domenica 15 maggio 2016

Professare in pubblico la partecipazione e negarla coi fatti ? Una sfida attualissima e urgente per il consiglio comunale di Palermo.


Come definireste  voi le persone che pubblicamente e informalmente asseriscono di aderire e  di sostenere  un  progetto,peraltro di utilita’  comune ,mentre  alla prova  dei fatti ,quando  si tratta  di sottoscrivere  un atto  formale  che  si impegni  almeno a valutarlo,si rifiutano  e si defilano ?
Questo  e’  cio’  che  succede  di questi  tempi  al  Consiglio  comunale   di Palermo ,dove ,dopo annoso  dibattito ,sono  finalmente all’ODG per la opportuna deliberazione ,le  Consulte Civiche  richieste secondo regolamento  dai cittadini ,e la  revisione  dello  Statuto  comunale ,anche  qui  con istanza  presentata   dai  cittadini secondo regolamento nel corso della  campagna “ORA  decido io” .
In entrambi  i casi  migliaia  di firme,corredate  da  documenti identificativi   e  dichiarazioni personali  , sostengono le  richieste .
Dalla lista di nominativi dei consiglieri  (cui e’ stato  sottoposto  il documento )che  troverete in appendice ,potrete  farvi un’idea su chi  rappresenta il vero  freno all’iniziativa.
Non possiamo ,intanto,  non notare che  quasi la meta’  dei consiglieri  comunali ,in modo  trasversale (eccezion fatta per alcune posizioni  di centro- destra)   sarebbe favorevole  a una pronta discussione dell’argomento  in consiglio
Apprezziamo le  aperture  trasversali  ,provenienti  ,anche  se non in modo unanime ,  dalle    formazioni politiche come  PD ,  Comitati  civici ,Insieme per  Palermo,Sicilia  democratica ,Cantiere civico  /Forza Italia .  
Tenendo presente  che non si tratta  affatto, ne’ nelle intenzioni  ne’  nei fatti, di testi  del tipo “ prendere  o lasciare” ,ma  sui  quali  e’  assolutamente  legittimo proporre un dibattito, delle integrazioni ,delle correzioni,e  anzi  trovando  tutto  questo  lavoro  come  doveroso e auspicabile ,invece vediamo  nel mancato  supporto  di gran parte  dei  consiglieri  del MOV  139 un segnale inaspettato e sorprendente di rallentamento  dei lavori ,proprio da chi  attendevamo un conclamato  favore.
E questo  nel contesto  di una amministrazione  che  a parole e per  certi  versi  anche  con alcuni  atti  e gesti concreti ,intende  diffondere  nel mondo, quasi in senso  illuministico, ogni ideale  di  accoglienza, tolleranza, ascolto, dialogo, diritti umani  etc.
Dimenticando  forse  di far esercitare  quei  diritti  ai propri cittadini  !?!
Sorprende  anche  vedere  che  alcune  firme  attese e  di fatto mancanti si riferiscono  a  nostri  rappresentanti che  in passato  hanno  sostenuto  anche  coraggiose  battaglie  e non hanno  avuto paura  di levare  la voce per  cause socialmente importanti.
Probabilmente dobbiamo  supporre che  gli stessi non siano ancora  in grado  di cogliere culturalmente e di interpretare il passaggio da una politica  della  pura  rappresentanza ( tipica  del mondo e della  societa’ del 1.0) a  una politica  della  rappresentanza e della partecipazione ,richiesta  per  ricostruire  il delicato  ormai  rotto  meccanismo  della pura  delega in bianco e del  “ ci vediamo  tra  cinque  anni per un giudizio”, o ancor meno  che  del  “ lasciateci lavorare” .
Qual e’ il vero volto  , quindi , dell’amministrazione  comunale  palermitana di stampo orlandiano ? Non vorremmo  concludere,  alla fine  di questa  esperienza ,che  si  tratti di una  questione  di immagine superficiale .Cioe’ ,per  fare  un raffronto  con l’assenza e  le porte  chiuse del  disastro  Cammarata , non vorremmo concludere che la nuova  amministrazione Orlando  si fosse   limitata  a far  buon viso  da presenzialista, professando  le  solite  buone  intenzioni ,senza  pero’  adire alle    conseguenti  decisioni pratiche.
Forse  il  sindaco Orlando ,alle prese  con la  forte  crisi nella gestione  dei  servizi  locali, si e’ dimenticato  di dover  prima  di tutto  essere sindaco  di tutti i palermitani ? Forse  l’assessore  alla mobilita’ Catania  e’ stato  talmente  distratto e  impegnato da dimenticare  di  aver  ricevuto le  deleghe  al  decentramento e  alla partecipazione ?
A  cosa  dobbiamo  queste definizioni di  servizi assessoriali  se di fatto  non sono  colmate  da  realizzazioni e dati  di fatto ?
L’esperienza  degli ETM ,per  esempio , si  e’  fermata all’anno  trascorso e  nulla  si muove in atto.  Desideremmo capire  , a  cosa  ha  portato  quella  esperienza  in cui  centinaia  di cittadini  palermitani  hanno offerto per giornate intere le loro  proposte all’amministrazione .Cosa e  quale  progettualita’, anche minima, ne  e’ venuta  fuori. Altrimenti dovremmo  concludere  che si sia  trattato  di una  becera  modalita’ per far  guadagnare  un giorno  di diversivo  agli annoiati  funzionari  comunali  e  un far perder tempo  all’ultimo  gruppo di palermitani  che  ancora credono  in una rinascita  civile  della citta’  a partire  dai palermitani  stessi ,mediante  il sistema partecipativo.
Per  non dire  dei costi di quelle  giornate.
 Abbiamo la convinzione ,l’idea  partecipativa ,che in altre  citta’  e regioni  d’Italia  e’  gia’ pienamente  realizzata?
Perche’il sindaco  ,che in campagna  elettorale  suonava a pieno  fiato lo spartito  dei beni comuni , adesso  ha  smesso di soffiare   quelle trombe?
Queste  domande  vorremmo  porre  ,soprattutto  ai capigruppo (che ancora  non hanno risposto  alla nostra  richiesta  di incontro ) e in particolare  al capogruppo  del Mov 139 ,Aurelio Scavone, di cui abbiamo piu’ volte apprezzato  le positive  note  in merito ma che finora  forse poco  ha fatto per convocare e  informare della bonta’  del percorso i colleghi .
Attendiamo  e siamo  fiduciosi che il cammino  proposto  abbia  un seguito, esortando tutti i consiglieri, il sindaco,gli assessori, il presidente del consiglio comunale  e tutte le  altre  cariche di rappresentanza e burocratiche  a farsi  carico  di questa  domanda  di civilta’ e cultura democratica,consapevoli che la rinascita culturale, sociale economica della citta’ di Palermo dipende  in primo  luogo  dalla  mobilitazione  di tutte le  risorse umane e  civiche locali .Per un’amministrazione  piu’ facile e  diretta istituiamo le Consulte civiche  e rinnoviamo  lo Statuto  comunale,mettendoci al pari  con le  altre  grandi  citta’d’Italia e  d’Europa .E non solo .  Dobbiamo  dire ,infatti ,che proprio in contesti di disagio socio economico e  grave carenza queste  modalita’ partecipative  sono  scelte  dagli amministratori per  favorire un recupero di quel capitale sociale necessario alla ricostituzione  di un tessuto e un ambiente vitale  positivo .
Mario Guglielmino
Associazione  Politico  Culturale   Voci  Attive –Palermo-
Aderente  alla  campagna Ora Decido Io –promossa da Comitato Bene Collettivo








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