giovedì 8 dicembre 2011

Conflitti di interesse moltiplicati nella manovra Monti

di Mario  Guglielmino-Redazione Voci Attive

Dopo i primi  giorni  di sbornia post berlusconica , nemmeno  ben  goduta  dato l'improvviso  e quasi  inatteso "responsabile" sfilarsi del  de  cuius , (i tempi dell'opportunita'  erano  pero'  dati  in ben anteriori  calendae ), l'Italia  scopre  che  i  portafogli  e  le  tasche  dentro  le  quali  il  nostro  Cavaliere aveva  promesso  non mettere  mai  le mani ..sono  ormai  vuote...(..)

A  rischio  persino  gli  stipendi degli statali.
Una  grossa  bolla -balla  come  quella della  Grecia ci aveva  confezionato  il Grande e  Generoso  Turlupinatore d'anime ingenue .
E  i  Suoi dipendenti  ,per la legge ormai nota della  banalita'  del male, a  colpi  di  grata  nonche'  interessata fiducia sostenevano le scalze e  meschine  manovrine    parlamentari.

Le  Cassandre del  debito non onorato ci avevano dunque visto bene , e  quel  "buontempon"  di  Grillo  attende  tuttora una  riabilitazione  storica  che  i Minzolini e  simili  aspidi  delle  consorterie  mediatiche  si guardano  bene  dal rivisitare.

La  sbornia  dell'addio  pero' non si  e' potuta consumare del tutto. Anche  perche'  ,a ben  vedere  non c'e' alcun  addio.
Il parlamento e  il  governo Monti  rimangono  inesorabilmente  sotto  il  cappio  del  conflitto  d'interessi  Berlusconico  .E si guardano bene  dall'affrontarlo.Anzi questi  conflitti,come  gia'  fatto  notare,si sono moltiplicati  in capo a piu'  soggetti (in primis : il sistema  bancario e  la  casta d' alto  censo italico).

Il  segno  piu'  importante  e'  la  mira portata dalla  manovra ad altezza  d'uomo  ,e in particolare  sull'uomo pensionato  o in eta'  pensionabile.
La  necessita'  di raccattare  urgentemente  moneta sonante si ritorce  contro  chi  questa  moneta  ha  faticosamente accantonato  nel corso di una  vita  per  vivere  serenamente  un  riposo che  forse non piu'  verra'.
Altri  capitoli  vengono  clamorosamente dribblati o trattati  con incomprensibile leggerezza :capitali  all'estero, evasione  fiscale ,disparita' retributive /distributive e sociali del  sistema.

Per non dire del  tema  principe:in una  massmedio-crazia  il tema  delle frequenze  televisive,degli enormi ricavi  dell'industria della  TV  e  pubblicitaria diventa  un  ganglio vitale  sul  quale  esercitare  ogni possibile  distorsione  percettiva  e ogni pietosa  omerta' pur  di  preservare i diretti  interessati.
Quelle  sì ,tasche  nelle  quali il nostro ex presidente  profeticamente  non ha  mai  messo  le  mani e  che  continuano  ad  essere oggi  stracolme  degli utili proventi di  una  societa' del grande  fratello di orwelliana  memoria.

Attenzione  quindi  a  coprire  di onori il console  Monti  e  assopire  nuovamente  le  coscienze .
  Il senso  di responsabilita' che  oggi  si  richiede deve trovare  un limite  sempre e  comunque  nella  giustizia  sociale , giustizia  ovviamente retributiva  ma  anche  , non dimentichiamolo mai,  essenzialmente  distributiva .
Perche' in una  barca, naviglio  grande  o piccolo  che  sia,  il pulpito  del  comandante o dei timonieri e' pur segno  della  tenuta  delle  singole  assi che  con umilta'  e  dedizione solcano in una  vita  costantemente  immersa le onde .
Ed e' fatto  dello  stesso legno .

Una nota  tecnica:leggendo il testo  delle  ultime repentine  e  successive manovre  si nota    la  complementarita'   di fondo  con  le  precedenti a  firma  Tremonti.Il piano  ,l'orizzonte  di riferimento  e' sempre  lo stesso.
Il vero  problema  dell'Italia  rimane  in ultima analisi la  credibilita'  e  non la  solvibilita' .La  seconda e' chiaramente  messa  in  crisi da spinte  speculative come  quelle  in atto , e  gravemente  sollecitata tanto  quanto  la  prima   risulta  essere    piu' o meno  fondata.
L'ultimo  "ventennio  ad  personam " non ha  certamente  costituito un buon passaporto  per  l'Italia.Ventennio iniziato con la  speranza  di magnifiche  sorti  e  progressive  e finito  ahime'  nella  risatina tra  due  non certo  nottambuli  "hakuna matata" come la  Merkel e  Sarkozy .
La  vera  credibilita' presuppone  che  non  solo  si attui finalmente  quanto  in questa  e precedenti manovre e' scritto ,ma  che  l'intero  sistema  cominci a viaggiare su parametri e criteri  diversi.
  Significativa  la  dichiarazione  del  neo ministro della  giustizia  che  dopo  anni  di  silenzio  parla  finalmente  dei  problemi  della giustizia  nel  ramo civile.
E  finche' il conflitto  di interessi  non sara' completamente  risolto qualsiasi  altra  soluzione  rappresentera'  sempre  e  soltanto un tampone destinato a  non durare,esprimendo il paradosso  di un paese  ricco nei fondamentali  e anche nei risparmi ma  costretto  a  dar fondo ad  essi  per  ottenere  credibilita'  e  garantire solvibilita'.
 In attesa  che  anche  l'Europa  dell'EURO  compia  le  necessarie  e  coraggiose  scelte  di vera unita' economica e politica.


Mario  Guglielmino
Voci Attive .PAlermo




archivio blog