mercoledì 13 novembre 2013

LA famiglia ALMANSOUR



 
 


VENERDI' 15 NOVEMBRE DALLE 21.00RESTITUIAMO IL MALTOLTO AGLI ALMANSOUR



La famiglia Almansour è composta da 22 persone, tra uomini, donne e bambini. 
Proviene dalla Siria, o meglio, è scappata dalla Siria in guerra, vendendo tutto quello che possedeva.
Ha attraversato a piedi o con mezzi di fortuna il Libano, la Giordania, l'Egitto e la Libia.
Dalle coste del paese nord-africano gli Almansour hanno raggiunto il limite delle acque italiane in nave. 
E sono stati abbandonati dai "traghettatori" in balia delle onde, insieme a altri 73 connazionali.
Era la notte del 25 ottobre 2013.
E fin qui è la triste e conosciuta storia subita da quanti provano a raggiungere le nostre coste avendo la colpa di essere nati dal lato sbagliato del Mediterraneo.
Ma lo squallore della vicenda doveva ancora cominciare.
Vengono raggiunti e tratti a bordo dalla Corvetta "Chimera" della Marina Militare Italiana.
Vengono perquisiti, viene intimato a tutti di inginocchiarsi sul ponte della nave e di guardare verso un'unica direzione.
I militari si fanno consegnare tutti i loro averi e li conservano in sacchetti. 
Ai naufraghi viene consegnato un foglio con un numero da presentare a terra per riottenere quanto custodito dai marinai italiani.
Sbarcano a Porto Empedocle il 26 ottobre e... sorpresa!
Mancano i soldi, i gioielli, tutto quanto abbia valore.
Sono costretti a scendere a terra immediatamente e la Chimera riprende il mare.
Gli Almansour hanno visto sparire 25 mila euro, tutto il loro futuro. Altri hanno perso tra i 3 e i 5 mila euro a testa.
Oggi sono a Geraci Siculo, che ha ospitato il gruppo di siriani (ma anche eritrei e nigeriani), fornendo loro vestiti, assistenza medica, cibo, grazie all'attività della macchina comunale e alla sensibilità dei cittadini.
E hanno cominciato a raccontare, a denunciare. 
La Procura di Porto Empedocle ha aperto un'inchiesta, così come la Procura Militare (vedi l'articolo di Repubblica).
Le altre famiglie siriane sono riuscite a attivare le reti di conoscenze e parentele e, via via, stanno raggiungendo il Nord Europa dove auguriamo loro di vivere in pace.
Gli Almansour sono soli e senza un soldo in tasca
Sentiamo il dovere di restituire loro il maltolto.


Come Tavola Tonda abbiamo incontrato il sindaco di Geraci Siculo, Bartolo Vienna, che ci ha raccontato tutta la vicenda e ci siamo messi in moto per dare una mano, con i mezzi che ci sono naturali.
Organizzeremo venerdì 15 novembre una serata di concerti, jam session, letture e quant'altro ci verrà in mente, chiedendo all'ingresso una sottoscrizione di almeno 5 euro. Tutto l'incasso sarà devoluto alla famiglia Almansour, 
Inoltre per tutto il mese raccoglieremo donazioni, durante le nostre attività, per lo stesso fine.
Il 30 novembre saremo a Niscemi, al Presidio No Muos, portando una Festa a Bballu per raccogliere soldi anche lì.

Sarebbe bello se anche altre realtà, altre persone, si mobilitassero e si unissero a noi. Chiediamo una mano e una rete di solidarietà.
Ringraziamo tutti gli artisti che venerdì e nei successivi appuntamenti si esibiranno per pura generosità e dignità.
i tavolatondieri


ps. A Geraci Siculo sono 90 i migranti ospitati "a giro", perchè la vita continua, le persone partono mentre altre arrivano, e hanno bisogno di molto.
A breve, concordandoci con il sindaco Vienna, organizzaremo una raccolta permanente di beni di prima necessità (ce lo comunicheranno i geracesi).
Ci occupiamo di una sola realtà, lo sappiamo, quando vorremmo cambiare il mondo.
Ma da qualche parte bisogna pur cominciare.
Vi aggiorneremo...La famiglia  Almansour

Nessun commento:

Posta un commento

Inserisci un commento nel rispetto delle comuni regole di policy .

archivio blog