domenica 4 dicembre 2011

WELFARE in EUROPA : tutto ... o quasi

a  cura  del Prof  Angelo  Baccarella




La definizione di welfare state
si intende per “welfare state” o “stato sociale” o “stato del benessere”, come “l’insieme degli interventi dello Stato in campo sociale” per garantire, appunto, il “benessere” dei cittadini e favorire una migliore condizione di vita; è, all’interno delle politiche pubbliche, il complesso delle politiche sociali nei settori della previdenza, dell’assistenza, della sanità, dell’istruzione, della famiglia, della casa, della lotta alla povertà e alla esclusione sociale e, soprattutto negli ultimi anni, del sostegno alle politiche del lavoro, mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione (assistenza e assicurazioni sociali), contro i rischi e i bisogni prodotti dal cambiamento della società...
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 In campo economico, classicamente, il welfare è stato definito come “un’architettura istituzionale intesa a rimuovere le imperfezioni dei mercati” e delle connesse società e cioè l’insieme di norme sociali che in un dato contesto governano la redistribuzione delle risorse.  il Welfare non è una politica assistenziale tout court ma un diritto del cittadino  derivante dal fatto di essere cittadino e che, in quanto tale,  contribuisce alla spesa sociale attraverso le tasse - in altre parole il welfare è “l’utilizzo delle risorse pubbliche” (imposte e contribuzioni sociali) per garantire ai cittadini gli stessi diritti di partenza (quali ad esempio: il diritto allo studio – libri in accomodato d’uso ecc; il diritto all’assistenza sanitaria – trattamento odontoiatrico, visita oculistica e fornitura di occhiali ecc) e per intervenire in presenza di bisogni accertati (ad esempio incapacità di lavoro, invalidità da infortuni o malattie, ecc). Se poi una persona se lo può permettere e vuole farlo, si compra i libri scolastici in versione copertina dura e gli occhiali Gucci e si paga lo specialista e l’ospedale privato.
 l’insieme delle “politiche sociali” mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione.

Per quanto riguarda il sistema sanitario e previdenziale, in coda ti trasmetto un insieme di indirizzi web “ufficiali”, con dati statistici che mettono a confronto l’Italia con altri paesi. accorgerai che molti dati relativi all’Italia mancano.

Il confronto tra gli altri Paesi mette in luce quella che è stata definita “l’anomalia italiana” che riguarda la classificazione e composizione della spesa per la protezione sociale. Dai dati comunicati a Eurostat risulterebbe che l’Italia è il Paese che destina la parte più consistente delle risorse per coprire le funzioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Tuttavia un’analisi più approfondita rivela un insieme di asimmetrie informative dovute al fatto che in Italia (ma probabilmente anomalie simili sono presenti anche in altri paesi) nella spesa IVS sono presenti altre spese sociali. Pertanto il confronto con i Paesi europei può essere effettuato solo a livello di sistemi di protezione sociale nel loro complesso, il ché permette di evitare la questione “tutta italiana” sui criteri di classificazione da adottare per definire i settori dell’assistenza e della previdenza.
In breve le peculiarità italiane si possono riassumere così:
a) voci di spesa contabilizzate nella “funzione” vecchiaia che non hanno la caratteristica di “pensione”
- TFR e indennità equivalenti
- Pensioni di invalidità di natura previdenziale percepite da persone con età superiore a quella di pensionamento
- Pensioni ai superstiti senza limiti o vincoli
- Prepensionamenti e pensioni anticipate
b) discutibile collocazione di alcune spese (pensioni integrate al minimo, indennità varie, assegni familiari, assistenza al comparto agricolo)
c) mancata contabilizzazione della spesa per le contribuzioni figurative
d) sottostima di alcune voci di spesa per la protezione sociale

Le “peculiarità italiane” incidono impropriamente sulla spesa pensionistica, dandone una informazione distorta e inesatta facendo risultare STATISTICAMENTE che lo stato italiano ha una maggiore spesa “sanitaria e previdenziale” rispetto agli altri paesi!


In dettaglio possiamo vedere alcune differenze ( dati relative a qualche anno):
ISTRUZIONE:

http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.8A?OpenElement&FieldElemFormat=jpgITALIA


  • L’Italia ha investito in educazione il 4,50 per cento del Pil, meno della media europea.
  • Sono previsti rimborsi spesa per chi ha i figli iscritti alle scuole paritarie, cioè gli istituti non statali che hanno ottenuto il riconoscimento della parità e che dunque fanno parte del sistema pubblico dell’istruzione: è previsto un contributo a parziale copertura delle spese per la retta da 353 a 564 euro, a seconda del grado di scuola (solo per la scuola dell’obbligo, cioè fino al primo anno delle superiori).
  • Il sistema universitario italiano è prevalentemente pubblico con costi mediamente contenuti: nelle università pubbliche le tasse universitarie possono variare dai 1.000 ai 1.400 euro l’anno. Le università non statali hanno costi variabili e normalmente sono più care di quelle pubbliche.


