sabato 14 gennaio 2012

Primarie deboli




Avevamo introdotto l'ipotesi  , in un nostro precedente intervento - v. su http://www.vociattive.it/ "Caos e rilanci ", del 10 gennaio-, del possibile dipanarsi della situazione di  stallo che da  tempo  affetta il  cammino verso le elezioni amministrative palermitane.
Una schiarita sembra esserci stata.
Le primarie ,secondo ultime deliberazioni , dovrebbero  svolgersi .
Ma  tutto questo e' un vero progresso o piuttosto ha   il  significato di    una  involuzione , un ritorno  alle  posizioni  di partenza?

La virata da noi prevista  della dssa Borsellino verso coste  piu' lineari e meno tormentate invece non c'e' stata....(...)


Un  segno di quel disagio   pero' emerge in  controluce quando la stessa Borsellino , nel ribadire l'impegno ad esserci, implicitamente conferma un precedente stadio di notevole dubbio personale a continuare , sorto dopo le aspre e  stucchevoli critiche di parte del PD filogovernativo siciliano alla sua candidatura, proposta  in primis dai gangli romani del partito .

Che trattasi pero' di un mero ritorno alle posizioni di partenza e' confermato dal fatto che il contesto pone la sigra Borsellino nella condizione di dover continuamente  lanciare appelli verso  l’altro  deus ex machina (leggasi :Leoluca Orlando) ad entrare nella competizione civile pre elettorale delle primarie offrendo una rassicurazione a dir vero  blanda nei commi riguardo alla  non gradita   stipula  di   alleanze  larghe.

In  definitiva , dietro le deliberazioni delle segreterie nazionali  Sel e PD in  testa , il centrosinistra palermitano sembra adesso ricompattarsi.
E la dssa Borsellino, da cio' rinfrancata ,con i modi e le espressioni sempre sostenute ha deciso di confermare la propria disponibilita' a un lavoro unitario.

Si comprende bene pero' la debolezza e la ristrettezza della proposta di primarie cosi’ concepite.
Queste dovrebbero essere la consacrazione di un candidato frutto e segno di certa unita’ politica,di condivisione e  unita' apriori.
Qui invece sorgono in un quadro di ambiguita’ programmatica e  di  coalizione ,di assenza di regole  e prospettive e confusione che ,a dire il vero, solo l’affermazione netta e chiara del rifiuto di ogni alleanza con il terzopolo  prima  -durante  e  dopo il momento elettorale(nato o non nato non e’ questione che interessi e cambi poi le cose ) potrebbe  diradare.

Unico effetto del relativo defilarsi dell'UDC dalla linea centrista isolana e' stato quello di mettere la sordina a quelle stesse lagnanze del PD filogovernativo nei riguardi di una posizione ritenuta non accettabile come quella della Borsellino, colpevole di non sbracciarsi ad accogliere con sorrisi sperticati una alleanza larga.

LA posizione di Orlando,per tutta risposta, come prevedibile, e' adesso di ulteriore chiusura e indisponibilita’ a un dialogo per l'inciucio.

Cosa c'e' quindi a fondare questo momento di ritrovata apparente unita' ?

In  realta'  a noi  sembra  che  si  sia  voluto  dare  alle  primarie  anche il  significato politico strumentale  del  referendum richiesto su  Lombardo ,unendo  due  finalita'  in  una .Cosi'    al candidato  vincente e  al  consenso goduto sara' demandata  l'  espressione della  linea  politica a  riguardo .Ma  chi  assicura in  tutto  questo  contro l'eventualita'  di scissioni  e il rispetto  dei patti ?

 Oltre  al rischio   innegabile  che  questa  mistura  di  significati  annacqui  inevitabilmente  il  risultato delle  primarie ,dedicandole  a un fine  non proprio.

Rimangono  quindi  in piedi    i  dubbi  che  l'autorevole e  stimata  Rita  Borsellino possa  alla  fine  davvero  consentire il percorso  su una  strada  privilegiando altri interessi rispetto  a  quelli  della  citta'


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