giovedì 2 febbraio 2012

Pensare civicamente



Tratto  da  M5s :


...L' indecoroso teatrino delle primarie del centro-sinistra a cui assistiamo ormai da mesi, riteniamo non necessiti di ulteriori commenti o riflessioni. E' l'ennesima chiara e lampante manifestazione del "livello di serietà" di queste persone che pretendono di voler rappresentare i cittadini palermitani e, ancor peggio, di amministrare una città come Palermo, una realtà complessa e delicata in un momento storico ancor più complesso e delicato.


  A qualche mese ormai dalle elezioni, quando il dibattito politico dovrebbe farsi intenso e incalzante in merito a proposte plausibili, progetti innovativi e soluzioni concrete da presentare ai cittadini per offrire prospettive di vita migliori, a Palermo i partiti discutono invece di nomi, più o meno autorevoli, e intese, più o meno verosimili.

  Questo modo di agire in politica evidenzia, infatti, come anche l'alleanza fra i partiti, venduta ai cittadini come garanzia di un governo stabile e quindi proficuo, miri in verità alla mera raccolta di voti da sommare e non a reali intese circa la volontà di risolvere gli annosi problemi di questa città cooperando.

 Altrimenti sentiremmo parlare di idee condivise piuttosto che di nomi, e di piani di azione concreti piuttosto che di dichiarazioni più o meno scomode di questo e di quel candidato.

  Sono i fatti degli ultimi decenni a segnalarci che non si può più dare fiducia a queste persone e alle gabbie di potere di cui fanno parte - ovvero i partiti - divenuti ormai poco credibili e inadatti a rappresentare il popolo e i suoi reali bisogni. Siamo arrivati alla fine del tunnel: o ci pensiamo noi cittadini o non ci sarà alternativa.

 Riteniamo che l'alibi che a volte noi cittadini stessi ci creiamo dicendo "non abbiamo esperienza" o "non siamo del mestiere", per non prendere poi una posizione attiva e partecipativa nei confronti di queste candidature, sia solo un modo per giustificare il nostro stato passivo di "spettatori", lasciandoci così sfuggire la più grande delle opportunità che abbiamo dinanzi a noi: cambiare.



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