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  • Gli investimenti pubblici nel sistema educativo in Francia si aggirano intorno al 5,81% del Pil. Caratteristica dell’educazione francese è sempre stata la centralizzazione che ha provocato uniformità in tutte le scuole del Paese:
  • l’istruzione materna è facoltativa e viene impartita, dai due ai sei anni, nelle scuole materne o nelle classi infantili annesse a una scuola primaria;
  • la scuola dell’obbligo comporta tre gradi: un ciclo elementare, un ciclo di osservazione o un ciclo di transizione con biennio finale;
  • dopo la scuola elementare, gli alunni che non vengono riconosciuti idonei all’ammissione alla sixième debbono frequentare le classi biennali, dove si mettono in atto metodi didattici adeguati al livello intellettuale e alle capacità degli iscritti. Segue un biennio finale;
  • al termine dell’istruzione dell’obbligo i giovani possono proseguire gli studi nei licei classici, moderni o tecnici. Tale istruzione comporta due anni di insegnamento impartito in diversi settori e un anno nella classe terminale. In tutte queste sezioni gli allievi studiano filosofia e si preparano a sostenere l’esame di baccalauréat, diviso in due parti;
  • l’ammissione alle facoltà universitarie è consentita senza restrizione a tutti coloro che siano in possesso del baccalauréat o di titolo equivalente.


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L’istruzione obbligatoria ha una durata di nove anni (dal 6° al 15° di età) e la frequenza di tutte le scuole pubbliche è gratuita:
  • l’educazione prescolastica, facoltativa, si svolge nei Kindergärten, giardini d’infanzia comunali, confessionali e in maggioranza privati;
  • l’istruzione primaria nella Grundschule (scuola elementare) ha una durata generalmente quadriennale, dopo di che si offre la scelta fra tre tipi di scuola secondaria: la Hauptschule (scuola dell’obbligo), che dura cinque anni e al termine della quale si entra nel mondo del lavoro frequentando parallelamente scuole professionali triennali per 8 o 10 ore settimanali; la Realschule (scuola media o tecnica), che dura sei anni e porta al conseguimento di un diploma che abilita alla frequenza di una scuola superiore di qualificazione (höhere Fachschule) di durata triennale; il Gymnasium , tradizionale scuola superiore tedesca, che dura nove anni e al termine del quale si consegue un diploma di maturità (Reifszeugnis o Abitur), che dà accesso all’università e agli istituti superiori equiparati. Esiste anche una scuola integrata, la Integrierte Gesamtschule.


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In Gran Bretagna si inizia ad andare a scuola all’età di 5 anni e l’educazione è obbligatoria fino a 16 anni. Vi sono sia scuole private che pubbliche ma il 93 % dei bambini frequenta quelle pubbliche.
  • La scuola primaria va dai tre agli undici anni ed è divisa in tre stadi: scuola materna (nursery school) dai 3 ai 5 anni, non obbligatoria; scuola infantile (infant school) dai 5 ai 7 anni; scuola giovanile (junior school) dai 7 agli 11 anni.
  • L’istruzione media è di tre tipi, corrispondenti alle tendenze attitudinali degli allievi: scuola secondaria (secondary grammar school), scuola tecnica (secondary technical school), scuola moderna (secondary modern school).
  • Esistono inoltre le public schools, scuole private caratterizzate da un manifesto stile aristocratico, le più conosciute delle quali sono: Eton, Winchester, Westminster, Harrow, Rugby, Saint Paul, Shrewsbury.
  • In Scozia le scuole secondarie sono di due tipi: quelle di 3 anni e quelle di 4, 5, 6 anni. Nell’Ulster vi sono grammar schools, scuole intermedie secondarie e scuole intermedie tecniche, equivalenti delle modern e delle technical schools del Galles e dell’Inghilterra.
  • All’università si accede attraverso un esame molto selettivo e i suoi corsi durano generalmente 3 o 4 anni, al termine dei quali si consegue il titolo di bachelor (first degree); per conseguire i titoli di master e di doctor si richiede un ulteriore proseguimento degli studi.


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Negli Stati Uniti si inizia ad andare a scuola a 6 anni:
  • si inizia col frequentare la Elementary school, dopodiché si entra nella high school, la nostra scuola media, che può essere, a seconda delle età, junior dai 12 ai 14 anni e senior dai 15 ai 17 anni. Nella scuola secondaria, per chi è meno attratto dagli studi umanistici, vi è la possibilità di imparare a utilizzare utensili professionali attraverso corsi di tirocinio che introducano al mondo del lavoro.
  • Pur essendo lo stato che, nominalmente, si fa carico del sistema educativo, l’ordinamento federale degli Stati Uniti delega la strutturazione del percorso didattico agli enti federali. Una tale impostazione rende le varie municipalità assolutamente autonome, sia finanziariamente che sostanzialmente, nel concepimento di una struttura pedagogica.
  • Da ciò deriva una discreta eterogeneità del sistema scolastico laddove discriminante primaria è la capacità di raccolta tributaria dell’ente locale. In altre parole, laddove lo stato è ricco, anche la struttura scolastica può godere di una discreta affidabilità, laddove, invece, lo stato non gode di floridità economica, il sistema educativo non può che risentirne. Ciò origina una scuola su due livelli e molto selettiva. Una scuola in cui le persone che godono di un reddito sufficiente possono permettersi di ricercare i migliori college e in cui, agli altri, non rimangono che gli istituti meno rinomati e meno selettivi.)
SANITÀ

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  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.


