

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