di Giovanni Corrao
Il pm Nino Di Matteo resta al suo posto a rappresentare l’accusa nel processo sulla trattativa Stato mafia. La minaccia ad alta voce del capo di Cosa Nostra dalla cella del 41 bis trova un muro più spesso di quanto si immagini. E’ fatto di uomini come i pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia e il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, tutti potenziali destinatari – come ha precisato il capo della Procura della Palermo Messineo – della chiamata alle armi da parte di Totò Riina.
Quel muro è composto anche da tanti piccoli “granelli di sabbia che insieme fanno roccia”. Lunedì 18 novembre alle ore 17 c’è un’altra chiamata: quella a non restare indifferenti. Per manifestare il proprio sostegno ai magistrati del pool trattativa e per “costringere le istituzioni a prendere una posizione” e non rivivere un passato ancora vivo, siamo tutti invitati a prendere parte al corteo che da piazza Verdi muoverà verso la sede del Comune.
La manifestazione sarà organizzata in contemporanea in altre città italiane per chiedere alle istituzioni di affiggere uno striscione e firmare un documento da portare in Parlamento, al Quirinale e al Csm.
Su facebook, Agende Rosse Palermo e altri volontari hanno creato una pagina per diffondere l’iniziativa attraverso il passaparola. Perché, ammoniva Giovanni Falcone, “si muore quando si è lasciati soli”.
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