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  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).


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  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.


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  • Il sistema sanitario inglese è impostato sul National Health Service (NHS), il servizio pubblico che provvede all’erogazione e al finanziamento dei servizi sanitari per tutta la popolazione. Il NHS è finanziato per l’80% dalla tassazione generale, per il 16% da contributi sanitari e per il resto dalla compartecipazione alla spesa da parte dei pazienti.
  • I fondi confluiscono al Ministero del Tesoro e la spesa per il NHS è decisa dal governo in sede di destinazione annuale della spesa pubblica. I fondi affluiscono separatamente a due servizi: il servizio di assistenza di base e i servizi ospedalieri che comprendono gli ospedali, i servizi medici specialistici e i servizi socio-sanitari; quest’ultima area assorbe circa i 2/3 del totale. Il Department of Health (DoH), a cui affluiscono gli stanziamenti, provvede al pagamento di farmacisti e medici di famiglia in rapporto alle prestazioni fornite. La compartecipazione dei pazienti alla spesa farmaceutica avviene tramite il pagamento di un ticket fisso per ricetta.
  • Il finanziamento delle autorità sanitarie locali considera sia la composizione demografica sia il tasso di mortalità della popolazione.
  • L’assistenza privata ricopre un ruolo storicamente subalterno nei confronti del servizio pubblico: offre un’ampia scelta di medici e liste di attesa più corte.


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  • La spesa per la sanità negli Stati Uniti è molto alta, più del 15% del PIL: il 60% è spesa privata, per tre quarti garantita da soggetti terzi (assicurazioni e fondi di investimento) e per un quarto direttamente dai cittadini. Il restante 40%, pubblico, per due terzi grava sul bilancio federale e per un terzo su stati e contee.
  • Tuttavia diversi milioni di americani non sono coperti da un’assicurazione sanitaria. Anche se si tratta per lo più di giovani che si affidano alle famiglie per le spese mediche, ci sono anche molti poveri. La sanità resta un problema per il governo, dato che i costi aumentano ogni anno sempre più. Il governo federale ha creato due strutture per garantire a quanta più popolazione possibile l’accesso alle cure mediche: Medicaid, l’organizzazione che offre cure ai poveri e Medicare, l’organizzazione che offre cure agli anziani. Entrambe le strutture sono diventate nel tempo sempre più costose. Mentre la maggior parte degli americani riesce ad ottenere in qualche modo le cure sanitarie, per la classe media, che guadagna poco ma non è così povera da usufruire di Medicaid, le costose cure sanitarie possono essere un grave problema economico.
  • Negli Stati Uniti si usa un sistema chiamato “Health and Maintenance Organizations” (HMO), o Cure Mediche Organizzate, che è molto cresciuto negli ultimi anni. Gli individui pagano una cifra fissa annuale e poi una tassa proporzionale alla cura per ogni visita a cui si sottopongono. Il sistema è basato sull’etica professionale. È il medico di famiglia a decidere se è necessaria o no una visita specialistica.
  • Per l’acquisto di una polizza assicurativa sanitaria privata i premi sono calcolati sul rischio sanitario individuale.
PENSIONI
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Attualmente l’età pensionabile è di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Domani avremo i nuovi parametri decisi dal governo Monti.
Si può andare in pensione anticipata con:
  • 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per artigiani, commercianti e coltivatori diretti)
  • 39 anni di contributi indipendentemente dall'età (2006-2007)
Il dipendente del settore privato che decide di rinviare il pensionamento pur avendo raggiunto i requisiti di anzianità può scegliere di ricevere la totalità dei contributi in busta paga, il cosiddetto superbonus, con un aumento della retribuzione del 32,7% esentasse.
Dal 2008 sono previste modifiche dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità.
Sanità:
  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.


http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.3FB6?OpenElement&FieldElemFormat=jpgFRANCIA



  • la durata minima contributiva è di 40 anni, l’età pensionabile è 60 anni
  • entro il 2012, la vita contributiva aumenterà fino a 41 anni, entro il 2020 fino a 42
  • incentiva la previdenza privata
In Francia è stato introdotto un sistema di incentivi a restare in attività e ritardare l’inizio della pensione: ogni anno in più di lavoro produce il 3% in più di pensione. Mentre chi non raggiunge il minimo richiesto subisce una decurtazione della pensione del 5% per ogni anno mancante.
Sanità:
  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).


http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.7B20?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGERMANIA



