lunedì 11 marzo 2013

Il Neo-Fascio

E' stato  approvato  e  pubblicato condito  di  certo  popolare  e  giornalistico  compiacimento il testo  del " nuovo " codice  di  comportamento  "etico"  dei dipendenti  pubblici.

In una  societa' alla  ricerca  di capri  espiatori , ogni patibolo    e' fresca   rugiada.

A  ben  vedere  il carattere  di  vera  novita'  del testo e'  riservato per la  maggior  parte  alla  diversa verbosita' alla  base  dell'espressione di  concetti  ormai  acquisiti  nella  normativa precedente .
 Per  alcuna  parte di esso   si puo' quindi  plaudire  alla  rinnovata  attenzione del legislatore  verso  taluni   aspetti  per i quali persino  dal nostro parlamento  e dalle  istituzioni non giungono ormai  da  anni segnali di esempio rassicurante.La  lotta  alla  corruzione nella  burocrazia e  nelle  istituzioni e' un gravissimo problema .

Il problema :  Dobbiamo  segnalare pero' con allarme  l'emergere , gia' ad una  prima  sommaria  lettura dell'esteso, di alcuni altri  punti  a  nostro  avviso di  carattere del tutto  contrari persino  ai principi  costituzionalmente  garantiti   .

Presentiamo  qui un breve rilievo/notazione  di questi .

Alcune  espressioni  usate  nel  testo ,che immaginiamo  avranno senz'altro  ricadute  sul piano pratico  ,sono  impregnate  di un pericoloso spirito da " controllore"  tipico piu'  dei    REGIMI  piuttosto  che   delle  democrazie.

Si tratta spesso    di  brevi  integrazioni lessicali,  che  ribadiscono e  rinforzano sotto una  luce intenzionale  piuttosto  sinistra , rimarcandoli  rispetto ad  alcune   formulazioni  precedenti    ,  TUTTA UNA SERIE  di "neo-istituiti" presunti     DOVERI DI COMUNICAZIONE    del  dipendente   che riguardano    a ben  vedere    LA SFERA DEI DIRITTI CIVILI E POLITICI ASSOLUTAMENTE INDISPONIBILI  , GARANTITI        e inviolabili   definitoriamente   PER LA COSTITUZIONE ITALIANA       (come le  notizie da rendere sull'appartenenza ad associazioni  e  organizzazioni    )       , INFORMAZIONI SU PARENTI E FAMILIARI   e/o    conviventi      CHE  a  nostro avviso  LEDONO LA    SFERA   DEI   DIRITTI    DELLA    PERSONA   E    DELLA FAMIGLIA  ,  cio'    in assoluta  controtendenza   rispetto  a  quelle norme   fondamentali  poste a  tutela della  privacy   verso  cui la   sensiblita'  e'  via  via  crescente , e  persino  norme   sulla liberta' di iniziativa e d'impresa   dei  propri  familiari  in quanto  cittadini.

Tante  domande  si pongono  con immediata  urgenza:   come e  da  chi  sara' gestito  questo  nuovo immenso  data  base (Grande Fratello) / apparato  di  controllo ? sara'  istituito  un "momento"  di  decisione,una    struttura  di  controllo  (  disciplinare ?  etica !?? ) sul dipendente  ..e familiare  (!!!???!!)  controllati.
O  anche  di  indagine ?  (un nuovo  KGB ? )
Dobbiamo  attenderci una  nuova  era  della delazione con cicisbei e  finti lavoratori spie ?
Sara'  una  commissione unica ? espressione  di quale  pensiero ? come  verranno  garantite  le  legittime liberta'  individuali e  le  differenze  di opinione ?)
Altro  che  liberismo e  governo  delle  banche!.


Un primo  guaio  e'  che  questo  strumento puo'  diventare  un'arma  temibile ,un'ascia ,una  vera  ghigliottina  nelle mani di  integerrimi  o  pseudo tali  folli  dirigenti (di cui ormai  sono piene  le tasche  delle   amministrazioni pubbliche )  che  hanno  confuso  e  sostituito  il mezzo e lo strumento  organizzativo ( l'amministrazione  appunto )  con il fine  .Questi   si sentiranno in dovere magari  con appositi progetti obiettivo  ben  remunerati  a  stanare l'immoralita'  etica  dalle pubbliche  amministrazioni. Nessuno  e'  deleterio  alla  vita sociale quanto  chi pretende di  cambiare  il mondo   con la  verga o le verghe .E  tutto  con una  pedissequa  e  gorgonica   attenzione  alle  virgole  dei  vari  regolamenti,che  cosi'  diventano l'inceppo madre  di tutti  gli  inciampi organizzativi (invece  che  favorire  la  speditezza  delle  decisioni).
La  cultura  del  sospetto e del pubblico ministero si affaccia ed  entra  prepotente  nella  pubblica  amministrazione con effetti  deleteri.

Qua  siamo alle  peggiori  declinazioni di ipertrofia  di uno  stato  di polizia amministrativa / politico  ideologica  .
Queste  metodiche e strutture di  controllo    si  sono  peraltro  dimostrate  storicamente  sempre  deboli  con i  forti (sistemi   generatori  semmai di  ulteriore corruzione)   e  forti e violente  con i  deboli  e  indifesi.

  Rimaniamo per cio'  allibiti da  questo  subdolo ulteriore   attacco alla  serenita'  della  costituzione  e  dei  diritti  dei lavoratori  con visioni  e interpretazioni  parziali e  ridicole della complessa  fenomenologia  del  conflitto  di  interesse  in una  societa'  globalizzata.

E' poi davvero risibile che     NESSUNO  abbia  SAPUTO E VOLUTO   nel frattempo   risolvere il PRIMO persistente CONFLITTO DI INTERESSI    ITALIANO  ( quello tra  principale proprietario di  reti televisive  assurto  al potere come ex  ventennale  capo  del  governo )    e  si  chieda poi conto al piu' piccolo dipendente    FANTOZZI       il rispetto di regole in tutta  evidenza  fascistoidi  e  verso  le  quali  a nostro  avviso  dovra' esercitarsi   '  al  piu'  presto  opportuna  opera  di  cassazione da  parte  di un  oculato  esame  della  corte  costituzionale.

Tra  abolizione  dell'articolo  18 e altre  varie,si  aggiunge questa  che  apre  una  meschina e  inaudita opera  di  controllo  sociale pervasivo da  parte dello  stato.

Alcuni  esempi  in florilegio : " Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell'ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di
interessi siano coinvolti o possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio.

L’Amministrazione, nei successivi trenta giorni, valuta la compatibilità dell’adesione o dell’appartenenza del dipendente alle associazioni o alle organizzazioni. Il presente comma non si applica all’adesione ai partiti politici, né ai sindacati.Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente, all’attodell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il dirigente dell'ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o
abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando
a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o i conviventi more

uxorio, abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di

collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o

decisioni inerenti all'ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all'amministrazione le partecipazioni

azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione

pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o


conviventi more uxorio che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li

pongano in contatti frequenti con l'ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle

decisioni o nelle attività inerenti all'ufficio. Il dirigente fornisce le prescritte informazioni sulla

propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all'imposta sui

redditi delle persone fisiche."


Veramente  mirabile

.M G

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