  • l’età pensionabile è di 65 anni (prima per le donne era 60 anni)
  • è previsto un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni in un periodo compreso tra il 2011 e il 2025
Sono previste penalizzazioni economiche per chi va in pensione con meno di 45 anni di versamenti contributivi e incentivi per coloro che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, restino in attività.
Sanità:
  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.


http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/1.8CC?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGRAN BRETAGNA



  • attualmente gli uomini lasciano il lavoro a 65 anni e le donne a 60 anni
  • l’età pensionabile salirà a 65 anni per tutti nel 2020, non è possibile il prepensionamento
  • è consentito il cumulo della pensione e del reddito da lavoro
  • il 44% della popolazione ha sottoscritto forme di previdenza integrativa


http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/2.44A?OpenElement&FieldElemFormat=jpgUSA



  • Negli Stati Uniti da tempo gli anziani non vivono più solo di previdenza pubblica, ma si affidano alla previdenza privata e all’investimento in azioni.
  • Per aver diritto all’esenzione fiscale bisogna aver compiuto i 65 anni di età.
  • Il sistema pensionistico federale americano è a ripartizione. I contributi sono versati in quote uguali, dai dipendenti e dai datori di lavoro, nella misura del 6,2% della massa salariale per ciascuna parte, ma solo fino a un tetto del 90%, al di là del quale le retribuzioni ne sono esenti. I prelievi, che rappresentano più di un quarto del totale delle imposte federali, sono corrisposti agli attuali pensionati. Il tasso di sostituzione (ossia la quota del precedente salario o stipendio percepita dal pensionato) è molto bassa: dal 25% al 30%, e appena superiore per le vedove e gli handicappati.





E, poiché il tuo campo professionale è la sanità, ecco un elenco di siti ufficiali con le quali ti puoi sbizzarrire! Purtroppo in italiano si trova poco ma i dati, le tabelle e i grafici si capiscono in qualsiasi lingua:


Portale della salute UE

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EUROPEAN HEALTH INDICATORS: DEVELOPMENT AND INITIAL IMPLEMENTATION

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Indicatori sanitari della Comunità europea (ECHI)

Gli indicatori sanitari sono dati specifici (tabelle, grafici, mappe) su: stato di salute, determinanti e assistenza sanitaria nei paesi dell'UE. Servono per svolgere attività di monitoraggio e comparazione e fungono da base per l'elaborazione delle politiche.

Strumento ECHI

Puoi scaricare le tabelle, i grafici e le mappe ECHI mediante l'apposito

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Altri indicatori sanitari dal sito dell’Unione Europea:

ASSURING THE QUALITY OF HEALTH CARE IN THE EUROPEAN UNION
(assicurare la qualità del servizio sanitario nell’UE)

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La Commissione Europea ha un ente supervisore, si chiama “Health Indicators in the European Regions” (o  ISARE - “Indicateurs de Santé dans les Régions d’Europe).

In questo sito l’Italia ha “difficoltà” a fornire dati (alcune oggettive, dovuto alla decentralizzazione regionale, altre chissà perché…)

Health indicators in the European regions

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Rapporto generale 2010 – attività dell’Unione Europea

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Infine ci sono i dati dell’OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da cui l'acronimo OCSE (o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale),
L'OCSE offre consulenza agli stati membri e li consiglia nelle strategie da seguire per favorire la crescita economica in una logica capitalistica – quindi sono dati da prendere con “le pinze”; in ogni caso sono indicativi.


La definizione di welfare state
si intende per “welfare state” o “stato sociale” o “stato del benessere”, come “l’insieme degli interventi dello Stato in campo sociale” per garantire, appunto, il “benessere” dei cittadini e favorire una migliore condizione di vita; è, all’interno delle politiche pubbliche, il complesso delle politiche sociali nei settori della previdenza, dell’assistenza, della sanità, dell’istruzione, della famiglia, della casa, della lotta alla povertà e alla esclusione sociale e, soprattutto negli ultimi anni, del sostegno alle politiche del lavoro, mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione (assistenza e assicurazioni sociali), contro i rischi e i bisogni prodotti dal cambiamento della società.
 due file in pdf che riassumano la storia dello stato sociale e differenze e contrapposizioni a livello europeo e nazionale.
In campo economico, classicamente, il welfare è stato definito come “un’architettura istituzionale intesa a rimuovere le imperfezioni dei mercati” e delle connesse società e cioè l’insieme di norme sociali che in un dato contesto governano la redistribuzione delle risorse.  il Welfare non è una politica assistenziale tout court ma un diritto del cittadino  derivante dal fatto di essere cittadino e che, in quanto tale,  contribuisce alla spesa sociale attraverso le tasse - in altre parole il welfare è “l’utilizzo delle risorse pubbliche” (imposte e contribuzioni sociali) per garantire ai cittadini gli stessi diritti di partenza (quali ad esempio: il diritto allo studio – libri in accomodato d’uso ecc; il diritto all’assistenza sanitaria – trattamento odontoiatrico, visita oculistica e fornitura di occhiali ecc) e per intervenire in presenza di bisogni accertati (ad esempio incapacità di lavoro, invalidità da infortuni o malattie, ecc). Se poi una persona se lo può permettere e vuole farlo, si compra i libri scolastici in versione copertina dura e gli occhiali Gucci e si paga lo specialista e l’ospedale privato.
 l’insieme delle “politiche sociali” mediante le quali lo Stato fornisce ai propri cittadini forme di protezione.

Per quanto riguarda il sistema sanitario e previdenziale, in coda ti trasmetto un insieme di indirizzi web “ufficiali”, con dati statistici che mettono a confronto l’Italia con altri paesi. accorgerai che molti dati relativi all’Italia mancano.

Il confronto tra gli altri Paesi mette in luce quella che è stata definita “l’anomalia italiana” che riguarda la classificazione e composizione della spesa per la protezione sociale. Dai dati comunicati a Eurostat risulterebbe che l’Italia è il Paese che destina la parte più consistente delle risorse per coprire le funzioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS). Tuttavia un’analisi più approfondita rivela un insieme di asimmetrie informative dovute al fatto che in Italia (ma probabilmente anomalie simili sono presenti anche in altri paesi) nella spesa IVS sono presenti altre spese sociali. Pertanto il confronto con i Paesi europei può essere effettuato solo a livello di sistemi di protezione sociale nel loro complesso, il ché permette di evitare la questione “tutta italiana” sui criteri di classificazione da adottare per definire i settori dell’assistenza e della previdenza.
In breve le peculiarità italiane si possono riassumere così:
a) voci di spesa contabilizzate nella “funzione” vecchiaia che non hanno la caratteristica di “pensione”
- TFR e indennità equivalenti
- Pensioni di invalidità di natura previdenziale percepite da persone con età superiore a quella di pensionamento
- Pensioni ai superstiti senza limiti o vincoli
- Prepensionamenti e pensioni anticipate
b) discutibile collocazione di alcune spese (pensioni integrate al minimo, indennità varie, assegni familiari, assistenza al comparto agricolo)
c) mancata contabilizzazione della spesa per le contribuzioni figurative
d) sottostima di alcune voci di spesa per la protezione sociale

Le “peculiarità italiane” incidono impropriamente sulla spesa pensionistica, dandone una informazione distorta e inesatta facendo risultare STATISTICAMENTE che lo stato italiano ha una maggiore spesa “sanitaria e previdenziale” rispetto agli altri paesi!


In dettaglio possiamo vedere alcune differenze ( dati relative a qualche anno):
ISTRUZIONE:

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  • L’Italia ha investito in educazione il 4,50 per cento del Pil, meno della media europea.
  • Sono previsti rimborsi spesa per chi ha i figli iscritti alle scuole paritarie, cioè gli istituti non statali che hanno ottenuto il riconoscimento della parità e che dunque fanno parte del sistema pubblico dell’istruzione: è previsto un contributo a parziale copertura delle spese per la retta da 353 a 564 euro, a seconda del grado di scuola (solo per la scuola dell’obbligo, cioè fino al primo anno delle superiori).
  • Il sistema universitario italiano è prevalentemente pubblico con costi mediamente contenuti: nelle università pubbliche le tasse universitarie possono variare dai 1.000 ai 1.400 euro l’anno. Le università non statali hanno costi variabili e normalmente sono più care di quelle pubbliche.


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  • Gli investimenti pubblici nel sistema educativo in Francia si aggirano intorno al 5,81% del Pil. Caratteristica dell’educazione francese è sempre stata la centralizzazione che ha provocato uniformità in tutte le scuole del Paese:
  • l’istruzione materna è facoltativa e viene impartita, dai due ai sei anni, nelle scuole materne o nelle classi infantili annesse a una scuola primaria;
  • la scuola dell’obbligo comporta tre gradi: un ciclo elementare, un ciclo di osservazione o un ciclo di transizione con biennio finale;
  • dopo la scuola elementare, gli alunni che non vengono riconosciuti idonei all’ammissione alla sixième debbono frequentare le classi biennali, dove si mettono in atto metodi didattici adeguati al livello intellettuale e alle capacità degli iscritti. Segue un biennio finale;
  • al termine dell’istruzione dell’obbligo i giovani possono proseguire gli studi nei licei classici, moderni o tecnici. Tale istruzione comporta due anni di insegnamento impartito in diversi settori e un anno nella classe terminale. In tutte queste sezioni gli allievi studiano filosofia e si preparano a sostenere l’esame di baccalauréat, diviso in due parti;
  • l’ammissione alle facoltà universitarie è consentita senza restrizione a tutti coloro che siano in possesso del baccalauréat o di titolo equivalente.


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L’istruzione obbligatoria ha una durata di nove anni (dal 6° al 15° di età) e la frequenza di tutte le scuole pubbliche è gratuita:
  • l’educazione prescolastica, facoltativa, si svolge nei Kindergärten, giardini d’infanzia comunali, confessionali e in maggioranza privati;
  • l’istruzione primaria nella Grundschule (scuola elementare) ha una durata generalmente quadriennale, dopo di che si offre la scelta fra tre tipi di scuola secondaria: la Hauptschule (scuola dell’obbligo), che dura cinque anni e al termine della quale si entra nel mondo del lavoro frequentando parallelamente scuole professionali triennali per 8 o 10 ore settimanali; la Realschule (scuola media o tecnica), che dura sei anni e porta al conseguimento di un diploma che abilita alla frequenza di una scuola superiore di qualificazione (höhere Fachschule) di durata triennale; il Gymnasium , tradizionale scuola superiore tedesca, che dura nove anni e al termine del quale si consegue un diploma di maturità (Reifszeugnis o Abitur), che dà accesso all’università e agli istituti superiori equiparati. Esiste anche una scuola integrata, la Integrierte Gesamtschule.


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In Gran Bretagna si inizia ad andare a scuola all’età di 5 anni e l’educazione è obbligatoria fino a 16 anni. Vi sono sia scuole private che pubbliche ma il 93 % dei bambini frequenta quelle pubbliche.
  • La scuola primaria va dai tre agli undici anni ed è divisa in tre stadi: scuola materna (nursery school) dai 3 ai 5 anni, non obbligatoria; scuola infantile (infant school) dai 5 ai 7 anni; scuola giovanile (junior school) dai 7 agli 11 anni.
  • L’istruzione media è di tre tipi, corrispondenti alle tendenze attitudinali degli allievi: scuola secondaria (secondary grammar school), scuola tecnica (secondary technical school), scuola moderna (secondary modern school).
  • Esistono inoltre le public schools, scuole private caratterizzate da un manifesto stile aristocratico, le più conosciute delle quali sono: Eton, Winchester, Westminster, Harrow, Rugby, Saint Paul, Shrewsbury.
  • In Scozia le scuole secondarie sono di due tipi: quelle di 3 anni e quelle di 4, 5, 6 anni. Nell’Ulster vi sono grammar schools, scuole intermedie secondarie e scuole intermedie tecniche, equivalenti delle modern e delle technical schools del Galles e dell’Inghilterra.
  • All’università si accede attraverso un esame molto selettivo e i suoi corsi durano generalmente 3 o 4 anni, al termine dei quali si consegue il titolo di bachelor (first degree); per conseguire i titoli di master e di doctor si richiede un ulteriore proseguimento degli studi.


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Negli Stati Uniti si inizia ad andare a scuola a 6 anni:
  • si inizia col frequentare la Elementary school, dopodiché si entra nella high school, la nostra scuola media, che può essere, a seconda delle età, junior dai 12 ai 14 anni e senior dai 15 ai 17 anni. Nella scuola secondaria, per chi è meno attratto dagli studi umanistici, vi è la possibilità di imparare a utilizzare utensili professionali attraverso corsi di tirocinio che introducano al mondo del lavoro.
  • Pur essendo lo stato che, nominalmente, si fa carico del sistema educativo, l’ordinamento federale degli Stati Uniti delega la strutturazione del percorso didattico agli enti federali. Una tale impostazione rende le varie municipalità assolutamente autonome, sia finanziariamente che sostanzialmente, nel concepimento di una struttura pedagogica.
  • Da ciò deriva una discreta eterogeneità del sistema scolastico laddove discriminante primaria è la capacità di raccolta tributaria dell’ente locale. In altre parole, laddove lo stato è ricco, anche la struttura scolastica può godere di una discreta affidabilità, laddove, invece, lo stato non gode di floridità economica, il sistema educativo non può che risentirne. Ciò origina una scuola su due livelli e molto selettiva. Una scuola in cui le persone che godono di un reddito sufficiente possono permettersi di ricercare i migliori college e in cui, agli altri, non rimangono che gli istituti meno rinomati e meno selettivi.)
SANITÀ

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  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.


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  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).


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  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.


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  • Il sistema sanitario inglese è impostato sul National Health Service (NHS), il servizio pubblico che provvede all’erogazione e al finanziamento dei servizi sanitari per tutta la popolazione. Il NHS è finanziato per l’80% dalla tassazione generale, per il 16% da contributi sanitari e per il resto dalla compartecipazione alla spesa da parte dei pazienti.
  • I fondi confluiscono al Ministero del Tesoro e la spesa per il NHS è decisa dal governo in sede di destinazione annuale della spesa pubblica. I fondi affluiscono separatamente a due servizi: il servizio di assistenza di base e i servizi ospedalieri che comprendono gli ospedali, i servizi medici specialistici e i servizi socio-sanitari; quest’ultima area assorbe circa i 2/3 del totale. Il Department of Health (DoH), a cui affluiscono gli stanziamenti, provvede al pagamento di farmacisti e medici di famiglia in rapporto alle prestazioni fornite. La compartecipazione dei pazienti alla spesa farmaceutica avviene tramite il pagamento di un ticket fisso per ricetta.
  • Il finanziamento delle autorità sanitarie locali considera sia la composizione demografica sia il tasso di mortalità della popolazione.
  • L’assistenza privata ricopre un ruolo storicamente subalterno nei confronti del servizio pubblico: offre un’ampia scelta di medici e liste di attesa più corte.


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  • La spesa per la sanità negli Stati Uniti è molto alta, più del 15% del PIL: il 60% è spesa privata, per tre quarti garantita da soggetti terzi (assicurazioni e fondi di investimento) e per un quarto direttamente dai cittadini. Il restante 40%, pubblico, per due terzi grava sul bilancio federale e per un terzo su stati e contee.
  • Tuttavia diversi milioni di americani non sono coperti da un’assicurazione sanitaria. Anche se si tratta per lo più di giovani che si affidano alle famiglie per le spese mediche, ci sono anche molti poveri. La sanità resta un problema per il governo, dato che i costi aumentano ogni anno sempre più. Il governo federale ha creato due strutture per garantire a quanta più popolazione possibile l’accesso alle cure mediche: Medicaid, l’organizzazione che offre cure ai poveri e Medicare, l’organizzazione che offre cure agli anziani. Entrambe le strutture sono diventate nel tempo sempre più costose. Mentre la maggior parte degli americani riesce ad ottenere in qualche modo le cure sanitarie, per la classe media, che guadagna poco ma non è così povera da usufruire di Medicaid, le costose cure sanitarie possono essere un grave problema economico.
  • Negli Stati Uniti si usa un sistema chiamato “Health and Maintenance Organizations” (HMO), o Cure Mediche Organizzate, che è molto cresciuto negli ultimi anni. Gli individui pagano una cifra fissa annuale e poi una tassa proporzionale alla cura per ogni visita a cui si sottopongono. Il sistema è basato sull’etica professionale. È il medico di famiglia a decidere se è necessaria o no una visita specialistica.
  • Per l’acquisto di una polizza assicurativa sanitaria privata i premi sono calcolati sul rischio sanitario individuale.
PENSIONI
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Attualmente l’età pensionabile è di 65 anni per gli uomini e di 60 anni per le donne. Domani avremo i nuovi parametri decisi dal governo Monti.
Si può andare in pensione anticipata con:
  • 35 anni di contributi e 57 anni di età (58 per artigiani, commercianti e coltivatori diretti)
  • 39 anni di contributi indipendentemente dall'età (2006-2007)
Il dipendente del settore privato che decide di rinviare il pensionamento pur avendo raggiunto i requisiti di anzianità può scegliere di ricevere la totalità dei contributi in busta paga, il cosiddetto superbonus, con un aumento della retribuzione del 32,7% esentasse.
Dal 2008 sono previste modifiche dei requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità.
Sanità:
  • Le persone che sono riconosciute invalide civili, del lavoro o di servizio, hanno diritto a non pagare o a pagare in forma ridotta, secondo le disposizioni delle singole Regioni, i ticket delle spese mediche e sanitarie.
  • Gli assistiti che vivono in condizioni disagiate hanno diritto, per motivi di reddito, a non pagare o a pagare in forma ridotta i ticket delle spese mediche e sanitarie (Legge n. 724/94 e n. 549/95). Sono le singole Regioni che stabiliscono in dettaglio quali sono le persone che ne hanno diritto, la forma di esenzione (totale o parziale) e, nel caso dell’esenzione parziale, la quota che deve essere pagata.
  • Le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti, oppure di malattie rare, che sono affette da tumori, che sono in attesa di un trapianto o che sono tossicodipendenti in terapia con il metadone o in una comunità di recupero, hanno diritto all’esenzione sui ticket, parziale o totale per le cure mediche e sanitarie collegate alla malattia. Sono le singole Regioni che stabiliscono se l’esenzione è totale o parziale e che, in quest’ultimo caso, fissano la quota che deve essere pagata.
  • Il 19% delle spese sostenute per cure mediche e per l’assistenza sanitaria possono essere detratte, scalate cioè dalle tasse da versare, calcolate sul reddito annuale. La detrazione è applicata per somme eccedenti 129,11 euro.


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  • la durata minima contributiva è di 40 anni, l’età pensionabile è 60 anni
  • entro il 2012, la vita contributiva aumenterà fino a 41 anni, entro il 2020 fino a 42
  • incentiva la previdenza privata
In Francia è stato introdotto un sistema di incentivi a restare in attività e ritardare l’inizio della pensione: ogni anno in più di lavoro produce il 3% in più di pensione. Mentre chi non raggiunge il minimo richiesto subisce una decurtazione della pensione del 5% per ogni anno mancante.
Sanità:
  • La copertura sanitaria universale è stata sostituita nel 2005 da una legge che prevede l’assistenza sanitaria solo per i residenti legali.
  • La nuova legge limita inoltre l’assistenza medica gratuita a persone che guadagnano meno di 690 dollari al mese.
  • Finanziamento: sistema di previdenza sociale nazionale (la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni).
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (assistenza ambulatoria privata e servizi di ospedali pubblici).


http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/6c328afc9f44068bc12569690038f017/769a090d385e1e3ec1257149002c87ba/Body/0.7B20?OpenElement&FieldElemFormat=jpgGERMANIA



  • l’età pensionabile è di 65 anni (prima per le donne era 60 anni)
  • è previsto un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni in un periodo compreso tra il 2011 e il 2025
Sono previste penalizzazioni economiche per chi va in pensione con meno di 45 anni di versamenti contributivi e incentivi per coloro che, pur avendo maturato il diritto alla pensione, restino in attività.
Sanità:
  • Copertura sanitaria: Assicurazione Sanitaria Obbligatoria.
  • Finanziamento: la sanità è finanziata attraverso premi obbligatori calcolati in percentuale delle retribuzioni.
  • Fornitura dei servizi sanitari: mista (principalmente pubblica).
  • Organizzazione territoriale: decentralizzata/federalizzata.
  • La Germania si basa sul pilastro del Fondo Malattie. Tuttavia, i soggetti che superano una certa soglia di reddito possono uscire dal fondo pubblico e acquistare una polizza assicurativa sanitaria privata, i cui premi sono calcolati sul rischio attuariale della coorte anagrafica, di ampiezza quinquennale, in cui si trova l’individuo che si assicura. Ad oggi, circa il 10% della popolazione tedesca ha aderito a questo sistema. La coorte anagrafica su cui si calcola il premio assicurativo è statica: il premio non viene cioè rivisto in funzione dell’invecchiamento dell’assicurato, ma solo in caso di aumento dell’onerosità complessiva del sistema di fornitura delle prestazioni sanitarie. Ciò rappresenta un potente incentivo ad assicurarsi già in giovane età. Il fatto poi che i premi si calcolino su un pool anagrafico permette di evitare casi di esclusione dall’assicurazione provocati da eventi catastrofici o patologie croniche individuali.


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  • attualmente gli uomini lasciano il lavoro a 65 anni e le donne a 60 anni
  • l’età pensionabile salirà a 65 anni per tutti nel 2020, non è possibile il prepensionamento
  • è consentito il cumulo della pensione e del reddito da lavoro
  • il 44% della popolazione ha sottoscritto forme di previdenza integrativa


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  • Negli Stati Uniti da tempo gli anziani non vivono più solo di previdenza pubblica, ma si affidano alla previdenza privata e all’investimento in azioni.
  • Per aver diritto all’esenzione fiscale bisogna aver compiuto i 65 anni di età.
  • Il sistema pensionistico federale americano è a ripartizione. I contributi sono versati in quote uguali, dai dipendenti e dai datori di lavoro, nella misura del 6,2% della massa salariale per ciascuna parte, ma solo fino a un tetto del 90%, al di là del quale le retribuzioni ne sono esenti. I prelievi, che rappresentano più di un quarto del totale delle imposte federali, sono corrisposti agli attuali pensionati. Il tasso di sostituzione (ossia la quota del precedente salario o stipendio percepita dal pensionato) è molto bassa: dal 25% al 30%, e appena superiore per le vedove e gli handicappati.







Portale della salute UE

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EUROPEAN HEALTH INDICATORS: DEVELOPMENT AND INITIAL IMPLEMENTATION

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Indicatori sanitari della Comunità europea (ECHI)

Gli indicatori sanitari sono dati specifici (tabelle, grafici, mappe) su: stato di salute, determinanti e assistenza sanitaria nei paesi dell'UE. Servono per svolgere attività di monitoraggio e comparazione e fungono da base per l'elaborazione delle politiche.

Strumento ECHI

Puoi scaricare le tabelle, i grafici e le mappe ECHI mediante l'apposito

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Altri indicatori sanitari dal sito dell’Unione Europea:

ASSURING THE QUALITY OF HEALTH CARE IN THE EUROPEAN UNION
(assicurare la qualità del servizio sanitario nell’UE)

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La Commissione Europea ha un ente supervisore, si chiama “Health Indicators in the European Regions” (o  ISARE - “Indicateurs de Santé dans les Régions d’Europe).

In questo sito l’Italia ha “difficoltà” a fornire dati (alcune oggettive, dovuto alla decentralizzazione regionale, altre chissà perché…)

Health indicators in the European regions

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Rapporto generale 2010 – attività dell’Unione Europea

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Infine ci sono i dati dell’OCSE: Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da cui l'acronimo OCSE (o Organisation for Economic Co-operation and Development - OECD e Organisation de coopération et de développement économiques - OCDE in sede internazionale),
L'OCSE offre consulenza agli stati membri e li consiglia nelle strategie da seguire per favorire la crescita economica in una logica capitalistica – quindi sono dati da prendere con “le pinze”; in ogni caso sono indicativi.


Buono studio.

Angelo

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